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martedì 6 dicembre 2022

Il popolo siriano sta morendo di fame. Basta sanzioni!

L’azione deliberata di schiacciare la Siria attraverso le sanzioni è un atroce crimine di guerra.

Il popolo siriano, che patisce indicibili tormenti da oltre undici anni a causa di una guerra iniqua ed efferata, è anche vittima di una vile e crudele coercizione morale e fisica attraverso il ricatto delle sanzioni che impediscono il soddisfacimento dei bisogni essenziali: salute, istruzione, cultura e nutrimento. Infatti, il cinico ''Caesar Syria Civilian Protection Act'', un vero e proprio strumento genocidiale,  fa parte degli strumenti di tortura, insieme all’occupazione USA dei campi petroliferi, agli incendi di campi di grano o al furto dei raccolti, che sta condannando al supplizio un intero popolo civile e valoroso.

Oltre 17 milioni di Siriani in questi giorni patiscono il freddo e la fame; gli ammalati non trovano farmaci; negli ospedali non c'è elettricità sufficiente; genitori non trovano latte per nutrire i loro bambini. E la situazione diventa sempre più disperata, come riporta da Damasco la giornalista Vanessa Beeley nel messaggio sottostante. 

Maria Antonietta Carta


Gli occidentali si lamentano dei propri problemi, ma pensiamo a ciò che la Siria sta attraversando in questo momento. 

1. Elettricità. Nella maggior parte di Damasco e della regione circostante è erogata solo 30 minuti - un'ora nelle 24 ore. Nel resto della Siria, soprattutto nelle zone rurali, niente elettricità per almeno 3 giorni.

2. Scarse prestazioni della rete telefonica fissa e di Internet terrestre a causa della mancanza di carburante per far funzionare i generatori durante il periodo di interruzione di corrente, e persino le torri alimentate dall'energia solare sono quasi spente a causa del tempo nuvoloso.

3. La maggior parte delle grandi fabbriche ha ridotto la distribuzione perché i loro mezzi di trasporto non hanno carburante, Molte terranno chiusi i battenti fino alla prossima settimana, paralizzando molte industrie e catene di distribuzione.

4. Alcune istituzioni governative non hanno potuto effettuare transazioni elettroniche mercoledì e giovedì per l’assenza di elettricità o di internet.

5. Negozi e mercati in tutta Damasco chiudono al tramonto perché non c'è combustibile per i loro generatori.

6. I panifici privati hanno ridotto la produzione di pane perché non possono far funzionare macchine e forni.

7. I ristoranti hanno ridotto la produzione e servono solo cibi freddi o barbecue per gli stessi motivi.

8. Il gasolio e il carburante sono scomparsi anche dal mercato nero, dove 20 litri di carburante B costavano 200.000 sterline siriane (lo stipendio medio è di 150.000, ma la maggior parte guadagna molto meno).

9. Quasi tutte le stazioni di servizio sovvenzionate dal governo sono chiuse.

10. Le code alle restanti stazioni di rifornimento durano più di 24 ore. Le quantità che arrivano non sono sufficienti per la domanda. C'è comunque una limitazione di 30 litri al mese.

11. Esiste un sistema per inviare un messaggio ai proprietari di auto affinché vengano a prendere la loro razione di carburante - ora ci sono ritardi di tre settimane per la ricezione dell'SMS. Prima era di pochi giorni.

12. Non c’è il gas domestico (bombole) e quando è disponibile al mercato nero una bombola, per altro di pessima qualità e pericolosa, costa 150.000 Lire siriane e oltre. Prezzo proibitivo per la maggior parte delle persone.

13. Fermi i trasporti pubblici. Le strade sono letteralmente vuote. Ciò rappresenta un enorme problema per dipendenti e datori di lavoro perché il personale non può raggiungere il posto di lavoro, ecc.

11 anni di guerra devastante e sanzioni barbare, disorganizzazione postbellica e confini insicuri. Le sanzioni del Caesar Act puniscono qualsiasi nazione disposta ad aiutare la Siria.

Il popolo siriano sta morendo di fame. Basta sanzioni! Gli Stati Uniti smettano di rubare il petrolio siriano e vadano via dalla Siria. La Turchia vada fuori.

 fonte: pagina Fb di Vanessa Beeley

lunedì 25 luglio 2022

Al-Suqaylabiyah: brutale attacco terroristico durante l'inaugurazione della chiesa di Santa Sofia

 

it.abouna.org :

Un civile è stato ucciso e altri 12 sono rimasti feriti in un attacco di droni da parte di organizzazioni terroristiche durante un affollato raduno popolare nella città di Suqaylabiyah, nella campagna di Hama, domenica 24 luglio. 

L'agenzia di stampa siriana (SANA) ha riferito che un drone equipaggiato con esplosivi ad alto potenziale ha attaccato una folla di civili che celebrava l'apertura della chiesa di Santa Sofia. 

L'attacco terroristico ha causato anche danni materiali al luogo.

Il governo siriano aveva iniziato a costruire una replica della Basilica di Santa Sofia  che funzionerebbe come una cattedrale ortodossa, in segno di protesta contro la mossa del governo turco di convertire l'iconica struttura di Istanbul in una moschea. Un legislatore russo ha affermato che Mosca avrebbe fornito finanziamenti per il progetto per mostrare l'importanza del "dialogo pacifico" tra le fedi. 

La Russia ha contribuito alla costruzione della piccola  Hagia Sophia nella città di Al Suqaylabiyah per mostrare l'importanza del "dialogo pacifico" tra le fedi, ha riferito il Moscow Times.  

Al-Suqaylabiyah è una città greco-ortodossa a maggioranza cristiana nella provincia siriana centrale di Hama

( Vanessa Beeley su Twitter: Il leader di al-Qaeda in Siria, Abu Mohammad al-Jolani, ha promesso oggi di "liberare" Hama e raggiungere Damasco. L'attacco terroristico a civili, bambini, famiglie e  dignitari siriani è avvenuto durante un discorso tenuto da un rappresentante siriano sunnita dell'istituto religioso Al Waqf durante una cerimonia cristiana. I proxi turchi non sopportano di vedere unità e convivenza in Siria.)

I molti volti belli e coraggiosi di Al Skeilbiyyeh e Mhardeh nel nord di Hama: https://oraprosiria.blogspot.com/2019/05/sulla-linea-del-fronte-di-idlib-le.html

domenica 4 luglio 2021

Così le sanzioni sono progettate per uccidere i siriani e per uccidere la speranza

Intervento di Vanessa Beeley sulla Siria, presentato durante la tavola rotonda ospitata dall'International Manifesto Group il 13 giugno 2021.

traduzione GB.P.  OraproSiria


 


Le sanzioni sono molto spesso descritte, da chi le applica, come misure “non letali”. Direi piuttosto che le sanzioni, se usate come componente brutale e vendicativa di una strategia di guerra ibrida neocolonialista, sono probabilmente più devastanti di una guerra militare. Quando vengono imposte da nazioni superpotenze globali contro nazioni bersaglio come la Siria, in concomitanza con una guerra per procura che è stata fomentata e sostenuta dalle stesse nazioni, diventa un'arma di distruzione di massa tanto quanto gli eserciti terroristi/mercenari che queste nazioni allineate agli Stati Uniti hanno scatenato contro il popolo siriano. Quindi è quasi impossibile parlare delle sanzioni economiche contro la Siria isolatamente, senza fare riferimento alle misure parallele che sicuramente colpiscono più duramente le persone più povere in Siria.

Direi che gli effetti delle sanzioni di USA/Regno Unito/UE/Turchia e Lega Araba, sono equivalenti alla campagna di distruzione delle infrastrutture condotta dai gruppi armati illegali finanziati e armati dalla coalizione statunitense per il cambio di regime e promossa dai loro media allineati. Il terrorismo può essere definito “l'uso illecito della forza o della violenza contro persone o proprietà, al fine di costringere o intimidire un governo o la popolazione civile a perseguire obiettivi politici o ideologici”.

L'atto di negare i mezzi di sostentamento alla vita di civili innocenti al fine di costringere un'intera nazione a sottomettersi ai programmi stranieri nella regione deve sicuramente qualificarsi come TERRORISMO ECONOMICO. La distruzione di infrastrutture civili essenziali è un CRIMINE DI GUERRA, come anche la ritenzione di risorse essenziali (come l'acqua, il petrolio e l'energia elettrica.. (n.d.t.) o l'occupazione di tali risorse, è un crimine di guerra. Si potrebbe sostenere che la Coalizione USA è responsabile di genocidio in Siria ai sensi dell'articolo II-e della Convenzione sul Genocidio, "infliggendo deliberatamente a un gruppo, condizioni di vita calcolate per determinarne la distruzione fisica totale o parziale”.

La correlazione tra coercizione economica e militare è stata chiarita dall'ambasciatore James Jeffrey, uomo di punta in Siria del precedente Segretario di Stato Mike Pompeo, che non solo ha descritto Al Qaeda come una "risorsa americana" in Siria, ma si è anche vantato apertamente della miseria che le sanzioni avevano portato al popolo siriano: “E, ovviamente, abbiamo aumentato l'isolamento e la pressione delle sanzioni su Assad, abbiamo mantenuto la linea di non assistenza per la ricostruzione e il Paese ne è disperato. Vedi cosa è successo alla sterlina siriana, vedi cosa è successo all'intera economia. Quindi, è stata una strategia molto efficace….”

Ci sono un certo numero di settori della società siriana che sono presi di mira dalle sanzioni e contemporaneamente dall'occupazione statunitense e dal terrorismo per procura che assicurano che la qualità della vita dei civili siriani sia gravemente ridotta e i loro diritti umani siano gravemente violati:

Il settore carburante/petrolio

La produzione era stata colpita dalle sanzioni applicate nel 2011/12. L'effetto della riduzione delle importazioni ed esportazioni di petrolio tra il 2011 e il 2014 è stimato in una perdita di 21 miliardi di dollari per la Siria. Quando l'ISIS ha occupato la regione siriana ricca di petrolio del nord-est della Siria, ha accumulato circa 3 milioni di dollari al giorno in entrate rubate. I separatisti curdi, contras degli USA, stanno ora beneficiando della vendita di risorse siriane, in seguito all'occupazione statunitense dei giacimenti petroliferi del nord-est. Gli stessi Stati Uniti stanno rubando il petrolio siriano tramite la compagnia petrolifera Delta Crescent Energy, installata sotto l'amministrazione Trump. Altri beneficiari includono Al Qaeda che ha anche istituito un monopolio sulla raffineria di petrolio, che prende il nome di WATAD, che riceve il petrolio rubato e poi lo commercia in Turchia. Di fatto, gli Stati Uniti o i loro delegati hanno sequestrato i giacimenti petroliferi siriani all'inizio del conflitto, il che ha fornito entrate alle varie forze contras sotto il loro controllo (tra cui l'ISIS) consentendo loro di rubare ulteriori risorse, fare pulizia etnica delle aree della Siria e distruggere infrastrutture, aumentando le sanzioni e imponendo un brutale blocco al popolo siriano, la maggior parte del quale vive in aree sotto la protezione del governo siriano.

Settore industriale

Un numero enorme di fabbriche è stato annientato da sanzioni incrementali e la produzione è stata ridotta in quelle sopravvissute. La causa è la mancanza di carburante, elettricità, parti di macchinari (la maggior parte proveniva dall'UE). Un rapporto della Camera di Commercio di Aleppo nel 2015 ha dettagliato la chiusura totale di 26.000 stabilimenti, la chiusura parziale di 17.000 e la produzione sospesa in 50.000 aziende. Allo stesso tempo, gruppi armati, tra cui il Fronte Al Nusra e l'ISIS, hanno invaso le aree industriali di Aleppo e smantellato migliaia di fabbriche, distrutto reti elettriche, ferrovie, ecc. e per fornire entrate commerciali in Turchia, molte fabbriche sono state ripristinate in territorio turco. Nell'ottobre 2015, la Coalizione degli Stati Uniti ha bombardato la centrale termoelettrica di Aleppo, allora sotto il controllo dell'Isis, provocando il black-out totale ad Aleppo e nelle campagne circostanti.

Settore agricolo

Il settore agricolo ha risentito dell'aumento dei costi del carburante, della mancanza di parti di macchinari grazie alle sanzioni. Alcune delle più abbondanti aree di coltivazione dell'olivo e del cotone sono state occupate dai gruppi armati che, ancora una volta, beneficiano del commercio illegale di colture alimentari siriane attraverso la Turchia e l'Iraq. Vaste aree della silvicoltura e delle colture di grano sono state deliberatamente bruciate nel 2020. La coalizione statunitense ha lanciato palloncini incendiari nelle colture di grano nel nord-est, i contras curdi hanno preso il controllo delle strutture di stoccaggio del grano e hanno limitato la fornitura a Damasco, al popolo siriano. Le code per il pane sono diventate una scena familiare in tutta la Siria e i prezzi del cibo sono saliti alle stelle. La Siria è spinta verso una pericolosa insicurezza alimentare da una combinazione di forze militari ed economiche, entrambe sostenute dalla stessa alleanza criminale guidata da Stati Uniti e Regno Unito.

Settore sanitario

Mentre si afferma che il "settore umanitario" è esente da sanzioni, ciò è fuorviante. Quasi il 50% degli ospedali siriani è stato distrutto durante la guerra contro questo Paese, molti sono stati occupati da gruppi terroristici e convertiti in centri militari, tribunali della sharia, centri di detenzione e tortura - come ad esempio l'ospedale oculistico e per i bambini ad Aleppo est che è stato finalmente liberato dall'Esercito Arabo Siriano e dagli alleati nel dicembre 2016. Si stima che anche 20 fabbriche farmaceutiche siano state distrutte o occupate durante le invasioni terroristiche. La Siria aveva una flotta di 703 ambulanze nel 2011, 350 sono state distrutte o rubate dai gruppi armati o dai loro ausiliari sostenuti dall'occidente, gli White Helmets (Caschi Bianchi). Gli ospedali e le attrezzature rimanenti soffrono della mancanza di tecnologia aggiornata e parti di ricambio, originariamente provenienti da UE.

Ciò ha portato alla scarsità di farmaci per malattie croniche, come cancro, malattie cardiache, malattie renali. Il settore sanitario, che offre assistenza sanitaria gratuita per tutti all'interno della Siria, è sempre stato motivo di orgoglio per lo Stato siriano: ora 41 ospedali pubblici e 621 centri medici sono fuori uso. Esistono restrizioni all'importazione di gas di cloro utilizzato come depuratore d'acqua che ha provocato la diffusione di malattie infettive dovute all'inquinamento dell'acqua potabile. Allo stesso tempo, la Turchia, membro della NATO, sta deliberatamente privando dell'acqua il popolo siriano nella regione di Hasaka, nel nord-est della Siria. Le sanzioni sono ancora una volta solo un elemento di una guerra di egemonia idroelettrica condotta dalla Coalizione statunitense contro il popolo siriano, una guerra che ha un impatto sul settore sanitario con conseguenze devastanti.

Le più recenti e feroci sanzioni del Caesar Act introdotte sotto Trump stanno impedendo la ricostruzione di ospedali e la riparazione di macchinari essenziali. La chiusura di molti ospedali rurali sta portando all'inevitabile sovraffollamento degli ospedali cittadini con conseguenti ritardi nelle cure e diffusione della malattia. Le sanzioni sul settore sanitario sono un obiettivo deliberato e criminale contro il popolo siriano da parte della coalizione statunitense. Ciò viola tutte le convenzioni sui diritti umani e deve essere condannato.

Settori elettricità e trasporti

I settori dell'elettricità in Siria sono stati devastati da una combinazione di guerra e sanzioni. Si è registrato un drastico calo della produzione che risente della mancanza di carburante a causa dell'occupazione delle risorse petrolifere e dell'impossibilità di reperire i pezzi di ricambio. I danni nel 2015, dovuti alle interruzioni dell'elettricità, sono stati stimati in 16 miliardi di dollari, ora nel 2021 tale cifra sarà enormemente aumentata.

I gruppi armati, dominati dal Fronte Al Nusra, hanno sistematicamente distrutto centrali elettriche, depositi di carburante, gasdotti e oleodotti e rubato intere reti elettriche per commerciare all'interno della Turchia. Intere linee ferroviarie sono state distrutte e fuse all'interno della Turchia o vendute come rottami. Il sistema di trasporto siriano risente della mancanza di carburante, dei pezzi di ricambio e della distruzione delle infrastrutture essenziali. Tutti questi hanno un effetto debilitante a catena sulla funzionamento della società siriana.

Anche i settori dell'istruzione e del turismo in Siria sono minacciati dalle sanzioni e dall'incapacità di ricostruire e ripartire dopo gli effetti della guerra.

Effetti complessivi del terrorismo economico sul popolo siriano

Ci sono stati enormi aumenti dei prezzi del cibo in tutta la Siria, aumenti di circa il 300% in alcuni casi. I prezzi del carburante sono saliti alle stelle, l'inflazione è appena sotto controllo. Ciò sta generando insicurezza alimentare, malnutrizione e povertà nell'80% della popolazione. I salari sono rimasti fermi, quindi un impiegato statale medio guadagna 50.000 SYP (Lire Siriane) al mese (16 dollari al tasso odierno) mentre, ad esempio, 2 kg di pollo adesso costano 20.000 SYP. In inverno molte zone di Damasco ricevevano elettricità per sole 3 ore al giorno, nelle zone rurali ancora meno. Il costo del combustibile per il riscaldamento-condizionamento e del gas per cucinare è ora esorbitante: per una bombola di gas sul mercato nero, tra 30-40.000, mentre ci sono lunghe attese per il gas sovvenzionato fornito dal governo.

C'è una carenza di carburante che ha portato a code perfino di 2 giorni per ricevere 20 litri di carburante. Anche il Libano è ora senza carburante, mentre era uno dei principali fornitori di carburante del mercato nero alla Siria. La disoccupazione è in aumento esponenziale. I costi di affitto degli appartamenti sono aumentati vertiginosamente, mentre la costruzione di nuovi progetti è sospesa a causa della mancanza di materiali, attrezzature e investimenti. Le famiglie sono lacerate perché i giovani rischiano pericolosi viaggi sulle rotte illegali verso l'UE ed oltre, per cercare di guadagnare denaro da inviare ai loro parenti impoveriti in Siria. Le sanzioni stanno soffocando la Siria e vengono utilizzate per aumentare deliberatamente la sofferenza del popolo siriano che ha resistito a dieci anni di guerra condotta contro di lui dalla coalizione USA/Regno Unito che sta imponendo la sua incapacità di uscire dal pantano della guerra.

La Coalizione degli Stati Uniti sta effettivamente seguendo una politica di sterminio collettivo del popolo siriano con mezzi militari ed economici. Questo è un crimine contro l'umanità, un crimine di guerra e una flagrante violazione del diritto alla vita e a una vita dignitosa. La Siria è un membro delle Nazioni Unite, queste misure unilaterali coercitive nei confronti del popolo siriano sono una violazione della Carta delle Nazioni Unite.

Sotto le più recenti e barbare sanzioni del Cesar-Act, considerate illegali da molti esperti, si sta esercitando una maggiore pressione contro le nazioni che volessero cercare di aiutare la ricostruzione della Siria. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti, il Regno Unito, l'UE, la Turchia e Israele continuano a sostenere e promuovere il terrorismo in Siria e consentono ai loro tirapiedi di saccheggiare e depredare le risorse siriane, punendo ulteriormente il popolo siriano. Le sanzioni contro la Siria sono un tentativo esecrabile di mettere in ginocchio il Paese dopo che una delle più lunghe e costose guerre per il cambio di regime guidate da Regno Unito e Stati Uniti è fallita militarmente.

 Le sanzioni non stanno colpendo i presunti obiettivi, stanno uccidendo il popolo siriano e stanno uccidendo la speranza: dobbiamo fare una campagna contro di loro per ripristinare la pace e la stabilità in Siria e nella regione.

Fonte:
https://thewallwillfall.org/2021/06/14/sanctions-on-syria-a-silent-death-and-killing-hope/

venerdì 15 gennaio 2021

L'inverno è arrivato e le sanzioni uccidono

Buongiorno da Damasco e dalla Siria sotto sanzioni.

La prima neve dell'inverno è arrivata, mentre le forze di occupazione statunitensi continuano la loro guerra alle risorse. I loro protetti separatisti curdi delle SDF commerciano grano e orzo siriani attraverso il confine iracheno per impedire al popolo siriano di averlo. Le code per il pane a Damasco sono lunghe e la maggior parte della gente impiega fino a 3 ore prima che possa ricevere la propria razione gratuita di pane.

Il petrolio viene ancora rubato tramite le reti implementate sotto l'amministrazione Trump, inclusa la compagnia petrolifera DeltaCrescent Energy che sta rubando petrolio siriano con l'aiuto dei contras curdi.

La preziosa merce viene contrabbandata dai carri armati statunitensi attraverso il valico di Al Waleed, in Iraq. Al Waleed fa parte del complesso militare illegale statunitense di Al Tanf, situata al confine con Iraq e Giordania. C'è un raggio di esclusione di 25 km intorno al campo infestato da fazioni terroristiche addestrate regolarmente dalle truppe statunitensi ad Al Tanf. Recentemente le esercitazioni militari hanno incluso l'uso di HIMARS (sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità) statunitensi (Lockheed Martin) che hanno una gittata fino a 300 km.

L'ultima coda per il rifornimento che ho passato a Damasco era lunga più di 5 km, le persone aspettano in fila per 7 ore e più per fare il pieno di carburante. Molti tassisti hanno perso il 50% del reddito su cui fanno affidamento per nutrire le loro famiglie. La fornitura di elettricità è gravemente compromessa, molte zone rurali ce l'hanno solo per 2 ore al giorno durante i due mesi più freddi in Siria.

Le sanzioni uccidono.

Vanessa Beeley

https://www.patreon.com/posts/good-morning-and-46232221

mercoledì 2 settembre 2020

"Ci sono 41 gradi a Damasco, e a singhiozzo 2 ore di elettricità.... "


Post di Vanessa Beeley

Mi chiedo se le persone nell'UE, negli Stati Uniti e nel Regno Unito dovessero affrontare le ripercussioni delle sanzioni dei loro governi sulla Siria, combatterebbero più duramente per ottenere il bando delle sanzioni utilizzate come una guerra ibrida, strategia sadica.

Ci sono 41 gradi a Damasco, la nuvolosità rende l'afa pesante e opprimente. L'elettricità nel luogo in cui ora mi trovo è fornita solo per un'ora, a volte due, prima che si interrompa per tre o quattro ore, solo l'aria condizionata rende sopportabile l'ambiente. Alcuni che vivevano vicino a me, sono rimasti senza elettricità per 14 ore in questo caldo soffocante. Ho bagnato i vestiti per mantenermi fresca mentre lavoro, è l'unica cosa che aiuta. I telefoni cellulari non hanno il tempo di ricaricarsi. Il cibo va a male perché il frigorifero è spento per la maggior parte del tempo.

I siriani tradizionalmente conservano buone quantità di cibo nel loro congelatore per un utilizzo di due o tre mesi. Ora devono buttarne via gran parte. Allo stesso tempo, i prezzi del cibo sono alle stelle. Nessuno può più permettersi di mangiare generi di lusso come il pollo. Perfino i limoni sono diventati un genere di lusso, il prezzo di un chilo è triplicato in pochi mesi. I genitori non sanno se possono nutrire i loro figli tutti i giorni, vivono alla giornata.

Tutti i chioschi lungo la strada stanno vedendo i loro mezzi di sostentamento andare in malora, letteralmente, poiché tutto nel loro reparto congelatore si scioglie o va a male. Molti dei chioschi sono di proprietà di disabili o di ex soldati dell'Esercito Arabo Siriano che cercano di guadagnarsi da vivere, avendo perso dieci anni della loro vita, i loro studi, i loro sogni, il loro futuro - difendendo il loro Paese dal terrorismo introdotto dagli stessi psicopatici che ora negano loro qualsiasi luce alla fine del tunnel.

Le code per il carburante, sebbene non così male come prima, sono comunque una mischia stressante con le auto in fila per prendere la loro razione.

Questi sono solo alcuni degli effetti delle sanzioni. Le sanzioni sono progettate per ferire, per privare, per deprimere e, in ultima analisi, uccidere lentamente e più dolorosamente rispetto alla rapida fine della vita con un mortaio o un proiettile. Le sanzioni privano le persone della loro dignità e le lasciano mendicanti a casa loro.

giovedì 30 luglio 2020

Siria resiliente: Sfidare Cesare.

Reuters segnala che mercoledì gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni "per tagliare i fondi per il governo del presidente siriano Bashar al-Assad" e hanno avvertito che chiunque intrattenga rapporti commerciali con Damasco rischia di essere inserito nella lista nera. Si distingue il grottesco inserimento nelle sanzioni anche del figlio adolescente di Assad, Hafez, di altre 4 persone e 10 entità, tra cui un'unità dell'esercito siriano.
In realtà sono gli stessi siriani ad affrontare il peso delle sanzioni e della crisi economica che impedisce la ricostruzione delle infrastrutture e il mantenimento dei posti di lavoro.
Per questo ci sembra molto interessante il racconto della coraggiosa iniziativa di intrapresa 'dal basso' qui raccontata.
OpS

Conferenza delle piccole imprese 
per combattere le sanzioni 
e la 'Caesar Act USA'
di Vanessa Beeley . Traduzione Gb.P. OraproSiria

Due settimane fa, ho partecipato a una conferenza di due giorni a Damasco, in Siria. L'iniziativa nasce da un'idea di un uomo d'affari e imprenditore siriano, il dott. Hani Barakat, che ha riunito un gruppo di uomini d'affari giovani e intraprendenti per discutere gli ostacoli che devono affrontare i giovani siriani quando provano a intraprendere qualsiasi tipo di iniziativa commerciale.
Il loro percorso verso il successo è stato duramente influenzato dalle sanzioni illegali della Coalizione degli Stati Uniti (e le precedenti sanzioni contro la Siria del 1979) e ulteriormente influenzato dalla recente e punitiva Legge Cesare - una svolta barbara delle sanzioni economiche da parte degli Stati Uniti sulla base di un rapporto fraudolento di "tortura nelle carceri siriane".
Durante i due giorni, gli ostacoli logistici e burocratici sono stati discussi apertamente. Le critiche al governo e agli elementi all'interno del settore commerciale sono state ascoltate ed esaminate e analizzate in modo costruttivo. Alla fine delle due giornate, il team guidato dal dott. Barakat ha redatto un riassunto completo delle problematiche sollevate ed ha proposto soluzioni per accelerare l'avviamento delle piccole imprese.
Il dott. Barakat intende portare la conferenza in tutte le principali città della Siria per approntare una relazione riguardo alle problematiche per regione e per settore. Il contingente di Aleppo era presente a Damasco ed è in attesa dell'incontro di Aleppo che seguirà nei prossimi mesi.
Il dott. Hani Barakat alla conferenza di Damasco "Sfidare Cesare". Foto: Vanessa Beeley

Durante il discorso introduttivo il dott. Barakat, ha toccato anche i seguenti punti:
Sarebbe meglio regalare tutto piuttosto che svendere il Paese come hanno fatto alcuni. Se potete aiutare questo Paese, non dovreste esitare a farlo. La vittoria in campo economico significa sicurezza e stabilità per tutti nel Paese ".
Voi (la piccola comunità imprenditoriale) siete la nostra speranza, siete l'esercito siriano contro il terrorismo economico. L'eroica vittoria dell'Esercito Arabo Siriano contro il terrorismo militare è la nostra vittoria, ma è anche una vittoria per il mondo intero. Abbiamo tutti un debito enorme nei confronti dell'Esercito arabo siriano il cui sacro sangue è stato versato per difendere la Siria e il suo grande popolo. Siete un popolo con pazienza, dignità, onore e resistenza. Il mondo intero vi è stato contro ma non vi siete arresi. Ora non è il momento di arrendersi alla paura e all'illusione seminate dalla quinta colonna, specialmente sui social media. "
Il nostro comandante, il presidente Bashar Al Assad, ha guidato il Paese in salvo dopo gli attacchi alla nostra gente. Non abbiamo mai abbandonato il Paese durante i periodi più bui e non lo faremo ora. Combatteremo la guerra economica con lo stesso coraggio.
Questa organizzazione si paga tutto da sola, non c'è corruzione, solo etica, morale e scienze politiche. C'è gente che sta ostacolando questa iniziativa perché intendo combattere la corruzione.
Il motivo principale per cui ho avviato questa iniziativa è per ridurre la sofferenza del popolo siriano. Voglio offrire reali opportunità di lavoro e incoraggiare attivisti e giovani a creare le proprie piccole imprese. Siamo una candela in un tunnel molto buio ma ci sono persone che tornano da fuori della Siria per aiutare a ricostruire. Voglio che la prossima generazione possa guardare indietro e ringraziare questa generazione per non aver abbandonato questo Paese nel momento del bisogno. Se l'esperimento funziona qui a Damasco, trasferiremo in ogni altra grande città della Siria lo stesso concetto.”

sabato 4 maggio 2019

Sulla linea del fronte di Idlib, le città cristiane si preparano con coraggio e fede alla sfida del terrorismo

I molti volti belli e coraggiosi di Al Skeilbiyyeh e Mhardeh nel nord di Hama. 
di VANESSA BEELEY

Trad. Gb. P. OraproSiria

Sono appena tornata a Damasco dopo aver trascorso quasi 4 giorni nelle città cristiane siriane di Al Skeilbiyyeh e Mhardeh. Durante la mia permanenza ad Al Skeilbiyyeh, la città è stata attaccata da Hayat Tahrir Al Sham (già Fronte al Nusra / Al Qaeda). Il 24 aprile, 16 missili Grad lanciati dai terroristi hanno preso di mira case di civili nella città, causando ingentissimi danni materiali, ma per fortuna niente martiri o feriti.
Le Forze di Difesa Nazionale (NDF) hanno risposto vigorosamente e le mie foto mostrano il successo dei bersagli sulle enclavi terroristiche nella Cittadella di Madiq - l'edificio bianco più alto (una ex fabbrica di grano e centro di stoccaggio) è ora occupato da una combinazione di Elmetti Bianchi e Fronte Al Nusra, secondo i soldati delle NDF.
Più tardi nella stessa notte, gli attacchi si sono intensificati considerevolmente, le forze terroriste del Fronte Al Nusra si sono avvicinate a meno di 200 metri dalla città e ci è stato chiesto di tornare in luoghi riparati. Il lancio di missili da parte delle NDF è stato un suono gradito, conoscendo la vicinanza del Fronte Al Nusra ai civili di questa città risoluta e resiliente. Un razzo del Fronte Al Nusra è esploso a meno di 10 metri da dove mi trovavo, secondo i soldati (e il suono dell'esplosione). Mentre le NDF intensificavano il loro fuoco difensivo sulle posizioni terroristiche, un caro amico, Wissam Sliman, mi ha inviato i seguenti messaggi che era riuscito a raccogliere tra i combattenti terroristi: Primo terrorista: "Giuro su Dio, senti come se la terra si spezzasse con ogni razzo che atterra". Secondo terrorista: "Bastardi! Loro (NDF) stanno sparando 4 o 5 proiettili simultaneamente".
La strategia determinata dal comandante delle NDF, Nabel Alabdalla, era quella di mirare agli avvicinamenti di Al Nusra verso la città di Al Skeilbiyyeh, per respingere i terroristi che avanzavano e costringerli a rientrare nelle loro tane nella Cittadella di Madiq. Le NDF hanno avuto successo: dopo alcune ore di scambi di fuoco, divenne chiaro che i vigliacchi terroristi si erano ritirati, sopraffatti dal superiore coraggio e dall'intelligenza delle forze delle NDF che hanno difeso la loro città e il loro popolo negli ultimi otto anni. I terroristi non sono mai stati in grado di entrare a Skeilbiyyeh durante tutto questo tempo.
La mattina seguente, i jet russi Sukhoi si potevano udire sopra la testa, e un certo numero di aree occupate dai terroristi a Hama e Idlib sono tutt'ora il loro obiettivo.
Il giorno seguente era il Venerdì Santo e i civili si sono riversati nelle strade di Al Skeilbiyyeh per la processione della bara di Gesù Cristo. La chiesa era gremita, le persone in piedi nei corridoi per la cerimonia, nonostante il pericolo che avevano appena affrontato. La fede in Nabel Alabdalla e nei suoi soldati è qualcosa che viene espressa da tutti i cittadini di questa città, le persone si sentono al sicuro perché sanno che saranno protetti da ogni tipo di male che possa minacciarli, da questi giovani uomini e donne coraggiosi senza paura. 
Abdullah Elias Farouh, 99 anni, il più vecchio abitante
di Al Skeilbiyyeh. 
(Photo: Vanessa Beeley)

Dal più vecchio cittadino, il novantanovenne Abdullah Elias Farouh (fotografato con Nabel Alabdalla), al più giovane, tutti si sono riuniti nella chiesa, nelle strade e poi nei ristoranti in questo giorno di lutto per la morte di Cristo.

L'immagine può contenere: cielo, erba, natura e spazio all'aperto
Abbiamo trascorso del tempo prezioso nella campagna di Al Skeilbiyyeh, tra i campi di grano ora incolti, gli uliveti, i pistacchi che si estendono tutti in lontananza dove le montagne incombono sui campi verdeggianti e sui paesaggi assolati.

Cavalli che pascolano liberamente sul ciglio della strada sotto il forte sole primaverile. Un momento di natura sublime tra il caos e il disordine creato dall'Occidente che ha infranto la pace e la semplicità di questa antica terra e della sua gente.
 Nabel Alabdalla si è fermato sul ciglio della strada per salutare Umm Firdaus, vestita tradizionalmente nelle foto. Umm Firdaus ha manifestato un profondo amore e ammirazione per Nabel mentre conversavano: il suo viso avvolto di sorrisi e di gioia.
Maha Assaad con la figlia disabile di 25 anni, Amal. Foto: Vanessa Beeley
L'arazzo multicolore di cui è fatta la Siria si riflette nelle città di Skeilbiyyeh e Mhardeh: la diversità, l'unità, la solidarietà sono espresse attraverso la parola e l'azione senza esitazione. Quando ho riferito riguardo al razzo che aveva preso di mira la casa di Maha Asaad e la sua figlia disabile di 25 anni, Amal, la risposta è stata immediata, la gente ha iniziato a chiamare i funzionari della città e a chiedere cosa potevano fare per aiutare. Il razzo era entrato dal tetto dell'edificio in una stanza dove Maha e sua figlia e altri due civili si stavano riposando, miracolosamente nessuno è rimasto ferito. In una città in cui la comunità è così importante, nessuno sarà lasciato senza aiuto o supporto. Questa è la Siria.
The funeral of the martyrs in Mhardeh. (Photo: Mhardeh Facebook page)
A Mhardeh ho intervistato le famiglie dei martiri più recenti, uccisi durante gli attacchi terroristici missilistici: Yousef Habib Najjar di 42 anni, padre di due figli, e il 22enne Majed Monif Qiddeeseh. Pubblicherò queste interviste a breve. Era straziante condividere il dolore e la perdita di queste famiglie, ma la luce della resistenza bruciava ancora così intensamente nelle loro parole, nei loro occhi e nella loro determinazione a rimanere nella loro terra e nel loro rifiuto di permettere che il lutto li portasse a lasciare le loro case. Mi sono sentita profondamente umile davanti alla fermezza che queste persone gentili e generose mostrano attraverso le loro lacrime e i ricordi di un figlio o di un padre / fratello / marito che non avrebbero mai dovuti essere loro rubati.
La nonna di Majed mi ha detto che lui rideva e scherzava sempre, che l'avrebbe abbracciata ogni giorno rassicurandola che l'avrebbe tenuta al sicuro durante gli attacchi terroristici.
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Con la famiglia del martire di 42 anni,
 padre di 2 figli, Yousef Habib Najjar, a Mhardeh.
Foto: Vanessa Beeley
Il fratello di Yousef, Dr. Noni, è un neurochirurgo. Quando Yousef è stato ferito dalle schegge del missile che ha anche preso la vita di Majed, è stato il Dr. Noni che ha dovuto operare il proprio fratello. La scheggia era entrata nel cervello di Youssef dalla nuca e nonostante tutti gli sforzi del dottor Noni per salvare la vita di suo fratello, non è stato in grado di farlo.
A volte mi sento sopraffatta dal dolore e dalla sofferenza che queste persone eroiche devono sopportare, ma è la loro resistenza e dignità che dovrebbe incoraggiarci tutti a combattere più fortemente per loro, a negare ai nostri governi la vittoria che stanno cercando - spezzare gli animi di queste persone nobili con tutti i mezzi a loro disposizione, militari, economici, psicologici - ... Queste persone non meritano queste tenebre, meritano di essere lasciate vivere in pace.
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I residenti di Al Skeilbiyyeh ripuliscono il pavimento
dopo che un razzo di Al Qaeda ha preso di mira la loro casa.
 Foto: Vanessa Beeley.
Ho voluto scrivere solo queste parole stasera, perché sono fresche nella mia mente e nel mio cuore. Ne aggiungerò altre molto presto, ma per ora vi lascio con queste immagini di questa bellissima regione e della sua bella gente. Dio li benedica tutti, li protegga e porti loro la vittoria contro la peste terrorista che è stata portata loro dai mostri in Occidente e dai tiranni loro alleati che sono la Turchia, gli Stati del Golfo e Israele.