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mercoledì 25 giugno 2014

Mi è stato chiesto di raccontare la nostra vita di preghiera quotidiana... nella miseria che i guerrafondai purtroppo non smettono di alimentare.


Cronaca da Mar Yakub 


 di Padre Daniel  

venerdì 13 giugno 2014




Una vita normale in una situazione a-normale

Come si trascorre una giornata, nella nostra piccola comunità in un paese in guerra? La giornata comincia ufficialmente con un’ora di preghiera silenziosa in chiesa, anche se qualcuno si è già svegliato prima. Dopo la preghiera silenziosa, ognuno comincia il suo lavoro: preparare il pasto, dipingere icone, mettere a posto le stanze, elaborare erbe o frutti, lavorare nell’orto, togliere le erbacce, dare acqua .ecc. Nella mattinata i frati si dedicano in principio allo studio, cominciando con un’ora e mezza di teologia, spiritualità, storia della chiesa, diritto ecclesiastico dell’oriente ed occidente, documenti della chiesa o qualche cosa di simile e poi c’è la lettura quotidiana della Bibbia ed anche lo studio della lingua araba, con la quale ci sono già stati dei progressi. Il sabato è dedicato alle pulizie generali quasi dappertutto. La mancanza di corrente elettrica disturba ogni ordine del giorno. Se dopo la preghiera del mattino c’è ancora energia elettrica, vengono svolti lavori che necessitano di corrente.
Alla dodici e mezza suona la grande campana per l’ Eucarestia secondo il rito latino in francese con canti in arabo. Un frate legge la prima lettera in arabo. Personalmente sono solo capace di comporre una frase riassuntiva del vangelo in arabo. A volte i bambini mi guardavano con un’espressione curiosa perché apparentemente non mi capivano. Attualmente invece i bambini alzano il pollice per indicare che il mio arabo è comprensibile . Dopo l’Eucarestia segue ancora una breve o lunga pausa di meditazione, dipendentemente dal fatto che il pasto sia pronto o no. A tavola si parla di tante cose: qualche volta delle letture della Messa, l’evoluzione del paese, l’aiuto ai bisognosi. Qualche volta si discute su un tema biblico. Attualmente abbiamo soprattutto discusso sul ritorno del Regno di Dio. Nel pomeriggio c’è un’ora di riposo, indicato dalle campane interne. Dopo di che ricomincia il lavoro. All’inizio si accoglievano i bambini bisognosi finché i genitori o le madri potessero riprendersene cura o tutta la famiglia si fosse ripresa. In ogni ora della giornata ci si prendeva cura di loro con la conseguenza che c’era sempre qualcuno di noi responsabile per loro. Adesso sono rimasti due bambini, ma gli altri bimbi, figli per lo più di rifugiati , vengono sempre a giocare qui. Sono un gruppo di due cristiani e tre mussulmani, quattro ragazze ed un ragazzo. Le suore lavorano spesso con loro in cucina o puliscono con loro la Chiesa. Nel pomeriggio i bimbi ricevono lezioni di inglese, francese o biologia, canto e ballo ed i frati danno loro lezioni di catechismo. Nel periodo pasquale si spiegavano gli atti degli Apostoli e la genesi della prima chiesa. E’ notevole che i bambini mussulmani siano più interessati al catechismo che i bambini cristiani. Qualche volta ci sono lavori per i quali tutti sono chiamati a partecipare come: pulire il rosmarino o la lavanda, cogliere e lavorare le rose di Damasco , con cui facciamo il tè o tisane. Il grande campo interno del monastero è ancora coltivato da altri che mietono una parte per loro una parte per noi. Noi osiamo venire solo nell’atrio o nella piazza vicino al monastero.
Alle diciotto e trenta facciamo le preghiere bizantine della sera e dopo facciamo di nuovo una lunga o breve meditazione personale. Durante la cena si parla di vari temi. Inoltre i bambini vengono sempre a recitare pezzi di teatro come la lapidazione di Stefano con pallottole di carta. Un ragazzo mussulmano recita con ardore la lapidazione di Stefano. Si rallegrano del travestimento e qualche volta il loro teatrino è realmente divertente. Le suore lavano i piatti dopo pranzo , i frati dopo cena. La ricreazione della sera dura fino al momento di andare a dormire. Qualche volta c’è una conferenza su qualsiasi tema. Noi leggiamo con piacere gli articoli della rivista “ Le Cep” . Leggiamo anche la liturgia bizantina o teologia o sulla situazione politica mondiale. Un rifugiato mussulmano ha tenuto una conferenza sulla presenza di Gesù e Maria nel Corano e nel Vangelo ed anche sulla Sacra Sindone. Ormai quest’uomo è diventato il nostro portiere e ci ha aiutato nella distribuzione dei prodotti di prima necessità , pervenutici dall’estero, ai bisognosi . Durante il tempo di ricreazione o durante le conferenze ognuno fa quello che vuole: lavorare alle pulizie delle mandorle ( 50/60 sacchi), preparare le verdure per il giorno successivo, lavorare al computer, ecc. E chi vuole può anche andare a dormire con il consenso della comunità. Noi viviamo un “idio-ritmo. Questa parola greca vuole dire letteralmente “ un ritmo proprio” . Infatti, nell’antichità, la parola “idios” voleva indicare una persona semplice in contrasto con una persona che governava o un filosofo. Oggi questa parola è degradata fino al significato di imbecille.

ricorre, il 23 giugno, un anno dal martirio 
di Padre Murad, monaco, 
che ha offerto la sua vita per la Siria: 
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/07/
io-offro-la-mia-vita-di-tutto-cuore-per.html

Per gli antichi monaci del deserto la parola “ idio -ritmo” indicava una libertà che ogni monaco conservava di seguire il suo proprio ritmo e la benedizione del superiore,  nonostante vivessero in unità stretta con altri monaci.
La domenica è una giornata libera con nient’altro che l’Eucarestia solenne in stile bizantino e poi un buon pranzo. Durante la mattinata i bambini possono vedere un bel film e noi a mezzogiorno guardiamo il giornale. 
La sera si guarda un film morale o rilassante deciso dalla maggioranza. 
Questa settimana abbiamo avuto 3 giorni solenni: il giorno per festeggiare l’elezione del Presidente, poi domenica e lunedì di Pentecoste. Chi vuole può leggere un libro durante tutta la giornata di domenica o anche pregare o studiare o solo rilassarsi. In realtà, c’è sempre qualcosa di speciale la domenica. Nella serata di Pentecoste abbiamo organizzato un servizio di preghiera bizantino per la pace e l’unità in Medio Oriente in solidarietà con i capi di Israele e Palestina che si trovano a Roma con il Papa dove ognuno di loro separatamente pregava per la pace.
Abbiamo visto solo in parte questo evento storico svoltosi nei giardini del Vaticano a causa della mancanza di corrente elettrica.
Già il profeta Joele cap .3° ha predetto che anche le vecchiette avrebbero avuto sogni di pace.

I cani abbaiano, ma la carovana continua
La ri-elezione dell’attuale presidente Bashar- el Assad irrita in modo forte i sostenitori dei gruppi terroristi in Siria. I ministri degli Affari Esteri, specialmente degli Stati Uniti, Francia ed Inghilterra non hanno abbastanza parole per esprimere la loro avversione. In un comunicato ufficiale la signora commissario dell’ EU protestava contro le elezioni “ illegali” che minacciano gli impegni politici. La Siria ha risposto inequivocabilmente che una tale dichiarazione costituisce una violazione flagrante del diritto internazionale, cioè della sovranità del popolo ed anche della democrazia.
Dall’altra parte la festa per la ri-elezione di Assad continua tra tutti i siriani del paese ed anche all’estero. I veri paesi amici hanno inviato le loro felicitazioni. E così anche il Comitato del Popolo Palestinese ed anche l’Unione degli scrittori Arabi, il Shia Imani Ismaili. Le celebrazioni entusiaste delle comunità Siriane in tanti Paesi sono chiaramente la risposta più convincente. L’occidente ha sempre usato dei rifugiati per provare che la crudeltà del presidente Assad e del suo regime erano le cause della loro fuga dalla Siria. Adesso questi Siriani all’estero e anche l’unione di scrittori hanno votato in massa per Assad e  hanno ringraziato lui e anche l’esercito. Nel frattempo il presidente Assad continua determinato,  fa di tutto per conservare l’unità del popolo e anche per fortificarlo.

Questa settimana il Presidente Assad ha invitato gli altri due candidati presidenziali per discutere con loro. Su tutti livelli si impegnerà ancora, in maniera più forte per tirare fuori il suo paese dalla miseria e per ri-assicurare la sicurezza ed il benessere del popolo. Prima Assad visitava i ribelli nelle prigioni per parlare con loro e liberarli sotto la condizione che essi abiurassero tutti gli atti di violenza. Adesso Assad ha proclamato il 9 giugno come giorno memorabile di amnistia, di cui un centinaio di prigionieri possono approfittare. Mercoledì scorso un gruppo di 274 prigionieri ha lasciato la prigione centrale di Damasco. I capi dei nostri stati occidentali democratici sono in grado di dimostrare un tale coraggio e iniziativa?

I tentativi insistiti per riscaldare “ la Primavera Araba”
Le guerre moderne sono prima di tutto guerre dei media. L’immagine della Siria è stata premeditata/preparata in modo professionale per tanti anni all’opinione pubblica: cioè il presidente Assad è stato dipinto come un dittatore crudele, si mostrava la presenza di armi distruttrici di massa, si faceva vedere la tortura dei bambini , e si diceva che Assad affamava e sterminava il suo popolo. Tutto era illustrato da video appropriati. Chiunque avesse contrastato quell’immagine negativa della situazione in Siria era considerato come un “ idiota asociale pronto per la psichiatria” un titolo che ho ricevuto da un intellettuale fiammingo. In questo modo i politici, i giornalisti e i popoli hanno aiutato per anni gli assassini ed i distruttori della Siria. Al contrario di Afghanistan, Iraq e la Libia, la Siria resiste. L’attuale riscaldata “ primavera Araba” è una strategia della quarta generazione che non utilizza più un intervento diretto militare esterno, ma adesso lavora con gruppi secreti che organizzano un caos creativo nell’interno del paese per destabilizzarlo e per imporre nuove strutture di potere e nello stesso tempo  far prevalere gli interessi degli Stati Uniti e di Israele. Per la Siria tuttavia hanno fatto dei gravi errori di valutazione, cioè hanno sottovalutato la forza dell’unità del popolo, dell’esercito e del governo e poi hanno sottovalutato la forza di una resistenza unita. La “rivolta del popolo “ e la “guerra civile” esistono solo nella fantasia degli imperialisti occidentali. In seguito è stato molto chiaro che questa tanto stimata “ opposizione moderata” era solo una finzione e che nei fatti questa opposizione era la vera colpevole delle atrocità. Gli stessi “ amici della Siria” hanno sottostimato la solidarietà e la tenacia dei veri amici della Siria come la Russia, l’Iran e l’ Hezbollah...  Alla fine sembra che essi inciampano nel gioco oscuro dei  propri grandi amici come la Turchia e soprattutto il Qatar e la Saudi Arabia, che sono i grandi campioni del terrorismo mondiale.

Aleppo senza acqua
La Commissione dei diritti umani dell’ ONU ha tenuto la sua 26° sessione. La signora commissario nel suo rapporto  ha accusato la Siria per le violenze continue e per la continuazione della crisi che non termina. Il rappresentante siriano, Mohammad-al-Mohammad le ha spiegato chiaramente la situazione. Mohammad-al-Mohammad ringrazia la signora commissario perché ha parlato in modo casuale dei guerriglieri stranieri, anche se questa constatazione è un poco ritardata. Mohammad-al-Mohammad invece nomina tantissime violazioni gravi dei diritti umani, come gli attentati con centinaia di morti, i ripetuti sabotaggi agli impianti dell’acqua in Aleppo, tutto quello che ha dimenticato la signora commissario nel suo rapporto. Mohammad-al-Mohammad conclude che la signora commissario è chiaramente non-competente per accertare tutte le violazioni dei diritti umani in Siria e che il suo rapporto è perciò non-credibile e per questa ragione il signor Mohammad-al-Mohammad spera che il successivo commissario dell’ONU sarà più imparziale, onesto ed obiettivo.

Le EU e i “suoi” interessi
Come la EU aiuta in modo servile America-Israele nella guerra contro la Siria, così anche oggi le EU è prontissima a negare i propri interessi nell’ Europa stessa, solo per servire il tandem USA-Israele. Da anni si lavora al così detto progetto South Stream, che trasporterà dall’anno prossimo il gas Russo attraverso la Bulgaria, la Serbia, la Ungheria, la Slovenia con  destinazione Italia. Adesso, però, l’America ha scoperto grandi ”irregolarità” nella costruzione. Solo perché ci sono anche coinvolte ditte Russe e perciò adesso cadono sotto le sanzioni dell’EU. Dopo gli USA, ora anche José Manuel Barroso in persona ha  chiesto la chiusura immediata della costruzione. E così, il primo ministro Bulgaro, Plamen Oreshartski, è stato costretto ad arrestare i lavori, sotto grande pressione di America e anche dell’EU. E così è boicottato dall’ America e dalla EU stessa un progetto di grande importanza strategica per la EU stessa!

Gli ultimi cristiani in Iraq?
Questa settimana, i combattenti di una frazione di Al-Qaida, che combattono per lo Stato Islamico di Iraq e la (grande ) Siria (ISIS) di Daesh, hanno fatto una strage atroce in Nord-Iraq e hanno conquistato la seconda più grande città Mossul. Si stanno dirigendo verso Bagdad. Il loro scopo è di stabilire un califfato islamico in Medio-Oriente e nel mondo intero, perché essi lo considerano l’unico modo di convivenza nella pace e nella giustizia. Ma in realtà questo “paradiso” è un inferno con la più disumana dittatura per tutti. La Siria ha protestato contro queste azioni terroristiche e ha dimostrato la sua solidarietà con il governo Iracheno e con il suo popolo. Iraq e Siria combattono contro le stesse forze malvagie. La Siria si è dichiarata subito pronta di assistere l'Iraq in ogni modo in questa lotta. 

Non dimentichiamo che la Siria è l’unico paese che ha accolto e mantenuto migliaia di profughi Iracheni! Nella opinione pubblica si è divulgata l’idea che l’occidente è molto preoccupato per la popolazione dell’ Iraq e che l’occidente vuole a tutti costi proteggere i cristiani contro questi islamisti fanatici, ma la realtà è esattamente il contrario. 
Il comandante di questi combattenti fanatici è Abou Bakr al-Baghdadi che lavora per il principe Saudita Abdul Rahman al-Faical. Egli è il fratello del Ministro degli affari esteri di Saudi Arabia e dell' ambasciatore in Washington! Infatti, sono tutti legati: America-Israele, Saudi-Arabia e Francia sono i più grandi provocatori di guerra. Se Al-Qaida riesce a conquistare l’Iraq, è molto possibile che proverà di nuovo a invadere la Siria e a sterminare le radici cristiane fino in fondo.

Chi lo ricorda ancora se  sono stati i fanatici musulmani ad invadere l’ Iraq o se sono stati dei cristiani, Americani e Inglesi? E come l’Occidente era entusiasta! Alla fine, hanno raso al suolo la più antica civiltà di Mesopotamia e hanno sterminato un cristianesimo antico di 2000 anni insieme con la strage di migliaia di innocenti. E tutto questo con l’argomento della così detta presenza di armi  di distruzione di massa che non ci sono mai state. Queste menzogne sono tanto circolate nell’opinione pubblica, per la quale non c’era neanche bisogno del voto nella commissione di sicurezza dell'ONU. E adesso guardate il chiasso che ha creato la commissione della sicurezza il 28 maggio sull’Ucraina.  L’euforia delle elezioni presidenziali in Ucraina è indescrivibile, mentre non erano nè libere nè democratiche, ma sotto pressione della NATO. Il presidente eletto riceveva un po’ più che la metà dei voti di neanche la metà di quelli che avevano il diritto di votare. 
Mentre una vera pace in un paese si può ottenere solo quando tutta la popolazione contribuisce alle aspirazioni politiche e non quando stati stranieri impongono il loro interesse.

Il famoso storico Philip Jenkins ha scritto uno studio magistrale su “la cristianità dimenticata”, cioè “Mille Anni di fioritura della Chiesa nel Medio-Oriente, in Asia e in Africa” (“The Lost History of Christianity: The Thousand-Year Golden Age of the Church in the Middle East, Africa, and Asia”). Già tanti anni fa, Jenkings ha ammonito che tra poco ci sarà da festeggiare l’ultimo martire cristiano di Iraq. Siamo già arrivati a quest’epoca? Quale uomo di buona volontà vuole continuare a credere alle menzogne quotidiane dei media e continuare a fare finta come se niente fosse? I credenti possono iniziare una novena, come abbiamo fatto noi  (e come facciamo ancora oggi) nel momento in cui umanamente non c’era più nessuna possibilità di sfuggire alle migliaia di terroristi accampati intorno a noi.

Demo per tutti
Anche noi abbiamo tanto da fare : ognuno nel suo paese. In tutta la Francia è nata una forte rivolta popolare che difende in modo intrepido i valori umani e cristiani della vita, della famiglia e del matrimonio tradizionale (naturale). Il governo francese non riesce di tappare loro la bocca, nonostante il fatto che il governo ricorra talvolta alla violenza. La resistenza e la creatività di questo movimento “Manif pour Tous” continua a crescere. Questa iniziativa francese si è anche radicata in Italia, in Taiwan e adesso anche nel sud della Germania. Il motivo di questo movimento è la fermezza di genitori che hanno proibito ai loro bambini di partecipare all’educazione sessuale dove la teoria “gender” era imposta. Questa “gender-pazzia” è diventato oggi una epidemia mondiale obbligatoria: l’uomo è ridotto ad una cosa neutra, qualcosa di non-importante, dove l’uomo stesso decide se vuol diventare un maschio, femmina o un bi - o un trans o qualcos’altro. La felicità, la sicurezza e il benessere di una società invece è fondata sulla famiglia naturale come cellula di base. L’intenzione di questo movimento “manif pour Tous” è di formare un forte e larga coalizione con tutta la  gente di buon senso. Questo movimento deve formare un blocco contrastante che sa resistere a questo LGBT (lesbica-gay-bi-trans) che è omni-distruttivo e ufficialmente sostenuto nel mondo intero. Mi domando se in Belgio non ci sono uomini capaci ed ispirati che possono unire tutti i gruppi diversi esistenti in un solo “Manif pour Tous”. Se un giorno tutti gli uomini con barba e armi nere saranno partiti da qui, anch’io vorrei partecipare.

Ringraziamento
Vogliamo spiegare e ringraziare sinceramente tutti quelli che ci hanno aiutato e ci aiutano ancora con tutti i mezzi, cioè con vestiti , alimenti e soldi. Il giorno che ritornerà la pace e il giorno che madre Agnes-Mariam e suor Carmel ritorneranno – dopo 2 anni di allontanamento in Libano – spero di redigere un rapporto totale della situazione. Abbiamo già dato un rapporto provvisorio. Si lavora nel seguente modo:
 tutto viene organizzato dalla centrale in Libano da madre Agnes-Mariam e da sr. Carmel, che si sono impegnate in modo sovrumano per le emergenze, per far giungere qui ospedali mobili e anche per la liberazione degli ostaggi. In diversi luoghi della Siria ci sono persone collegate con la nostra comunità. C’è anche qui un gruppo di laici – io li chiamo i dodici apostoli , perché mi fanno pensare alle prime comunità cristiane. I nostri uomini in Damasco e in tutto il Qalamoun hanno formato gruppi  che collaborano con loro. Poichè lavorano in modo così efficace, ricevono molta stima e adesso vengono anche ufficialmente riconosciuti e richiesti. Loro hanno una grande visione dei bisogni di questa regione. Noi invece non usciamo ancora. Questo gruppo di laici è sempre fuori, ma hanno la loro base nel nostro monastero. In realtà, loro sono dei miracoli viventi e riescono a raccontare vicende impressionanti. Un esempio di queste storie: un giorno “i dodici apostoli” hanno incontrato un ribelle ferocemente armato, sono andati verso di lui stringendogli la mano per scambiare la pace e chiedergli gentilmente di andare via perché nei paraggi c’erano donne e bambini. Quel ribelle se ne andato! Come questi “apostoli” siano sopravvissuti durante i loro viaggi è umanamente incomprensibile. E’ vero che questi uomini hanno una fiducia incrollabile e una unità salda con tanta gente bisognosa, che tra tutti loro c’è un vero amore come tra fratelli e sorelle.
Ci sono arrivati molti containers con alimenti, vestiti, materiale medico e medicamenti nella regione di Tartous e Lattakia. C’era anche del materiale per noi, che non è ancora arrivato a causa del pericolo sulle strade. I beni di prima necessità comunque sono subito distribuiti al popolo bisognoso. Da noi sono arrivati un grande camion della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa. I soldi versati sul nostro conto bancario belga vanno in Libano, dove vengono utilizzati per specifiche missioni richieste dai nostri “dodici apostoli” per i bisognosi in tutta la regione di Qalamoun. Ci sono molte madri che si occupano da sole dalla famiglia perché i loro uomini sono stati rapiti o uccisi. Dappertutto ci sono malati che hanno bisogno di medicamenti o cure. Un uomo quasi cieco ha ricevuto occhiali adatti. Gli handicappati hanno ricevuto sedie a rotelle. A volte, con un po' di soldi si può comprare un’abitazione. Il responsabile di questo gruppo mi ha già dato l’anno scorso tutte le foto di quest’aiuto a queste famiglie. Ho aggiunto due foto provenienti da Damasco. Mi racconta adesso che quelle famiglie vivono ancora in quelle abitazioni, e cosi appartengono al gruppo dei fortunati, perché tante famiglie sfollate vivono ancora nei parchi. Una famiglia che prima era benestante, dispone oggi solo di una piccola camera, dove si fa tutto. Le altre tre famiglie vivono con 13 persone in una sala di fabbrica.  Anche loro appartengono al gruppo dei fortunati...

Di cuore,
P. Daniel

   ( traduzione A. Wilking