I
mosaici della Chiesa dei Santi Martiri (completata nel 442) in
Taybet Al-Imam, Hama, nella Siria centro-settentrionale.
Si tratta di una delle più estese pavimentazioni a mosaico di una chiesa tra quelle scoperte in Siria (600 m²).
I mosaici della Chiesa dei Santi Martiri (completata nel 442) in Taybet Al-Imam, Hama, nella Siria centro-settentrionale.
Si tratta di una delle più estese pavimentazioni a mosaico di una chiesa tra quelle scoperte in Siria (600 m²).
di Claude Zerez
La
Siria fu una delle terre d'elezione per il misticismo dei primi
secoli del cristianesimo. Vi si sono scoperti molti mosaici che coprivano il
pavimento delle chiese, ora in rovina. La rappresentazione a mosaico
di scene della Bibbia era considerato uno dei modi migliori per
catechizzare.
I mosaici siriani rivelano la complessità dell'interazione tra i due mondi: il temporale e lo spirituale. Con una spontaneità espressiva, il mosaico orientale si distingue dal rigore dei canoni bizantini e si libera da essi. È una catechesi visiva offerta ai catecumeni e alle assemblee in preghiera. Possiamo ammirare diverse scene altamente istruttive sulla storia della Salvezza e sulla storia della chiesa locale.
I mosaici siriani rivelano la complessità dell'interazione tra i due mondi: il temporale e lo spirituale. Con una spontaneità espressiva, il mosaico orientale si distingue dal rigore dei canoni bizantini e si libera da essi. È una catechesi visiva offerta ai catecumeni e alle assemblee in preghiera. Possiamo ammirare diverse scene altamente istruttive sulla storia della Salvezza e sulla storia della chiesa locale.
Questa
sequenza rappresenta l'arrivo alla chiesa delle reliquie dei martiri,
trasportate da due muli in un reliquiario di pietra.
Quest'altra sequenza, situata nella parte orientale del mosaico, rappresenta il "Paradiso" promesso da Dio ai "fedeli credenti".
È il luogo della pace eterna, simboleggiato dalle due città di Gerusalemme e di Betlemme, come raccontato e descritto nel libro dell'Apocalisse e nel Vangelo. Betlemme simboleggia la natività e Gerusalemme simboleggia la morte e la risurrezione del nostro Salvatore Gesù Cristo.
Le
iscrizioni in greco (qui sotto), menzionano i fiumi del paradiso
Ghéon, Phison, il Tigri e l'Eufrate. È "l'acqua viva della
vita eterna" che scorre, placa la nostra sete e abbevera la
nostra fede cristiana. Questa "Si comunica, si diffonde e si
propaga" attraverso la carità fraterna e la testimonianza.
L'Aquila simboleggia il Cristo glorificato ed eterno appollaiato in
cima al "Monte del Paradiso".
Al
centro del pavimento è rappresentato "l'Agnello di Dio"
che toglie i peccati del mondo, sotto una lanterna che fa luce
attorno a sè.
La
fenice, simbolo mutuato dalla mitologia egizia e fenicia, vive in
"diversi secoli", muore e diventa cenere. È annientata e
si trasforma in cenere prima di rinascere dalle sue stesse ceneri. La
sua rinascita, in bellezza e luminosità, evoca la risurrezione di
Cristo. Il passaggio dalla morte terrena alla vita celeste ed eterna
si attualizza in ogni battezzato che riceve il Corpo e il Sangue di
Cristo (il Calice del Preziosissimo Sangue in mezzo alla Croce).
Attraverso questa Comunione e questa partecipazione alla vita, alla
morte e alla risurrezione di Cristo, il battezzato entra nella vita
eterna.
Mosaico che raffigura la chiesa di S. Simeone lo Stilita siriano che è rappresentata in forma di croce.
È scandaloso vedere oggi questi preziosi mosaici distrutti e rasi al suolo dalle bande armate.
Allo stesso modo, le nostre lacrime scorrono mentre la grande Basilica di San Simeone del sesto secolo diventa un campo di addestramento per le donne jihadiste.
Nè possiamo dimenticare il tempio di Ain Dara del secondo millennio a.C. bombardato ultimamente dai turchi.
Claude
ZEREZ, 06-Marzo-2018