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venerdì 4 giugno 2021

Attese e domande intorno all’incontro con i Capi delle Chiese del Libano convocato dal Papa


 In Libano stanno suscitando sorpresa, speranze, attese e anche domande, le brevi parole con cui domenica 30 maggio, dopo la preghiera dell’Angelus, Papa Francesco ha annunciato dalla finestra del Palazzo apostolico affacciata su Piazza San Pietro, che il prossimo 1° luglio si incontrerà in Vaticano “con i principali Responsabili delle comunità cristiane presenti in Libano, per una giornata di riflessione sulla preoccupante situazione del Paese e per pregare insieme per il dono della pace e della stabilità”. Il Papa ha affidato l’intenzione che ispira la convocazione di tale incontro “all’intercessione della Madre Dio, tanto venerata al Santuario di Harissa”, chiedendo a tutti di accompagnare la preparazione di questo evento con la preghiera solidale, invocando per quell’amato Paese un futuro più sereno”.

L’iniziativa del Papa prende forma mentre il Libano appare ormai da tempo risucchiato da una crisi sistemica che sembra mettere in crisi la stessa sussistenza della compagine nazionale libanese. Secondo fonti locali contattate dall’Agenzia Fides, l’annuncio del Papa sta suscitando nelle diverse compagini ecclesiali anche domande e riflessioni volte a chiarire meglio la portata e i criteri ispiratori del prossimo summit convocato dal Papa. 

In primis, in Libano ci si chiede quali e quanti saranno i "principali Responsabili delle comunità cristiane presenti in Libano” attesi dal Papa in Vaticano il prossimo 1° luglio. I media libanesi danno per scontata la presenza all’incontro del Patriarca maronita Béchara Boutros Raï, del Patriarca siro cattolico Ignace Youssif III Younan, del Patriarca siro ortodosso Mor Ignatius Aphrem II e del Patriarca il Catholicos di Cilicia degli armeni apostolici Aram I e del Patriarca greco cattolico melchita Youssef Absi. Anche il Patriarca di Antiochia dei greco-ortodossi Yohanna X Yazigi, o un suo rappresentante, potrebbe partecipare all’incontro, insieme al reverendo Joseph Kassab, Presidente del Consiglio supremo delle Comunità evangeliche in Libano e Siria. 

Appare esclusa la possibilità di vedere invitati al summit leader politici cristiani, sparpagliati in partiti schierati su fronti contrapposti. Inoltre rimane ancora da capire se l’incontro fornirà l’occasione per condividere considerazioni generali sull’attuale condizione del Paese e delle comunità cristiane libanesi, o se l’attenzione del summit si concentrerà su punti specifici.
Ripercussioni indirette sui contenuti dell’incontro convocato in Vaticano potrebbero arrivare anche da eventuali sviluppi del quadro politico nel Paese dei Cedri, dove potrebbe sbloccarsi la paralisi che ormai dallo scorso ottobre impedisce al Premier incaricato, il sunnita Saad Hariri, di formare un nuovo governo. 

Infine l’incontro potrebbe fornire l’occasione per delineare in maniera più precisa l’auspicio già espresso da Papa Francesco di compiere una visita apostolica in Libano. 

http://www.fides.org/it/news/70226-ASIA_LIBANO_Attese_e_domande_intorno_all_incontro_con_i_Capi_delle_Chiese_convocato_dal_Papa

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