Sarà Philip
Astephan a portare dalla Siria la sua personale
testimonianza al Rosario in piazza per i cristiani perseguitati,
domani sera a Rimini.
Siriano
di Aleppo, appartenente alla parrocchia dei francescani di padre
Ibrahim, 39 anni, studi in psicologia, Philip Astephan è attualmente
rifugiato e vive a Roma, dopo una serie di peripezie seguite a quella
che in Occidente viene chiamata “primavera araba”, “ed io
invece - dice Astephan - chiamo l’autunno arabo”.
Com’è
la situazione oggi ad Aleppo?
“E’
migliorata per l’intervento russo e dell’esercito siriano, che
hanno liberato Aleppo dall’Isis, ma ancora non si può dire che ci
sia la pace. Ci sono ancora esplosioni di bombe fuori città, nel
territorio attorno ad Aleppo. Spesso non c’è acqua né
elettricità, è difficile trovare le medicine e molte cose hanno
prezzi alti”.
La
situazione per i cristiani in Siria è migliorata?
“Certo,
perché con il regime ed anche con l’esercito siriano noi stavamo e
stiamo bene. La maggior parte dei cristiani siriani è a favore del
cambiamento, ma sia chiaro che il cambiamento è andare avanti, e non
tornare indietro. Sapevamo dall’inizio che la guerra era un gioco
che veniva da fuori, da conflitti di interessi fra Russia ed America.
Tornando al tema del cambiamento, non è logico che venga favorito
dai soldi dell’Arabia Saudita, che non ha la democrazia… Se
pensiamo a queste cose, allora capiamo meglio la situazione”.
Per
voi cristiani siriani, che cosa è utile che facciano i cristiani
occidentali?
“La
nostra gente ha certo bisogno di medicinali e altri generi di
necessità, quindi un aiuto economico è utile. Ma i cristiani
siriani vogliono soprattutto che il mondo occidentale sappia la
verità. Almeno un po’ di verità… Vogliamo che la verità
diventi un po’ più chiara”.
Intende
circa l’atteggiamento verso l’Islam?
“Io
ho tanti amici musulmani buoni, ma bisogna capire con chi parliamo..
Ad esempio, vengono chiamati «ribelli» quelli che dall’Occidente
vanno in Siria a combattere. Ma quali ribelli… Sono stranieri
andati a pagamento in Siria, sono strumentalizzati per fare un gioco
politico, perché la Siria è importante geopoliticamente”.
Quello
del 20 gennaio 2017 è il trentesimo Rosario in piazza.
L’“Appello
all’umano”
del Comitato Nazarat si tiene ogni 20 del mese, ininterrottamente
dall’agosto 2014, quando un gruppo di riminesi - fra loro anche
alcuni laici - diede vita all’iniziativa di preghiera e di
testimonianza a favore dei cristiani e delle altre minoranze
religiose perseguitate in Medio Oriente, Africa e Asia. Nel corso
dell’estate le milizie agli ordini dell’autoproclamato Califfato
erano dilagate nella piana di Ninive, nord dell’Iraq, ed in Siria.
Popolazioni cristiane fra quelle di più antica data, erano state
costrette a lasciare case, terre, villaggi e città dove si erano
stabilite da quasi due millenni: si ricorderanno le cronache di esodi
forzati a piedi, minacce, violenze, stupri, massacri e distruzioni di
chiese. Anche gli Yazidi fecero le spese dell’avanzata dell’Isis,
e particolarmente le donne.
La
lettera “nun”,
iniziale di Nazarat (o Nassarah),
veniva dipinta dagli invasori sugli stipiti delle porte o sui muri
delle case dei cristiani: nata come marchio spregiativo, la lettera è
divenuta un simbolo distintivo dell’identità cristiana che tenta,
malgrado mille difficoltà, di rimanere in vita, per il bene stesso
delle società siriana e irachena.
Questa
stessa lettera contraddistingue il Comitato Nazarat e il manifesto di
invito al rosario in piazza, tanto a Rimini quanto nelle altre 15
città. In contemporanea con l’iniziativa in pubblico, 26 comunità
religiose femminili e maschili - in Italia, altri paesi europei,
Medio Oriente e Africa - tengono la preghiera dentro i rispettivi
conventi e monasteri.
GLI
APPUNTAMENTI
19
gennaio (solo questo mese) Bologna, ore 19,30 Piazza S. Stefano
20
gennaio
- Rimini ore 21 Piazza Tre Martiri
- Cremona ore 21,00 Piazza Cittanova
- Andora (SV) ore 21,00 Piazza Santa Maria
- Loreto ore 21,30 Piazza della Madonna
- Cesena ore 19,00 Piazza Giovanni Paolo II
- Milano ore 19,00 piazza della Scala
- Busca (CN) ore 19,00 Piazza della Rossa
- Prato ore 21,15 Piazza Santa Maria della Pietà
- Portomaggiore (FE) ore 20,20 Piazza Giovanni XXIII
- Cattolica (RN) ore 21,00 Piazza Roosevelt
- Lugano (CH) ore 20,00 Piazza San Rocco
- Siena ore 18,00 Piazza Tolomei
- Perugia ore 21,00 Chiesa di San Costanzo
- Damasco (Siria) ore 20 Casa Sant’Anania
- Erbil (Iraq) ore 20,00 Campo Profughi