L'AMMINISTRATORE APOSTOLICO NAZARO: "ABBANDONATI NELLE MANI DEI SALAFITI"
DA AVVENIRE 26 settembre
2012 di Andrea Avveduto
La prospettiva di un Medio Oriente in mano ai fondamentalisti islamici preoccupa molto il prelato francescano ex Custode di Terra Santa. «Dobbiamo capire che dietro a questa guerra civile c’è un interesse economico altissimo». Monsignor Nazaro cita il testo di Alfredo Macchi “Rivoluzioni S.P.A” e rimprovera un Occidente miope e ripiegato su se stesso: «La Russia, secondo me, fa bene a tenere la sua posizione pro-Assad, mente la debolezza dell’America è sconcertante». Non si tratta semplicemente di tapparsi il naso – spiega – e tifare per un ritorno allo status quo, al responsabile del vicario apostolico interessa innanzitutto avere la libertà: «Non voglio dire che Assad stia facendo bene – racconta – io desidero semplicemente un governo che mi dia la possibilità di vivere tranquillo e in pace come ho sempre fatto».
La preoccupazione di monsignor Nazaro è rivolta soprattutto alla condizione dei cristiani siriani, accerchiati da entrambi le parti e sulle spalle il peso di scegliere da che parte stare. «Ma poi di quali cristiani stiamo parlando? Non ci sono più cristiani in Siria». E in polemica con la stampa internazionale, rafforza il concetto: «Ho anche letto che hanno cominciato a prendere in mano le armi: scherziamo? Ma che idiozie scrivono sui giornali? I cristiani hanno paura di uscire per la strada».
Monsignor Nazaro è preoccupato: i recenti sviluppi del conflitto non gli hanno permesso di lasciare il Paese neppure per andare in Libano, alla visita apostolica del Santo Padre. E negli occhi si legge tutta la rabbia e lo sconforto di chi non guarda con fiducia al futuro. «Comunque guardi – conclude –, è una storia che si ripete, come è stato per l’Iraq: noi occidentali abbiamo la mania di esportare la nostra democrazia, ma questi Paesi non sono pronti per l’idea che abbiamo noi del concetto di democrazia».
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