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giovedì 14 marzo 2019

Siria, tra la piaga delle sanzioni e del terrorismo

Cosa avrebbe dovuto essere discusso nella "Conferenza dei donatori UE" a Bruxelles? Ci si aspettava un programma di soccorso per ripristinare l'economia nazionale siriana, invece sotto l'ipocrisia dell'assistenza umanitaria si è ribadita ancora la volontà di impedire la ricostruzione del Paese. Nessun ripensamento sulle illegali sanzioni economiche imposte dagli USA e dall'UE nel 2011, e sempre in vigore.

 Siria. L'orrore senza fine
Nessuna volontà di porre termine alle sofferenze della popolazione siriana. Scrive oggi da Aleppo Pierre Le Corf: ‘’Provo a digitare un numero al telefono ma le mie mani tremano. Una prima esplosione mi fa scoppiare il cuore, mi allontano a prendere l'auto. Torniamo ‘’tranquillamente’’: due granate cadono davanti a me a dieci metri di distanza ... e siamo arrivati in centro. Aspettiamo all'angolo di una strada per capire se ce ne saranno altre o potremo andare avanti. Faccio una fotografia. Due ragazzini continuano a gironzolare nonostante gli faccia segno di allontanarsi. Mi rifugio in un bar. La gente continua a correre…
Ieri, il mio gruppo di ragazzini ed io ci siamo trovati in un quartiere più periferico proprio mentre un cecchino sparava dall'altra parte della strada. Le pallottole rimbalzavano da terra, la gente correva, e la strada troppo grande per nasconderla con dei drappi ... merda. Solo merda. Vero, la città rivive in molti quartieri e io provo a mostrare la gioia, i bambini, il coraggio ... ma anche ciò che descrivo ora [gli attacchi dei terroristi] è ancora qui. Forse non sembra tanto sconvolgente, ma sono armi antiuomo ... e le schegge feriscono chiunque anche a decine di metri di distanza.''
Poi, sempre notizie di ieri e di oggi, la cittadina di Mhardeh ancora bombardata dai terroristi; decine di uccisi dalla coalizione occidentale a Deir el-Zor e il fosforo bianco che tortura con inaudite sofferenze e brucia i corpi gettato contro civili inermi; nuovi focolai di terrore a Daraa nel sud; e così via con le atrocità che non risparmiano nessun gruppo etnico o confessionale. Su tutto ciò, la mannaia delle sanzioni economiche. Perché è l’intera Siria, come Nazione, come Popolo, come Civiltà, come Memoria che deve essere annientata, secondo le menti perverse che hanno voluto questa guerra.
Le sanzioni non sono una tribolazione di questi ultimi otto anni. La popolazione siriana le patisce da molto tempo prima e, molto tempo prima, bambini e adulti sono stati vittime innocenti dei suoi effetti tremendi, spesso mortali, a causa della mancanza di farmaci o del latte sostitutivo per neonati, ad esempio. Steve, l’autore dell’articolo, era un ragazzino ancora: un ragazzino che, come milioni di altri, è cresciuto troppo in fretta e angosciosamente. Invece io, che vivevo in Siria, capivo e ricordo. Ho visto tanti, troppi, patirne le conseguenze. Perciò, al solo sentirle menzionare provo sempre un dolore profondo. E rabbia, perché le sanzioni sono uno strumento irragionevole, spregevole, disumano. Cito quelle dal 2006 al 2012 ( Con il Paese che attraversava una difficile crisi per una lunga siccità, con conseguente abbandono delle zone rurali e aumento del proletariato urbano. Per non parlare dell’aggiuntivo costo economico e sociale dovuto alle  centinaia di migliaia di rifugiati iracheni accolti dalla Siria dopo la seconda guerra del Golfo, e di quelli libanesi in seguito alla seconda guerra israelo-libanese del 2006) in risposta alla "minaccia inusuale e straordinaria del governo siriano agli interessi economici, di sicurezza nazionale e di politica estera degli Stati Uniti’’ (sic!) e probabilmente propedeutiche all’inizio del caos. Ancora di più, molto di più, oggi che questo infelice Paese è stanco, anzi stremato e dilaniato da un conflitto brutale che dura da otto anni. L’inverno rigido che sta per finire, i Siriani l’hanno trascorso senza gasolio per riscaldarsi e senza gas per cucinare. Immaginate gli abitanti delle città e i milioni di sfollati interni, in particolare nelle aree controllate dalle forze governative dove l'impatto di queste sanzioni illegittime ha portato ad un aumento spaventoso dei prezzi dei prodotti alimentari: una gran parte è disoccupata o svolge lavoretti precari con magrissimi guadagni, mentre il costo della vita diventa proibitivo anche per chi prima era benestante, perché l’economia di un intero Paese è castigata. In realtà, una condanna iniqua contro vecchi, bambini, malati, mutilati, uomini e donne incolpevoli, con la giustificazione paradossale di una ‘’guerra umanitaria’’.
    Maria Antonietta Carta 


Le sanzioni dell'UE che colpiscono i Siriani e impediscono la ripresa.

 di Steven Sahiounie  

‘’Il Consiglio dell'Unione europea ha recentemente inserito sette ministri del governo siriano nell'elenco delle persone e delle entità soggette a sanzioni. Ciò porta a 277 il numero di individui presi di mira da un divieto di viaggio e del blocco dei beni e altre 72 entità soggette al blocco dei beni.

Le attuali sanzioni dell'UE contro la Siria comprendono: embargo sul petrolio, restrizioni commerciali e limitazioni negli investimenti, congelamento dei fondi della Banca Centrale siriana nella UE, restrizioni all'importazione di hardware militare, apparecchiature e tecnologie di internet e telecomunicazioni.

L'attacco USA-NATO-UE è iniziato nel marzo 2011 e le prime sanzioni dell'UE risalgono al 1 ° dicembre 2011. La politica dell'UE nei confronti della Siria era l'immagine speculare della politica americana, che mirava al "cambio di regime" per mezzo di terroristi spacciati per ribelli.

Le origini del piano ordito dagli USA per distruggere la Siria e insediare un governo fantoccio risalgono a decenni fa. Uno dei tanti motivi per cui il piano fu messo in atto nel 2011 fu il rifiuto del presidente Assad di firmare, nel 2009, un accordo con il Qatar, per il passaggio nel territorio siriano di un oleodotto che avrebbe fornito gas naturale all'Europa, escludendo quindi la Russia dai mercati europei, di cui è il fornitore principale, per paralizzare la sua economia. Questo era il piano USA-NATO-UE.
Le richieste dell'UE alla Siria si trovano nella risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nel Comunicato di Ginevra del 2012. Federica Mogherini, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza per l'UE, ritiene che non ci possa essere una soluzione militare al conflitto, che la fine della guerra può avvenire solo attraverso una transizione politica e che non può esserci pace duratura sotto l'attuale "regime", che è il termine occidentale usato per 'governo' della Siria.
Indipendentemente dal fatto che l'opposizione non sia sostenuta dalla maggioranza dei cittadini siriani all'interno del Paese, l'UE è impegnata a sostenere la Commissione per i negoziati (HNC) come unica rappresentanza dell’opposizione. L’ex segretario generale della coalizione nazionale siriana (SNC), Nasr al-Hariri, è il capo della HNC, notoriamente legato alla Fratellanza musulmana, considerata un'organizzazione terroristica fuorilegge in Egitto, Russia e Siria. La SNC, nata a Istanbul all'inizio del conflitto, era composta prevalentemente da seguaci della Fratellanza musulmana.
L'effetto delle sanzioni UE sulla vita quotidiana della popolazione è devastante. I Siriani sono sopravvissuti a otto anni di guerra solo per continuare a soffrire grazie agli Europei.
L'embargo petrolifero, infatti, causa una grave penuria di elettricità, gas per usi domestici, benzina, farmaci, che erano gratuiti presso gli ospedali pubblici, e la riduzione dell'insegnamento universitario gratuito. Prima della guerra, l'assistenza sanitaria era gratuita per tutti i cittadini e l'istruzione fino al dottorato.
Le sanzioni commerciali e di investimento hanno portato alla perdita di posti di lavoro e quindi di reddito, alla chiusura di negozi e imprese, quindi all'emigrazione per motivi economici.
L'embargo sulle banche siriane ha comportato l’impossibilità di acquistare attrezzature mediche necessarie e salvavita, compresi i ricambi per riparare le macchine esistenti, e di riparare o sostituire apparecchiature sofisticate come i generatori per la produzione di elettricità.
"L'impatto delle sanzioni economiche imposte alla Siria ha pesantemente compromesso l'acquisto di alcuni farmaci specifici, tra cui quelli contro il cancro", ha affermato Elizabeth Hoff (rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità in Siria). ‘’Le sanzioni hanno impedito a molte compagnie farmaceutiche internazionali di trattare con le autorità siriane e ostacolano le banche straniere nella gestione dei pagamenti per i farmaci importati’’.
Se le sanzioni europee non fossero sufficienti, il loro partner USA ne ha ancora di più. e colpiscono una lunga lista di Paesi, tra cui Iran, Russia, Corea del Nord, Venezuela.
La Siria sta attraversando l'ultimo periodo del conflitto, e ha riconquistato la maggior parte del suo territorio. La pace e la stabilità torneranno e con lei molti rifugiati. La prossima fase sarà certamente la ricostruzione, ma la politica dell'UE e degli Stati Uniti mira a impedire ogni ricostruzione. Con le sanzioni dell’Unione europea e degli Stati Uniti in vigore, nessun materiale potrà essere importato, nessuna impresa e nessun fornitore straniero potranno partecipare, e nessun trasferimento di fondi per la ricostruzione o nuovi progetti residenziali potrà aver luogo. Ciò che l'attacco USA-NATO-UE non è riuscito a fare nei campi di battaglia, si cerca di ottenerlo con le sanzioni.