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giovedì 1 agosto 2019

Lettera da Aleppo nel cuore dell'estate 2019

dai Maristi di Aleppo
trad. Maria Antonietta Carta
Questa è l'ultima 'Lettera da Aleppo' che gli autori, Nabil Antaki e Georges Sabeh, membri di un'associazione che soccorre sfollati e indigenti nella città di Aleppo dal 2012 fino a oggi, hanno inviato ad amici, conoscenti e sostenitori nel mondo intero, riunite poi a formare un diario che è stato pubblicato in Francia col titolo ''Les Lettres d'Alep'': una cronaca scritta dentro una città martoriata, dove molti hanno scelto di continuare a vivere e affrontare la guerra con le armi della solidarietà e della fratellanza.  
È una storia d' amore, di compassione e di coraggio, e anche una testimonianza sulla resilienza di una minoranza, tra le tante della Siria e una delle più antiche, quella cristiana minacciata, come le altre, nella sua sopravvivenza da chi per i suoi turpi interessi si è inventato uno falso scontro di civiltà. È un’opera sulla follia della guerra e sulla saggezza della coesistenza.
Io ho tradotto il libro in italiano e spero che presto possa essere pubblicato perché lo considero un documento prezioso sulla guerra in Siria.
Maria Antonietta Carta
A luglio, di solito fa molto caldo ad Aleppo. Prima della guerra, era il mese in cui molti giovani trascorrevano le vacanze fuori città: partenze giornaliere di gruppi di campeggiatori verso i luoghi di villeggiatura in montagna, Kassab, Marmarita o Mashta el Helou nella Valle dei cristiani. Chi conosce quelle zone sa che molti bambini e giovani facevano escursioni o campeggiavano nei villaggi e nelle campagne circostanti. Da due anni, le loro strade, rimaste deserte per almeno cinque anni a causa del conflitto, hanno visto tornare molti giovani. Invece, altri luoghi sono ancora inaccessibili: i villaggi popolati in maggioranza da cristiani della provincia di Idleb, Knayeh, Yacubieh e Ghassanieh, dove non resta che una piccolissima comunità di cristiani.

Sebbene una buona parte del Paese sia stata liberata e i media parlino ormai poco della Siria, nella provincia di Idlib e nelle zone del nord-est sussistono ancora focolai di grande tensione L'esercito siriano sta combattendo per liberare il distretto di Idlib in mano al Fronte di al-Nusra. Possiamo sperare che tutte queste regioni siano liberate presto? Noi desideriamo il ritorno della sovranità nazionale di tutti i territori occupati, ma intanto continuiamo a subire le conseguenze di un embargo e delle sanzioni occidentali che impediscono la ricostruzione del Paese e la ripresa economica. Il potere d'acquisto continua a diminuire e i Siriani diventano sempre più poveri.
Penso all’ultrasettantenne ex studente dei Maristi, che si ritrova senza risorse economiche: "I pochi risparmi che avevo sono esauriti. Non mi è rimasto niente. Non ero povero. Mi sono guadagnato da vivere. Ho cresciuto la mia famiglia in maniera dignitosa. Oggi sono povero! ". Povero ... Povertà ... Miseria ... Non mangiare a sufficienza. Non trovare lavoro. Le persone che hanno subìto le atrocità della guerra, continuano a pagare un prezzo troppo alto accettando di restare e resistere. Ascolto molti che rimpiangono di non essere andati via, soprattutto quando parenti o amici emigrati raccontano di essersi inseriti nei Paesi d’accoglienza.
E resta l’angoscia incessante per una possibile guerra che potrebbe incendiare l'intero Medio Oriente.
Alcune zone di Aleppo continuano a essere oggetto di bombardamenti che spesso causano vittime tra i civili, ma nonostante ciò Aleppo vuole rinascere dalle ceneri. I suoi abitanti fanno tutto il possibile per uscire dalla miseria, per "scegliere la vita". Non è facile. Incontriamo spesso madri vedove, divorziate o senza notizie dei mariti scomparsi. Hanno tre o quattro bambini. La guerra è passata nelle loro case, le ha costrette non soltanto a fuggire tante volte e a vivere in quartieri sconosciuti, ma anche alla più grande miseria. Non voglio redigere una lista nera dei drammi, che sono una realtà terribile.  

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Si può tornare a camminare in alcune strade di Aleppo, vedere gente che fuma un narghilè in un caffè e osservare le parvenze di una vita normale. Anche una strada dei suk di Aleppo è stata completamente restaurata, mantenendo il vecchio stile, ma resta ancora molto da fare; soprattutto ricostruire l’uomo, la comunità, il senso di appartenenza e di cittadinanza; rieducarsi ai valori condivisi: aprirsi all'altro, rispettarsi nelle differenze, risolvere pacificamente le controversie e andare incontro ai più indigenti.

Due mesi fa, il programma "Pueblo de Dios" della televisione spagnola ha presentato in due puntate l'azione e la missione dei Maristi Blu. La troupe televisiva aveva trascorso una settimana con noi. Il primo servizio era intitolato "The Heroes of Silence". Siamo davvero "Eroi"? Che silenzio è? A quasi tre anni dalla fine dei combattimenti nella città di Aleppo, la nostra missione è sempre più effettiva. Al servizio della popolazione e in particolare delle persone più vulnerabili. Continuiamo ad aiutare gli sfollati. Paghiamo gli affitti per centinaia di famiglie che non sono state in grado di tornare a casa e secondo le nostre possibilità aiutiamo a curarsi gratuitamente i più poveri nei migliori ospedali della città.
Il nostro centro di educazione per adulti, il MIT, continua a offrire formazione, apprendimento e supporto psicologico. Al fine di creare opportunità di lavoro e incoraggiare i giovani a rimanere nel Paese, il programma "Come avviare il proprio microprogetto" continua a formare decine di giovani e sostenere finanziariamente quelli selezionati dalla nostra giuria.
L'anno scolastico dei progetti educativi per bambini dai 3 ai 7 anni (Imparare a crescere e Io Voglio Imparare) è finito, e sono state organizzate le attività estive dei mesi di giugno e luglio. Le registrazioni per il prossimo anno annunciano una domanda crescente che non possiamo ancora soddisfare dato lo spazio limitato.
L'immagine può contenere: una o più persone, cielo, spazio all'aperto e natura


Continuiamo ad animare il campo di sfollati "SHAHBA", a 25 chilometri da Aleppo. Ci andiamo più volte alla settimana per occuparci dell'educazione e dell'istruzione di bambini e adolescenti, per l'accompagnamento delle madri e per la distribuzione di alimenti e prodotti per l'igiene. Di recente, abbiamo avviato un programma medico con visita regolare di un ginecologo e un internista e la fornitura gratuita dei farmaci necessari.
I giovani sfollati del campo hanno partecipato a sessioni di formazione professionale di cinque mesi (corsi di trucco e cucito per ragazze, tinteggiatura di edifici e acconciatura per ragazzi). I partecipanti hanno poi ricevuto un attestato di frequenza e uno strumento di lavoro corrispondente alla professione appresa. Speriamo di continuare a formare i giovani nelle professioni del futuro.
La nostra biblioteca mobile per il campo si arricchisce continuamente. Incoraggiamo tutti i bambini, anche se non sanno leggere, a prendere in prestito libri. Il libro diventa un amico, una fonte di ispirazione e immaginazione; un'opportunità per imparare più velocemente. I coordinatori sfruttano lo schermo installato nella biblioteca per svolgere attività educative, proiettando film o offrendo giochi di cultura generale.
Nel campo, in occasione della fine del Ramadan, abbiamo organizzato una grande festa per famiglie sfollate, una fiera per bambini e la distribuzione di vestiti nuovi per tutti.

Heartmade, per il riciclo di tessuti e abiti, avrà un nuovo look e un nuovo negozio che abbiamo affittato. È situato in una via più commerciale. Le decorazioni saranno finite presto e speriamo di aprire intorno al 15 agosto.
Il team Seeds prepara un nuovo piano d'azione per il prossimo anno. Amplieremo lo spazio della nostra tenda per accogliere altri bambini e giovani, con un supporto psicologico sempre più avanzato.

Diversi amici sono venuti per trascorrere dei bei momenti con noi. Hanno preso parte a molte attività educative: Sumaya Hallak per la musica, Diane Antakli dei Baroudeurs de l’Espoir  e Veronica Hurtubia per una seconda sessione di Resilience Training.
Gli incontri di formazione e sviluppo dedicati alle donne hanno molto successo. Le donne del progetto "Taglio e cucito" hanno terminato la settima sessione di apprendimento e sono molto soddisfatte.
"Goccia di Latte" continua a servire 3.000 bambini che ricevono regolarmente la loro razione di latte mensile.

Quest'estate, e per la prima volta, stiamo organizzando un soggiorno di una settimana in Libano per l'intero team di volontari Maristi Blu. 
I Fratelli Maristi hanno una casa estiva a Faraya (Libano) e saremo presenti dal 5 al 12 agosto per un momento di convivialità e riposo ... Un tempo di spiritualità, scoperta del Libano e, per alcuni, un tempo per ritrovare parenti che non vedono da anni.

Infine, condivido con voi questo testo di Jean d'Ormesson, dal suo libro "Un osanna infinito".
"I cristiani non hanno il diritto di lamentarsi e non si lamentano. Non solo non gli può essere proibito di credere in un Dio creatore del cielo e della terra, ma sono abbastanza fortunati da avere come modello, sotto i loro occhi, un personaggio la cui esistenza e posto nella nostra storia non si può contestare: Gesù. Almeno è permesso ammirarlo e amarlo senza porsi troppe domande sulla sua realtà. Se c’è qualcuno che ha lasciato una traccia sorprendente nelle menti degli uomini, è certo Gesù Cristo. "
  Buone vacanze. Ristoriamoci con la Creazione .

Fr. Georges SABE, per i Maristi Blu