Il
tempo scorre inesorabilmente, noi non ce ne rendiamo conto,
purtroppo. Domani 15 marzo, la triste “primavera siriana”
compie quattro anni. Si dovrebbero tirare delle somme ma, avendola
definita “triste”, si potrebbe pensare che abbia già detto
tutto. Niente affatto vero! Perché, in
realtà, il povero popolo siriano continua a soffrire ed a morire
tanto che ormai tutto ciò che sta succedendo in quel paese non ci
interessa più di tanto.
La
nostra insensibilità per la sofferenza di tanti nostri fratelli di
fede e non, ha raggiunto forse l’apice, così che anche le stesse notizie
falsificate o gonfiate per condannare soltanto una parte dei
contendenti e che una volta i mass media ci davano con dovizia di
falsi particolari, oggi non ci giungono quasi più o se qualcosa ci
viene riferito si tratta di una cosa marginale, ormai ci siamo
assuefatti. Lasciamo che un popolo muoia, noi stiamo bene. Invece non
è affatto così!
Oggi
a noi Occidentali due sole cose interessano e dobbiamo guardarcene: i Profughi che fuggono quella guerra ed arrivano sulle nostre coste, ed
i terroristi del neo califfato governato dai tagliagole, laggiù
convogliati da varie parti del mondo compresa la nostra democratica
Europa.
I
Profughi sono persone che per salvare la propria vita hanno
sacrificato tutto rischiando pure di perderla nella traversata delle
infide acque del Mediterraneo. Le loro Odissee ci dovrebbero
far riflettere: perché tutto questo? chi l’ha provocato? chi l’ha
voluto e soprattutto, chi l’ha sostenuto? Sono domande che non ho
mai letto sui giornali e tanto meno ho ascoltato in un TG. Queste
domande non ce le poniamo, perché siamo convinti (?) che abbiamo
aiutato un popolo a raggiungere la democrazia. E neppure qui ci siamo
posti la domanda: quale democrazia? No. Non possiamo porci questa
domanda perché siamo convinti che la democrazia sia la nostra. Ma
cos’è per noi la democrazia? Faccio un esempio banale per spiegare
a me e a chi legge cosa noi intendiamo per democrazia: la democrazia
per noi è come l’andare da un sarto e farsi fare un bel vestito
sulle proprie misure, una volta confezionato voglio che esso sia
indossato (con le mie misure) da tutti, dal magrolino al medio, dal
normale al super dotato ed anche da colui che misura di circonferenza
200-250 cm. Questa è la nostra democrazia. Bravi, bravissimi popoli
democratici!
Visto
che la nostra democrazia ha fallito, non è riuscita ad eliminare
colui che, pur non dichiarandosi campione democratico, governava il
paese secondo un sistema laico applicato ai principi socio-morali di
una società che egli conosceva. (Pardon! noi, però, la conoscevamo
meglio perché avevamo già il vestito pronto da far indossare a
tutti e valido per tutte le stagioni).
Non abbiamo capito il
pericolo dell’entrata in azione dei gruppi salafiti penetrati dalla
vicina Giordania, che attaccarono subito la base di Banias sul
Mediterraneo, non abbiamo neppure capito le formazioni terroristiche
che convogliavano nel Nord della Siria via Turchia.
Non
abbiamo capito neppure la loro prima 'dichiarazione del Califfato' fatta nella città di Raqqa. Abbiamo cominciato a capire qualcosa
quando ci sono state le prime teste tagliate, non ai siriani o agli
irakeni, bensì ai nostri, ai due – tre – quattro americani,
europei, ecc… solo in questo momento ci siamo resi conto di cosa
siamo stati capaci di mettere in piedi, ma nessuno ha il coraggio di
dire “mea culpa”. A noi non sono mai interessate le teste cadute
dei siriani, degli irakeni, degli yazidi, dei curdi, ecc… erano
cose che non ci toccavano, potevano farne cadere quante ne volevano,
tanto per noi erano tutti….. animali da macello.
Quando,
poi, i tagliagole hanno minacciato anche l’Europa e l'Occidente… ci siamo
svegliati quasi da un sogno. Abbiamo cominciato a pensare che bisogna
essere attenti…. Ma signori, ci rendiamo conto che molti di
questi tagliagole sono dei nostri paesi europei? Noi li abbiamo
tenuti e coltivati finché si sono uniti al califfo ed alle sue
masnade: tutto potenziale che un giorno ritornerà di
diritto a casa propria perché nativi locali e nostri compatrioti.
I
TG spesso, però, ci han fatto vedere chiese distrutte o
semplicemente croci divelte perché i tagliagole sono allergici ad
essa. Noi, paladini della libertà ed in nome della democrazia, in
varie zone d’Europa, non esclusa la nostra terra, abbiamo pensato
bene di far scomparire la croce dagli edifici pubblici, dalle scuole;
abbiamo fatto la battaglia contro il presepe (peraltro introdotto
nella tradizione cristiana dal paladino della pace San Francesco
d’Assisi). Tutto questo per non offendere la sensibilità di coloro
che domani potrebbero essere i nostri aguzzini.
La
rimozione della croce, il non fare il presepe, a parte tutto, sono
gesti stupidi e beceri da parte di chi pretende di essere democratico e
propagatore della libertà di espressione. La croce ed il presepe
sono parte integrante della nostra fede e della nostra cultura.
L’Europa è nata sotto il segno della croce e nessun può scalfire
questo segno impunemente.
Chiudo
queste riflessioni con un dubbio: quelli che han decretato la rimozione della
croce dalle scuole o dagli edifici pubblici, che han proibito di fare
il presepe a scuola, ecc… ritengono davvero che un giorno coloro per i
quali hanno tradito la loro coscienza, calpestato quella dei loro padri che per
generazioni e generazioni hanno creduto in questi due simboli
religiosi che non hanno mai fatto male a nessuno, tutt’altro ... questi signori credono che riceveranno un trattamento di favore? Gli
risparmieranno la testa? Fin
d’ora si mettano l’animo in pace perché i tagliagole hanno poca
stima di gente che si vergogna della propria identità. Non
si illudano che disprezzando le proprie radici salveranno la loro
testa . Poveri illusi!!!
+
Giuseppe Nazzaro
Vescovo
emerito di Aleppo