....... Una delle questioni più importanti della politica internazionale, mai dibattute in Italia, è la presenza di una base americana in Siria, la base di al-Tanf, governatorato di Homs, sull’autostrada strategica M2 Damasco-Baghdad, dove tre soldati americani sono stati uccisi alcuni giorni fa scatenando i bombardamenti di Biden contro vari Paesi mediorientali.
La base di al-Tanf è illegale. Il governo siriano ha chiesto infinite volte alla Casa Bianca di abbandonare quel territorio. Anche Russia, Cina e Iran hanno denunciato che al-Tanf viola il diritto internazionale. La Casa Bianca ha risposto che serve a combattere contro l’Isis. In realtà la base è stata utilizzata soprattutto per sostenere i ribelli che cercano di rovesciare il presidente siriano per sostituirlo con un presidente filo-americano. Si chiama regime change ed è un’azione illegale.
“Timber Sycamore” è il nome dell’operazione segreta della Cia per rovesciare il regime siriano con la forza e sostituirlo con un regime filo-americano. “Timber Sycamore”, lanciata nel 2012, è stata rivelata dalla stampa americana nel 2016. Una delle ragioni principali per cui l’immane tragedia della guerra civile in Siria non ha fine è che è alimentata illegalmente dagli Stati Uniti. La base di al-Tanf svolge svariate funzioni illegali, tra cui quella di bombardare illegalmente il territorio siriano.
La Casa Bianca ha cambiato molte volte la giustificazione della sua presenza illegale in Siria. Nel 2019, John Bolton, l’allora National Security Advisor di Trump, disse che la base di al-Tanf serviva a contrastare l’Iran, ovvero a promuovere la politica di potenza degli Stati Uniti in Medio Oriente. La Casa Bianca ha giustificato la base di al-Tanf, cioè la violazione del diritto internazionale, prima con l’Isis, poi con l’Iran, infine con il petrolio.
Le dichiarazioni più imbarazzanti su al-Tanf sono state infatti rilasciate da Trump, il quale dichiarò che i soldati americani sono in Siria soltanto per sfruttare il petrolio di quel Paese. La notizia fu riportata dal Guardian in un articolo intitolato: “Trump contraddice i propri consiglieri e dice che le truppe americane sono in Siria solo per il petrolio” (13 novembre 2019). Pochi giorni prima, il Washington Post, commentando la dichiarazione di Trump, aveva spiegato che la presenza americana in Siria era illegale in un articolo intitolato: “Trump continua a parlare di prendere il petrolio del Medio Oriente. Sarebbe illegale”.
Il Washington Post parlava di “furto” e di “crimine di guerra” da parte della Casa Bianca in questo brano adamantino: “Prendere il petrolio siriano potrebbe costituire un saccheggio – un furto durante la guerra – vietato dall’articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra e dalle leggi e consuetudini della guerra terrestre dell’Aia del 1907. […]. Il divieto ha solide basi nelle leggi di guerra e nella giustizia penale internazionale, nonché nel codice federale degli Stati Uniti, anche come sanzione per lo sfruttamento illegale di risorse naturali come il petrolio proveniente da zone di guerra” (5 novembre 2019).
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