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lunedì 15 aprile 2013

Siria: risultati di una ribellione nazional-islamista.

UNA (provocatoria) ANALISI DELLA NATURA E DEGLI ESITI DEL MOVIMENTO DI OPPOSIZIONE AL REGIME


di: Le Veilleur de Ninive

Nella notte lugubre e cupa della guerra siriana, piccoli barlumi di speranza appaiono all'orizzonte.  In realtà, questa ribellione, nata a Deraa, città del Sud, in cui è situata una università islamica finanziata  dall'Arabia Saudita, sembra aver dato alla luce due anni più tardi, un tentativo di rivoluzione nazionale-islamista con cui  i "demolicratici" Occidentali flirtano allegramente.

Qual è il risultato di questa tragi-commedia che ci infliggono i "pan-islamisti" ed i loro alleati regionali e Occidentali?

Militarmente, non siamo esperti per valutare la situazione;  ci basiamo sui risultati di altri più informati di noi, per dire che l'esercito arabo siriano ha cominciato a porre l'assedio a Damasco e Aleppo, mentre i ribelli sono all'interno delle due città.

E tuttavia, non saremmo arrivati ​​a questo punto del conflitto, se alcune delle offerte di dialogo del presidente Bashar Al-Assad fossero state almeno sondate dall'opposizione islamista e dai suoi sponsor, piuttosto che persistere nella politica del rifiuto.

Naturalmente, non siamo ingenui: con o senza Assad, sembra che l'obiettivo delle forze occulte fosse quello di distruggere la Siria. Bisognava anche far uscire allo scoperto i terroristi dormienti in Medio Oriente e in Europa, perché avessero possibilità di essere uccisi in un nuovo focolaio di guerra.

Due anni dopo, l'immagine si rivela. Abbiamo visto un susseguirsi di crescente violenza e di guerra feroce, alimentata dal blocco sistematico da parte della ribellione che poneva ad ogni offerta una condizione inaccettabile prima di qualsiasi negoziato, e questa condizione era la partenza del presidente Assad : non poteva esserci modo migliore di far deragliare le possibilità di successo. L'errore dell'opposizione è stato di personalizzare il problema e fissarsi sull'uomo, mentre era la struttura del Baath  quella da far evolvere e trasformare. Personalizzare una questione politica è sempre pericoloso, perché il rischio è poi di trasformare la vittima in eroe.

La continuazione della lotta armata, - a parte il fatto che ha portato alla distruzione del Paese - quello che sembrava essere un obiettivo in sé, ha condotto alla radicalizzazione dei movimenti. Radicalizzazione della lotta nazional-islamista, dal lato dei ribelli, la politica della terra bruciata, da parte del Governo.

Il quadro a cui ci avviciniamo ulteriormente, darà al lettore un senso di parzialità da parte nostra; ad essere sinceri, questo è un po' il caso, perché per noi, il confronto e il dialogo devono prevalere sulla lotta armata, la nostra opzione è quella di difendere i deboli e le minoranze. Ora, queste ultime hanno tutto da perdere nella lotta armata.

Per questo motivo, e senza voler cancellare i passati abusi del regime, la nostra analisi cerca di dimostrare che il metodo utilizzato da parte dei ribelli non poteva avere come intenzione la "democrazia", ​​ma solo la distruzione e il consolidamento degli estremisti, in Siria, per esservi distrutti.

Partendo dalla situazione degli ultimi giorni, cosa vediamo?

Ad Aleppo la recrudescenza dei bombardamenti della forza aerea siriana passa ad un altro livello. Tra i ribelli, le lotte fratricide, probabilmente a causa della persistente ambiguità sugli obiettivi di questa guerra, lentamente portano ad un indebolimento del movimento all'origine della contestazione. I segni di questo indebolimento possono essere letti, a differenza di quanto sostiene la stampa ufficiale occidentale, nelle inversioni che vediamo dalla parte della ribellione. All'interno della popolazione, i veri e propri sostenitori mettono più che in dubbio la validità di questa "rivoluzione".
Coloro che si erano uniti ai ribelli sperando di trovare più libertà e meno corruzione, scoprono una insicurezza persistente e crescente, delle minacce imminenti, e dei ladri che violentano le loro figlie e si installano nelle loro case.
Volevano sfuggire alla povertà, e ora le persone sono ridotte alla miseria, rimpiangendo la povertà di una volta quando i prezzi di mercato erano alti, mentre ora la legge del mercato nero li priva pure dei beni essenziali .
Sognavano  ospedali e assistenza sanitaria gratuita per tutti e di qualità, hanno ora  perso il generoso sistema che era stato costruito: le cure non erano delle migliori, ma erano gratuite per tutti i bisognosi .
Si lamentavano della repressione poliziesca, dei  Mukhabarat  (*polizia segreta), degli chabihhas (**squadristi fiancheggiatori del governo) , probabilmente a ragione, ma cosa hanno trovato? Ragazze e  donne rapite e violentate, e morti a decine di migliaia; case e fabbriche saccheggiate.

Il popolo potrebbe essere stato deluso di non avere abbastanza da mangiare e tuttavia i silos di grano erano pieni, ma ora questi silos sono stati rubati e venduti ai Turchi da questi stessi ribelli; i primi ad aver rimesso lo stesso grano sul mercato siriano, ad un prezzo al chilo dieci volte superiore. Oggi la popolazione rurale è assai più delusa, perché perfino gli animali muoiono di fame, e non ha più il cibo che lo Stato  cedeva in precedenza agli agricoltori a prezzi bassi.



Prima della ribellione, la qualità dei prodotti non era forse del livello di prodotti fabbricati altrove, in altri paesi, e tutti i dipendenti non erano ricchi come il capo della fabbrica, ma cosa si può constatare, dopo la guerra perseguita da parte dei ribelli e dei loro alleati? Migliaia di stabilimenti distrutti o derubati, quasi tutto il tessuto industriale di Aleppo e la principale produzione manifatturiera della Siria è annientata. Contro l'ingiustizia, di cui la popolazione poteva lamentarsi, la ribellione ha provocato in cambio la disoccupazione. Permettete una  battuta: se il Qatar in Siria avesse investito una piccola percentuale del proprio bilancio, per rendere prospera la Siria invece di finanziare la guerra, avrebbe abbellito il volto di questo bellissimo paese.

I ribelli, massacrando brutalmente i membri dell’ esercito arabo siriano e i funzionari, pretendevano senza dubbio di garantire la sicurezza in loro vece. Avrebbero dovuto "spazzare davanti alla loro porta polverosa", prima di pretendere. Non solo, si tratta di bande senza legge, ognuna conduce la sua politica, ma anche immorali, che vivono di stupri, rapine,  di barbarie gratuita, senza alcuna nozione di giustizia ed inoltre i cui obiettivi sono estremamente opachi.

La sicurezza che i ribelli rivendicano di portare, sono decine di migliaia di case distrutte e centinaia di migliaia di profughi fuggiti nei paesi vicini, ma la cui situazione non è molto migliore di coloro che sono rimasti nel paese.
La metodo di polizia dei ribelli sono le autobombe, come quella che è esplosa di fronte all'università di Aleppo o nel centro di Damasco o ancora nei pressi dell'università. Questo tipo di attacco è il migliore catalizzatore per un capovolgimento della popolazione, perché anche il sostenitore più irremovibile avrebbe potuto, lui o la sua famiglia,  trovarsi nel raggio dell’ dell'esplosione. In sostanza, nel tempo del regime al potere, non c'era nessuna autobomba: la sicurezza non era più sicura?

"Il successo della ribellione" è consistito nell’ avere permesso una generale perdita di controllo del paese;  un danno, questo, che va anche oltre le frontiere in quanto si stima che quasi 400 ragazze sono state violentate  finora dai soldati turchi. In Giordania ed Egitto, le giovani siriane sono vendute in un "finto matrimonio", ha detto Sutra Zawaj, a vecchi ricconi per la modica somma di $ 100 o $ 150.

Gli abitanti dei villaggi siriani possono essere diventati miserabili, ma non sono privi di buon senso, si sono resi conto che, se la Siria aveva bisogno di un cambiamento nella gestione pubblica, ciò non poteva passare attraverso l'annientamento . Chiedono ora ai ribelli di abbandonare i villaggi.

Di conseguenza, lo sguardo dei musulmani sui cristiani inizia a cambiare. Non andiamo troppo veloci .... diciamo solo che la popolazione, in generale, traccia un parallelo tra l'atteggiamento dei ribelli sunniti che cercano di eliminare tutto ciò che non è della loro religione e i cristiani con i loro enti di beneficenza e gli ospedali che aiutano senza discriminazioni .. . La popolazione musulmana  sentirebbe rimorso di aver mancato di proteggere le minoranze, la gente del Libro, come domanda il Corano?

Gli abitanti del villaggio di Deir Hafer, che sta attraversando feroci combattimenti tra i ribelli e l'esercito arabo siriano, hanno riconosciuto, davanti a noi, di essere stati ingannati dai ribelli e dai loro alleati. Dicono che non vogliono più la loro presenza e in particolare quella di Forsat al-Nosra che, nonostante tutte le distruzioni e le sofferenze di cui sopra, ha vietato alle donne di lavorare, agli uomini di fumare, ai bambini, e soprattutto alle bambine, di andare a scuola; essi hanno anche chiesto alle famiglie di accettare di far sposare senza dote, diciamo gratuitamente, le loro ragazzine di 14 anni, al capo di Forsat al-Nosra. In compenso, questo movimento accetta che si uccida, che si sgozzi, che si  taglino le teste .... e perfino le teste degli Imam che non la pensano come loro.

Le miserie da noi riportate non sono certo unicamente opera dei ribelli. I bombardamenti aerei decisi dal regime hanno contribuito in maniera uguale alle distruzioni e alle decine di migliaia di vittime innocenti.

Ciascuna delle parti ha le sue responsabilità. 

Per questo, se l'obiettivo della ribellione non è la distruzione della Siria e l'eliminazione di tutti i terroristi saltati fuori dai covi in Europa e in Medio Oriente, che essa dichiari una tregua e si metta al tavolo delle negoziazioni incondizionatamente, per esporre le proprie aspirazioni ed essere ascoltata oggettivamente. Al contrario, se continua la lotta armata, avremo quasi la prova firmata che l'obiettivo di questa ribellione non è mai stata la "democrazia".
 I Democratici "parlamentano in Parlamento" e non in scontri di piazza.


Speriamo che l'Occidente, che attualmente è il sostegno e il pilastro  dell'opposizione nazional- islamista, diventi consapevole del suo ruolo immorale, perché la sua politica estera inaccettabile sta sostenendo bande pericolosamente nazionaliste, espansionistiche, immature, manipolate, vendicative e barbare, e questo porta ad effetti che sono al di là di tutte le norme morali. In politica, come nella vita individuale, l’abuso di disposizioni  non sottomesse alla morale conduce all'auto-distruzione. "Chi semina vento raccoglierà tempesta."

Incoraggiando il movimento nazional- islamista, l'Occidente ha grossolanamente esacerbato i rapporti confessionali tra i gruppi sociali locali. Gli accenti della ribellione ad Aleppo sono quelli della purificazione religiosa. E’ troppo tardi per l'Occidente per staccarsi da questa politica e modificarla? Eppure, se le politiche sono state lente, non è mai troppo tardi: una conferenza regionale che coinvolga i paesi del Mashrek sotto l'egida delle Nazioni Unite potrebbe ridare delle responsabilità a tutti i governi in gioco ed alle minoranze preoccupate.

 Attraverso il dialogo, si preserva e rafforza la sicurezza dei popoli, la giustizia, le condizioni sociali ed economiche, la pace tra gli Stati e soprattutto il sogno, perché in Oriente, dove il cuore acutizza la ragione, il sogno fa parte del programma di governo. Dare il sogno , un sogno di pace e prosperità per il popolo siriano, iracheno, libanese, egiziano e israeliano, ecco ciò che ha probabilità di portare alla democrazia più che non gli intrighi delle cancellerie o la politica machiavellica del “ divide et impera”.

(traduzione dal francese a cura di FMG)
http://www.leveilleurdeninive.com/2013/04/syrie-bilan-dune-rebellion-national.html