Ora pro Siria: 10/24/25

venerdì 24 ottobre 2025

Il volto nuovo di Fons Pacis

Newsletter Fons Pacis 2025

Carissimi,
la nostra newsletter è un po’ discontinua, ma...sappiamo che siete degli amici e ci perdonate. Se pensate che sia a causa delle “vacanze”, vi sbagliate: periodo intensissimo per noi, in questi ultimi mesi. La partenza al cielo delle nostre sorelle ci ha lasciato una grande eredità da raccogliere, a partire da tutto ciò che riguarda la liturgia, ad esempio imparare bene le parti di repertorio per il quale ci appoggiavamo sulla voce di Marita, e continuare il lavoro che lei ha già preparato sulle antifone, gli inni, e il materiale in arabo da completare..
Poi c’è il lavoro della campagna, che dà i suoi frutti: quest’anno un’uva buonissima e abbondante pomodoro per le conserve, il succo di melograno e di gelso da preparare, la marmellata di fragole... Rendiamo grazie a Dio per tanta abbondanza! Come sempre, i prodotti in eccedenza di orto e frutteto, una volta messe da parte le riserve, li condividiamo con i nostri operai. In luglio abbiamo avuto la gioia di una triplice visita, quella dei nostri superiori diretti.
Mère Anne-Emmanuelle e Dom Emmanuel in realtà non hanno mai tralasciato di venire, anno dopo anno, da quando il Capitolo ci ha affifìdate a loro. E questa è la loro terza visita consecutiva. Ma questa volta si è unita a loro anche Md. Giovanna, badessa del monastero di Matutum, nelle Filippine. Siamo state molto contente che abbia potuto conoscere dal vivo la comunità e il luogo.
Con loro abbiamo ringraziato per il dono della vita delle nostre sorelle Marita e Adriana, e abbiamo dialogato per affrontare la nuova tappa della comunità: assumere insieme il volto nuovo di Fons Pacis, cercando le priorità su cui impegnarci. Il nostro Abate Generale ci ha scritto per l’occasione di questa Visita una lettera veramente incoraggiante, di cui siamo grate.

Il Capitolo dei monaci di Mar Musa

In agosto abbiamo avuto ospiti le monache e i monaci di Mar Musa, venuti qui per fare il loro Capitolo... Cosi’ per otto giorni abbiamo potuto celebrare la Messa, in rito Siriaco. P. Jihad, che celebrava conosce bene l’italiano, così alternava testi arabi con parti recitate in italiano. Questo ci ha permesso di conoscere di più il rito e le sue ricchezze. Una cosa che mi ricordo in particolare è un punto molto bello, quando al momento dell’elevazione, il sacerdote recita: “È con noi l’unico Padre Santo che ha ceato il mondo con la sua clemenza...-.Amen! - È con noi l’unico Figlio Santo che ci ha salvati con la sua venerabile sofferenza... Amen! - È con noi l’unico Spirito Vivente e Santo, Autore e santificatore di tutte le cose che sono state e che saranno... Amen!”

Un pensiero che ci ha accompagnato ogni giorno è la situazione di Gaza, questo vero e proprio crimine che nessuno è riuscito a fermare. E che ancora non è risolto veramente. La nostra preghiera sale a Dio con forza, a lui che solo può convertire il cuore degli uomini perchè....ritornino “umani”, cioè creati a Sua immagine.

Il Capitolo Generale: una riconferma nel cammino

Dopo aver ospitato in agosto il capitolo della comunità di Mar Musa, è stato il mio turno di partire, in settembre, per il Capitolo Generale che l’Ordine convoca ogni tre anni. Ultimamente andiamo sempre ad Assisi, perchè abbiamo bisogno di una struttura che possa accoglierci tutti: siamo infatti più di duecento persone, provenienti proprio da tutto il mondo. Sono partita con un po’ di preoccupazione, data la situazione incerta ed instabile del paese.

Come già vi dicevo, le violenze non si interrompono e c’è molta perplessità e paura. Tutti sperano che in qualche modo le cose cambino. Vedremo i risultati dei colloqui di questi tempi, delle visite del presidente prima in U.S.A. poi in Russia.. Intanto i giovani, a qualunque gruppo etnico o religioso appartengano, sperano solo di partire. Si può comprendere, ma è una cosa che fa male al cuore.Il nostro paese cosi’ si impoverisce sempre di più anche dal punto di vista umano. Non c’è lavoro, non c’è un orizzonte davanti agli occhi..Segno positivo, i matrimoni sono sempre numerosi: mentre vi sto scrivendo, si sentono le musiche dal villaggio vicino, insieme a mitragliate varie, immancabili in ogni occasione di festa o di lutto. E noi continuiamo ad avere coppie di sposi che vengono a fare foto in mezzo ai trullini.

Il Capitolo, durato tre settimane, ci ha riconfermate nel cammino. È stato un momento importante per ritrovare, per me e per tutta la comunità, la vita dell’Ordine nel suo insieme, tanto più che– a causa della situazione in Siria- per due volte consecutive non ho potuto partecipare agli incontri annuali regionali che si svolgono fra due capitoli.

Alla fine del Capitolo, in molti, monache e monaci, abbiamo partecipato alle celebrazioni del 150° di fondazione della comunità di Vitorchiano (Viterbo), nostra ”nonna” monastica. È stato un momento di grazia molto forte, dove abbiamo potuto fare memoria della fede e della vita di tante sorelle che ci hanno preceduto e portato fino ad oggi.

La bellezza del lavoro che continua

In questi ultimi mesi i lavori al monastero non si sono fermati; abbiamo completato tutti i cementi armati e le pareti in blocchetti. Gli scalpellini hanno cominciato l’abside, che sarà completamente in pietra, e i nostri operai hanno già predisposto tutti gli scarichi per l’acqua dolce, per quella piovana, e per le fognature. Ora speriamo solo che la situazione si normalizzi almeno un po’, in modo da trovare chi accetti di venire in questa zona per lavorare agli impianti interni. Perchè purtroppo su questo fronte abbiamo perso molti mesi utili per completare almeno una parte del monastero e poterci finalmente trasferire.

Tutti all’opera per il campo di calcio

Anche il campetto di calcio del villaggio non è rimasto fermo: qualcuno ha regalato le panchine, e i più anziani aspettano il tardo pomeriggio per andare a vedere le partite. La cosa bella è che si è creato attorno al campetto un gruppo di adulti che si assume la responsabilità delle varie cose, che sorveglia i più piccoli, che lavora insieme, che anche si autotassa per le varie migliorie..

Hanno trovato un campo nelle vicinanze che chiudeva, e svendeva...e così a un prezzo stracciato sono riusciti a comprare il tappetino erboso sintetico. Necessario perchè il ghiaino su cui giocavano era scivoloso, e ormai ragazzi e adulti portano i segni della battaglia.. Ginocchie sbucciate, gomiti “sdruciti”, ed anche qualche ingessatura qua e là...Tutti hanno aiutato: i giovani sono andati in gruppo per scollare, arrotolare e trasportare il tappeto verde, e il trattorista (alauita) ha messo a disposizione lo scavatore per sollevare i rotoli...

E poi hanno rimontato tutto nel campetto di Azer: una meraviglia!

Arriva Natale

In questo mese di ottobre e novembre stanno riprendendo anche a venire i gruppi di ospiti nella nostra foresteria.. Ringraziamo il Signore, per noi è sempre una grazia e speriamo che sia anche un segno di ripresa di una vita più serena e normale..

E... si avvicina Natale: se volete e potete sostenerci, vi ricordo che i nostri saponi e creme ormai sono distribuiti in Francia, e disponibili anche in Italia; aiutateci a diffonderli, magari per fare qualche regalino...

Potete scrivere a prodottiazer@gmail.com. Gli amici che se ne occupano (Attilio, Maria, Stefano, Alberto & C) vi aiuteranno.

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