Una e-mail del 13 luglio, di cui si tace la fonte per non metterla in pericolo, ci ha inviato queste luci sul
martirio di Padre Francesco Mourad, accaduto in Siria, a Ghassanié, domenica 23
giugno, all'età di 49 anni.
Il P. Francesco, dopo diversi tentativi di vita religiosa e
monastica ( tra altri presso i Francescani e la Trappa di Latroun, in Libano)
aveva fondato, sotto l'obbedienza del vescovo siro cattolico di Hassaké Monsignor
Behnam Hindo, un monastero a San Simeone Stilita. La costruzione aveva da poco
avuto inizio quando ha dovuto lasciare il luogo per precauzione. Ha ricominciato più tardi, ma con lo stesso risultato dopo pochi
mesi. Alla fine ha costruito un monastero vicino a Ghassanié, a nord ovest di
Aleppo, vicino al confine turco. Questo monastero è stato inaugurato nel mese
di agosto 2010.
Pochi mesi fa, questo monastero è stato invaso e saccheggiato dall'esercito libero che
ha preso tutto - perfino le porte - e devastato. Il P. Francesco allora si è
rifugiato alla Parrocchia latina di Ghassanié tenuta dai Francescani.
Padre Francesco amava molto – oltre alla Santa piccola
Therese - Fr Charles de Foucauld: ha vissuto la stessa situazione di solitudine
e di fallimento, ed è morto come lui, di una morte violenta.
La sua povera madre è crollata. Aveva già perso un figlio e
una figlia e un nipote morto di cancro circa un anno fa.
I suoi ultimi SMS
Regolarmente, Padre Francesco inviava messaggi a delle religiose
per le quali a volte andava a dire messa. Ecco l'ultimo, del 1 ° giugno 2013,
l'inizio del mese del Sacro Cuore:
"Care Sorelle, quando comprendiamo l'ampiezza e la
preziosità che rappresenta l'amore nella nostra vita consacrata all’Amore
stesso, ci è facile comprendere la profondità e il mistero della sofferenza che
ci porta a sua volta alla comprensione
del Cristo Crocifisso. Egli ci ha
insegnato che l'amore ha un sinonimo chiamato sofferenza. Padre François di
Gesù Bambino Mourad ".
Scoppi di voci e
colpi da fuoco
Ecco la testimonianza che le Suore del Rosario, che custodiscono la Parrocchia di Ghassanié dopo che la loro scuola è stata
saccheggiata, hanno dato della sua
morte, durante la Messa celebrata il 25 giugno nella cattedrale siro-cattolica
di Aleppo per il defunto Fra Francesco.
Le Sorelle hanno udito grida e colpi di arma da fuoco.
Sembra che gli aggressori avessero chiesto qualcosa a Padre Francesco.
Quest'ultimo ha rifiutato, lo hanno ucciso. Erano già entrati in canonica ieri,
l’avevano minacciato poi se ne erano
andati. Molte cose non sono chiare in questo dramma. Tutto non può probabilmente essere detto. Ma quel
che è certo è che P. Francesco di Gesù Bambino è morto martire, nel pieno senso
cristiano della parola.
Ecco alcuni estratti da lettere che P. Francesco aveva
inviato nei mesi scorsi all'arcivescovo Behnan Hindo, vescovo siro cattolico di
Hassaké (il Vescovo Hindo aveva sotto la propria giurisdizione il monastero di
San Simeone fondato da Padre Francesco). Esse mostrano che il Padre era
consapevole del pericolo, ma che egli "offriva la sua vita con tutto il cuore per la Pace."
Queste lettere sono state comunicate in una emissione del canale della TV cattolica
libanese, Téle-Lumière.
"La testimonianza di Padre Francesco si riassume in
queste parole:" Io offro la mia vita con gioia " e il Padre ha accolto
il suo martirio nel suo monastero di S. Simeone
Stilita a Ghassanié domenica 23 giugno,
in condizioni barbariche e oscure, per mano di un gruppo estremista
islamico.
Le lettere dell’offerta
Prima lettera del 18 giugno 2012: "Monsignore," Barekh Mor
"(espressione siriaca in uso che
significa" Benedici, o Signore "), siamo in pericolo. Non possiamo né lasciare il villaggio nè entrarvi. Hanno attaccato chiese e insegne religiose. Ogni giorno uno di
noi scompare. Non so quando verrà il mio
momento. Comunque, io sono pronto a
morire; e che la mia Chiesa ricordi che ho offerto la mia vita con gioia per ogni cristiano di questo amato Paese. Pregate per me. "
Lettera del 20 febbraio 2013:. «Monsignore," Barekh Mor
". Gli avvenimenti precipitano e penso che siamo entrati in una fase decisiva
della nostra lotta. Dopo aver bruciato
la chiesa greca (bizantina) e distrutto il santuario mariano dei Latini, hanno
saccheggiato tutto e distrutto il mio convento e quello dei protestanti. Hanno
fracassato e bruciato tutti i simboli religiosi del villaggio e imbrattato con bestemmie
contro la nostra religione. Cercano di sopprimerci, ma qualsiasi cosa facciano,
non potranno nulla contro la nostra fede
fondata sulla Roccia di Cristo . Voglia Dio che Egli ci conceda la grazia di provare
l'autenticità del nostro amore per Lui e per gli altri. Siate certi che io offro la mia vita con tutto il cuore per il
bene della Chiesa e la pace nel mondo e soprattutto nella nostra amata Siria
".
Lettera del 17 marzo 2013: «Monsignore," Barekh Mor
". I giorni passano lentamente e ogni giorno è più scuro rispetto al
precedente. Si avvicina il tempo in cui
dovremo cercare un luogo di rifugio contro i bombardamenti. Di notte, cerchiamo di rimanere svegli per paura di coloro per i quali tutto
ciò che porta il nome di Cristiano è un
anatema. Eppure, nonostante tutte queste tenebre, io percepisco la presenza
misteriosa del sole. Tutto ciò che io spero da Dio è che la Sua Presenza sia vittoriosa sulle tenebre
che fan sì che siamo arrivati a questo. Preghi per noi ".
Padre Francesco di Gesù Bambino è nato nel 1964 ,
da Antoine Mourad, e Muna Salloum. Ha
avuto cinque sorelle e un fratello che morì giovane. È stato ordinato diacono il
17 gennaio 1999 e sacerdote il 30 maggio 1999. Ha presentato la "Regola
dei Fratelli di San Simeone Stilita" il 1 ° settembre 1998. Il 27 agosto
2010 è stato inaugurato il monastero di San Simeone Stilita a Ghassanié.
Dalle Cronache del Monastero della TRAPPA di LATROUN
Come molte persone, e davvero tanta gente, abbiamo appreso
con grande dolore dell'assassinio di Padre Francesco MOURAD. Il suo martirio
avvenne domenica 23 giugno in Ghassanieh nel convento francescano, dove era
fuggito per l’ intensificazione delle ostilità. Padre Francesco non è estraneo a Latrun, tutt'altro. Di famiglia cattolica
armena araba, è nato a Banias (Siria) il 19 marzo 1964, con il nome di Jabra o
Gaby. Egli venne in Libano, entrò in
contatto con i Trappisti, entrò a Latrun il 7 Maggio 1987, è diventato un
novizio con il nome di Francesco, ha lasciato il monastero il 15 febbraio 1988.
Entrò nel noviziato francescano e vi
fece la professione temporanea. Uscì e tornò a Latrun il 16 gennaio 1992 quindi,
dopo un anno di noviziato, ha emesso i voti semplici il 2 febbraio 1994. Ci ha
lasciato il 28 Ottobre 1994. Fu ordinato
sacerdote dal vescovo siro cattolico di Hassaké e fondò un monastero a
nord-ovest di Aleppo; ha sempre mantenuto legami forti con i Francescani.
Nell'agosto del 1999 egli scrisse all’ Abate Dom Paolo di Latrun: "Tu sai
che io non dimentico Latrun, perché è lì che la mia vocazione si è radicata. Se ho avuto la grazia
dell'ordinazione sacerdotale è anche grazie alle preghiere della comunità di
Latrun. Ogni volta che celebro la Messa io
offro anche per Latrun .... Mi affido
alla preghiera dei fratelli di Latrun con tutti i miei fratelli. P. Francesco
di Gesù Bambino ".
Dato il deterioramento della situazione si rifugiò nel
convento francescano di Ghassanié. E’
diventato sempre più consapevole del
pericolo e lui diceva di essere pronto ad offrire la sua vita, come ha detto in
tre lettere al vescovo Hindo: "...
Che la mia Chiesa ricordi che ho dato la mia vita con gioia per ogni Cristiano di questo caro paese
"(كل يوم يختفي واحد منا,
ولا ادري متى يأتي دوري. في كل الأحوال أنا نستعد للموت, ولتتذكر كنيستي انني قدمت حياتي بفرح من أجل كل مسيحي في هذا البلد الحبيب .... صلوا من أجلنا. () إنني سأقدم حياتي بكل طيب خاطر من أجل الكنيسة والسلام في العالم, وخصوصا من أجل بلدنا الحبيب سوريا ").
Queste parole
non sembrerebbero l’ eco del testamento di
Christian de Chergé ?