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lunedì 15 febbraio 2021

La "lotta curda per l'indipendenza in Siria" è una campagna di propaganda statunitense per nascondere la prevista balcanizzazione del paese

di Janice Kortkamp

trad. Gb.P. OraproSiria


La "lotta curda per l'indipendenza in Siria" è una campagna di propaganda statunitense per nascondere la prevista balcanizzazione del paese. Questo è il mio modesto tentativo di spiegare questa complessa questione.

Riepilogo della situazione attuale: nelle ultime settimane, le "Forze Democratiche Siriane" (SDF) sponsorizzate dagli Americani - separatisti curdi e altri combattenti pagati profumatamente dagli Stati Uniti (dieci volte quello che percepiscono i soldati siriani) per i loro servizi mercenari - hanno assediato le parti delle città nord-orientali di Al-Hasakah e Qamishli ancora sotto il controllo del governo siriano. I civili hanno manifestato contro l'occupazione e l'assedio delle SDF, a cui le SDF stanno brutalmente rispondendo. L'altro ieri, le SDF create e sostenute dagli Stati Uniti hanno ucciso un manifestante e ne hanno feriti molti altri. Oggi il governatore della provincia ha annunciato che la Russia ha concluso con successo i negoziati e che nei quartieri di Qamishli è iniziata una parziale revoca dell'assedio.

Molti altri civili siriani in quelle aree hanno protestato contro le truppe americane e i mercenari nella provincia per quello che hanno fatto: rapire uomini per arruolarli a combattere per loro - tattiche di costrizione; bruciare i raccolti o inviare il grano e altri prodotti fuori dalla Siria; rubare il petrolio (insieme alle forze statunitensi) dai ricchi giacimenti petroliferi in quella zona (gli Stati Uniti stanno usando i profitti per finanziare l'addestramento e l'equipaggiamento continuo delle SDF); a volte cacciare le minoranze etniche e religiose dalle loro case nel tentativo di creare una popolazione a maggioranza curda; spesso lavorare con le milizie dell'ISIS invece di combatterle. Le forze statunitensi non hanno mai lasciato la Siria sotto Donald Trump - sono lì senza alcuna dichiarazione di guerra da parte del Congresso o un mandato delle Nazioni Unite - e Joe Biden ne ha già aumentato il loro numero.

Il governo siriano, come il governo iracheno, hanno chiesto molte volte che le forze americane lascino il loro paese. Invece di andarsene, le truppe statunitensi continuano a rubare petrolio - i giacimenti petroliferi più ricchi del paese si trovano nell'area occupata dagli Stati Uniti - e l'area è anche il granaio della Siria. La conseguente grave carenza di cibo e carburante sta causando terribili sofferenze al popolo siriano.

Le bugie e la propaganda:

    1. "Aree curde" - Il terzo della Siria, nel nord-est occupato illegalmente dalle truppe statunitensi, non è "curdo", infatti i Curdi non costituiscono affatto la maggioranza della popolazione in quelle aree - le tribù Arabe sì e ci sono centinaia di migliaia dei Cristiani Assiri e di alcuni Armeni. C'erano pochi Curdi lì fino a quando negli ultimi 100 anni non furono trasferiti massicciamente dalla Turchia. Ad esempio nella città capitale della provincia di Al-Hasakah, chiamata anch'essa Al-Hasakah, un censimento francese nel 1939 elencava solo 360 Curdi con 7133 Arabi, 5700 Assiri e 500 Armeni. (1) La maggioranza dei Curdi sono musulmani sunniti ma ce ne sono alcuni che appartengono a sette diverse. Secondo uno studio completo del 2012 dell'Associazione Nazionale della Gioventù Araba dei villaggi nella provincia di Al-Hasakah c'erano 1161 villaggi Arabi, 453 Curdi e 98 Assiri. (2) La popolazione curda della Siria nel complesso è solo del 5-10%. In Siria, un paese le cui radici come entità geopolitica risalgono agli albori della civiltà, cento anni fa è come fosse ieri.

  1. I Curdi” non sono un collettivo unificato; ci sono numerosi gruppi con alleanze e obiettivi diversi: un vertiginoso coacervo alfabetico di acronimi, ma il gruppo sostenuto dagli Stati Uniti in Siria è l'ex YPG (Unità di Protezione Popolare). Nel 2017 il generale dell'esercito americano Raymond Thomas, capo del Comando Operazioni Speciali, ha detto ai leader delle YPG che dovevano "cambiare il loro marchio" prima della creazione delle "Forze Democratiche Siriane" - l'esercito mercenario armato, finanziato e addestrato dagli Stati Uniti. Ridacchiò quando annunciò il nuovo marchio, dicendo che era “un colpo di genio per mettere la democrazia da qualche parte. Ma ha dato loro un po'di credibilità ". (3 e 4)

  2. Quando gli sforzi degli Stati Uniti per minare e rovesciare il governo siriano fallirono, il Segretario di Stato John Kerry annunciò il "Piano B" - la divisione della Siria - una "balcanizzazione" del paese (simile ai piani della Francia durante gli anni del Mandato Francese). Questo piano dividerebbe il paese secondo linee settarie ed etniche per creare stati più piccoli e più deboli. (5) Questo tipo di suddivisione - la vecchia strategia del "divide et impera", non funzionerebbe mai in Siria - a meno che l'intenzione non fosse quella di creare sempre più conflitti.

    La popolazione siriana è mescolata in tutto il Paese nei grandi centri urbani, nelle città più piccole e in decine di migliaia di villaggi; mentre i quartieri o villaggi e anche alcune aree più grandi possono essere prevalentemente un'etnia o una setta religiosa, l'idea che ogni gruppo abbia la propria autonomia è antitetica alla cultura. Le oltre due dozzine di etnie e gruppi religiosi che compongono il popolo siriano sono integrate e condividono la Siria. Un esempio sono gli Armeni che vennero in massa cento anni fa per sfuggire al genocidio armeno dei Turchi Ottomani, lo stesso genocidio che molti gruppi curdi aiutarono i Turchi a perpetrare. Gli Armeni si sono pienamente integrati nella società siriana pur conservando le proprie tradizioni, lingua e religione cristiana.

    Per dirla in termini a cui gli Americani possono far riferimento, quale sarebbe la reazione degli Americani se la Russia o la Cina avessero costruito basi a Orlando, dove addestrassero e armassero milizie di Floridiani provenienti da Cuba e chiedessero che la Florida fosse trasformata in "Cuba-stan "?

    4. Israele corteggia da decenni i gruppi separatisti curdi (6) e la divisione della Siria è principalmente a favore delle ambizioni israeliane di prendere il controllo del Libano, oltre a prendere tutta la Palestina e finalizzare e legittimare il loro furto del Golan siriano. Per raggiungere questi obiettivi, vogliono che Hezbollah sia schiacciato in Libano e che i paesi indipendenti dell'arco settentrionale del Medio Oriente - Siria, Iraq e Iran - siano tolti di mezzo (perché non sono sotto la completa sottomissione agli Stati Uniti che agiscono come guardia del corpo straniera e militare di Israele).

    L' Arco della Resistenza di questi tre grandi paesi con forti eserciti che operino in un'alleanza unificata sarebbe il più grande baluardo contro l'espansionismo israeliano. È fondamentale capire che Israele non si sta "difendendo" - le intenzioni di Israele sono che a nessun Paese sia permesso di avere la capacità di difendersi dall'aggressione israeliana.

Concludendo:

La propaganda statunitense / occidentale per promuovere i separatisti Curdi è stata totalmente fuorviante, proprio come lo è stata per l'intero conflitto siriano per 10 anni. Mentre molti Curdi hanno combattuto coraggiosamente contro l'ISIS e al Qaeda nella Siria settentrionale e nord-orientale, quelle battaglie non sono paragonabili alla coraggiosa lotta dell'Esercito Arabo Siriano e dei suoi alleati contro le centinaia di migliaia di terroristi e delegati estremisti (la maggior parte dei quali stranieri) che imperversano nel Paese dal 2011.

Gli Stati Uniti stanno usando la causa dei separatisti Curdi come facciata - una storia di copertura - per un esercito mercenario creato per eseguire una balcanizzazione illegale della Siria, un Paese che non è mai stato aggressivo contro l'America né una minaccia in alcun modo.
Senza la coalizione illegale degli Stati Uniti, i Curdi e tutti gli altri combattenti che si sono uniti alle SDF dovrebbero reintegrarsi con la Siria e continuare la lotta contro ISIS, al Qaeda, le forze di occupazione illegali della Turchia e altri delegati terroristi, a fianco dell'Esercito Arabo Siriano e dei suoi alleati a cui appartengono.

Fonti

(1) Utrecht University Repository, p 11, Sectarianism in the Syrian Jazira: community, land and violence in the memories of World War I and the French mandate (1915- 1939). https://dspace.library.uu.nl/handle/1874/205821

(2) Associazione nazionale della gioventù araba, studio sulla distribuzione della popolazione nella provincia siriana di Hasakah, 22 agosto 2013. http://www.asharqalarabi.org.uk/%D8%AF%D8%B1%D8%A7 % D8% B3 ...

(3) Reuters, il generale degli Stati Uniti ha detto all'YPG siriano: "Devi cambiare il tuo marchio", 21 luglio 2017. https://www.reuters.com/…/us-general-told-syrias-ypg…

(4) Anadolu Agency, il generale maggiore degli Stati Uniti spiega il rebranding dell'YPG lontano dal gruppo terroristico PKK, 25 gennaio 2018. https://www.youtube.com/watch?v=cHpaIO-Pj10

(5) The Guardian, John Kerry afferma che la partizione della Siria potrebbe essere parte del "piano B" se i colloqui di pace fallissero, 23 febbraio 2016. https://www.theguardian.com/…/john-kerry-partition…

(6) Haaretz, Dentro gli improbabili legami non ufficiali tra Israele e i Curdi, 12 ottobre 2019.  https://www.haaretz.com/middle-east-news/syria/.premium.MAGAZINE-israel-and-the-kurds-an-unlikely-and-unofficial-relationship-1.8234659

https://www.syriaresources.com/the-kurdish-struggle-for-independence-in-syria-is-a-us-propaganda-campaign-to-hide-the-intended-balkanization-of-the-country/

giovedì 21 gennaio 2021

Lettera al neo-presidente Biden

Se il presidente Joe Biden intende ripristinare la credibilità dell'America nel mondo, deve compiere questi passi per quanto riguarda la Siria. Gran parte di questo vale anche per gli altri Paesi:

  1. Porre fine a tutte le sanzioni e ai blocchi. Le sanzioni americane non sono mezzi benigni per esercitare pressione sui governi: sono imposte per isolare l'economia e affamare la gente per renderli così disperati che si alzeranno contro i loro governi e opereranno per noi (chi scrive è americana - ndt) i nostri maligni cambiamenti di regime. Di fatto sono terrorismo economico contro intere popolazioni.

  2. Porre fine all'occupazione illegale degli Stati Uniti e degli alleati, siano esse truppe convenzionali o contractors / mercenari e proxy. Gli Stati Uniti stanno controllando quasi il terzo del territorio della Siria - terre che non per caso contengono i giacimenti petroliferi più ricchi della Siria. L'America sta vendendo il petrolio della Siria per finanziare i propri soldati e addestrare e armare i mercenari suoi sostituti per cercare di dividere la Siria... Balcanizzazione. Serve anche per privare i Siriani del carburante necessario a ricostruire; per impedire al loro esercito di sconfiggere al Qaeda e altri gruppi terroristi che occupano la provincia di Idlib, le cellule dell'ISIS a ovest e sud e i vari terroristi che ancora attaccano in altre aree del Paese; per bloccare manifattura, produzione e distribuzione; ostacolare riscaldamento e energia per ospedali, scuole, case, imprese, ecc. Le persone aspettano giorni in fila per la benzina.

  3. Applicare pressione su Israele e Turchia per porre fine alle loro occupazioni illegali di terre siriane; porre fine ai loro attacchi illegali e costanti contro la nazione sovrana della Siria; e porre fine alla loro continua assistenza a diversi gruppi terroristici.

In molti modi, i siriani soffrono più che mai. Dal crollo del governo e dell'economia del Libano lo scorso anno, la loro economia è scesa a spirale, fuori controllo. I prezzi, anche sui beni essenziali più basilari per la vita superano i mezzi della maggior parte delle persone: comprare anche un pollo ad esempio è diventato una cosa impensabile.

La corruzione, l'inflazione in tempo di guerra, il contrabbando, il mercato nero e l'ascesa delle mafie hanno esacerbato esponenzialmente la miseria del popolo e molti sono senza alcuna speranza per il futuro.

Tutti questi problemi sono il risultato diretto degli sconsiderati e ingiustificabili tentativi di cambiamento di regime degli Stati Uniti d'America e dei suoi alleati. L'aggressione volta al cambiamento di regime è iniziata sotto GW Bush; si è trasformata in violenza sotto Obama; e ha continuato sotto Trump.

Joe Biden ha fatto presagire che invece di agire in buona fede e porre fine agli sforzi degli Stati Uniti per rovesciare il governo della Siria, li intensificherà e cercherà di finire il lavoro che Bush, Obama e Hillary (con Biden come VP) erano tutti così determinati a compiere. Dopo aver fatto torturare e uccidere Gheddafi e aver destabilizzato e smembrata la Libia, l'amministrazione Obama ha cercato di fare a pezzi la Siria.

Hanno fallito per la maggior parte ma la Siria sànguina.

I Siriani hanno seppellito centinaia di migliaia dei loro cari. Il loro esercito ha grondato tanto sangue - dei loro giovani e dei loro vecchi che combattono l'ISIS, al Qaeda e altri eserciti terroristici per procura, tutti sponsorizzati dagli Stati Uniti e/o dai suoi alleati, e i civili come vittime della violenza da parte di legioni di terroristi.

Vaste zone delle loro città e infrastrutture sono state distrutte o pesantemente danneggiate sia dai terroristi che sono stati incaricati di portar morte e distruzione, sia dagli sforzi del governo e dell'esercito siriani con i loro alleati per sconfiggere i teppisti mercenari.

Gli Stati Uniti non devono far altro che porre fine all'aggressione contro quel Paese che non ha mai minacciato l'America, anzi hanno voluto solo relazioni reciprocamente vantaggiose e rispettose con l'Occidente.

Circa dieci milioni (su un totale di 23 milioni di abitanti) sono stati sfollati, dovendo trasferirsi all'interno del paese o fuori, diventando profughi.

Quindi presidente Biden : Mi appello a voi per porre fine a questa follia omicida. Porre fine al tentativo di cambiamento di regime per procura terroristica attuato con la guerra contro la Siria. E fatelo ORA.

Queste persone non sono i nostri nemici - dobbiamo smettere di trattarli come tali.

 Janice Kortkamp

Queste foto sono tutte del 2020/2021 con un ringraziamento speciale a Rida Ali e Roula Elias Naddour.

martedì 1 dicembre 2020

Merry Christmas, Syria!

Celebrazione dell'illuminazione dell'albero di Natale in Siria per iniziare l'Avvento: AlHawash, nella Valle dei Cristiani


di Janice Kortkamp

I tempi sono più che duri lì, per molti versi più difficili che mai. I prezzi per il cibo e altri beni essenziali come il carburante per il riscaldamento, per la bombola di cucina e per le auto sono incredibilmente alti per la maggior parte delle persone. L'elettricità è scarsa e sporadica. L'inverno può essere molto freddo.

La guerra e le sanzioni hanno contribuito a un atteggiamento "prendi quello che puoi, non restituire nulla" tra funzionari corrotti, criminali, mafie del mercato nero e contrabbandieri, che ti fanno sopravvivere alla miseria giorno per giorno.

Donald Trump non ha ritirato le truppe - c'è stato una info circa 50 partenze, ma secondo diverse fonti in realtà sono arrivati più veicoli e più personale in questo fine settimana. Le truppe statunitensi sono impegnate a rubare il petrolio siriano, i cui proventi vanno a sponsorizzare, armare e addestrare altri mercenari per continuare la guerra nel nord-est e nel sud.

Biden promette di aumentare le pressioni statunitensi contro la Siria, mascherando il tentativo di cambio di regime per procura terrorista degli Stati Uniti con la propagandata illusione dell'era Obama di "aiutare i siriani". A sua volta, la Turchia continua a sponsorizzare e armare gruppi terroristici a Idlib mantenendo il suo esercito sulle terre siriane con la sua occupazione illegale.

Israele continua a fare attacchi illegali contro la Siria - molte centinaia ormai nel corso degli anni - affermando di colpire "l'Iran", sebbene di solito uccida soldati siriani e non di rado dei civili. L'Iran ha aiutato la Siria a combattere l'ISIS e al Qaeda mentre Israele aiuta i mostri e quello di Israele è l'unico governo con cui l'ISIS si è mai scusato. Nell'inveire e delirare contro le truppe iraniane – che stanno in Siria legalmente al 100% - mentre Israele si acquatta sul Golan siriano contro le molteplici risoluzioni delle Nazioni Unite e il diritto internazionale, il regime israeliano non manca mai di rivelare la sua ipocrisia psicotica.

Le sanzioni e le pressioni politiche hanno reso molto più difficile anche affrontare la situazione COVID19. Per molte persone lì, dopo essere sopravvissute alle bombe, essere sempre nei mirini dei terroristi, aver avuto campi e fattorie in fiamme e aver subìto le sanzioni progettate per farle morire di fame uccidendo la loro economia, la ricostruzione e la ripresa, il Virus è semplicemente un altro modo per morire.

Eppure le persone continuano - devono farlo. E il Natale, che è una delle feste più popolari in Siria, continua.

Per quelli di noi in tutto il mondo che hanno assistito alla loro sofferenza e sostenuto la loro causa, è questo spirito di VITA che abbiamo visto lì - dalle persone normali di tutte le religioni e gruppi - che ci ispira a non arrenderci mai e poi mai.

Possa il "pace in terra, agli uomini di buona volontà" non essere solo uno slogan di auguri, ma un grido di battaglia per tutte le persone di onestà, integrità e compassione - un grido unificato per porre fine a queste terribili guerre e alle bugie usate per promuoverle.

Merry Christmas Syria

Buon Natale, amata Siria!

giovedì 14 novembre 2019

Flash di una turista in Siria


Sulla strada per uscire da Damasco in viaggio verso il cuore della Siria, il nostro autobus ha superato Jobar (Ghouta orientale), l'enorme quartiere della città occupato da gruppi terroristici per anni e liberato dall'Esercito Siriano e dai suoi alleati nella primavera del 2017.
Stavo facendo delle foto dal finestrino, cercando di catturare l'altro aspetto della distruzione della guerra, quando abbiamo superato questo giovane uomo sulla sua bicicletta. Il suo sguardo dice tanto. Tutte le persone qui hanno un DPTS (disturbo post traumatico da stress), senonché il trauma è in corso e sono tutti così stanchi. Risoluti e laboriosi come sempre, ospitali oltre misura... ma così dannatamente stanchi.
E' più facile paradossalmente - o almeno così mi sembra - quando il lupo è proprio alla tua porta e la vita si riduce a sopravvivere un giorno alla volta. Adesso i lupi se ne sono andati da Damasco e da gran parte della Siria, ma ora a incombere è la realtà di affrontare il prossimo inverno, il prossimo anno ... il futuro.
La Siria ha vinto questa guerra, ma dagli Stati Uniti, da Israele e dall'Europa è vietato che qui sia finita anche per la gente. Succede invece che continuino ad essere presi a calci nello stomaco, mentre cercano di alzarsi da terra e di ricostruire, con sanzioni e divieti che possono essere definiti solo come una insolita e crudele punizione. Sono ancora dei paria nella maggior parte del mondo - o visti come patetiche vittime. Riesci a immaginare di essere trattato in questo modo? Quando sono arrivata al confine c'era un piccolo SNAFU (un disguido, o inesattezza) sul mio Visto. Niente di importante, ma sono rimasta lì per qualche ora per risolvere il tutto. Mentre stavo aspettando, gli ufficiali mi hanno offerto caffè, tè alle erbe e cioccolatini mentre mi avranno ripetuto almeno 100 volte il benvenuto nel loro paese. A Palmira, i soldati a guardia di quel prezioso sito sono usciti e hanno dato a noi tutti delle bibite.
Tutto questo mentre gli Stati Uniti rubano il loro petrolio con l'aiuto di alcuni traditori curdi; la Turchia invade i loro confini come fa da quasi 9 anni; e i terroristi continuano a occupare la provincia di Idlib perché gli Stati Uniti e la Turchia continuano a proteggere ciò che resta dei loro beneficiati terroristi.
Tutto ciò che la Siria chiede è che le forze militari non invitate e presenti illegalmente se ne vadano, e di avere la possibilità di ottenere investimenti e ricongiungersi al mondo per ricostruire le proprie vite, l'economia e le infrastrutture. Più di un milione di ex rifugiati sono tornati nel Paese. Ciò che frena la maggior parte degli altri - ed è anche il motivo per cui delle persone ancora se ne vanno o vogliono farlo - sono in primo luogo le dannate sanzioni. Essi non chiedono l'elemosina - anche se gli Stati Uniti e tutti i mandanti di questa guerra mostruosa dovrebbero doverosamente pagare centinaia di miliardi di riparazioni - chiedono solo di essere trattati come esseri umani. La Siria non ha tutt'ora alcun debito estero - un altro dei suoi terribili "crimini" contro l'impero USA/globalista.
Quello che porta davvero persone come me a tornare ancora e ancora sono questi esseri umani. Ciò non vuol dire che la Siria non abbia la sua normale quota di corrotti e criminali, ma dai filosofi cosmopoliti agli agricoltori figli dei figli dei figli di contadini, gli amici che incontriamo qui sono indimenticabili e degni di qualsiasi impegno a loro nome.
Janice Kortkamp 3/11/2019
trad. Gb.P. OraproSiria

venerdì 31 agosto 2018

Pensieri sparsi sulla censura




Mi capita sempre più spesso di leggere nei social commenti spicci o anche considerazioni che si pretendono ‘’ponderate’’ sul riconsiderare se sia giusto che tutti continuino a godere della libertà di voto o di espressione. C’è chi ritiene che soltanto le persone educate e istruite abbiano il diritto di esprimersi pubblicamente nelle piazze virtuali e chi arriva a sostenere che il Suffragio universale sia da abolire. Certo, nella maggior parte dei casi si tratta di chiacchiere e basta, magari condite con un po’ di snobismo provinciale, ma anche di insofferenza e timore in questa Italia disorientata, però a me sembrano disquisizioni sconsiderate e pericolose. Su certe cose dovremmo impedirci di essere superficiali. Non bisogna mai dimenticare o scherzare sul senso profondo di ‘’libertà di espressione’’, di quanto sia preziosa e irrinunciabile questa conquista e su quanto sarebbe tremendo perderla.
Non avere libertà di parola significa costante controllo del pensiero, delle opinioni, delle emozioni e delle azioni nella vita quotidiana. Significa timore della delazione che genera diffidenza e solitudine, e la conseguente perdita di altri diritti fondamentali. Perciò, trovo sbagliato e azzardato questo genere di chiacchiere o pseudo riflessioni sulla libertà di parola o anche, che ci piaccia o no, di vaniloqui o sproloqui.
Tutto ciò mi è tornato in mente leggendo i ‘’pensieri sparsi’’ di Janice Kortkamp. Troppo poco infatti si parla e si riflette sulla deriva di una censura esercitata in maniera sempre più decisa e opprimente nei confronti dei media alternativi e di tutti coloro che informano o dibattono sulle storture dei nostri sistemi politici sempre meno democratici, sulla dittatura di fatto dei poteri finanziari, sulle guerre imperialiste che stanno devastando un numero sempre crescente di Paesi e martoriando i popoli. Quelli di Janice non sono soltanto pensieri sulla censura, ma monito sull’urgenza di un impegno fattivo per la salvaguardia del nostro diritto a una informazione indipendente da poteri politici e finanziari, alla libertà, appunto, di parlare, raccontare, esprimerci e riflettere ad alta voce. Sono un grido di ambascia, che sento mio, per quel che si sta tramando contro la democrazia e la verità, nell’indifferenza e oscurità di mente quasi generali, in un mondo dove la finzione, cioè la propaganda del potere trasmessa dai media ad esso asserviti suscita più emozioni e consenso della realtà.
  Maria Antonietta Carta

"Non abbiamo ancora visto nulla." Pensieri sparsi sulla censura.

di Janice Kortkamp

Qualche mese fa, ho subito un colpo duro per essere stata bloccata definitivamente da Twitter, e uno shock e stato per me anche assistere alla palese censura contro Alex Jones - no, non sono una sua estimatrice, ma era una voce indipendente contro lo ‘’Stato profondo’’ dei centri di potere – e uno shock vedere "l'ombra che vieta" agire contro molti buoni siti e ottime persone, uno shock sentire che Twitter ha appena sospeso Caitlin Johnston (ed altri)...
 Peggio di tutto però è per me assistere alla morte lenta di Julian Assange - la sua salute non è buona –isolato dal mondo per aver osato rivelare "segreti" sulla corruzione e i crimini del governo degli Stati Uniti. Molti, per avere denunciato gli abusi del potere, sono stati imprigionati, hanno perso carriera e reputazione e spesso anche la famiglia, quando essa non è riuscita a sopportare la pressione.

Tanti militanti che denunciano le storture , tanti narratori della realtà, davanti alla crescente censura dei media main stream e di Internet contro le voci libere, si sono spostati su piattaforme alternative. Gli auguro il meglio, ma le ho visitate e ho constatato che si tratta di uno scambio tra persone già informate. Scoraggiante. Il mio obiettivo principale è cercare di raggiungere nuovi segmenti di pubblico tra la grande maggioranza che percepisce il marcio ma non ha tempo per indagare e documentarsi.
Non intendo asserire che noi siamo perfetti. Si tratta di questioni molto complesse e le nostre maniere non sono sempre impeccabili come chi sorseggia elegantemente un tè, quando proviamo, ad esempio, a denunciare i crimini e le bugie di coloro che hanno letteralmente ucciso milioni di persone in guerre giustificate con menzogne. Talvolta, siamo molto duri e usiamo un linguaggio ordinario, diretto, con l’intento di scuotere le coscienze in coma o, semplicemente, a causa della frustrazione che proviamo per le ingiustizie che si perpetrano.

So di amici che temono di condividere i miei post o anche di manifestare la loro approvazione con un "mi piace", pensando che i loro impieghi governativi o le loro carriere potrebbero essere a rischio se lo facessero. Non li biasimo troppo - hanno ragione su questo - ma è ironico no? Si presume che l'esercito del nostro governo (ci è stato ripetuto ancora e ancora e ancora) stia combattendo per "proteggere le nostre libertà", mentre le persone che lavorano per questo governo non hanno diritto alla libertà di parola: la più grande libertà secondo la nostra Carta dei Diritti.

Non si tratta di libertà aziendali, infatti. Di fare ciò che desiderano sui loro siti e piattaforme, perché molte società hanno ora il potere, l'influenza e la ricchezza di piccole nazioni. Non sto esagerando. La corporatocrazia, che controlla gran parte della nostra vita quotidiana , ha costruito sistemi che, ci dicevano, sarebbero state piattaforme libere e aperte. Ma queste corporazioni esercitano sempre più una censura che deve salvaguardare una certa narrazione governativa, e il connubio endogamico tra governo, multinazionali e mass media è davvero allarmante.


Ma "non abbiamo ancora visto nulla" come si suole dire. Tutto ciò è niente in confronto a quello che potrebbe accadere. Per anni , ho avuto la sensazione sgradevole che in questo momento storico " si debba parlare subito per non perdere definitivamente la pace". Il mondo si è trovato già molte volte a questo bivio. Quelli di noi che sono almeno un poco consapevoli di cosa sta succedendo e di quanto possa finire male hanno capito che i governanti degli Stati Uniti e di altri Paesi sono capaci di tutto, persino di armare ISIS e al Qaeda, come abbiamo visto in Siria. Ed è solo un esempio.
Tutto quello che so è che dobbiamo continuare incessantemente a usare le libertà che abbiamo nel modo più efficace possibile e il più a lungo possibile. Ognuno secondo le proprie forze e la capacità di sopportare la pressione e le conseguenze. O secondo gli obblighi e responsabilità familiari. In ogni caso, sento che le vere battaglie qui stanno appena cominciando. Noi, che abbiamo seguito la vicenda siriana, abbiamo un vantaggio. Non vogliamo mollare. E non dimentichiamolo: abbiamo più potere di quanto immaginiamo.
BTW - Se mi hai letto in Facebook, vai al mio sito web per favore. https://www.syriaresources.com/
 Janice Kortkamp  (traduzione di Maria Antonietta Carta)