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Padre Elias Zahlaoui nel suo ufficio a Notre Dame de Damas © Nadine Zelhof |
di
Padre Elias Zahlaoui - Damasco
Pubblicato
da: Arrêt sur info
Traduzione:
Gb.P. per OraproSiria
Si
parla molto del Coronavirus. Alcuni hanno insistito per avere la mia
opinione, nonostante la mia ignoranza di questioni mediche e
scientifiche. Alla fine decido di darla, nella speranza di portare a
qualcuno un po' di luce e molte certezze.
Qualunque
sia l'origine di questo virus, qualunque sia la quantità delle sue
vittime e delle sue ricadute, e qualunque sia la verità di ciò che
si dice al riguardo, mi sembra che dobbiamo riconoscere che il mondo
intero si trova ad affrontare un dilemma senza precedenti. Questo
dilemma, nessuno avrebbe potuto immaginarlo. È l'incubo della morte,
certa e rapida, che ora incombe sulla testa di ogni persona sulla
terra.
Questo
è il dilemma! C'è una via d'uscita?
Certo,
prima o poi si troverà una cura. La Cina lo ha già sconfitto.
Tuttavia, il rimedio medico non può in alcun modo significare che
l'umanità sia sfuggita al grande pericolo che la minaccia nella sua
stessa esistenza. Questo pericolo, il virus l'ha brutalmente messo a
nudo e in un modo che non è più possibile ignorare.
Da
parte mia, devo ammettere che vedo in questa crisi un aspetto
luminoso, che molti rischiano di non vedere, o si rifiutano di
vedere.
Che
la morte ora mostri la sua presenza nella vita di ogni essere umano,
ringrazio Dio per questo. Essa sembra dirci: “D'ora in poi,
conduci una vita dignitosa, sia per te stesso che per ogni essere
umano intorno a te, e fino ai confini della terra. Altrimenti, non
meriti di vivere perché la morte è parte integrante della vita.
Quindi se non ti insegna come condurre una vita degna di ogni essere
umano, significa che non meriti di vivere. "
Qui
mi vengono in mente due grandi versetti. Uno è di Cristo che dice:
"A che serve all'uomo guadagnare l'universo se perde la sua
anima?" L'altro è dal Corano. Eccolo: “Tutto è effimero.
Rimane solo il Volto del tuo Signore, tutto in maestà e dignità ”.
Alcuni
cercheranno di minimizzare l'importanza di questo grave dilemma e di
interpretare questi due versetti in modo tale da eliminare il loro
significato profondo. A loro dirò senza mezzi termini che questo
dilemma, visto alla luce di questi due versetti, dice a chiunque
ascolti, veda e capisca:
La
vita è per te e per gli altri ... L'amore è per te e per gli altri
... La dignità è per te e per gli altri ... È lo stesso per la
pace, la gioia, la salute, il cibo, la scienza, i soldi, la libertà,
la parola ... Tutto questo è per tutti.
Se
lo comprendi e agisci di conseguenza, allora e solo allora la tua
vita e quella di ogni essere umano diventeranno amore, dignità,
gioia e serenità.
Sì,
questo è per me l'aspetto luminoso e positivo di questo oscuro
dilemma globale.
Qui,
naturalmente, sta la grande difficoltà, al punto che può arrivare
ai limiti dell'impossibile, per la stragrande maggioranza degli
uomini. In effetti, in che cosa è sorprendente che i miliardi di
persone lasciate indietro nel mondo dicano: dov'è la vita? Dov'è la
speranza? Dov'è la gioia? O… ? O… ? O dov'è Dio?
Sì,
questa è la nostra condizione pietosa in tutto il mondo.
Si
può immaginare l'esistenza di poche centinaia di milioni,
esclusivamente occidentali, sui sette miliardi che riempiono la
terra, oltre a poche centinaia di "arricchiti occidentalizzati",
provenienti da paesi sottosviluppati? Essi sembrano ignorare
completamente, nel concreto della loro vita e delle loro relazioni,
la verità della morte, in tutto ciò che questa verità possiede
come esigenze capaci di indirizzare gli uomini a condurre una vita
di rettitudine, con i loro fratelli umani e con Dio, sulla terra e
nell'eternità? Sono arrivatii a condurre uno stile di vita che
suggerisce che Dio è davvero morto per loro - nonostante alcune
manifestazioni di religiosità nell'uno o nell'altro - e che saranno
soli a vivere eternamente sulla terra. Per questo si permettono,
consciamente o inconsciamente, di attaccare ogni legittimità e ogni
valore, e calpestano tutti gli uomini, tutti i popoli, tutta la
natura, senza mai accontentarsi!
Oggi
è diventato evidente che il mondo è diviso in due parti, una,
numericamente piccola ma di illimitata prepotenza, l'altra, composta
dalla stragrande maggioranza della popolazione mondiale, che prova
con tutta la sua forza a resistere, per assicurarsi un minimo di vita
accettabile.
Quanto
a noi, in Siria, lo siamo stati in verità, per più di nove anni, e
rimaniamo al centro di questo combattimento cosmico. Abbiamo difeso
la sopravvivenza, non solo della Siria, ma di tutta l'umanità. Poi è
arrivato il giorno benedetto in cui, nel cuore dell'inferno dei
combattimenti, si è formato un fronte di resistenza mondiale, che
raggruppava Russia, Cina, Iran e Hezbollah libanese, oltre ad alcuni
piccoli Paesi. La Siria è al centro di questo fronte, a causa della
sua situazione e della sua leggendaria resistenza.
Ecco
perché, in mezzo a questo dilemma del CoronaVirus, dico
spontaneamente, senza alcuna affettazione: Benedetto il giorno in
cui, grazie al CoronaVirus, tutti gli uomini, dai "più forte"
al "più debole", dal "più ricco" al "più
povero", stanno tremando, nei loro "palazzi", o nelle
loro immense "haciendas", o nelle loro "case",
oppure nei loro bassifondi, o sotto i ponti dei fiumi, o alle fermate
delle metropolitane, nelle città dell'Europa, degli Stati Uniti, del
Canada, dell'Australia, o nella più totale miseria, ridiventati così
tutti uguali nella paura della morte.
D'ora
in poi, questa nuova realtà è davvero un evento che non può essere
ignorato, e che richiede al mondo intero di farne una linea di
demarcazione, a livello di tutta l'umanità, tra presente e futuro,
prima che sia troppo tardi.
È
evidente che oggi il mondo intero si trova di fronte a un bivio e a
un dilemma, e quindi di fronte a una scelta: o è un avvio rapido e
onesto, per trovare un Ordine Internazionale Nuovo, che garantisca
sicurezza e giustizia, e di conseguenza pace per tutti, oppure
l'annientamento totale, prima o poi.
So,
naturalmente, che tali parole provocheranno spontaneamente reazioni,
che mi accusano di lasciarmi trasportare da sogni "impossibili".
Non mancheranno di affermare che l'umanità ha affrontato problemi
altrettanto gravi, che ne è uscita e che poi tutto si è ritrovato
come in passato.
Questa
obiezione può sembrare plausibile a prima vista; ma ignora la
differenza essenziale tra la natura dell'attuale crisi del Covid19,
e ciò che rischia di causare come nuove crisi, e la natura di tutte
le crisi precedenti senza eccezioni.
È
che oggi, la morte, presente e imminente, aleggia su tutti. Pone una
doppia domanda, che condensa il destino dell'umanità attuale, e che
non è mai stata posta da nessuna delle crisi precedenti. Eccola :
Noi
umani, vogliamo che la nostra esistenza sulla terra sia limitata alla
sola terra, in modo che i forti divorino i deboli all'infinito, o
vogliamo tornare alla nostra ragione e al nostro Creatore, che sono
il nostro supremo ricorso, per vivere sulla terra la vita che la
nostra ragione ci impone, ed essere come Dio ci ha voluto: fratelli
uguali in tutto, che cercano di ricostruire la nostra Terra, per
piacere a Dio e per rendere felice ogni uomo?
Ora
mi sembra che l'immensa Sapienza di Dio abbia preceduto le suppliche
degli oppressi, incapaci di cambiare nulla alle loro condizioni. Ci
ha sorpreso con un Evento straordinario, sfuggito a tutte le scienze
umane. Voleva anche che Damasco fosse, fra tutte le città del mondo,
il luogo privilegiato di questo sacro Evento.
Da
parte mia, vedo un legame segreto ma reale tra, da un lato, questo
straordinario Evento religioso, e la guerra infernale intrapresa
contro la Siria, e, dall'altro, l'attuale crisi provocata dal Virus.
All'epoca
nessuno, al di fuori dell'amministrazione americana, poteva
immaginare la portata di ciò che era stato pianificato contro
Damasco, e a partire da Damasco, contro il mondo arabo, infine contro
il mondo intero. Lo potevano sapere solo quelli che si nascondevano
dietro ciò che pubblicava un articolo di 12 pagine, dal titolo:
"Strategie d'Israele negli anni 80" , firmato dallo
stratega Oded Yinon nel numero del febbraio 1982 di una rivista
israeliana, che porta il nome di "Kévonim" (che significa
"orientamento"), e che era diffusa a Gerusalemme.
È
necessario ricordare quanto è accaduto da quel giorno, nella
realizzazione di questo Piano dichiarato alla luce del sole, a
livello dell'intera regione, oltre a quanto già realizzato, ed
ancora in corso in Palestina, dalla decisione di spartizione del
1947?
Per
quanto riguarda questo Evento religioso, meglio conosciuto con il
nome di ʺSoufaniehʺ, è avvenuto negli ultimi giorni di novembre
1982, pochi mesi dopo l'articolo della rivista ʺKévonimʺ.
È
per caso?
Pongo
questa domanda ʺspontaneaʺ, con la certezza di chi sa che i
molteplici aspetti di questo insolito Evento religioso, confermano
uno straordinario intervento divino, con dimensioni religiose
globali, che ha finito per imporre la sua presenza in quasi tutte le
chiese del mondo, soprattutto in Vaticano. Tutti gli scienziati,
medici e teologi, che arrivarono pieni di dubbi e alcuni di
confutazioni, finirono per adottarlo, insegnandolo anche nelle
università, in Germania, in Francia e negli Stati Uniti,
difendendolo nei loro scritti, riconoscendone l'autenticità,
l'importanza e la delicata puntualità.
Coloro
che hanno seguito questo Evento hanno avuto, partendo dall'unità dei
molteplici aspetti di questo Evento, l'assoluta convinzione, durante
i tanti anni che hanno preceduto la guerra e durante questa guerra,
nonostante il suo orrore e la sua durata, che in Siria non eravamo
soli ad affrontare quasi il mondo intero, in tutto ciò che aveva di
malizia demoniaca, di intelligenza progettuale, di scienza omicida,
di armi mostruose, di denaro corruttore e di esseri umani che ci
erano stati inviati a centinaia di migliaia, da diverse regioni e
carceri di tutto il mondo dopo essere stati proditoriamente privati
di ciò che fa un uomo: la ragione!
Sì,
lo dico senza ombra di dubbio: in Siria avevamo la prova assoluta che
non eravamo soli. Dio era con noi, quando i capi dell'Occidente e
tutti i loro servi ribadivano, ebbri di certezza, che la caduta della
Siria era imminente, da un giorno all'altro.
Quanto
a noi, figli di Soufanieh - tale è il nome del modesto quartiere
dove si sono verificati questi fatti straordinari - la nostra
certezza della Presenza di Dio in mezzo a noi, poggiava sulla
successione di questi fatti stessi, e più particolarmente sui
messaggi celesti, che la Vergine ha trasmesso per la prima volta
dalla notte del 18/12/1982, e che Cristo ci ha consegnato, dal
pomeriggio di giovedì 31/5/1984.
Rimanendo
nei limiti del mio argomento, lascio da parte la posizione delle
persone a Damasco e altrove, di fronte a questo Evento. Mi attengo ad
alcuni dei suoi messaggi, che hanno radicato in noi la certezza della
presenza del Cielo con tutti i suoi figli di Siria. Ma trovo utile
segnalare una cosa importante, particolare di questo Evento. Con
questo intendo il fatto che la Beata Vergine e Cristo, durante questo
Evento, hanno usato la lingua araba. E questa è la prima volta nella
storia.
Quanto
a questi messaggi, mi limito a quelli più importanti che toccano il
nostro argomento.
La
notte del 18/12/1982, la Beata Vergine iniziò così il suo primo
messaggio:
"
Figli miei, ricordatevi di Dio, perché Dio è con noi ... "
La
mattina di venerdì 11/4/1983 la Beata Vergine disse anche, ma in
Arabo dialettale:
“… Il
mio cuore era consumato per il mio Figlio Unigenito. Non si
esaurirà su tutti i miei figli. ... "
Devo
ammettere che in questo giorno abbiamo capito, soffocati
dall'angoscia, che qualcosa di terribile si stava preparando contro
la Siria e che ciò avrebbe ucciso, come è stato ucciso suo Figlio,
un gran numero tra di noi, ma non tutti! Ed ecco, nel suo messaggio
abbagliante, Ella proclamava l'uguaglianza tra suo figlio Gesù e
coloro che considerava suoi figli, in Siria, quelli che la
considerano come loro Madre.
Quel
giorno abbiamo avuto la certezza che stavamo camminando verso una
prova molto grande, ma che l'avremmo vinta, grazie a Dio, nonostante
essa ci sarebbe costata un dolore lancinante, e ad un prezzo
altissimo.
Va
sottolineato che la Beata Vergine è già apparsa in molti luoghi del
mondo, e che ha consegnato lì, nella lingua locale, messaggi
importanti, ma che hanno sempre chiamato gli uomini a tornare a Dio,
ad amare gli altri, oltre che alla preghiera. Ma non notiamo in
nessuna delle sue numerose apparizioni, riconosciute dalle Chiese,
sia cattoliche che ortodosse, che abbia pronunciato qualcosa che si
avvicina a ciò che ha consegnato in quel breve messaggio a Damasco.
Passammo
cinque mesi in preghiera. All'improvviso avvenne la prima
manifestazione di Cristo, durante la quale Egli disse in arabo
letterario:
“Io
sono l'Inizio e la Fine.
Sono la Verità, la Libertà e la
Pace.
La mia Pace vi do. ... "
Un
messaggio del genere ha bisogno di una spiegazione?
Poi
i messaggi di Cristo si sono susseguiti, densi e forti, fino al
Sabato Santo, 10/4/2004, dove ci ha detto, davanti a un imponente
gruppo di medici, teologi e giornalisti, convenuti da tutto il mondo:
"Il
mio ultimo Comandamento per voi:
Tornate tutti a casa vostra,
ma
portate l'Oriente nei vostri cuori.
Da qui è scaturita di nuovo
una luce,
di cui voi siete l'irraggiamento,
per un mondo
sedotto dalla materia, dalla sensualità e dalla celebrità, al punto
che ha quasi perso i suoi valori.
Quanto a voi,
salvaguardate
la vostra orientalità.
Non permettete che la vostra volontà, la
vostra libertà e la vostra fede siano alienate, in questo Oriente. "
Sette
anni dopo, scoppiò questa orribile guerra.
Tuttavia,
dichiaro davanti a Dio e al mondo intero, senza alcuna esitazione ma
con l'umiltà del credente:
Eravamo
tutti, figli di Soufanieh, perfettamente in pace, di fronte agli
orrori che si stavano commettendo, anche se schiacciati dalle
sofferenze e dal dolore.
Fu
allora, il Giovedì Santo della Settimana Santa, il 17/4/2014, che
era il giorno della Festa Nazionale in Siria, che Cristo ci ha
consegnato questo messaggio inaspettato:
"Le
ferite che hanno sanguinato su questa terra,
sono proprio le
stesse che sono nel mio corpo.
Perché la causa e l'autore sono
gli stessi.
Ma state certi che il loro destino somiglia a quello
di Giuda stesso."
Per duemila anni Cristo non aveva mai usato un linguaggio come questo, né
vicino né lontano.
In
questo giorno, la nostra serenità raggiunse dentro di noi i limiti
dell'impossibile.
Perché
colui che parla al mondo in generale, e ai Siriani in particolare, è
Cristo Gesù, Figlio della Siria. E Cristo intende esattamente sempre
quello che dice. Le Sue parole ci hanno ricordato ciò che disse ai
suoi discepoli poche ore prima della sua crocifissione:
“Abbiate
fiducia: Io ho vinto il mondo! "
Anche
qui chiedo: queste parole hanno bisogno di una spiegazione?
Queste
parole di Cristo, non significano forse che il mondo è in cammino
verso una nuova fase, come quella che ha accompagnato la Sua
crocifissione, la Sua morte e che ha seguito la Sua risurrezione?
Non
è questo il significato delle Sue ultime parole:
"Ma
state certi che il loro destino somiglia a quello di Giuda"?
Sì,
fatemi finire.
Dalla
Siria, io annuncio ai governanti del mondo che il loro destino è in
via di sparire, proprio come il destino di Giuda.
Non
ci sono, in quanto sta accadendo a livello mondiale, a causa del
Coronavirus, i segni premonitori dell'ascesa di un nuovo mondo?
Ecco
questo Occidente, armato di armi finanche nello spazio, annegato nei
mari rossi della moneta delle armi, posseduto dalla follia di
un'egemonia totale sul mondo, che crolla davanti alla sua scandalosa
incapacità medica, in alcuni dei suoi Paesi più influenti, Stati
Uniti, Gran Bretagna, Francia, Italia, ad affrontare un virus che sta
decimando i suoi figli a migliaia. Dall'altra parte, i paesi
"maledetti", come Cina, Russia e Cuba, stanno affrontando
questo virus, sconfiggendolo e correndo in aiuto di questi stessi
occidentali dominatori.
Sì, sorgerà inevitabilmente un nuovo
ordine mondiale, come risultato dell'epidemia di Coronavirus in
espansione, e cambierà totalmente il corso di tutta l'umanità, per
porre fine a una precedente ingiustizia e risparmiarsi la catastrofe
atomica in divenire.
Certamente
non c'è altra scelta per l'umanità oggi, se non la ʺResurrezioneʺ
di un ordine mondiale nuovo, che ha avuto inizio con la crocifissione
della Siria, e che nulla può fermare la luce della Sua Resurrezione
su tutta la Terra.
Padre
Elias Zahlaoui
Damasco,
25/03/2020