Ribelli attaccano cattedrale del IV secolo e distruggono le reliquie di san
Simeone lo Stilita
Tempi - 7 novembre, 2013
I terroristi dello
Stato islamico dell’Iraq e del Levante che occupano
una parte della città di
Aleppo hanno preso di mira per la prima volta la
storica cattedrale di San Simeone lo Stilita, distruggendo le reliquie del santo
e rubando tutto ciò che di prezioso si trova al suo interno con ogni mezzo.
CATTEDRALE ANTICA. La notizia, diffusa da Le veilleur de
Ninive, è drammatica dal momento che la cattedrale è tra le più antiche
esistenti al mondo. Costruita nel IV secolo, si trova nella zona nord di Aleppo
ed è stata intitolata al santo siriano che, vissuto a cavallo tra IV e V secolo,
rimase per 37 anni seduto in cima ad una colonna come eremita. Diventato famoso
per i suoi miracoli, fu venerato già in vita come un santo dal popolo e da tutta
la Chiesa ed era temuto dagli imperatori. La cattedrale ospita anche il
basamento della colonna di 15 metri dove il santo rimase per la maggior parte
della sua vita.
.IL DRAMMA DI ALEPPO. Aleppo vive in una situazione
drammatica, come
ha testimoniato a Tempi.it un suo cittadino
cristiano, Claude Z.: «La situazione è critica: non abbiamo la corrente
elettrica da dieci giorni, manca il cibo, ribelli ed esercito continuano a darsi
battaglia e i terroristi islamici hanno imposto la sharia nella parte della
città che controllano».
«MASSACRO DI CRISTIANI». Intanto sono stati diffusi da Aiuto
alla Chiesa che soffre i dettagli dell’uccisione di molti cristiani nel
villaggio siriano di
Sadad, conquistato dai terroristi islamici e liberato
da due settimane dall’esercito. Secondo quanto affermato dall’arcivescovo
Selwanos Boutros Alnemeh, metropolita siro-ortodosso
di Homs e Hama, «c’è stato il più grande massacro di cristiani dall’inizio della
guerra e 45 cristiani innocenti sono stati martirizzati mentre 1.500 famiglie
sono state trattenute come ostaggi e scudi umani».
GETTATI VIVI IN UN POZZO. Come riporta Acs, 30 corpi sono
stati ritrovati in due diverse fosse comuni. Molti presentano segni di tortura e
strangolamento, tra cui vecchi, handicappati e bambini. Inoltre, sei membri di
una stessa famiglia, tra cui una donna di 90 anni, sono stati gettati vivi dai
ribelli dentro un pozzo e lì sono morti.
Il patriarca greco-cattolico di
Damasco Gregorio III Laham ha commentato: «Come si possono commettere atti così
inumani e bestiali a dei vecchi e alla loro famiglia? Io non capisco perché il
mondo non alza la voce contro questi atti di brutalità. Estremismo e
fondamentalismo aumentano in Siria, quanto avvenuto a Sadad è l’emblema di
quello che tutti i cristiani in Siria stanno affrontando».
http://www.tempi.it/siria-ribelli-attaccano-cattedrale-del-iv-secolo-e-distruggono-le-reliquie-di-san-simeone-lo-stilita#.UnuCrpTX9hw
Cathédrale Saint-Siméon-le-Stylite et les
mosaïques exceptionnelles de Maaret al-No'man sont la cible des terroristes et
d'archéologues véreux.
Il vescovo Audo: scontri alla centrale elettrica. Aleppo a rischio di catastrofe ambientale
Agenzia Fides 8/11/2013
Aleppo - “Da tre giorni anche al centro di Aleppo manca la l'energia elettrica. Ci sono stati combattimenti alla centrale elettrica di al-Harrarieh, e si è creata una situazione molto rischiosa, visto che in quell'area sono dislocati materiali pericolosi”. Così riferisce all'agenzia Fides il vescovo caldeo di Aleppo Antoine Audo.
Nei giorni scorsi le milizie islamiste dello Stato Islamico di Iraq e Levante (ISIL) hanno assaltato la centrale elettrica di al-Harrarieh, che utilizza l'idrogeno per il raffreddamento dell'acqua. Se gli impianti a idrogeno venissero bombardati, le conseguenze sarebbero catastrofiche per un raggio di almeno 20 chilometri, con un effetto-domino di dimensioni non calcolabili (nei pressi della centrale è situata anche una fabbrica di cloro).
Il vescovo Audo descrive Aleppo come una città “sfigurata e stremata. Lo si legge negli sguardi dei suoi abitanti. Sono già quasi tre anni che tutti vivono in questo stato di logoramento continuo. Non c'è lavoro, tutti sono impoveriti. Come Caritas Siria (mons. Audo ne è il presidente, ndr) distribuiamo cibo e medicine, assistiamo gli anziani, paghiamo gli affitti per gli sfollati, portiamo avanti attività scolastiche. Il novanta per cento delle nostre energie pastorali è assorbito da questo lavoro di emergenza sociale. Ma non basta mai”.
Riguardo al conflitto, l'elemento nuovo rispetto al passato – riferisce il vescovo caldeo - “è che adesso non si capisce più chi sta combattendo contro chi. C'è l'esercito del governo, e poi ci sono le brigate curde, gli islamisti, le bande di fuorilegge, quelli che si definiscono 'Esercito Libero Siriano', tutte fazioni in lotta tra loro. In città sentiamo i rumori degli scontri e le esplosioni, ma non sappiamo cosa davvero sta accadendo. Anche se tra la popolazione prevale l'impressione che c'è stato un cambiamento della situazione a livello geo-politico. E che l'esercito governativo potrebbe alla fine prevalere sulle fazioni che lo combattevano”.
Nelle ultime ore, le forze armate fedeli a Assad hanno riconquistato ampi settori della cosiddetta “base 80”, incaricata della sicurezza dell'aeroporto internazionale di Aleppo, che era in mano alle milizia anti-regime dal febbraio scorso.
Très graves menaces d'explosion à la centrale électrique de Harrarieh près
d'Alep.
http://www.leveilleurdeninive.com/2013/11/tres-graves-menaces-dexplosion-la.html
« Alep! Alep! Combien de temps encore, Alep
?
Témoignage et pensées d'un alépin
Venez écouter les bombardements qui ont eu lieu sans
interruption tout le long de la nuit. Le lance-roquettes se trouve près de la
maison. Mon cher, tu devrais entendre le son impressionnant de cette arme. Viens
écouter celui de la roquette qui se rapproche et le vol des avions qui piquent
et dis-moi ce que tu penses.
Ne demande
pas au sujet de l'électricité qui nous manque depuis quatre jours....Elle nous
était accordée une heure quotidiennement, à présent plus du tout. Que sais-je
sur les protagonistes ? J'ignore qui combat qui ? et qui est avec qui ? Qui
frappe qui ? Tu ne peux comprendre ce qu'est le dégoût de la vie que nous
ressentons.
Hier, il m'a été rapporté qu'une jeune femme et ses
trois enfants ont été tuées par une fusée qui est tombée sur la place Farhat. De mon ami,
on ne sait pas encore le sort. Il a, semble-t-il, reçu une balle et non un éclat
dans le cou, le jour où la fusée est tombée sur l'Eglise
latine.
Ces combattants ont réussi à chasser tous les vendeurs
de légumes du quartier de Jamilieh [aujourd'hui souk, autrefois le quartier
juif] qui se mettaient autour de la mosquée al-Rahmane ; personne ne sait
pourquoi ils ont fait cela. Viens voir les prix qui s'envolent. Quand ma faim
devient excessive, je prend un bout de pain que j'imbibe d'huile et de vinaigre
afin de me rassasier. Voilà mon repas.
Cela fait
cinq jours que je prends des cachets pour dormir et c'est à peine si je dors
quatre heures. A d'autres heures, je ne parviens pas à fermer l'oeil ; à côté de
chez moi se trouvent une vingtaine de générateurs.
Regarde, Que veulent-ils ? Ils
nous ont vendu, nous les alépins ; ils nous ont jeté comme des chiens. Les gens
s'entretuent...c'est tout. Souhaites-moi une balle dans la tête où une fusée qui
me retire de ce monde afin que je me repose et repose les autres ».
http://www.leveilleurdeninive.com/2013/11/alep-catastrophe-humanitaire-en-cours.html