Lettera
di Aleppo n°38 (10 marzo 2020)
Trad
Gb.P. OraproSiria
Cari
amici,
Avrei
voluto poter annunciare buone notizie... In effetti, quasi un mese
fa, il 16 febbraio 2020, Aleppo era finalmente completamente
liberata. L'autostrada, la famosa M5 era riaperta, l'aeroporto
internazionale accoglieva, dopo otto anni di chiusura, il primo aereo
civile. Gli Aleppini festeggiavano la liberazione...
Quel
giorno scrivevo nel mio diario: "La speranza è adesso, non è
in un futuro lontano, è ora."
Pensavo
come molti siriani che la pace bussasse alle nostre porte...
Purtroppo,
la boccata d'aria fresca è stata sostituita da un abbattimento
asfissiante.
La
Turchia ha avviato un'operazione in Siria per proteggere i
terroristi. L'esercito siriano avanza verso Idlib riprendendo
villaggi che erano sotto controllo del fronte Al Nosra.
L'
autostrada principale M5 è di nuovo tagliata. I combattimenti
infuriano. Centinaia di giovani perdono la vita.
E
mi chiedo:
Che
succede nel mio Paese? Perché gli occidentali trattano i jihadisti
come terroristi quando arrivano nei loro Paesi mentre quando il
governo siriano cerca di eliminare il terrorismo in Siria, questi
stessi occidentali parlano di crisi umanitaria?
Perché
il governo turco si permette di respingere l'esercito siriano che si
trova sul proprio territorio?
Perché
dei giovani devono morire per difendere il proprio Paese da
aggressioni straniere?
Come
Siriani, abbiamo il diritto o no di decidere del nostro destino?
Siamo burattini nelle mani delle grandi potenze senza poter avere una
parola da dire?
Chi
restituirà ai genitori i loro figli caduti sui campi di battaglia?
E
la settimana scorsa, un incontro a Mosca decide un cessate il fuoco e
una riapertura delle autostrade M5 e M4 (che collegano Aleppo a
Lattakia). Questo cessate il fuoco resisterà alle violazioni dei
gruppi armati?
Il
Santo Padre invita ad agire a favore dei "dimenticati di Idlib".
Ma
chi sono i "dimenticati di Idlib"? Sono soltanto le
migliaia di famiglie che sono attualmente sfollate per fuggire dai
combattimenti o sono anche le migliaia di famiglie cristiane e
musulmane trattenute dai jihadisti del fronte Al Nosra (Al Qaeda)
che, da oltre 8 anni, impediscono loro di vivere degnamente?
Penso
a tutte quelle famiglie dei villaggi di KNAYEH, YACOUBIEH, JDAIDEH E
GHASSANIEH che sono dovute scappare a causa dei terroristi che hanno
occupato i loro villaggi. Quelle che sono rimaste sono state
costrette a condividere una parte o l'intero territorio con i gruppi
armati stranieri!
Diteci
chi sono "i dimenticati di Idlib"!
Sono
quelle città morte del nord della Siria, città archeologiche
completamente cristiane ma saccheggiate e distrutte dai ladri in nome
della democrazia e della libertà?
Se
è vero che centinaia di migliaia di famiglie sono fuggite dalla
guerra, bisognerebbe cercarne il vero motivo.
La
guerra ha fatto di un popolo alla ricerca di pace e prosperità, un
popolo di sfollati e dimenticati.
Tra
pochi giorni, ancora una volta ricorderemo questa fatidica data del
15 marzo 2011 quando tutto è iniziato.
E
la guerra non è finita...
Ogni
giorno continua ad annunciarci brutte notizie che vengono ad
abbattere i germi di speranza che ci consentono di vivere.
Ricordatevi
che siamo sotto embargo! Un embargo che colpisce la popolazione ogni
giorno! Un embargo che impoverisce i più poveri! Un embargo che ci
rende un popolo di mendicanti!
Abbiamo
bisogno della vostra amicizia, della vostra solidarietà, del vostro
sostegno per spiegare la sofferenza del nostro popolo. La vostra
preghiera sostiene il nostro quotidiano, ma anche la vostra azione
presso i responsabili politici è molto importante!
Dite
loro che siamo un popolo degno di vivere umanamente come qualsiasi
altro popolo della terra. Dite loro che siamo un popolo radicato
nella cultura e nella civiltà da migliaia di anni. Dite loro che il
popolo siriano sceglie la pace come percorso di ricostruzione di
tutto ciò che è stato e viene continuamente distrutto.
Con
la nostra gente e per loro, noi Maristi Blu, agiamo.
Continuiamo
a seminare questa speranza.
Il
15 febbraio siamo stati ricevuti dal nostro Presidente della
Repubblica e dalla First Lady. Volevano ringraziarci per tutti i
servizi resi alla comunità locale in tutti gli anni di guerra. Essi
vedono in noi un modello della società siriana ideale: un modello di
apertura e solidarietà, un esempio di difesa dell'interesse dei più
poveri. Ci hanno invitati a sviluppare la nostra azione umanitaria.
Hanno insistito sull'importanza dei valori che viviamo e sui
programmi che mettiamo in atto per l'occupazione e lo sviluppo della
persona umana e del posto della donna nella nostra società.
Ci
hanno spiegato la loro visione del futuro per il Paese e soprattutto
nella fase che seguirà all'instaurazione della pace.
Sulla
strada del ritorno, domenica 16 febbraio 2020, Aleppo viveva momenti
di gioia e di letizia: la periferia occidentale occupata dai
terroristi che minacciavano la città era appena stata liberata.
Da
questo momento continuiamo ad approfondire la risposta alla domanda:
«di quali iniziative ha bisogno la città e i suoi abitanti, in
questa fase di pace»?
I
nostri progetti educativi "voglio imparare" e "Imparare
a crescere" proseguono bene. I bambini stanno preparando la
festa della mamma, che in Siria si celebra il 21 marzo. L'educazione
ai valori, lo sport, la musica, l'accompagnamento personale di ogni
bambino e spesso anche della sua famiglia, l'interesse per la vita
sociale e per la salute psichica e fisica costituiscono un insieme
della nostra educazione ben radicata nel carisma Marista.
Il
progetto "Seeds" (semi), in tutte le sue componenti, Lotus
e Bamboo, continuano ad offrire ai giovani adolescenti uno spazio di
formazione ai valori e all'espressione dei sentimenti. Oltre 350
giovani godono di un accompagnamento nel loro sviluppo personale,
psichico e sociale.
Il
progetto "taglio e cucito" ha completato la sua 7ª a
sessione e ha consegnato diplomi a 17 donne che per 60 ore hanno
frequentato regolarmente questa formazione. Oltre alla loro
soddisfazione e al loro ringraziamento, tutte hanno messo in risalto
la qualità del rapporto intrecciata tra di loro. Molte hanno
rilevato il valore della scoperta della differenza dall'altro e
dell'importanza del lavoro in comune.
Una
ventina di donne partecipano alla formazione nell'ambito del progetto
di sviluppo della donna. Esse esprimono la loro felicità ad essere
formate su diversi temi: psicologico, umano, relazionale e
soprattutto personale.
Quest'anno
abbiamo ospitato nei nostri locali l'associazione "L'impronta di
felicità". Si tratta di un workshop per 30 adulti disabili
mentali. La loro presenza in mezzo a noi è una benedizione del
cielo.
Continuiamo,
ogni mercoledì e domenica, ad animare attività e a distribuire
derrate e prodotti essenziali al campo "Shahba", campo di
sfollati della regione di Afrin occupata dall'esercito turco dal
febbraio 2018. Sentiamo una grande stanchezza in questi sfollati. La
nostra presenza e il nostro accompagnamento sono un grande sollievo
per queste famiglie. Esse hanno espresso più volte la loro
preoccupazione se, per qualche motivo, ci assentiamo.
Il
MIT organizza sessioni di formazione su diversi temi che interessano
gli adulti soprattutto nei settori della psicologia, dell'economia e
dell'informatica. Liste d'attesa sempre più lunghe ci obbligano
superare i limiti di 24 partecipanti per sessione.
Ma
è soprattutto nella formazione dell'imprenditoria per microprogetti
che la domanda è grande. Molte persone chiedono di essere addestrate
per poter avviare il proprio microprogetto. Siamo lieti di portare
alla popolazione di Aleppo questo servizio di formazione che prepara
un futuro migliore per una moltitudine di giovani e meno giovani.
Heartmade
si sta sviluppando velocemente. Abbiamo aumentato il numero di sarte
assumendo diverse donne. Stiamo pensando di espandere lo spazio
dell'atelier. Prossimamente inaugureremo un negozio in uno dei
migliori Centri Commerciali di Damasco.
Nel concludere la mia lettera, mi vengono in mente le parole di Martin Luther
King: "Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli,
altrimenti moriremo tutti insieme come idioti".
Viviamo
dunque come fratelli!
Costruiamo
insieme la civiltà dell'amore!
Rendiamo
la nostra terra uno spazio di armonia!
Restituiamo
all'uomo la sua umanità!
Siamo
testimoni della luce!
Allarghiamo
lo spazio della nostra tenda!
Teniamo
la mano del più bisognoso!
Alziamo
la testa!
Formiamo
intorno al nostro pianeta una catena di umanità.
Fr.
Georges Sabé
Per
i Maristi Blu
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