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giovedì 13 marzo 2014

Nel triste anniversario del 15 MARZO....

LOSSERVATORE ALEPPINO RIFLETTE 

Aleppo, 10 marzo '14 

Ieri, 8 marzo, nel mondo intero si e’ celebrata la festa della donna, eccetto che nel Medio Oriente perchè qui da noi la donna la onoriamo (cristiani e musulmani) il giorno 21 dello stesso mese. Oggi ascoltavo le notizie dall’Italia, anche la Rai annunciava che sono state liberate le suore prese prigioniere a Maaloula, in cambio di oltre un centinaio di donne detenute dal regime siriano. Sarà questo un segno di buona volontà d’ambo le parti per porre un termine a tanta violenza fatta di distruzione e morte, che stiamo vivendo e subendo da ormai tre anni? Sarà questo un segnale per riavere liberi i due vescovi rapiti il 22 aprile scorso? I due sacerdoti rapiti il 9 febbraio 2013? Il rev.do gesuita Paolo Dell’Oglio? 
Il prossimo sabato, 15 marzo, per la Siria ed i siriani ricorre un ben triste anniversario. E’ il giorno in cui iniziò ciò che fu chiamato “Primavera araba”.  Ma dobbiamo ammettere, per essere onesti, che non siamo dinanzi ad una primavera, ci troviamo dinanzi una vera e propria catastrofe che si può benissimo definire un inferno in cui non v’è altro che distruzione e morte. Ormai ai poveri siriani non sono rimaste altro che lacrime, hanno perduto il senso della gioia, l’unica cosa di cui possono andare ancora fieri ed in cui sono saldamente radicati è la loro fede in Dio e sono certi che arriverà il momento in cui “Egli visiterà il suo popolo” liberandolo da ogni angoscia causata loro da chi dice di essere  fratello di fede e di patria. 

In questi tre anni centinaia di migliaia sono stati i morti, o caduti sotto i bombardamenti,  o, peggio ancora, uccisi in nome di un Dio che si fregiano di chiamare “clemente e misericordioso”, o perchè sono semplicemente cristiani.
Durante questi tre anni il così detto mondo civile e democratico non ha saputo fare altro che vendere armi alle diverse fazioni che si affrontano. Dico diverse perchè ormai tutto il mondo deve sapere, nel caso fingesse di non saperlo, che in Siria non è più l’opposizione siriana che combatte il governo, ma sono le differenti frange del terrorismo mondiale che si identifica in al-Qaeda o in Daesh o nelle Jamaat al-Nousra, e qui convogliate dall’Occidente sponsorizzato dalle petromonarchie.
Il giorno, però, verrà in cui anche l’Occidente e le petromonarchie dovranno fare i conti con questi portatori di morte, violenza, stupro e qualsiasi atto contro il comandamento di Dio di amarsi e rispettarsi l’un l’altro perchè Egli ci ha creati e siamo tutti Suoi figli e quindi fratelli.
Il così detto mondo civile, ricco e mai sazio del benessere di cui dispone, continua a vendere armi ed in nome della Libertà e della Democrazia non sa fare altro che Guerra per saccheggiare e derubare i vari tesori che altri posseggono.
In questi tre anni di Guerra, qui in Siria, è stato distrutto tutto ciò che si poteva distruggere. E’ stato distrutto il patrimonio storico-archeologico appartenente all’umanità tutta, distrutto semplicemente perchè testimoniava della presenza di un cristianesimo che ha sempre dovuto subire fin dal VII secolo. E l’Occidente dinanzi a questi scempi sacrileghi ha taciuto e continua a tacere. Bravo! Bravissimo!  
Perche’ si tace dinanzi a queste distruzioni? Perchè queste sono cose secondarie... "Noi vogliamo abbattere il dittatore, un regime assolutista". 
la festa per la sposa-bambina
E sì, perchè gli Occidentali ne sanno qualcosa dei vari dittatori che si sono succeduti nei vari paesi d’Europa. Per onestà dobbiamo una certa scusante agli occidentali. Chi governa i popoli d’Europa non è vissuto nel mondo dei Paesi arabi, non conosce la loro lingua, i loro costumi, la loro mentalità e quindi può facilmente essere raggirato. Non hanno capito che quando le petromonarchie si sono rivolte all’Occidente per eliminare un dittatore "che non dà i diritti umani ai propri sudditi, ecc"….- non hanno capito o forse non hanno voluto mai capire - che non si trattava di diritti umani non rispettati e quindi non concessi, si trattava semplicemente di eliminare un regime laico che non può esistere nella nomenclatura del mondo islamico.

Il nostro Presidente, da quando è stato eletto per la prima volta, non ha fatto altro che mettere in pratica i principi di uno Stato Laico, esattamente come fanno i Governi occidentali. Naturalmente, trattandosi di uno Stato islamico e sapendo che la laicità dello Stato non può esistere nel mondo coranico, ha iniziato gradatamente questo processo portandolo avanti con determinazione. In questo Stato Laico tutti i cittadini erano liberi di agire, di andare dove si voleva, di viaggiare, di impiantare fabbriche, di aprirsi al commercio con l’estero. Ogni cittadino mangiava il proprio pane guadagnato con il sudore della propria fronte. Le leggi erano uguali per tutti. Basti pensare che ogni etnia religiosa era libera di praticare , in pubblico ed in privato, la propria religione. Cose che non troviamo in qualche petromonarchia  di là del Mar Rosso. Ora tutto ciò, grazie alla lungimiranza occidentale, grazie alle petromonarchie, è stato distrutto; ai siriani profughi che vivono nei campi di concentramento non è rimasto altro che piangere e magari vendere le proprie bambine ai magnati che arrivano con le tasche piene di petrodollari, perchè non hanno più nulla. Le vendono allettati dalla promessa che saranno educate ed avranno una vita migliore,  non riescono a capire, accecati dalla fame e dalla disperazione, che le loro figliolette saranno alla mercè di loschi individui che pensano soltanto a soddisfare i loro bassi istinti animaleschi.  
Tutto ciò, caro Occidente, nella vostra incauta ignoranza, ce l’avete causato voi. Voi, gente civile, gente democratica, gente che predicate il rispetto dei diritti umani. Avete anche tentato la farsa di una Conferenza di pace detta “Ginevra 2”. Siete andati a Ginevra con la vostra solita boria che soltanto voi capite e sapete tutto. L’unica soluzione è e resta quella di eliminare il dittatore. Non sapendo e non conoscendo neppure a chi ci venderete. Svegliatevi una buona volta, riflettete a cosa avete fatto fino ad oggi nei vari paesi arabi dove avete sostenuto la vostra "primavera”. 

Possibile che la storia di appena qualche giorno fa l’abbiate già messa da parte? Siete diventati talmente ciechi che non riuscite a capire i guai che avete combinato sull’altra sponda del Mediterraneo? Svegliatevi e riflettete! Abbiate il coraggio e l’onestà di dire, almeno una volta: abbiamo sbagliato!  
Che il Signore vi perdoni! 
l’Osservatore di Aleppo

Testimonianza di S. E. Jacques Behnan Hindo,  Arcivescovo Syro-Cattolico di Hassaké-Nisibi :

domenica 15 dicembre 2013

Cronaca da Aleppo ... che sopravvive stringendo i denti. Allarme per il villaggio cristiano di Kanayé!


La Chiesa di Aleppo si sta preparando ad accogliere il suo nuovo Pastore, Mons. Georges Abou Khazen, che ora si trova a Roma per accingersi ad assumere  l'incarico di Vicario Apostolico di Aleppo dei Latini che gli ha affidato il Santo Padre Francesco. 
Mi viene spontanea una considerazione: Aleppo come l'accoglierà? La gente cosi' provata ha voglia di far festa? Penso proprio di sì': la gente accoglierà il suo nuovo Pastore col calore e l'affetto caratteristico degli aleppini. 
Mons. Georges questo lo sa, e saprà essere all'altezza della situazione, del resto da lui  ben conosciuta perche' è succeduto a Mons. Nazzaro già  Amministratore Apostolico. 

Abbiamo saputo che Mons. Georges sara' ordinato Vescovo a Beirut il prossimo  11 Gennaio. Sarebbe stato molto più  commovente se fosse stato ordinato ad Aleppo, nella sua Cattedrale ed in mezzo al suo popolo. 
Invece, anche egli - data la situazione - e' stato costretto a riparare in Libano per essere ordinato Vescovo e poi alla chetichella entrare in diocesi. Sia fatta la volonta' di Dio.
 
Quasi ai margini di quanto abbiamo detto, è di questa mattina la notizia che ho ascoltato dal mio studio aleppino alle ore 8:00 AM,  seguendo il TG1 che annunziava il comunicato delle Nazioni Unite circa il risultato degli esperti sulle armi chimiche usate in Siria. Stando a quanto annunziato dalla RAI, l'ONU s'è guardato bene dal dire chi realmente le abbia usate,  dobbiamo essere contenti perche' la stessa ONU probabilmente ha compreso che le suddette armi non portavano la firma di chi le ha usate, mentre noi abbiamo avuto più di una testimonianza che siano state usate dai terroristi. 

Quasi come un corollario a questa notizia, sempre la Rai , nel TG1 delle ore 8:00, comunicava che il signor Obama avrebbe deciso di non fornire più armi ai terroristi siriani  perche' si sarebbe reso conto che stava favorendo l'impianto fondamentalista islamico in Siria che sarebbe stato pericoloso non solo per la Siria ma per tutta la regione. Finalmente!!! si aprono gli occhi, anche se e' già tardi, ma, come dice il detto popolare: "meglio tardi che mai". 
 
L'ONU a mio parere non ha potuto scagliare i suoi strali contro il Presidente Bachar per il seguente motivo: 1) sapeva che secondo fonti della CIA il presidente gode dell'oltre 70% del favore popolare e quindi sarebbe stato da parte sua un suicidarsi se avesse gettato le bombe chimiche ben sapendo chi lo vuole e lo sostiene come Presidente. 

2) L'ONU si deve essere reso conto che nel colpevolizzare sempre e soltanto il Governo negli eccidi di civili, quali donne e bambini, ormai nessuno più vi crede. Perchè e' risaputo da tutti che i terroristi, e ne abbiamo avuto varie prove, pur di far colpo sull'opinione pubblica, dopo aver commesso un eccidio lo fanno passare come esecuzioni dell'esercito regolare. 


 
Da qualche giorno  la città di Aleppo l'abbiamo vista rivestita di una coltre di neve, naturalmente la temperatura è scesa ulteriormente, e' arrivata di notte a meno 8 gradi centigradi.

 Immaginate le sofferenze della gente priva di riscaldamento, denutrita per mancanza di vettovaglie ed anche perche' mancano di mezzi per potersele procurare essendo i prezzi impossibili : pensate che un kg di pomodori costa oggi qualcosa come 10 dollari, il Kg di pane 6 dollari, ecc....
Nonostante tutto si sopravvive. 

La Chiesa con le sue Istituzioni cerca di rendere la situazione meno difficile, aiuta come può e per quanto può,  fino a quando avra' la possibilita' di sostenere questa situazione...
 La porta del convento dei Padri Francescani è sempre aperta e distribuisce pacchi di viveri a chiunque si presenta. Mi chiedo fino a quando questi Frati potranno andare avanti cosi'? Loro stessi si debbono procurare le vettovaglie con i prezzi del mercato.  
 
Noi da queste note intendiamo lanciare un ulteriore appello agli uomini e donne di buona volonta': 

  Non permettete che la comunita' Cristiana sia sradicata dalla Siria perche' qui è nata, fin dalla predicazione apostolica. 
Non permettete che la Siria sia distrutta completamente. La Siria e' stata la culla della civilta' e tale deve restare. 
E' patrimonio di tutta l'umanita' e l'umanita' la deve preservare e conservare. 
 
L'Osservatore di Aleppo  







Ci giunge direttamente da Monsignor Nazzaro, Vescovo emerito di Aleppo, questo allarme ricevuto dai suoi fedeli  : 



Da un paio d'ore ho ricevuto notizia che i salafiti e i terroristi di Jabhat al-Nousra sono penetrati nel villaggio cristiano di Kanayé ed hanno imposto al Parroco di non suonare più le campane. Le donne non devono più uscire per strada a capo scoperto, devono essere velate. Nel caso non ottemperassero a questi ordini, passerebbero dalle minacce ai fatti col massacrarli tutti. 
In pratica ci troviamo dinanzi a  quanto hanno già fatto nel villaggio vicino di Ghassanieh da oltre un anno. La differenza è che a Ghassanieh intimarono loro di lasciare subito il villaggio, altrimenti li avrebbero tutti uccisi, ed ottennero il risultato che volevano, cioè occupare il villaggio con quanto i cristiani possedevano. Qui, a Kanayé, non li hanno minacciati di lasciare il villaggio, ma di vivere secondo la legge islamica. 
Questo è il primo passo, domani li costringeranno a convertirsi all'islam.

Vescovo Giuseppe Nazzaro 

sabato 8 giugno 2013

Il ribelle Dall'Oglio

 " E' un anno e mezzo che parliamo della necessità morale o di un intervento diretto come avvenuto in Libia o indiretto, con la scelta di dare le armi giuste.."
  
Il gesuita Dall'Oglio: "Gli italiani chiedano di prendere una posizione chiara e forte sulla necessità di offrire al popolo siriano la possibilità di difendersi". 
Il gesuita Paolo Dall'Oglio: "In Siria un regime mafioso e l'Europa non fa nulla per ignavia"
06/06/2013 
Il sacerdote a 24 Mattino parla della guerra civile che nell'ultimo anno e mezzo ha causato circa 100mila morti 

Il sacerdote, dopo 30 anni vissuti in Siria, è stato espulso nel 2012 dal governo Assad e oggi a 24 Mattino parla della guerra civile che nell'ultimo anno e mezzo ha causato circa 100mila morti: "I cittadini italiani - ha detto Dall'Oglio -prendano iniziative civili sul nostro ministro degli Esteri Emma Bonino che è alla testa dell'ignavia europea, una ignavia irresponsabile nei confronti della rivolta del popolo siriano. Gli italiani chiedano di prendere una posizione chiara e forte sulla necessità di offrire al popolo siriano la possibilità di difendersi concretamente e militarmente dal regime Assad.
Bonino - ha continuato nella sua critica il gesuita - è tra quelli che esercitano l'irresponsabilità europea per motivi ideologici di islamofobia cordiale. Vediamo se la sua anima civile e democratica vincerà la sua irritabilità nei confronti dell'Islam politico. E' un anno e mezzo che parliamo della necessità morale o di un intervento diretto come avvenuto in Libia o indiretto, con la scelta di dare le armi giuste per bloccare il bombardamentio sistematico del regime siriano, che è un regime mafioso".
http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/24mattino/2013-06-06/gesuita-paolo-oglio-siria-102128.php

A me sembra proprio lui il mafioso pentito. Perché finché era in Siria ha goduto di tutto ciò che egli oggi rinnega. Non si ricorda dei giorni in cui ha fatto quello che ha voluto in Siria? Come mai oggi tanto livore contro il Paese che l'ha ospitato per 32 anni dandogli la possibilità di fare ciò che voleva e per giunta con i soldi che gli passava l'Italia, quell'Italia ch'egli oggi mette tra gli ignavi se non alla loro testa?
A mio parere, Dall'Oglio dovrebbe solo vergognarsi di quanto asserisce: oppure Dall'Oglio non sa che oggi in Siria non è più il popolo siriano che combatte contro l'esercito regolare, ma sono le squadre di terroristi salafiti qui riversatisi da tutto il mondo? Lo sa Dall'Oglio che oggi in Siria vi sono Ceceni, Pakistani, Afgani, Libici, Egiziani, e quant'altri dell'Europa, che sono qua per combattere la guerra santa, per diventare martiri per poter raggiungere le loro Houryé nel paradiso islamico (le Houryé sono le vergini che li attendono nel loro paradiso).
Ma soprattutto il Dall'Oglio  si deve vergognare perchè non fa altro che sputare nel piatto dove ha mangiato, e abbondantemente,  per 32 anni.  
l'osservatore siriano da Aleppo         

martedì 4 giugno 2013

Pulizia etnica religiosa pianificata: ma l'Occidente non vuol vedere



Marco Tosatti  - Blog San Pietro e dintorni 
L’Associazione di Studiosi musulmani, un’organizzazione di Ulema islamici con sezioni in vari Paesi, ha emanato una lunga dichiarazione di appoggio alla “Jihad” religiosa contro il governo di Damasco, in particolare per quanto riguarda la battaglia di Qusayr, un nodo strategico importante fra Libano e Siria.
E’ in pratica una dichiarazione ufficiale del fatto che la guerra in Siria – alimentata da alcune potenze occidentali e dalla Turchia – sta assumendo sempre di più i contorni di un tentativo di pulizia etnica religiosa da parte dei fondamentalisti sunniti sostenuti dall’Arabia Saudita e dal Qatar contro i cristiani e soprattutto contro gli sciiti (indicati come Rafiditi, nel comunicato, un termine spregiativo) e contro gli alauiti, anch’essi definiti in maniera spregiativa come “Nusayris”.
E non mancano naturalmente attacchi agli ebrei – si parla di cospirazione ebraica – e di incitamenti a liberare la Palestina. E’ interessante notare che fra i firmatari non c’è nessun siriano; ci sono persone dell’Arabia Saudita, dello Yemen, del Sudan e anche del Kosovo. Una presenza inquietante, in un documento del genere, riferita ai Balcani. 
http://www.lastampa.it/Page/Id/1.0.2226306817


distruzione di una moschea sciita da parte delle milizie sunnite


Qualche giorno fa una bomba è stata lanciata in pieno centro di Aleppo, non lontano dalla Cattedrale Siro cattolica. Ha colpito l'Ospedale Salloum. Un giovane cristiano stava per essere dimesso quando l’esplosione l’ha ucciso. Sempre ad Aleppo, un Sacerdote Siro cattolico che accompagnava un funerale è stato fermato dalle squadre dei comitati popolari e gli è stato impedito di continuare ad adempiere il suo dovere sacerdotale. . Questa masnada ha preteso bloccare il corteo funebre perché dovevano passare loro: spesso si tratta di quattro o cinque ragazzotti su un pick up, fuori da ogni controllo, che col mitra in mano si fanno largo tra la gente sparando in aria all'impazzata.. Alle proteste del Sacerdote hanno iniziato a picchiare l'autista, poi si sono accaniti contro di lui e ora rischia di perdere la vista.



Nei villaggi cristiani della zona dell'Oronte (Gisser Choughour) le milizie Giamaat Al-Nousrah hanno rubato le campane della Chiesa parrocchiale latina del Villaggio di Ghassanieh. Questo villaggio fu occupato da queste masnade che entrando in villaggio minacciarono gli abitanti che li avrebbero sgozzati tutti, così scapparono lasciando loro libero il campo. Fino a poco tempo fa nel villaggio erano rimasti soltanto 18 fedeli cattolici, tra questi due religiosi latini e le tre Suore del Rosario. Oggi sono stati costretti a scappare pure loro. Giamaat Al-Nousrah detta legge incontrastata in quei villaggi. Le chiese sono state profanate, ridotte a stalle, e peggio ancora.
Gli altri villaggi cristiani della zona Knayé, Jacoubié, Jedeideh non stanno meglio. Gli episodi di violenza e di devastazione gratuita non sono più sporadici. Nel villaggio di Jedeideh il parroco ortodosso è stato costretto ad abbandonare il villaggio e successivamente la chiesa è stata profanata e distrutta.
Nei villaggi occupati si vive nel terrore. Le milizie ribelli mettono in atto una precisa strategia: si terrorizza la gente per costringerla ad abbondonare le case per poi impossessarsene. Le abitazioni e le proprietà con una "fatwa" vengono dichiarate islamiche e così i cristiani all’improvviso sono senza nulla, in strada per tutta la loro vita.

A questo punto c'è da chiedersi: L'Occidente si rende realmente conto di quel che sta favorendo in Siria? Ormai non si tratta di defenestrare il Presidente, ma si tratta di distruggere la comunità cristiana. Questo è quanto sta facendo l'Occidente: non vuol comprendere che con il suo modo di agire dà man forte ai salafiti, alle Giamaat Al-Nousrah ... ad applicare quanto a metà degli anni 80 gli Ulema radunati a Lahore dichiararono : " entro il 2020-25 non vi dovranno più essere cristiani nel Medio Oriente".

Ecco cosa sta favorendo e facendo l'incoscienza occidentale. Non solo, ma sta mettendo tutte le premesse per una islamizzazione dell'Europa.

Ma domani i "Signori della Guerra" di oggi saranno giudicati come degli ottusi e soprattutto degli incoscienti, perché hanno chiuso occhi ed orecchi mettendo in pratica il detto: non vi è peggior sordo di chi non vuole ascoltare, non vi è peggior cieco di chi non vuol vedere.

   l'osservatore siriano da Aleppo

lunedì 27 maggio 2013

Ecco quel che sta accadendo in Siria: dalla Siria domande al Ministro Bonino e al democratico Occidente

"Cosa si intende per Siria oggi? il legittimo governo che s'è dato il popolo siriano?, oppure: la masnada di guerriglieri fanatici che - in nome dell'Islam - si son dati appuntamento sul territorio siriano?"


Bruxelles, 27 mag. - (Adnkronos) - Evitare che i veti incrociati tra i Paesi facciano cadere l'intera struttura dell'embargo contro la Siria, che deve essere  rinnovato entro la mezzanotte del 31 maggio. E' questa la posizione dell'Italia,  espressa al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri dell'UE dalla  titolare della Farnesina Emma Bonino. "Non so" come finira' la discussione di  oggi sul tema dell'embargo alle armi, "quello che so - ha detto - e' che  dobbiamo evitare che posizioni cosi' divergenti da essere inconciliabili abbiano  come risultato la caduta totale dell'intera struttura dell'embargo".    

Ho letto con interesse, ma anche con costernazione, la dichiarazione pubblicata dall'Agenzia Adnkronos circa la dichiarazione fatta dal Responsabile della politica estera dell'Italia, circa la conferma dell'embargo contro la Siria.
La prima domanda che mi pongo e pongo a chi ha fatto quella affermazione è:  Cosa si intende per Siria oggi? Il legittimo governo che s'è dato il popolo siriano? oppure: la masnada di guerriglieri fanatici che - in nome dell'Islam - si son dati appuntamento sul territorio siriano? 
Se si vuole intendere la Siria con il suo legittimo governo, mi permetto di dissociarmi: in quanto cittadino italiano ed in quanto individuo libero e cosciente di una situazione distruttiva del Paese, non voluta né da chi lo dirige e tanto meno dal popolo. So per certo che fino alla metà di marzo dell'anno 2011 la Siria ed i siriani vivevano in pace, godevano non solo di libertà, controllata se si vuole, ma ognuno era pur sempre libero di muoversi come voleva. Oggi dov'è questa libertà? Oggi si vive nel terrore. 

Ho avuto la fortuna di vivere in quella terra benedetta da Dio per parecchi anni. Posso assicurare che in nessun paese di tutto lo scacchiere Mediorientale ci fosse tanta libertà. Nelle città la gente circolava per strada liberamente e senza alcuna paura fino alle ore piccole della notte. Ho avuto modo di ospitare a varie riprese, in diversi anni, amici venuti dall'Italia: con questi si usciva, soprattutto di estate, a partire dalle ore 11,30 di notte e si usciva a piedi, si rientrava dopo un'ora od un'ora e mezza tranquillamente. Più di uno di questi miei ospiti, venuto con il preconcetto che la Siria fosse un paese canaglia, s'è ricreduto ; non solo, ma s'è espresso in questi termini per descrivere la situazione di libertà e sicurezza che, malgrado le idee con cui era venuto, non s'è vergognato di ammettere, dicendo: "E' un delitto che i nostri governanti ed il mondo intero vogliono far passare la Siria per un paese canaglia".

Nella seconda metà di marzo 2011 scoppia la così detta "primavera araba" pure in Siria. Il mondo occidentale applaude, come ha fatto per gli altri Paesi dell'area. Il mondo occidentale non s'è reso conto che dietro tutta quella macchina primaverile vi erano Stati del Golfo interessati a far cadere il Governo ed il suo Capo: e non perché fosse dittatore, ma perché si vedevano veramente minacciati nelle loro Istituzioni. 
L'Occidente è caduto nella trappola, è stato irretito ed ha appoggiato queste manovre, anche perché se non lo avesse fatto si sarebbero potuti chiudere i pozzi dell'oro nero di cui l'Occidente ha tanto bisogno. Non ha riflettuto che si volevano attirare le attenzioni sulla Siria, che stava guadagnando  terreno attraverso le aperture democratiche e di libertà concesse al proprio popolo, alle spese dei veri dittatori sempre al potere di altri Paesi dell'area. 
Così si è iniziato pagando facinorosi perché scendessero in piazza a gridare contro il governo (ogni individuo che gridava "abbasso il regime" era pagato $ 10 e se con sé ne portava altri 5 - 6 - 10 percepiva altri $10 a testa. Questo sistema era diventato un business vero e proprio... Un individuo poteva così guadagnare in una sola ora 150 - 200 dollari americani, circa lo stipendio di un mese. Chi legge faccia le sue considerazioni). 
Si chiedeva al Governo di togliere lo stato di "Emergenza". In realtà questo stato di "Emergenza" non esisteva più da anni. Altrimenti come si può spiegare la libertà di cui godeva il popolo? Come si può spiegare, ad esempio, il fatto che la gente usciva per strada e si ritrovava nei caffé, nei bar, nelle gelaterie fino all'una o le due di notte? 
 Ormai s'era aperta una strada e bisognava percorrerla fino in fondo. Si doveva trovare un "capro espiatorio" e l'Occidente pur di aver il petrolio l'ha designato, e continua a perseguirlo.

L'Occidente organizza "meetings" ed altro, in favore del povero popolo siriano ed invita a parteciparvi gente che non rappresenta il popolo, come è successo a Roma il 28 febbraio 2013: in occasioni del genere si arriva con i portafogli pieni e si riversano "aiuti" nelle mani o nelle sacche di chi?... di chi dovrebbe dare la pace e la tranquillità ai siriani. I soldi vengono dati usando l'eufemismo "aiuti strategici". 
Che dicano chiaramente: "PER COMPERARE ARMI". Che dicano finalmente cosa stanno facendo e cosa intendono fare della Siria.
Oggi si parla di confermare l'embargo e i soldi dati alle masnade di rivoltosi, venuti dal mondo intero, chi li blocca? 
Questi Signori della Guerra, perché altro non sono, si sono mai posti la questione: là dove abbiamo aiutato un gruppo di facinorosi (in  tutti i Paesi del mondo ve ne sono, come in tutti i Paesi del mondo vi sono i malcontenti) a sollevarsi ed hanno raggiunto, col nostro aiuto, il potere, hanno poi portato la libertà? la democrazia? Questi commercianti di guerra hanno mai riflettuto se in Tunisia, in Libia, in Egitto s'è instaurato il regime di libertà che loro avevano auspicato e per cui avevano gettato soldi portandoli via dalle casse della loro Nazione? Questi Signori della Guerra hanno diritto di  vuotare le casse del proprio Paese per portare guerra e disordine in un Paese in cui non sono stati chiamati? 

La storia delle rivoluzioni e delle guerre in Medio Oriente inizia con la guerra all'Iraq. Guerra fatta per detronizzare un dittatore che ha bluffato il mondo intero minacciandolo di possedere armi chimiche di distruzione di massa. L'Iraq è stato distrutto, il dittatore è stato detronizzato, processato ed ucciso, ma di armi chimiche neppure l'odore. Fu ammesso, e da chi aveva dichiarato quella guerra, rifiutando di ascoltare la voce del Beato Giovanni Paolo II...  
Una domanda sorge spontanea: in tutta quella storia, dove era l'ONU? Oggi l'ONU è sempre presente a gridare che in Siria il numero dei morti ha raggiunto questo numero,.... quasi a volerli attribuire tutti all'esercito regolare. Come se i cosiddetti oppositori sparassero cioccolato o ciliegie. Già, perché gli oppositori - con i soldi che forniscono loro i Signori della Guerra - comperano armi giocattolo... 
Ma l'ONU ci ha mai detto dove sono finiti più di un milione di Irakeni, morti per una guerra assurda? Gli Irakeni morti durante quella guerra, e quelli che muoiono ancora oggi per tutti gli attentati perpetrati dai terroristi, cosa sono per l'ONU? animali da macello soltanto? O all'ONU, visto il proprio comportamento assunto con la guerra in Irak, oggi sorgono gli scrupoli di coscienza, e conta i morti siriani? 

Chiudo queste mie considerazioni con qualche domanda che rivolgo a coloro che vogliono l'embargo chiaramente unilaterale, per poter poi armare come vogliono i ribelli:
"se mai avete una coscienza riflettete a quanto avete fatto fino ad oggi ed a quanto state per perpetrare" : in Siria si sta distruggendo un popolo, una delle civiltà più antiche del mondo, tutto ciò chi l'ha permesso? 
Che fine hanno fatto i due sacerdoti ed i due vescovi rapiti ad Aleppo, i primi lo scorso gennaio ed i secondi lo scorso 22 aprile? Ma questi non sono i soli. Ve ne sono tanti altri che non sono mai tornati a casa....

La Siria ha soltanto bisogno di pace: se si vuole il bene di un popolo, di un Paese, si devono escogitare modi e maniere per aiutarlo e, se nel caso si dovesse ritenere che chi lo governa dovrà cambiare qualcosa, lo si deve aiutare, ma mai imporre ad un Capo di Stato:  "devi fare questo o quello soltanto così sarai nostro amico". 
Soprattutto....
Soprattutto si deve capire che mai si può imporre ad un Capo di Stato di quella Regione: devi andare in esilio, devi lasciare il potere, te ne devi andare. Ci si deve sforzare di comprendere la loro psicologia e questo lo si potrà capire vivendo con loro e tra loro, per anni ed anni....

  l'Osservatore Siriano da Aleppo

sabato 4 maggio 2013

Vibrate proteste della Chiesa Cattolica contro i bombardamenti indiscriminati

Due testimonianze dalla Siria: bombardamenti alla cieca

La chiesa del monastero di Mar Elian, a Qaryatayn.

da Terrasanta.net
di Carlo Giorgi, 22 aprile 2013



 Due drammatiche testimonianze giunte dalle comunità cristiane in Siria.



Cominciamo con le parole di fra' Halim Noujaim, responsabile della Regione San Paolo, che coordina i frati minori della Custodia di Terra Santa dislocati in Libano, Siria e Giordania: «Verso mezzogiorno del 19 aprile, mi ha raggiunto (a Beirut) una telefonata di padre Hanna, del convento di Knayeh, un villaggio della valle dell'Oronte, nella Siria settentrionale. Per la prima volta ho percepito dalla sua voce che era triste e molto agitato. Mi ha raccontato che ieri notte sono caduti altri proiettili di mortaio sul convento e hanno causato molti danni. Tutto il convento è rovinato non ci sono più vetri alle finestre, i tetti sono tutti danneggiati, l'acqua penetra dappertutto, si vive nel terrore. Il governo, nel tentativo di colpire i ribelli asserragliati nel villaggio, bombarda ciecamente dappertutto, non fa distinzioni… Così muoiono tutti indistintamente. Le cose vanno malissimo...».

Pessime notizie arrivano anche dal monastero di Mar Elian, a Qaryatayn, una cittadina 60 chilometri a sud di Homs, dove vivono 35 mila abitanti, cristiani e musulmani. Il priore del monastero, abuna Jaques Mourad, ci ha raccontato che proprio negli ultimi giorni la situazione è precipitata: «Martedì scorso l'esercito ha bombardato la città e adesso, oltre alla povertà e alla fame in città è arrivata anche la distruzione. Ieri, domenica, ci siamo ritrovati in monastero tra gli 800 e i 900 profughi; per fortuna questa mattina molti se ne sono andati, cercando salvezza altrove e ne sono rimasti “solo” 400, metà cristiani, metà musulmani. Elettricità e telefoni vanno ad intermittenza. Per l'acqua, che avevamo praticamente finito, sono arrivate provvidenzialmente due autobotti... La situazione però rimane drammatica perché, in fatto di cibo, abbiamo solo due giorni di autonomia e poi avremo terminato le nostre riserve... Il centro di Qaryatayn adesso è in mano al Libero esercito siriano (gli insorti - ndr), mentre fuori città è l'esercito ufficiale a controllare la situazione con un posto di blocco. In città, le personalità più autorevoli - il muftì, il giudice, io stesso -, cercano di mantenere la pace, di tranquillizzare gli animi, ma non è facile... Quello che manca più di ogni altra cosa è la sicurezza, il cibo e l'acqua ci sarebbero, solo che oggi è troppo pericoloso uscire dal monastero e andarli a cercare. L'unica cosa che chiediamo a tutti ora è la preghiera».
La situazione pare ancora tranquilla, invece, nei due villaggi cristiani di Sadad e Hafar, vicino a Qaryatayn.
http://www.terrasanta.net/tsx/articolo.jsp?wi_number=5100&wi_codseq=SI001 &language=it

Colpita la chiesa cappuccina di Deir Ezzor in Siria

“C’è stata un’esplosione vicino alla nostra chiesa di Deir Ezzor, che l’ha distrutta” – ci scrive in un messaggio fra Antoine Haddad, Ministro viceprovinciale del Libano. La notizia è stata appresa dai media, perché i due fratelli cappuccini che vi risiedevano, con l’aiuto di Croce Rossa Internazionale, Libanese e Siriana e dei Nunzi del Libano e della Siria, hanno lasciato quel luogo insieme alle suore di Madre Teresa e una decina di anziani che abitavano nel nostro convento. Sono gli ultimi cristiani rimasti nella zona a lasciare il posto.
La chiesa è stata completamente distrutta, ma fin ora non è stato possibile sapere se il convento è stato colpito o meno, perché non ci sono più cristiani a Deir Ezzor, a parte uno che è ritornato perché abitava nella  zona ‘più tranquilla’ della città. I suoi tentativi di arrivare sul posto non sono riusciti a causa dell’intenso fuoco incrociato delle armi. La nostra chiesa di Deir Ezzor è stata fino a poco tempo fa l’unica rimasta quasi intatta. Infatti, qualche mese fa si è potuto vedere su You Tube un filmato in cui appariva la chiesa con la porta e il muro laterale sventrati e i militari che vi entravano.
“Deir Ezzor è una città ad Est della Siria, sull’Eufrate, tra Palmira e la frontiera Irakena – ci spiega fra Antoine - La nostra presenza vi risale agli anni trenta del secolo scorso, ma nella zona la nostra presenza risale ad un tempo molto più lontano. Abbiamo anche un’altra casa verso il Sud della Siria, Soueida, zona ancora tranquilla per il momento, dove vi sono due nostri fratelli. La nostra Vice-Provincia, in quasi quattro secoli di storia, ha sempre sofferto distruzioni, persecuzioni, martirio... Ma sempre, come dice la leggenda della fenice – quell’ uccello mitologico noto per il fatto di rinascere dalle proprie ceneri -, la nostra Vice-Provincia risorgeva con Cristo Risorto. Ultimamente, abbiamo recuperato, dopo trent’anni, un’altra proprietà (Abey) distrutta dalla guerra in Libano: ha cominciato a risorgere anch’essa… La chiesa di pietra si potrà ricostruire un giorno quando una primavera di pace ci sarà nel nostro mondo mediterraneo”.

http://www.db.ofmcap.org/home_ofmcap_it/news_e_attualita/00007095_Colpita_la_chiesa_cappuccina_di_Deir_Ezzor_in_Siria.html

E, per amor di verità... 

... non possiamo più dire che l'esercito protegge i cristiani se spara sui villaggi cristiani, dove non vi sono musulmani jihadisti , ma soltanto alcuni ribelli ...  E i capi militari pensano di sconfiggere i ribelli con le cannonate? Ciò è impossibile! I ribelli sono addestrati alla guerriglia urbana, per le strade, con le imboscate, ciò di cui non è capace l'esercito regolare.
Chi ne fa le spese? E' il povero popolo.
E' necessario protestare energicamente con le autorità del governo su questa situazione. 

Il Nunzio stesso chiese udienza al Ministero degli Esteri e consegnò un plainte scritta al Vice Ministro accompagnandola con parole forti.  Il Vice Ministro fece presente la questione ai vertici militari che immediatamente rimossero, dopo una tirata d'orecchi, il Responsabile della piazza a Gisser Choughour, capoluogo della zona dell'Oronte. 
Tra le cose che sono state riferite ai vertici di Damasco vi era anche il fatto che il Capo militare di Gisser Choughour non ha voluto ricevere il Padre Hanna perché era andato a fargli capire che non vi erano né armi e né ribelli in Convento, ma soltanto i religiosi e le religiose là rifugiatisi. 
Neppure una delegazione di cittadini fu ricevuta, quella addirittura fu mandata via in malo modo... 

  l'osservatore siriano   

martedì 19 marzo 2013

UE a sostegno della fornitura diretta di armi all’opposizione siriana? : amare considerazioni dell'osservatore...

Granata dei ribelli rinvenuta nella campagna di Damasco. Sulle istruzioni per l'uso: "Gridate 3 volte Allah Akbar"

E' necessario pregare per la pace in Siria.
 Ma è necessario pregare perchè gli occidentali, gli esportatori di civiltà e democrazia abbiano il coraggio di guardare cosa è successo e succede oggi in Tunisia, in Egitto, in Libia, in Iraq. Tutti paesi che hanno liberato.... ma da cosa? Ed oggi come vivono? 
 I commercianti occidentali, coloro che pretendono di dirigere il mondo con le loro teorie pragmatico-ateo-massoniche, devono essere onesti con se stessi e dire al mondo: siamo rimasti accecati dalla nostra ingordigia; abbiamo distrutto questi paesi e la nostra fame non si sazierà mai finchè non avremo ridotto il mondo ad un mucchio di macerie, perchè questa è l'unica via che ci permetterà di schiavizzare i nostri simili, impoverendoli e riducendoli a stracci inutili di cui ci serviremo per fare di loro i nostri nuovi schiavi. 
La disgrazia più grossa è che neppure i grandi negozianti di petrolio si rendono conto che domani i mercanti occidentali con il loro pragmatismo-ateo-massonico ridurranno anche loro ad una nuova schiavitù. Cinquanta anni addietro si liberarono dalla schiavitù colonialista occidentale. Hanno raggiunto l'apice della ricchezza. Credono che con il loro oro nero possono comperare il mondo ... disgraziatamente non si rendono conto che gli occidentali stanno giocando le carte tutte a proprio favore per defenestrarli dal loro potere.
L'Occidente sta giocando la carta di far autodistruggere questi signori mettendoli uno contro l'altro: sunniti contro sciiti, perchè domani loro possano fare il loro sporchi interessi. 

Gli occidentali non hanno interesse a difendere questa o quella fazione di una religione. Loro sono interessati soltanto a far saltare tutto un sistema che consegnerà nelle loro mani quanto oggi le due fazioni posseggono, cioè: l'oro nero, il gas di cui anche la Siria e' piena.

l'osservatore siriano


morti per asfissia da bombe chimiche: sono questi gli "aiuti non letali"?

Siria: il Qatar ordina, Parigi e Londra eseguono



L emiro del Qatar
da La Bussola Quotidiana
di Gianandrea Gaiani-18-03-2013


C’è qualcosa di inquietante nelle pressioni che Londra e Parigi stanno esercitando sull’Unione Europea per consentire l’invio di armi ai ribelli siriani che già godono dell’appoggio militare di Qatar, Arabia Saudita e altri Paesi arabi. Il 14 marzo il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha annunciato che Parigi e Londra revocheranno l'embargo sulle armi per i ribelli siriani anche senza il via libera della Ue. ''La posizione presa con i britannici è che gli europei tolgano l'embargo perché i ribelli possano difendersi'' ha spiegato Fabius.
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Siria, l'Occidente affila le armi 

da  Altrenotizie
di Michele Paris - 19 marzo 2013

La settimana appena iniziata dovrebbe finalmente segnare la nascita di un governo parallelo in Siria guidato dai leader dell’opposizione ufficiale al regime di Bashar al-Assad e al servizio dell’Occidente. Gli ennesimi negoziati per raggiungere un punto d’incontro tra le varie fazioni “ribelli” si sono aperti lunedì a Istanbul, anche se le divisioni al loro interno sul modo migliore per ottenere una maggiore assistenza economica e militare dagli sponsor stranieri minacciano ancora una volta di far saltare un possibile cruciale accordo da presentare alla comunità internazionale.
A produrre la principale frattura all’interno della cosiddetta Coalizione Nazionale delle Forze della Rivoluzione Siriana e dell’Opposizione era stato l’attuale presidente, l’ex imam sunnita e già funzionario della Shell, Moaz al-Khatib. Quest’ultimo, infatti, da qualche tempo ha aperto uno spiraglio di dialogo con le forze del regime, riflettendo l’auspicio di svariati governi occidentali di raggiungere una qualche soluzione politica del conflitto con il consenso della Russia, uno dei pochi alleati rimasti al presidente siriano Assad.
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mercoledì 27 febbraio 2013

I MERCANTI DI ARMI

Il 28 febbraio si raduneranno a Roma i mercanti di armi, rappresentati dai loro governanti, per decidere di inviare ai ribelli siriani nuove armi.



"LE FORZE DELLE TENEBRE SEMBRA CHE TRIONFINO SULLA LUCE"



Le forze delle tenebre sanno pescare bene nei momenti in cui tutto il mondo ha gli occhi puntati a Roma sulla Santa Sede, mentre la stessa Santa Sede è impegnata per salutare gli ultimi istanti del grande Benedetto XVI come Pontefice della Chiesa Cattolica.
Per le forze delle tenebre, quelle che sanno solo pescare nel torbido, quelle che non vogliono vedere la luce e preferiscono agire nell'oscurità - non quella materiale - ma l'oscurità delle loro menti, dei loro cuori. Che non si peritano di distribuire armi per distruggere, per ammazzare, per attentare... 
Loro hanno un solo ed unico interesse: trarre il massimo guadagno commerciale dai cosiddetti loro aiuti. 
Non si pongono il problema che il loro aiuto è destinato a distruggere, ad uccidere gente innocente, gente inerme. Tutto questo per l'interesse materiale dei propri Paesi, delle proprie fabbriche. Queste così potranno vuotare i loro depositi e riprendere il ciclo di produzione per poi aiutare (dicono loro) altri popoli ad autodistruggersi, armare altri terroristi.
 E tutto questo lo stanno per decidere Capi di stato e di Governo - con i loro ministri degli Esteri - che hanno deciso di combattere il terrorismo con le loro guerre preventive. Ma sono veramente guerre preventive? O non piuttosto guerre di espansione e di neo colonialismo. 
Sì, perché domani al termine di una guerra civile, combattuta in qualsiasi Paese, questi signori correranno per aiutare nella ricostruzione di quanto loro hanno aiutato a distruggere. E, solo allora, ci si renderà conto che il popolo che crede di aver raggiunto la libertà a caro prezzo, si trova schiavizzato dal neo padrone. 
C'è sempre una FATTURA da pagare e sarà molto alta: prima di essere economica, sarà di servilismo ai nuovi padroni che li obbligheranno a fare quanto vogliono i neo padroni.
Chi vuole riflettere rifletta.

l'osservatore siriano