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martedì 8 agosto 2017

Mons. Abou-Khazen, da Aleppo: "Qui le sfide sono molte e complesse, ma la volontà della gente di vivere e ricostruire trionferà sulle paure e sulle difficoltà"


Comunicato di mons Georges Abou-Khazen – francescano della Custodia di Terra Santa e Vicario apostolico di Aleppo

Pochi giorni prima del Natale 2016, Aleppo è stata liberata ed unificata dopo quattro anni di guerra e violenza. Città divisa, assedio quasi totale, bombardamenti alla cieca sui quartieri che hanno seminato morte e terrore tra i civili, disoccupazione, elettricitá del tutto tagliata e atavica mancanza di risorse idriche. La liberazione della cittá da parte dell’esercito regolare ha segnato una nuova tappa nella guerra siriana: la speranza e l’incentivo di liberare dai gruppi terroristici il resto del Paese, ed in modo speciale ha allontanato la paura della divisione della Siria, nonché la possibilità di creare uno Stato moderno dove i diversi gruppi etnici e religiosi possano vivere in pace ed in armonia.  Il tempo di festeggiare un evento così importante come la liberazione della città deve lasciare ora il posto alle gradi sfide che ci aspettano per il nostro futuro:
1 – Dopo aver liberato e unito tra loro i quartieri attraverso le reti viarie, è necessario ri-unire e riconciliare gli abitanti.
2 – Superare il trauma della guerra e del terrore che ha colpito tutti gli abitanti, in un modo speciale i bambini e i giovani.
3 – Dare assistenza ai minori rimasti orfani dei genitori. Le statistiche,  parlano di più di duemila bambini in questa condizione; il Governo sta cercando di registrarli fornendo loro i documenti necessari.
4 – Molti bambini non hanno potuto frequentare la scuola per quattro o cinque anni. Va colmato questo vuoto di educazione e insegnamento.
5 – C’è da occuparsi di un’intera popolazione rimasta senza lavoro né soldi a causa del perdurante conflitto.
6 – Ricostruzione degli edifici sventrati, compresi i mercati della città vecchia, gli edifici pubblici e religiosi, ad esempio tutto il patrimonio delle chiese di Aleppo, distrutte o parzialmente danneggiate.
7  – A questo problema si lega la necessità di fornire un alloggio alle famiglie rimaste senza casa.
8 – Una grande sfida è quella di far tornare la fiducia nelle persone e allontanare la diffidenza nei confronti delle altre comunità etniche.
9 – Molte famiglie, dopo essere emigrate, stanno già tornando ad Aleppo. Questo fenomeno va incentivato, aiutando chi aveva un’attività a ricominciare.
10 – All’interno della comunità cristiana ci stiamo ponendo interrogativi sul nostro futuro. Una cosa è certa: la Chiesa in Aleppo e  in tutta la Siria non sarà più la stessa. Questo conflitto ha creato un prima e un dopo. Ad Aleppo stiamo pensando di organizzare un Sinodo inter-comunitario che coinvolga tutti i riti cattolici presenti nella città (sei riti con sei vescovi).
Le esigenze e le sfide sono molte e complesse, ma la volontà della gente di vivere e ricostruire trionferà sulle paure e sulle inevitabili difficoltà. Il Signore ci doni la sua Pace per il bene della Siria e di tutta la regione.