Da oltre mille anni, tutte le Chiese dell'Oriente vivono intensamente la solennità dell’Assunzione in cielo della Madre di Dio premettendole quindici giorni di austero digiuno, chiamati “piccola Quaresima della Vergine”, durante i quali in tutti i monasteri e in tutte le chiese si celebra, con grande partecipazione di popolo, l'Ufficio mariano della “Paraclisis”, antico ufficio di supplice implorazione alla Vergine, per i bisogni materiali e spirituali di ogni fedele. In questa preghiera, tutti ripetono l’invocazione “Santa Madre di Dio, salvaci!”.
Testo proveniente dalla pagina del sito Radio Vaticana
http://it.radiovaticana.va/news/2013/08/01/quindicina_dellassunta_nella_basilica_di_santa_maria_in_via_lata_a/it1-716039
Una piccola “GMG” nella città martire di Aleppo
Agenzia Fides 2/8/2013Aleppo – Nel giorno in cui Papa Francesco celebrava a Rio de Janeiro la messa conclusiva della GMG, anche i ragazzi cristiani della città martire di Aleppo si sono riuniti per vivere una giornata di preghiera e convivenza in comunione di spirito coi tre milioni di loro coetanei radunati sulla spiaggia di Copacabana e per aiutarsi a custodire insieme la speranza, pur nella sofferenza e nella fatica che segna la loro condizione quotidiana. Domenica 28 luglio, ben 850 ragazzi cristiani appartenenti a tutte le comunità cristiane della metropoli siriana si sono dati appuntamento al Centro per la gioventù George e Matilde Salem, animato dai padri salesiani nel quartiere di al-Sabeel, dove hanno condiviso un giorno di riflessione, preghiera, dibattiti e svaghi. Quattro vescovi cattolici hanno preso parte alla giornata, celebrando la messa e dividendosi i compiti nei vari momenti di riflessione e preghiera. La convivenza si è conclusa con la consacrazione dei giovani della Siria al cuore Immacolato Maria.
Il vescovo armeno cattolico Boutros Marayati descrive con accenti pieni di commozione all'Agenzia Fides l'esperienza condivisa con i giovani di Aleppo: “Mi sono meravigliato nel vedere tanti giovani senza paura, in una città sfigurata dalla guerra. Tutti testimoniavano una pace interiore che certo è un dono del Signore. In tanti di loro la crisi prolungata e le sofferenze viste da vicino per tanto tempo hanno suscitato uno sguardo lucido e profondo su cosa può salvare e redimere la vita, in ogni condizione. Si è rafforzata la percezione della tenerezza di Gesù per ognuno di loro, e molti cominciano a pensare di consacrarsi al Signore nella preghiera e nel servizio ai fratelli. Abbiamo fatto tesoro delle Parole che Papa Francesco aveva detto già nei primi giorni della GMG, con il suo richiamo a non lasciarsi rubare la speranza. Quelle parole hanno illuminato l'intera nostra giornata”. La descrizione del vescovo armeno cattolico si sofferma a lungo sul miracolo della pace interiore da lui percepita nei giovani cristiani di Aleppo: “Hanno provato a contattare con skype i giovani presenti a Rio” racconta a Fides mons. Marayati "ma le linee internet non funzionavano. Il clima era disteso, I ragazzi non apparivano presi dall'angoscia di sentirsi sotto assedio o di dover temere il futuro in quanto cristiani. Nonostante l'alto numero di partecipanti al raduno, non c'era nessuna misura protettiva e nessuna forma di autodifesa organizzata. E grazie a Dio, tutto è andato bene” .