Dichiarazione dall'Assemblea
dei Vescovi Cattolici in Aleppo
"Benedetto
sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che con la sua grande
misericordia ci ha generato in una speranza viva mediante la
Risurrezione di Gesù Cristo dai morti". (1Pt 1,3).
Con
queste sante parole, ci rivolgiamo a voi figli amati, e con voi il
nostro cuore emana dolore e sofferenza, per la violenza che la nostra
amata città subisce, Aleppo, la città dei martiri, i cui abitanti
rimasti con pazienza e dolore, non meritano se non tutto il
bene. Perciò
non lasciamoci vincere dalla tristezza e dalla disperazione, perché
noi siamo figli della Risurrezione, figli della Speranza, crediamo
fermamente che queste sofferenze non accadranno invano, ma,
sull'esempio dei Santi e dei Martiri, le facciamo partecipi con la
Passione di Cristo, perché diventino sofferenze santificate e
santificanti, per la pace in Siria e la salvezza della nostra città.
Questo è il significato più importante della nostra rimanenza in
Aleppo.
Rivolgiamo
il nostro grido alle coscienze di chi progetta e di chi esegue questa
guerra, dicendo: per amor di Dio BASTA! Per misericordia degli uomini
BASTA! Per il grido del sangue dei bambini e dei martiri che sale a
Dio BASTA! Per le lacrime delle madri in lutto BASTA! Per i dolori
dei feriti BASTA! Per i senza tetto BASTA! Per quelli che non sono
più in grado di nutrire i loro figli BASTA! Non è giunta l'ora dei
fatti e non delle parole? Della risurrezione e non della morte in
tutte le sue forme?
Annunciamo
con voi figli amati, il rinnovo della consacrazione della nostra
città di Aleppo, al Cuore Immacolato di Maria, Lei che aveva chiesto
nelle sue apparizioni a Fatima la consacrazione del mondo al suo
Cuore Immacolato per ottenere la pace.
Cogliamo
l'occasione del mese Mariano, domandando a tutti voi di offrire le
preghiere, e specialmente il Rosario, nelle nostre chiese per questa
intenzione; convertiti a Dio, e supplicando l'intercessione di Maria
Vergine, Regina della pace, mettiamo il nostro paese Siria e la
nostra città Aleppo sotto la Sua protezione.
Chiediamo
l'eterno riposo ai martiri e la pronta guarigione ai feriti, e la
Pace di Dio sia con tutti voi.
Aleppo,
30 Aprile 2016
L'Assemblea
dei Vescovi Cattolici in Aleppo
Parole di un fratello Marista che vive ad Aleppo
" Tessere una tela di misericordia... "
Vergognatevi mezzi di comunicazione...
non tessete che odio... la violenza e la morte...
Tacete voi mezzi di comunicazione che festeggiate l' 8 MAGGIO 2016 la vostra giornata mondiale...
Faccio tutti i giorni l'esperienza della vostra menzogna...
Io vivo ad Aleppo..
Sono sicuro che siete voi che ci fate la guerra... Siete voi a decidere il nostro futuro.. Voi decidete della nostra vita... voi decidete della nostra morte...
Voi create l'evento della guerra dissimulata in termini pacifici... democratici e umani...
State zitti... Fateci decidere il nostro destino...
State zitti, non vi verrà consegnato il nostro segreto... la nostra volontà di vivere...
State zitti... non manipolate le immagini del nostro quotidiano...
Noi siamo un popolo che sceglie di vivere e voi, siete dei mercanti di morte...
Noi siamo un popolo che sceglie di vivere in pace e voi siete delle macchine distributrici di guerra...
Noi siamo un popolo che sceglie di essere e voi, siete in cerca di maimón...
Noi siamo un popolo che sceglie la misericordia e voi, voi siete in cerca di sangue e di vendetta...
Noi siamo un popolo che ama un solo Dio e voi, voi siete degli adoratori degli dei...
Noi viviamo nella verità e voi non vivete che della menzogna...
Messaggio di fra Ibrahim Alsabagh ad una amica:
"Amica
mia, ho appena saputo che le bombe hanno ucciso due dei nostri amici:
un ragazzo e un bambino. Il piccolino chiamava Said. I missili degli
jihadisti non ci danno tregua. Ci sono morti ovunque, non
riusciamo a raggiungere tutti. Tante famiglie se ne stanno andando,
fuggono lungo la costa. So che noi frati dobbiamo rimanere per
aiutare la nostra gente e so che la nostra amicizia è più forte
della morte. Ce lo ha insegnato Gesù e per questo non scappiamo.
Oggi però non riesco a sorridere, oggi non ce la faccio"
Padre
Ibrahim, Aleppo. 2 maggio 2016