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sabato 29 febbraio 2020

Lo scontro tra Turchia e Siria visto da chi vive là


Ultimissime dalla Siria, 28 febbraio 2019

Lilly Martin, che la guerra non la vive attraverso i menzogneri comunicati dei media mainstream ma sulla propria pelle, scrive da Latakia:

Ieri sera abbiamo sfiorato il conflitto aperto. Come sapete, la Turchia ha invaso la Siria per sostenere al-Qaeda a Idlib, rifornendo i terroristi di missili antiaerei a spalla, impiegati anche per colpire un jet russo che sorvolava Idlib. La Russia e la Siria sorvolano entrambe Idlib e prendono di mira postazioni dei terroristi, che sono segnalate da osservatori sul terreno. Il pilota russo ha evitato di essere colpito prendendo contromisure contro il missile attirato dal calore del suo velivolo, ma ha riferito dell'evento.

Più tardi, l'aviazione siriana ha bombardato un gruppo di terroristi che stavano progettando di attaccare le forze di terra siriane nella regione di Idlib. L'esercito turco si nascondeva in mezzo ai terroristi, cercando di "mascherare" propria posizione. Per cui, quando l'aviazione siriana ha bombardato i terroristi, sono rimasti uccisi circa 34 soldati turchi e molti altri sono stati feriti. Quattro elicotteri turchi giunti sul posto hanno trasportato morti e feriti all'ospedale Reyhanli (in Turchia).
Ciò ha indotto il Presidente Erdogan a chiamare gli Stati Uniti poi la NATO e infine la Russia. Fondamentalmente, tutti loro non vogliono offrire [direi che forse non vogliono offrire apertamente N.d.T.]  aiuto alla Turchia perché:
  1. E' la Turchia che ha invaso la Siria, e i suoi soldati sono stati attaccati in Siria, quindi questa è stata un'azione militare legale, secondo il diritto internazionale.
  2. Il gruppo che la Turchia sta supportando a Idlib è al-Qaeda, e Stati Uniti, NATO e Russia non appoggeranno pubblicamente al- Qaeda, classificato come gruppo terroristico . Ricordate l'11 settembre?
  3. Erdogan ha due opzioni: 1. Ammettere la sconfitta e ritirarsi in Turchia. 2. Andare avanti, dichiarare guerra alla Siria e alla Russia, sapendo che sarà da solo nella sua guerra, e nessuno potrà aiutarlo, tranne i terroristi di al- Qaeda. Si potrebbe scrivere un libro sugli errori commessi da Erdogan che coopera con l'Islam radicale e la sua ideologia, definita da numerosi analisti politici un ‘’culto della morte’’.
      
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     tenute dai " ribelli moderati" :
    vedi quanto sono moderati
    Gruppi umanitari, Enti di beneficenza e Nazioni Unite sono di fatto un meccanismo di supporto ai terroristi e le loro famiglie, che consente il prolungarsi della sofferenza di bambini innocenti.  Questo progetto sunnita-utopico chiamato Idlib avrebbe dovuto essere eliminato anni fa. I libri di storia spiegheranno come l'Islam radicale sia stato usato quale strumento politico per attuare il "cambio di regime" e, anche se non ha mai avuto successo in 9 anni di guerra, Stati Uniti-UE-NATO-Turchia non possono lasciarlo morire. Continuano a nutrire la loro creatura come un animale domestico malato che non si vuole sopprimere. I civili sono stati nutriti da questi gruppi, a seconda dei finanziatori che pensano di servire, ma in realtà stanno pagando il fio per ulteriori sofferenze;
    senza considerare la morte e le sofferenze degli abitanti di Kessab, Latakia, M'Hardeh, Aleppo …, massacrati e mutilati da terroristi che l'Occidente sponsorizza da 9 anni.
                                                                     Lilly Martin
       traduzione: Maria Antonietta Carta

giovedì 6 febbraio 2020

Aggiornamento di vita siriana

I lavori di manutenzione dopo l'attacco sono ancora in corso nella stazione Al-Rayyan, negli impianti di gas a sud della regione centrale e di Ebla, e nella raffineria di Homs

La mia cara amica Lilly Martin Sahiounie scrive da Latakia:
6 febbraio 2019: "Soffriamo per la scarsezza dell'elettricità. Erogazione dalle 6 alle 8 am; dalle 12alle 2 pm; dalle 6alle 8 pm. 6 ore al giorno non sono sufficienti per svolgere le faccende domestiche e lavorative ...
Non è disponibile gas di cucina. La Siria ha il suo gas vicino a Homs e la sicurezza è buona lì, senza terroristi. Ma i pozzi di gas sono stati ripetutamente attaccati dai droni che arrivano dal mare e sono di origine straniera. Non provengono da alcun gruppo terroristico, ma da un Paese.
 Produciamo elettricità in Siria, dal gas naturale che è un prodotto locale, ma quando gli impianti a gas vengono attaccati, significa che non c'è gas da cucina e meno elettricità. I due sono interdipendenti. 
Si annuncia un'ennesima carenza di benzina per le auto, poiché non ci è permesso importare benzina, petrolio, gas naturale o altri prodotti petroliferi. Gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno imposto sanzioni alla Siria che ci impediscono di vivere, cucinare e conseguire i materiali necessari per riedificare le case.
 Abbiamo ancora soldi, ma gli Stati Uniti e l'Europa ci vietano di importare gli articoli di cui abbiamo bisogno per ricostruire la Siria. 
L'esercito siriano sta compiendo enormi progressi nella sconfitta dei terroristi di al Qaeda a Idlib, ma il Segretario di Stato Mike Pompeo ha dichiarato di condannare la Siria per aver attaccato i terroristi e riguadagnato la propria terra. ... È molto difficile sentire un ufficiale americano che difende apertamente al-Qaeda. Sembra la fine di ogni decenza nel governo degli Stati Uniti."
   Maria Antonietta Carta

mercoledì 16 ottobre 2019

La guerra in Siria è finita?

A destra, Lilly Martin, ripresa nel Battarni Park di Latakia con Zena, che si prodiga per soccorrere i rifugiati interni presenti in città e altre persone bisognose. Tutti i sabati, il Parco, oltre a ospitare un bel mercato di prodotti biologici delle contadine che vivono nelle campagne e nei villaggi circostanti, diventa un luogo straordinario dove gli indigenti incontrano soccorso, sostegno, calore umano e anche un po’ di spensieratezza. 
 (foto di M.A. Carta)


Da Latakia, il punto di vista di Lilly Martin


Trad. Maria Antonietta Carta 

L'esercito arabo siriano (SAA), che è l'unico Esercito Nazionale in Siria, e i loro alleati, le forze di sicurezza russe, oggi hanno attraversato l’ex terra "curda", per arrivare al confine turco. Mosca ha dichiarato di ritenere che con questa mossa la Turchia dovrà fermare i suoi attacchi in Siria.

Ciò è stato reso possibile da un'alleanza tra Damasco e i Curdi, che sono tutti cittadini siriani. Diversi anni fa, essi stabilirono a Qamishli il quartier generale del proprio "Stato" - "Stato" che è in realtà l’estremo angolo nord-orientale della Siria – con un tipo di governo comunista, in cui nessuna religione è coinvolta nella politica, le donne hanno uguali diritti ecc. Gli Stati Uniti li sostenevano perché hanno combattuto per sconfiggere l'ISIS. Questo "Stato" curdo non ha mai seguito l'Islam radicale, come invece l’Isis, Erdogan e l’"Esercito siriano libero".

Il Presidente Obama appoggiò in funzione anti-Assad i jihadisti radicali islamici in Siria, fallendo nell’intento. Quando Trump ha ereditato la guerra siriana, ha chiuso i finanziamenti e alla fine ha licenziato anche i Curdi che sono stati traditori e separatisti, ma non certo fanatici religiosi.
Se la Turchia dovesse ritirarsi, il presidente Assad e il popolo siriano potranno riunificare il territorio siriano, con la sola eccezione della città di Idlib.
L'area di Idlib è nelle mani dei terroristi di al-Qaeda e altri seguaci dell'Islam radicale, tra cui i Fratelli Musulmani di cui il Presidente Erdogan è un membro di spicco.
La domanda del giorno è: continuerà la Turchia ad attaccare il nord-est della Siria anche dopo che lo "Stato" curdo si è arreso al governo siriano? Ricordate che commandos russi affiancano a terra le forze armate siriane. La Turchia vuole davvero rischiare di colpire i Russi?
Non possiamo dimenticare che i Turchi hanno già tentato di colpire le truppe statunitensi, ed è per questo che Trump ha ordinato un ritiro totale dal NE.

https://mideastdiscourse.com/2019/10/15/is-the-war-in-syria-over/


Per approfondire, suggeriamo di leggere l'interessante ricerca di Thierry Meyssan , suddivisa sul sito Voltairenet in 3 parti : 
TUTTO QUEL CHE VI NASCONDONO SULL’OPERAZIONE TURCA “FONTE DI PACE” 

JPEG - 14.8 Kb
Decreto di kurdizzazione forzata del nord della Siria.
Il documento, divulgato dalle vittime assiro-cristiane,
dimostra la pulizia etnica compiuta dalle FDS, inquadrate dagli USA.
JPEG - 26.2 Kb"....Innanzitutto è opportuno ricollocare gli avvenimenti attuali nel contesto della “Guerra contro la Siria”, di cui non sono che una battaglia, nonché in quello del “Rimodellamento del Medio Oriente Allargato”, di cui il conflitto siriano è solo una tappa....."


https://www.voltairenet.org/article207907.html
https://www.voltairenet.org/article207945.html

giovedì 28 marzo 2019

Sui terroristi che ancora infestano la Siria e sui Curdi che continuano a tradire il popolo siriano.


L’autunno scorso, durante il mio soggiorno a Latakia ho incontrato tante persone e tutte avevano in comune un’urgenza incredibile di raccontare e di essere ascoltate da me che tornavo da lontano. Storie dure di sofferenze, di spaventi, di sgomento, di perdite strazianti, di vuoti incolmabili. Aprivo la porta al mio o alla mia ospite e, dopo un abbraccio silenzioso e talvolta ancora prima di andare a sederci, iniziava la narrazione incontenibile degli anni trascorsi dentro questa guerra spietata. Altre volte, occorreva una tazza di caffè e un ‘’ci sei mancata’’ o ‘’ sei tornata per restare, vero?’’ o qualche altra frase di preambolo o un cenno di pianto subito placato o una risata complice per una qualunque sciocchezza o un attimo di raccoglimento come per riunire le forze e dare il via alle storie che avevano bisogno di essere confidate. Storie personali o familiari difficili, dolorose, malinconiche, tragiche e in qualche caso con risvolti un po’ tragicomici. Come la vita. Vorrei scrivere di tutti questi incontri, ma ancora non ci riesco. È difficile staccarmi dalla moltitudine di gesti, sensazioni, emozioni, fremiti e silenzi, talvolta più intensi delle parole, in cui mi sento immersa. Ma posso dire che tutte le storie individuali, uniche, che ho ascoltato hanno tratti comuni come l’ammissione, talvolta espressa con energia e talvolta sussurrata con difficoltà, del terrore provato quando i terroristi si trovavano a pochi chilometri da Latakia, il sollievo palpabile per il pericolo scongiurato e l’ira, invece quasi urlata da tutte e da tutti per essere stati traditi dai Curdi favoreggiatori di Israele e dell’America. Tratti comuni che ho ritrovato nel breve scritto che segue - di Lilly Martin Sahiounie, una signora statunitense che vive a in Siria da quasi trent’anni - così come la solitudine che opprime tutti. Tremo, mentre scrivo queste parole, perché mi riportano verso la sensazione tristissima che provavo costantemente nel constatare quanto si sentissero traditi, inascoltati e soli. Ignorati dal mondo. Lo capivo non per il biasimo, raramente e sommessamente espresso, ma per la gioia grata verso chi per il solo fatto di tornare da quel mondo lontano attestava la loro esistenza, il loro travaglio, ma sopra ogni cosa la loro dignità. Dedico queste righe a tutte le persone che ho incontrato a Latakia e a quelle che non ho potuto incontrare. E dico alla cara Lilly che dopo il nostro lungo abbraccio mi ha ingiunto: ‘’Prima parlo io, poi mi racconterai di te’’: alla prossima volta, per ascoltarti parlare più a lungo, ma intanto continua a offrirci le tue preziose testimonianze.
   Maria Antonietta Carta



Aggiornamento dalla Siria, 27 marzo 2019.  Di Lilly Martin Sahiounie

I media di tutto il mondo sono pieni di articoli che gridano: “L’ISIS È SCONFITTO". Devo ammettere che per quanto mi concerne, l’Isis non è mai stata la preoccupazione principale, poiché nella regione in cui vivo non è mai arrivata e quindi non ho mai sofferto direttamente per causa loro. I video con teste mozzate erano sempre un evento "lontano" e non vi ho prestato un’attenzione eccessiva. 
La mia casa è stata distrutta nel 2014 e i miei vicini sono stati massacrati, rapiti e violentati. Tre chiese bruciate, fabbriche, aziende e case saccheggiate e poi distrutte. Niente di tutto ciò è stato fatto dall’ISIS nella mia zona. Qui, da 2011 fino al 2019, tutte le distruzioni e i crimini sono stati rigorosamente perpetrati dall'Esercito Siriano Libero e dai loro affiliati di Al Qaeda: Jabhat al Nusra e il resto delle milizie appoggiate dagli Stati Uniti. 
È vero che alcuni di quei terroristi alla fine si sono uniti all'ISIS, ma mentre stavano uccidendo qui non erano ISIS. Cosa rappresenta un nome? Talvolta non tanto. I LAKERS o i CELTICS sono nomi diversi, eppure sono tutti giocatori di basket indipendentemente dall'uniforme che indossano. Lo stesso può dirsi dei terroristi: sono tutti tagliati nella stessa stoffa. Ho sofferto e i miei vicini, amici e parenti hanno sofferto durante otto anni di guerra, eppure non siamo stati colpiti dall’ISIS. I media a livello globale stanno sbandierando il fatto che ISIS è finito. OK, buono a sapersi, ma quando ci sbarazzeremo dei terroristi che ancora detengono il controllo di terre siriane? Dove sono i media e le proteste dei governi per Idlib controllata da terroristi assetati di sangue, che detengono due milioni di civili come ostaggi? Nessuno ne parla. Dov'è la protesta globale per i terroristi sponsorizzati dagli Stati Uniti e l'SDF, che detengono una gran parte del territorio nord-orientale della Siria? Quelli dell'SDF hanno stuprato, mutilato, ucciso e scacciato dalle loro case migliaia di persone, mentre marciavano incoraggiati dal sostegno dell'esercito degli Stati Uniti e mentre facevano pulizia etnica contro tutti i Siriani che non sono nati Curdi.  Immaginate i bianchi degli Stati Uniti che, marciando attraverso l'Alabama, costringano tutti gli abitanti neri a lasciare le loro case. Questa è la situazione in Siria. Ma non importa a nessuno perché sono gli USA a sostenere i criminali terroristi della SDF. 
In conclusione: è una buona cosa che ISIS non conservi più territori siriani, ma non possiamo dimenticare le due zone controllate da altri terroristi: Idlib e la regione nord-orientale. E voglio dire che non esiste nessun Kurdistan. I Curdi siriani sono cittadini siriani e hanno gli stessi diritti dei vicini di casa che loro hanno stuprato, mutilato e ucciso. La Siria non sarà divisa. Dato che alla SDF non piace vivere in pace e nel rispetto di tutti i diritti per tutti, anche nel rispetto del diritto di proprietà per chi non è Curdo, forse è giunto il momento che lo "Zio Donald Trump" li trasferisca negli Stati Uniti dove potranno ritagliarsi una Patria tutta per sé.
  Trad. Maria Antonietta Carta