Il
nuovo arcivescovo di Damasco, desideroso di dare speranza ai fedeli
stanchi
CATHOLIC
NEWS SERVICE
Dopo
otto anni di guerra, i fedeli a Damasco, in Siria, sono “così
stanchi”, ha affermato il loro nuovo arcivescovo cattolico siriaco
John Jihad Battah. Tuttavia, sta tornando alla sua città natale con
entusiasmo. "Voglio aiutare le persone, dare loro la speranza di
rimanere nel loro paese", ha detto mons Battah al Catholic News
Service in vista della sua ordinazione episcopale a Damasco il 28
luglio.
“In
tutte le mie missioni, in Italia, in Libano, ho obbedito alla
chiamata della Chiesa. Questa è la prima volta che provo grande
gioia e felicità in una nuova missione, tornando in Siria ", ha
detto l'arcivescovo, di 63 anni. Ha servito in Libano negli ultimi
otto anni come vescovo della diocesi patriarcale di Beirut e in
precedenza a Roma per sette anni.
"La
cosa più importante è prendersi cura delle persone", ha detto
mons. Battah circa la sua nuova missione. Il suo motto di arcivescovo
è il passo del Vangelo di Luca 22:27: "Sono tra voi come colui
che serve".
Damasco
non ha vissuto un esodo di massa come nelle diocesi devastate dalla
guerra come Aleppo. Nell'arcidiocesi siro-cattolica di Damasco, ci
sono circa 1.000 famiglie, rispetto alle circa 1.200 famiglie prima
della guerra. Tuttavia, le sanzioni contro la Siria stanno mettendo
a dura prova il popolo siriano.
"Stanno
portando le persone a lasciare il Paese per cercare un futuro
migliore", ha sottolineato. “La situazione economica è molto
brutta. Tutti sono nel bisogno ora", ribadisce. Il costo delle
necessità di base è salito alle stelle e i medicinali sono molto
costosi. "Le persone muoiono per mancanza di medicine."
“Abbiamo
bisogno di preghiere per la rimozione delle sanzioni. Se le sanzioni
vengono rimosse, le persone possono almeno vivere con dignità ",
insiste mons. Battah.
Il
Governo in Siria "è un governo positivo che rispetta tutte le
religioni", ha osservato mons Battah. E cita il raduno giovanile
cattolico siriaco a Damasco all'inizio di luglio, quando il
presidente siriano Bashar Assad ha visitato per più di tre ore più
di 200 giovani, rispondendo alle loro domande in un forum aperto.
Mons.Battah
ha affermato che "la sua missione principale è quella di dare
ai cristiani la speranza nel futuro, di rimanere nel loro Paese".
“Il mio messaggio per l'Occidente è di aiutare i cristiani in
Medio Oriente a rimanere nelle loro terre d'origine. La loro presenza
è vitale", ha detto l'arcivescovo, osservando che i cristiani
sono "un equilibrio, un ponte tra tutte le religioni ".
“I
cristiani sono la luce del mondo. La luce deve rimanere in Medio
Oriente", ribadisce mons Jano Battah.
(trad. Gb.P)
Un responsabile della Chiesa in Damasco oggi pomeriggio mi dice: "I cristiani in Medio Oriente non hanno bisogno di scatole di cibo o vestiti, dalle Chiese in Occidente, o di essere aiutati a partire per altri paesi. Abbiamo bisogno delle Chiese in Occidente per sostenerci, per permetterci di restare, e questo significa smettere di sostenere i terroristi; e dire ai vostri governi di non farlo. Alcuni cristiani in Occidente stanno aiutando la scomparsa del cristianesimo nella regione. Perchè dei leader cristiani stanno in silenzio? Il risultato sarà l'aumento dell'estremismo e terrorismo in Occidente." padre Andrew Ashdown in visita in Siria, 19 maggio 2017
Intervista di Hanin Elias per Syriana Analysis a S.E. Jano Battah, vescovo cattolico a Damasco, sottotitolata in italiano per Pandora TV
Quella che segue, è la traduzione effettuata da un amico :
Se non fosse per l’esercito siriano e la Russia, saremmo stati massacrati.
Vescovo:Anzitutto ci tengo a ringraziarvi. Infatti, la vostra visita tocca il nostro cuore, specialmente adesso che stiamo vivendo questa difficile crisi.
Signore come te che dedicano il proprio tempo per chiedere delle nostre condizioni. I canali diplomatici ci sono stati chiusi in faccia.
Loro non vogliono ascoltare le voci del popolo siriano.
Il mondo intero parla in nome del popolo siriano, ma nessuno vuole ascoltare il popolo siriano. Quindi, noi siamo la voce della giustizia in mezzo a questo caos
Ecco perché ci tengo a ringraziarla. perché lei sta ascoltando noi, che abbiamo sofferto tanto. Non ho visto soffrire solo in Siria, ho anche visto la gente siriana costretta a lasciare la propria terra verso il Libano.
La mia valutazione della situazione è che si tratta di una guerra globale contro la Siria. Guerra di aggressione, guerra di distruzione.
Il concetto di rivoluzione ha bisogno di una scienza e di una filosofia. Sfortunatamente noi combattiamo la filosofia nel nostro Paese. Mi nomini un solo filosofo arabo dei tempi recenti. Io so di parecchi filosofi tedeschi o europei, ma non ricordo un solo filosofo arabo. Certamente ci sono scrittori arabi, ma non sono filosofi. Noi stiamo soffrendo seriamente a motivo della mentalità araba.
Io non sono contro il concetto di rivoluzione o di cambiamento.
Noi siamo accusati di essere “pro-regime”. No! Noi siamo con il nostro Stato legittimo e il nostro esercito nazionale.
Come sacerdoti, noi siamo con la nostra gente . Loro conoscono noi e noi conosciamo i loro bisogni
Noi non abbandoniamo il nostro popolo e non fuggiamo durante la crisi.
Parlare è facile, ma quando qualcuno ti assale, noi abbiamo il diritto di difenderci.
La Siria è stata aggredita da grandi nazioni
Chi vuole esportare da noi la democrazia? Non voglio parlare dell’Arabia Saudita!
Io ho vissuto in Italia e in Europa per 15 anni, il popolo italiano era contro la guerra all’Iraq. Quindi, perché l’esercito Italiano ha invaso Baghdad? Si è trattato di un impegno volontario? Guardi quanti soldati italiani sono morti in Iraq!
Non esiste un Paese realmente democratico. Forse la Svizzera…
La democrazia quindi non è qualcosa di assoluto..
Inoltre, nessuno ha il diritto di imporre un cambiamento del sistema politico di un altro stato!
Io ho studiato legge, questo è diritto internazionale. Tu non hai il diritto di dirmi chi voglio o non voglio come mio Presidente! Io scelgo il mio Presidente.
Noi non interveniamo nei vostri affari politici. Voi non avete il diritto di intervenire nei nostri affari interni.
Io ho vissuto in Europa e non vi ho visto democrazia.
Giornalista: Lei ha vissuto in Europa, ma adesso ai Cristiani del Medio Oriente è stata offerta ospitalità di restare in Europa, dove possono vivere in paesi democratici e godere della libertà di parola, libertà di pratica religiosa
Come Vescovo Cattolico Siriaco, qual è la sua posizione al riguardo?
Vescovo: Prima di tutto, noi siamo minoranza in Medio Oriente
Credo anche che i Cristiani siano minoranza in tutto il mondo
Per esempio, anche in Francia i Cristiani sono una minoranza. La percentuale di atei è alta
Così, essi non stanno emigrando verso Paesi cristiani ma verso Paesi dove dopo pochi mesi essi non saranno che un numero.. Mi sento triste riguardo ai popoli europei più ancora di quanto non lo sia per la mia gente che emigra in Europa
Io non cambierei il mio Paese con il mondo intero. Io ero a capo di un istituto a Roma. Ma ho presentato le mie dimissioni per servire il mio Paese.
Gli Europei sono un popolo di consumatori, lavorano e si stancano molto. Lo stesso si può dire degli Stati Uniti e me ne dispiaccio... E' gente molto gentile, ma lavorano un sacco! Sono solo consumatori.. La nostra gente è più felice...
Prima della guerra le scuole siriane, le università, la sanità erano gratuite. C’era lavoro e la Siria era uno dei Paesi più sicuri al mondo . Ma dopo la cosiddetta “primavera araba” queste istituzioni statali sono state distrutte . Abbiamo iniziato l’accattonaggio e siamo stati dispersi in tutto il mondo ... Io sono contro l’emigrazione della mia gente, perché non saranno felici lì .. Non sto dicendo che gli Europei non hanno valori e vite confortevoli ma la rivoluzione francese ha marginalizzato Dio
Giornalista: riguardo al ruolo delle Chiese, come comunicano con il governo siriano relativamente ai colloqui di pace con i miliziani?
Vescovo: il ruolo della Chiesa è efficace
L’uomo che ha favorito la riconciliazione nazionale a Homs è Padre Michel Naaman..Nessuno osava accompagnare i miliziani ad eccezione di padre Michel Naaman.... L’uomo dietro Al-Waar e alla riconciliazione della vecchia Homs è padre Michel Naaman.
Sono orgoglioso di questi Sacerdoti perché non sono fuggiti ma sono rimasti con la popolazione:
Tanto di cappello a questi preti!
Lo sa quant’è il salario di questi preti? 60 $ al mese.
non bastano nemmeno a fare un pieno di benzina all' auto. Ma essi continuano ad aiutare la gente. e loro non fuggono, nonostante ne siano tentati.
I cristiani che hanno lasciato la Siria avevano alcuni problemi: una madre che voleva vedere sua figlia all’estero.. alcuni non hanno sopportato di stare sotto i bombardamenti..
Ma noi non siamo scappati, a dispetto dei bombardamenti continui; siamo stati martirizzati ma non siamo corsi via. I Siriani cristiani non sono scappati, malgrado le bombe.
Il VERO problema è la politica sbagliata degli USA e la debolezza della posizione europea:
L’Europa (UE) è debole e non prende decisioni indipendenti.
Se non fosse stato per la Russia, saremmo stati massacrati. La mia famiglia è stata sottoposta al macello. Dio ha mandato la Russia a salvarci.
Non c’è un’alternativa ad Assad. Se tu devi scegliere tra la Jungla e Assad, tu scegli Assad.
Perché nella Jungla potresti dover affrontare un elefante, o incontrare un dinosauro.
Che tipo di cultura stanno cercando di esportare in Siria?
La cultura dell’ISIS e dei tagliagole.
Avete visto come decapitano le persone solo perché sono differenti da loro?!
Che tipo di religione è questa? Questo non ha nulla a che vedere con l’Islam.
ISIS è un partito politico con degli obiettivi che è stato mandato dall’esterno
Noi viviamo in pace in Siria: non c’è una guerra civile qui.
Ci amiamo e viviamo insieme. Noi non sapevamo nemmeno se qualcuno è un cristiano o musulmano.
Giornalista: Ma i media occidentali riportano quello che accade qui come una “guerra civile”.
Vescovo: NO! Noi abbiamo accolto e aiutato le famiglie dei miliziani, le famiglie dei miliziani vivono in Damasco. Finora, il governo siriano paga gli stipendi in zone sotto il controllo dei militanti
Quindi non è una guerra civile.
L’esercito siriano non uccide la sua gente, l’esercito protegge il suo popolo.
Come una ragazza siriana.. : ha paura quando incontra un soldato siriano?
Ma, non hai paura quando incontri un miliziano mascherato? Giornalista: Certamente!
Giornalista: vorrebbe parlare del futuro della Siria?
Vescovo: Io sono ottimista e fiducioso che la Siria prevarrà sopra i suoi nemici perché noi siamo nel giusto: difendiamo noi stessi.
Voglio dire questo a beneficio della storia: se il popolo siriano fosse contro il presidente Assad, egli non potrebbe sopravvivere un mese. Il popolo siriano supporta il presidente Assad: è per questo che egli è ancora vivo. Lui non è 'un alawita' ma al 100% siriano
Lui serve tutti i Siriani, non solo gli Alawiti (come qualcuno dichiara)
Giornalista: I Media occidentali sostengono che la Siria dovrebbe essere divisa su base etnica e confessionale.
Vescovo: I Siriani non saranno divisi. Damasco ha respinto la divisione del Libano e sarà respinta anche la divisione della Siria.
Giornalista: Sua Eccellenza, vuole inviare un messaggio ai governi e ai media occidentali?
A chi pretende di aiutare il popolo Siriano mediante certe organizzazioni come i “caschi bianchi”
e invita la gente in Occidente a donare soldi a questa organizzazione
Vescovo: Io so una cosa per certa: se vogliono aiutarci, lasciamo che ci aiutino a rimanere in Siria e in Medio Oriente
I musulmani hanno bisogno che i Cristiani restino e noi scegliamo di restare
Nessuno ci può costringere ad abbandonare le nostre radici in questa terra
La lasceremo quando decideremo di lasciarla e abbiamo scelto di restare
A mio parere, questi donatori dovrebbero venire in Siria e vedere chi sta davvero aiutando il popolo siriano
Nessuno ci sta aiutando, eccetto Dio