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venerdì 17 settembre 2021

Maaloula, dove si venera Santa Tecla, la prima donna martire.

 Il 23 settembre Santa Tecla viene venerata dalla chiesa cattolica, il 24 settembre da quella ortodossa. Oltre che protomartire delle donne cristiane, è considerata la protettrice del malati di cancro alle ossa. 

Testo di Chiara Tamagno

Tra le pareti rocciose che si stagliano intorno al villaggio di Maalula, in Siria, è racchiusa la storia misteriosa di santa Tecla, la donna convertita dalla predicazione di San Paolo a Iconio e venerata come protomartire cristiana. Il luogo è avvolto nella quiete di un villaggio abbarbicato tra le montagne, fatto di centinaia di piccole abitazioni a forma di cubo e intonacate di bianco, azzurro, giallo, dove gli abitanti parlano ancora l’aramaico, la lingua di Gesù. In quest’oasi pare che santa Tecla si sia rifugiata e abbia vissuto fino a novant’anni. Di lei si scrisse già in tempi molto antichi ed è presentata come donna giovane, coraggiosa dedita all’opera di apostolato e anche per questo abbandonata dalla sua famiglia. Raffigurata spesso vicino a un leone o ad una colonna con base di fuoco, simboli del martirio, è venerata in numerosi santuari sparsi in tutto il mondo.

Secondo le fonti, pare che trascorse gli ultimi anni della sua vita in una delle grotte che traforano le coste delle montagne intorno a Maalula. Qui sarebbe avvenuto un evento naturale miracoloso: inseguita dai persecutori, santa Tecla sarebbe fuggita tra le rocce che si aprirono per darle rifugio e che si richiusero dietro di lei. Così gli abitanti locali spiegano l’origine della profondità della gola naturale che caratterizza il paesaggio. Anche la pellegrina Egeria, nel suo diario, ricorda che nel luogo dove avvenne il miracolo di santa Tecla fu costruito un martyrion meta di devozione continua.

Oggi in questo luogo di antica memoria si può visitare il convento greco ortodosso dove le monache offrono assistenza alle ragazze orfane. [NdR: descrizione precedente al devastante attacco islamista del 2013] Un complesso di edifici dislocati a più livelli sul terrazzamento scavato in epoca bizantina sulla costa della montagna. Oltre al cortile e alla chiesa, si raggiunge salendo una serie di scale la parte più suggestiva: una grotta a picco sulla valle che introduce al reliquiario della santa scavato nella roccia. Qui, in un piccolo andito gremito di icone, una monaca confeziona batuffoli di cotone imbevuti di olio benedetto e le madri, che giungono numerose in pellegrinaggio, li passano sulla fronte dei loro bambini.

Dal soffitto scende lenta e costante un’acqua miracolosa che va a raccogliersi in una piccola conca, dove un cartello parla al visitatore: «Prega con fede e bevi fino all’ultima goccia».

https://www.terrasanta.net/2008/05/siria-dove-si-venera-santa-tecla/

domenica 12 settembre 2021

Un sacerdote siriano: "Se anche un solo cristiano rimane in questa regione, io resterò".

La missione di Padre Tony: restare per quelli che restano - Reportage di Portes Ouvertes 

Padre Tony Botros è rimasto fedele alla sua vocazione. Nonostante la guerra e la persecuzione, questo prete cattolico è rimasto in Siria. E questo ha incoraggiato anche i membri della sua comunità ecclesiale a rimanere.

In un Paese che ha già vissuto più di 10 anni di guerra, Tony si è preso cura della sua chiesa e ha lavorato per soddisfare i bisogni della gente.

Come fa ad andare avanti? Nel rispondere a questa domanda, Tony Botros indica il cielo: "È da lì che prendo la mia forza”. Una forza che lui comunica ai suoi parrocchiani perché restino in Siria.

Aiutare i cristiani a rimanere

Tony è stato presentato a Open Doors da un pastore locale: "La vostra organizzazione distribuisce aiuti nei villaggi dove servo, per 147 famiglie cristiane", spiega prima di aggiungere:  "Finché continuerete a sostenerci, continueremo ad aiutarli spiritualmente e finanziariamente".

Padre Tony è nato e cresciuto in una famiglia povera. Ha sempre avuto un cuore per i meno fortunati: "So che tutti i cristiani qui sono contadini e hanno un estremo bisogno di aiuto. Ecco perché apprezziamo il vostro sostegno. Considero che lavoriamo tutti insieme sul campo e così serviamo Gesù".

Rafforzare gli altri che sono vicini alla morte

Tony ha avuto un'esperienza molto traumatica durante il suo ministero: "Una domenica di giugno 2015, mi sono svegliato con la sensazione che qualcosa di brutto stava per accadere. Mentre ero in chiesa a Samma con la comunità, sei jihadisti di Jabhat Al Nusra sono entrati e hanno iniziato a sparare e a terrorizzarci". Poi hanno rapito Tony: "Sono stato tenuto prigioniero per 35 giorni, i giorni più difficili della mia vita".

L'ultimo giorno prima del suo rilascio, padre Tony stava pregando: "Ho visto una luce brillante nella mia stanza e una mano gentile mi ha toccato la spalla. Sono stato immediatamente confortato”.

Quella sera, i suoi rapitori gli dissero che lo avrebbero liberato il giorno dopo. La mattina dopo lo consegnarono a uno sceicco druso, amico di Tony, che lo riportò alla sua famiglia. Tony ha potuto continuare la sua missione: rafforzare il resto che è vicino alla morte (Apocalisse 3:2).

Quando tornò a Shahba, la gente gli diede un'accoglienza indimenticabile: "Non avrei mai immaginato che i fedeli mi amassero così tanto. Sono stato lasciato nella piazza del villaggio e mi sono incamminato verso la chiesa. Tutta la strada era piena di cristiani entusiasti che lodavano Dio e mi accoglievano con fiori e musica. Lo vedo come una grazia di Dio: se siamo impegnati con Lui, si vedrà attraverso i nostri frutti".

Tony parla dell'effetto distruttivo della guerra sulla comunità dei cristiani: "La nostra sfida principale oggi è la mancanza di giovani. Questa generazione è stata trascurata a causa della guerra. Sono fuggiti dal Paese appena hanno potuto, sfuggendo al servizio militare o cercando una vita migliore all'estero. Siamo molto carenti di giovani e ora sto prestando particolare attenzione ai bambini. Ma attenzione, questo non significa offrire loro qualsiasi cosa”.  Tony insiste: "Non dobbiamo solo intrattenerli, ma dobbiamo offrire loro prospettive spirituali: dobbiamo insegnare loro la Bibbia e i suoi valori.”

Finché ci sono cristiani...

La Covid-19 ha ostacolato parte di questo lavoro con i bambini: "Organizzavamo campi estivi dove studiavamo il Vangelo con i bambini più piccoli. Purtroppo ci siamo fermati a causa della pandemia. Prego che questi campi ricomincino e che diano loro la motivazione per rimanere qui e servire il Signore. Ad essere onesti, è difficile per un cristiano avere successo in una comunità non cristiana dove sperimenterà la competizione e la persecuzione. Incoraggio i giovani a seguire la loro vocazione. Non posso dire loro se andare o restare, ma so che io mi impegno a restare qui".

Padre Tony è determinato a portare avanti la missione che il Signore gli ha dato fino alla fine:  "Se anche un solo cristiano rimane in questa zona, io resterò per lui e lo servirò qui". 

Tony riesce a rimanere forte in mezzo alle difficoltà dei cristiani nel sud della Siria. A volte è difficile, ma Tony ama il suo Paese e spera che la situazione migliori. È un pastore che si occupa fedelmente delle pecore di Dio.

Tony è il prete 67enne della chiesa cattolica di Shahba-Suwayda. Ha una moglie, 3 figli, un figlio e 2 figlie, entrambe sposate e madri di famiglia.

venerdì 10 settembre 2021

Esiti dell'11 settembre: gli USA padroni del diritto dei popoli ad avere luce e gas

L'elettricità per Siria e Libano dipende dagli Stati Uniti

di Steven Sahiounie, giornalista e commentatore politico

traduzione Gb.P. OraproSiria 

Ieri in Giordania i ministri dell'Energia di Egitto, Siria, Libano e Giordania si sono incontrati e hanno concordato un piano per rifornire il Libano di gas naturale egiziano da convertire in elettricità. La conferenza stampa congiunta ha confermato che tutti avevano concordato di rilanciare l'Arab Gas Pipeline (AGP) che collega il gas egiziano alla Giordania, dove verrà utilizzato per produrre elettricità aggiuntiva per la rete che collega la Giordania al Libano attraverso la Siria.

Ciò fa seguito a un incontro a Damasco tenutosi il 4 settembre tra funzionari libanesi e siriani che discutevano la richiesta libanese di importare gas dall'Egitto ed elettricità dalla Giordania attraverso il territorio siriano.

Tuttavia, le sanzioni statunitensi contro la Siria stanno bloccando il processo regolare per aiutare il Libano assediato, dove la popolazione non ha accesso a elettricità, gas e persino l'acqua è scarsa.

Egitto e Giordania stanno facendo pressioni sull'amministrazione Biden affinché rinunci alle sanzioni siriane ai sensi del Caesar Act, per facilitare il passaggio dell'articolato accordo regionale. Il Caesar Act è stato approvato dal Congresso degli Stati Uniti per danneggiare il governo siriano, ma ha invece fatto soffrire la popolazione siriana in molti modi, dalla svalutazione della valuta all'iperinflazione.

Attualmente, la Siria soffre di una grave mancanza di elettricità, con la maggior parte delle abitazioni che ne usufruiscono solo per 3-4 ore al giorno. I generatori a benzina non sono la soluzione, poiché c'è anche una grave carenza di benzina che viene razionata. Per quanto grave sia la situazione in Siria a causa delle sanzioni statunitensi, la situazione in Libano è anche molto peggiore.

La Banca Mondiale si è offerta di fornire finanziamenti per il progetto, ma è preoccupata per la corruzione tra l'élite dirigente libanese, responsabile della terribile situazione in Libano, che secondo la Banca Mondiale è la peggiore crisi finanziaria degli ultimi 150 anni.

In una conferenza stampa del 4 settembre, il Segretario Generale del Consiglio superiore libanese-siriano, Nasri Khoury, ha dichiarato: “La parte libanese ha chiesto l'assistenza della Siria al Libano per ottenere gas egiziano ed elettricità giordana attraverso il territorio siriano. La parte siriana ha affermato la disponibilità della Siria a soddisfare tale richiesta".

Crisi del Libano

Il Libano è caduto in un grave fallimento dopo che il pubblico si è ribellato contro la corruzione sistemica dell'élite al potere. Il governo non è riuscito a fornire nemmeno i servizi più elementari: acqua, benzina, cibo ed elettricità. Molti ospedali hanno chiuso e quelli aperti faticano a trovare le medicine.

Sulla scia del crollo libanese, è stato compiuto uno sforzo per prelevare energia elettrica dalla Giordania attraverso la Siria, fornendo quantità di gas egiziano alla Giordania, consentendole di produrre ulteriori quantità di elettricità da immettere nella rete che collega la Giordania al Libano attraverso la Siria .

L'Egitto aveva fornito gas al Libano nel 2009 e nel 2010, ma le forniture si sono concluse poco dopo quando la produzione di gas egiziana è diminuita. L'Egitto ha riavviato l'esportazione di gas attraverso il gasdotto nel 2018, ma il gas è andato prevalentemente in Giordania.

La società Electricité du Liban (EDL) ha firmato un accordo con l'Iraq per acquistare olio combustibile pesante da convertire in elettricità, che dovrebbe coprire circa un terzo del fabbisogno di carburante di EDL, e rifornire il Paese per circa quattro mesi.

Il gas egiziano dovrebbe raggiungere il Libano per far funzionare le centrali elettriche a gas, fuori servizio da 11 anni.

A Washington viene anche chiesto di concedere una licenza separata alla Giordania per distribuire elettricità dalla sua rete elettrica al Libano, che dovrebbe passare attraverso la Siria.

Crisi siriana

Il governo degli Stati Uniti ha sottoposto la Siria a severe sanzioni per il settore petrolifero, che complicano l'accordo AGP Arab Gas Pipeline per tutte le parti interessate regionali.

Attacchi alla pipeline

Nel 2011, quando sono iniziate le violenze della "primavera araba", terroristi armati in Egitto hanno attaccato numerose volte la parte egiziana dell'AGP. L'attacco a un oleodotto non ha lo scopo di cambiare il governo, o di portare libertà e democrazia in Medio Oriente. Questi attacchi avevano lo scopo di ferire e terrorizzare la popolazione civile, e molto probabilmente sono stati compiuti da gente del posto che seguiva l'ideologia politica dei Fratelli Musulmani che giustificava il massacro di musulmani, come loro, per rimuovere un governo laico, nel caso della Siria, e fondare uno Stato Islamico.

La sezione di Homs dell'oleodotto è stata attaccata nel 2012 quando Arwa Damon della CNN si è associato ai terroristi del posto.

Nel 2016 e nel 2020 i terroristi hanno attaccato l'AGP in Siria. La popolazione siriana è venuta presto a sapere che i terroristi la trattavano come un nemico. Questo è il motivo per cui l'Esercito Siriano Libero e i suoi affiliati di Al Qaeda hanno perso la loro guerra contro il popolo siriano, perché non hanno ricevuto il sostegno e la partecipazione della popolazione, che è giunta a disprezzarli.

Storia del gasdotto

L'AGP è lungo 1.200 km ed è un gasdotto transregionale per l'esportazione del gas costruito per trasportare il gas naturale dall'Egitto alla Giordania, alla Siria e al Libano.

Le principali parti interessate all'AGP includono l'Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS), Engineering for the Petroleum and Process Industries (ENPPI), The Petroleum Projects and Technical Consultations Company (PETROJET), l'Egyptian Natural Gas Company (GASCO) e la Compagnia Petrolifera Siriana (SPC).

Il governo egiziano nel 1995 ha permesso alle compagnie petrolifere e del gas nazionali e internazionali di trivellare attivamente per il gas. La domanda interna di gas è stata soddisfatta nel 1999 e il governo ha iniziato a cercare mercati di esportazione per l'eccedenza.

Nel 2001, Egitto e Giordania hanno avviato dialoghi, che in seguito hanno incluso Siria e Libano. Anche Israele, Turchia e Iraq hanno firmato accordi per cooperare nell'AGP.

L'AGP ha quattro sezioni. La prima sezione si estende da Arish in Egitto ad Aqaba in Giordania.
La seconda sezione va da Aqaba a El Rehab, vicino al confine giordano-siriano. La terza sezione si estende dalla Giordania (El Rehab) alla Siria (Jabber).

La quarta sezione è costituita da una rete del gas in Siria ed è operativa dal 2008. Si estende da Jabber (lato siriano dei confini giordano-siriano) ai confini siriano-turco, finendo in Libano. Questa sezione ha quattro segmenti. Il segmento uno va da Jabber a Homs in Siria, mentre il secondo segmento collega le città di Homs e Aleppo, in Siria. Il terzo segmento si estende da Aleppo ai confini siro-turchi. Il quarto segmento collega Homs in Siria con Tripoli in Libano e questa sezione comprende quattro stazioni di distribuzione/ricezione, 12 stazioni di valvola e una stazione di misurazione.

L'AGP può anche collegare la rete del gas irachena per facilitare l'esportazione del gas iracheno verso il mercato europeo.

Nel gennaio 2008 è stato firmato un Memorandum d'Intesa tra Turchia e Siria per l'estensione dell'AGP da Homs, in Siria, alla città di confine turca di Kilis. Dalla Turchia, l'AGP sarà probabilmente collegato al proposto gasdotto Nabucco per la consegna del gas egiziano in Europa. L'Arab Gas Pipeline sarà inoltre collegato alla rete del gas irachena per facilitare l'esportazione del gas iracheno verso il mercato europeo.

Cosa accadrà?

Gli Stati Uniti rinunceranno alle sanzioni per aiutare il popolo siriano e libanese? Il presidente francese Macron ha recentemente partecipato a un incontro regionale a Baghdad e in precedenza ha ospitato un incontro per aiutare il Libano a riprendersi. Macron chiederà a Biden di rinunciare alle sanzioni contro la Siria per realizzare questo accordo, o la Francia continuerà a prendere ordini da Washington? Biden ha il potere politico per far accettare una deroga alle sanzioni dal Congresso degli Stati Uniti?

L'Arab Gas Pipeline è un consorzio di vicini che cercano di lavorare insieme per risolvere i propri problemi, eppure sono gli Stati Uniti che tengono il dito sull'interruttore della luce.

https://www.mideastdiscourse.com/2021/09/09/electricity-for-syria-and-lebanon-depends-on-the-us/

lunedì 6 settembre 2021

Per salvare il Paese dal collasso, 39 camion cisterna diretti in Libano entrano in Siria attraverso l'Iraq

Dopo l'annuncio dell'accordo di Hezbollah per importare dall'Iran in Libano il carburante tanto necessario, gli Stati Uniti - nel tentativo di osteggiare le spedizioni di carburante iraniano - si sono adoperati per facilitare l'importazione di carburante ed elettricità dall'Egitto e dalla Giordania, attraverso il territorio siriano.   
Ciò implica che gli Stati Uniti erano disposti a rinunciare alle proprie sanzioni che vietano qualsiasi transazione ufficiale con il governo siriano. "La parte siriana ha accolto con favore la richiesta e ha assicurato alla delegazione che era pronta a soddisfarla", ha dichiarato il capo portavoce libanese dopo l'incontro 
L'analista Elijah Magnier riferisce: "Israele vuole che gli Stati Uniti facciano l'impossibile: spingere il Libano a disarmare Hezbollah e  riprendere i  colloqui sul conteso confine del Mar Mediterraneo per l'estrazione del gas. Funzionari libanesi stanno contestando una vasta area considerata parte del giacimento di gas del  Karish  dove Israele ha, illegalmente, concesso i diritti di esplorazione a una società greca."

The Cradle, 5 settembre 2021

Il 5 settembre, l'Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR) ha riferito che un convoglio di 39 autocisterne di carburante erano entrate in Siria dall'Iraq utilizzando valichi di frontiera controllati da milizie sostenute dall'Iran.

Secondo il rapporto, il convoglio è stato avvistato entrare in Siria attraverso i valichi di frontiera di Al-Mayadin e Albu Kamal nella campagna orientale di Deir Ezzor. Da qui, secondo quanto riferito, le petroliere hanno preso la strada per il Governatorato di Homs, situato vicino al confine libanese.

Si ritiene che queste cisterne siano in viaggio verso il Libano con il tanto atteso carburante iraniano assicurato dal movimento di resistenza libanese Hezbollah il mese scorso.

Dall'annuncio dell'acquisizione, almeno tre navi sono salpate dall'Iran trasportando il carburante, ma per eludere le sanzioni statunitensi ci si aspettava che attraccassero in Siria prima di trasferire il carburante su autocisterne che lo avrebbero trasportato in Libano.

Secondo il SOHR, il convoglio di domenica è stato il secondo ad entrare in Siria utilizzando la stessa rotta negli ultimi sette giorni. Il 29 agosto, l'organizzazione con sede nel Regno Unito ha anche riferito che “circa 50 petroliere cariche di benzina dall'Iraq sono entrate in Siria attraverso il valico di Albu Kamal nella campagna di Deir Ezzor sotto la protezione delle forze della 4a Divisione e, secondo fonti, le petroliere erano diretto verso il Libano».

La notizia arriva pochi giorni dopo che una delegazione di alto livello di funzionari libanesi ha visitato la Siria per discutere dell'importazione di gas ed elettricità dall'Egitto e dalla Giordania utilizzando le infrastrutture siriane, come parte di un piano promosso dagli Stati Uniti per contrastare l'opzione del carburante iraniano di Hezbollah.

Il Libano sta attraversando una grave crisi energetica che ha lasciato la maggior parte del paese senza accesso al carburante e ha causato gravi blackout che possono durare fino a 22 ore al giorno.

giovedì 2 settembre 2021

Daraa Balad, primo ed ultimo bastione dei 'ribelli' nel sud della Siria, è sotto il controllo dello stato siriano

 Daraa, è qui che è iniziata la cosiddetta "primavera araba siriana" guidata dai Fratelli Musulmani 
 

2 settembre 2021 

Dopo gli infiniti ostacoli posti dai terroristi rintanati nei quartieri densamente abitati di Daraa Balad nella parte meridionale della città di Daraa, e dopo molte violazioni del cessate il fuoco, bombardamenti indiscriminati di civili nelle loro case in altri quartieri e in altre città, e dopo serie di omicidi di notabili, di personale dell'esercito siriano, funzionari statali e persino l'assassinio di ex terroristi che hanno rinunciato alle loro vite criminali e sono tornati alla vita civile, l'Esercito Arabo Siriano entra a Daraa Balad insieme agli ufficiali del Centro di Riconciliazione russo che ha supervisionato i negoziati con gli sponsor di questi terroristi.  

L'ultimo accordo per evitare un'operazione militare che includerebbe il raid nel distretto meridionale di Daraa Balad include la restituzione delle strutture dello Stato, la resa dei terroristi che consegneranno le loro armi beneficiando di un'amnistia per consentire loro di tornare al loro vite normali e l'istituzione di posti di blocco delle forze dell'ordine supportati dalle unità dell'Esercito Siriano per stabilire la sicurezza e continuare a disarmare i terroristi tra cui membri dell'ISIS e del Fronte di Nusra (Al Qaeda Levante).

Mentre Daraa Balad viene ripulita dai terroristi, non è ancora chiaro quanti terroristi si siano rifiutati di unirsi al processo di riconciliazione e dove si trovino, se sono stati espulsi dalla città e dalla provincia, o come sono fuggiti nel deserto per cercare protezione dalle forze statunitensi che occupano illegalmente l'area di Al Tanf? Dei 100 terroristi che le forze dell'ordine siriane vogliono che siano espulse da Daraa Balad, solo 53 sono stati trasferiti in due lotti sui bus verdi e si sono diretti in Turchia nel nord.


Fino ad allora, possiamo confermare che non ci saranno più bombardamenti di altri distretti con i mortai e che migliaia di siriani potranno tornare alle loro case dopo 10 anni di fuga da essa quando i terroristi hanno infestato Daraa. Fino a 50.000 siriani stanno aspettando il segnale del Genio dell'Esercito Siriano che setaccia l'area alla ricerca di esplosivi per tornare alle loro case e ispezionare i danni.

Questo è un passo importante verso la fine della guerra di terrore e di logoramento contro la Siria guidata dagli Stati Uniti che è durata più di 10 anni. La provincia di Daraa nel sud della Siria è di importanza strategica militare al confine con il Golan occupato dalla Siria, Israele ha perso la sua zona cuscinetto, i terroristi dell'ISIS la carne da cannone che stavano fornendo.

La provincia di Daraa è anche il secondo paniere alimentare della Siria dopo le province nordorientali di Jazira: Deir Ezzor, Raqqa e Hasakah, e attraverso la provincia di Daraa, le esportazioni della Siria vanno in Giordania e da essa alla penisola arabica e al Nord Africa.

https://syrianews.cc/the-syrian-army-restores-daraa-balad-209-terrorists-surrendered-but/

martedì 31 agosto 2021

Padre Daniel: Come vivere da cristiani in un mondo disumano e anticristiano?


Qara, 27 agosto 2021

Cari amici, 

Dopo l'attacco missilistico di giovedì notte, abbiamo sentito di nuovo l'atmosfera della guerra del 2013. Stavolta sembra che Qara sia stata colpita e che quattro persone siano state uccise. La domenica dopo la Messa solenne abbiamo fatto una processione fuori le mura intorno alla proprietà come nei giorni della Croce, con croce e cherubini, e abbiamo pregato e cantato a tutti gli ingressi benedicendo le porte con acqua santa e olio consacrato per implorare la protezione di Dio.


Come vivere da cristiani in questi tempi post-cristiani? Non basta conoscere i grandi pericoli ed evitare il male, bisogna soprattutto lottare per il bene. Se il cristianesimo vuole sopravvivere in Occidente, dovrà riorganizzarsi ora. A mio modesto parere, Monasphère è un'iniziativa adatta a questo; leggete: Créer des oasis de chrétienté – Monasphère est en train de créer une dynamique

Voglio indagare ulteriormente su questo. Sono famiglie cristiane che formano un'oasi intorno a un centro spirituale, a un luogo di pellegrinaggio, un'abbazia o un monastero. Una specie di villaggio cristiano, dove si provvede a tutto. Per questo, naturalmente, c'è bisogno di persone che sappiano praticamente come si può gestire il tutto. Direi: condizione è che si accetti Cristo come centro e Maria come sua e nostra madre. Il Catechismo della Chiesa Cattolica può servire come un eccellente manuale dottrinale.

Questo richiede l'organizzazione di piccoli gruppi, finché è ancora possibile. Devono essere pronti a resistere alle menzogne ufficiali e ad attenersi incondizionatamente alla verità, anche se questo significa sofferenza per loro. Chi non è disposto a soffrire per la verità è già perso. Potrebbero volerci generazioni per costruire tali comunità di base. Viviamo in un totalitarismo "che impone che c'è solo un modo di capire il mondo e che le persone che non condividono questa visione devono essere punite" (Rod Dreher, un cristiano americano che ha iniziato questo movimento, 25 agosto 2021: https://www.lesalonbeige.fr/les-choses-que-je-vois-aujourdhui-me-rappellent-ce-qui-se-passait-quand-le-communisme-est-arrive-dans-mon-pays/ )

San Benedetto e i suoi seguaci non avevano la minima intenzione di "salvare" una civiltà o di "costruirne" una nuova, ma è quello che hanno fatto. Volevano semplicemente vivere il Vangelo come monaci. Ora non si tratta di una vita monastica ma di una società normale, non dittatoriale, felice, di resistenti cristiani, che comprendono la necessità della chiamata di Pietro: "Salvatevi da questa generazione degenere" (Atti 2, 40). Un'attenzione molto speciale sarà necessaria per l'educazione dei bambini, per esempio accordi sull'uso di Internet. E lo sviluppo di una tale convivenza, in cui le famiglie conservano completamente la loro individualità, sarà accompagnato da difficoltà ma sarà anche benedetto.

Non abbiamo altra scelta: o permettiamo che la fede cristiana, insieme alle scuole e alle organizzazioni cristiane, ai monasteri e alle parrocchie, venga ulteriormente messa a tacere, che evapori in una "crisi-corona" e si estingua, o prendiamo un'iniziativa tale da costruire una vita nella verità, nella bellezza e nel bene a partire dal Vangelo stesso.


Ne abbiamo una certa esperienza qui a Mar Yakub come piccola e debole comunità. Prima di tutto, viviamo in un Paese che ha mantenuto finora una certa indipendenza dalla politica mondiale di 'Corona'.  
Lockdown, distanza, maschere per la bocca e propaganda di vaccinazione forzata non sono (ancora) un problema qui. Le celebrazioni liturgiche, tra l'altro, continuano a svolgersi come prima, senza alcuna indegna restrizione.

Da molti anni noi non siamo stati disturbati dalla TV, dalle riviste quotidiane, settimanali o mensili o dai volantini pubblicitari. Abbiamo una vasta area, adatta a un'esistenza "autosufficiente", per quanto riguarda il cibo per noi e per le famiglie a noi legate.

Ci rimane ancora abbastanza energia per occuparci dei bisogni degli altri. Soprattutto il popolo libanese è importante per noi ora, perché è molto bisognoso in tutti i settori. Nel frattempo, cerchiamo di prenderci cura dei bambini che hanno più bisogno.

C'è ancora spazio e opportunità per le famiglie che vogliono unirsi a noi e scoprire insieme come possono provvedere a se stesse. E soprattutto, la stessa comunità religiosa deve essere aperta a questo, come in questo caso. Con la benevolenza reciproca, molto è possibile.

"Chi gode della protezione dell'Altissimo, chi vive all'ombra dell'Onnipotente, dice al Signore: 'Mio rifugio, mia fortezza, mio Dio in cui confido'". (Salmo 91, 1). Questo è l'atteggiamento di chi è certo di essere portato e protetto dal grande Amore di Dio.

Creandoci, Dio ci ha dato tutta la nostra dignità umana: siamo creati a Sua Immagine. Attraverso il mio intelletto e il mio libero arbitrio, la mia coscienza, partecipo alla vita di Dio. Niente e nessuno può togliermi questa dignità. Questo è un motivo per essere sempre grati, come dice il Salmo 139:14: "Ti ringrazio per il miracolo della mia vita, per tutte le opere meravigliose che hai fatto".

Essere grati per noi stessi e poi anche grati per tutti e tutto ciò che ci circonda. Richiede anche un'accettazione gioiosa di noi stessi così come siamo.

Questo versetto del salmo può servire come una forte medicina che può essere presa sempre e ovunque e non ha effetti collaterali negativi....

Padre Daniel

venerdì 20 agosto 2021

Israele attacca la Siria mettendo in pericolo gli aerei passeggeri

Aerei civili diretti verso l'aeroporto di Beirut sono stati colpiti durante l'attacco aereo israeliano del 19/08 in Siria.

di Steven Sahiounie, giornalista e commentatore politico

Israele ha attaccato la Siria la scorsa notte, a partire dalle 23:03 e fino a dopo la mezzanotte. Al Nahar, media libanese, ha riferito che un aereo commerciale MEA, a pieno carico di passeggeri, è stato miracolosamente salvato dall'essere abbattuto dai missili lanciati dall'aviazione israeliana su Beirut. Gli abili piloti hanno effettuato una diversione di emergenza sulla Siria e lontano dai missili israeliani. Anche altri vettori sono stati colpiti.

Quattro aerei commerciali hanno dovuto cancellare la loro partenza dall'aeroporto internazionale Hariri di Beirut a causa dell'attacco e l'aeroporto è stato chiuso per sicurezza. I missili hanno preso di mira l'aeroporto internazionale di Damasco, i sobborghi occidentali di Damasco, l'aeroporto di Mezzah a Damasco, i sobborghi meridionali di Homs e Qalamoun. 

I rapporti sulle vittime parlano di quattro civili morti e tre civili feriti a Qara, a nord di Damasco. (Il capo del Consiglio Comunale di Qara, Ahmed Sarem, ha riferito alla radio Sham FM che 4 civili sono stati uccisi e altri 3 sono rimasti feriti a causa dell'aggressione a Qara ieri sera)

Non sono state ancora raccolte le segnalazioni sui danni alle proprietà. 

Zeina Akar, ministro della Difesa libanese, ha presentato una denuncia formale alle Nazioni Unite dopo l'attacco. Ha detto che gli aerei israeliani "hanno violato palesemente lo spazio aereo del Libano a bassa quota, provocando uno stato di panico tra i cittadini". Akar ha affermato di essersi lamentata con le Nazioni Unite per i voli, che secondo lei hanno violato la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite.

Il presidente libanese Michel Aoun ha affermato che i jet israeliani nello spazio aereo libanese sono una violazione del diritto internazionale e il capo dell'UNIFIL in Libano ha ribadito la sua accusa. 

Il Libano soffre dal 2019 di sconvolgimenti economici e sociali. La nazione è sull'orlo del fallimento ed è senza carburante, acqua ed elettricità. Di recente, il leader del partito di resistenza libanese, Hassan Nasrallah, aveva promesso di fornire carburante ai cittadini tramite petroliere iraniane. Le tensioni tra Israele e la resistenza libanese sono al punto di ebollizione. La resistenza libanese all'occupazione di Shebaa Farms, territorio del sud del Libano, e all'occupazione della Palestina non è nuova. Il Libano è stato occupato da Israele per 23 anni e ha subito atrocità e crimini di guerra perpetrati dall'esercito israeliano. Anche la Siria è occupata da Israele, dal 1967, sulle alture del Golan. La Siria e i movimenti di resistenza in Libano sono in guerra con Israele per l'occupazione della Palestina dal 1948.

Uomini d'affari libanesi, a sostegno della resistenza, hanno pagato la consegna del petrolio iraniano al Libano.   Gli Stati Uniti avevano impedito al Libano di acquistare petrolio iraniano a causa delle sanzioni statunitensi. Tuttavia, in un improvviso cambio di politica, l'ambasciatore degli Stati Uniti in Libano, Dorothy Shea, ha affermato che il Libano potrebbe ricevere elettricità dalla Giordania, attraverso la Siria, nonostante le sanzioni.   La Giordania ha ora annunciato che fornirà al Libano gas ed elettricità egiziani, attraverso la Siria. Sono in corso trattative con istituti di finanziamento internazionali su come pagare queste forniture. 

I media israeliani stanno ora riportando che un missile della difesa aerea siriana SAM-5 ha seguito uno dei jet israeliani da Damasco al confine giordano-palestinese e poi si è autodistrutto. 

Fonti di informazioni militari siriane hanno riferito che la maggior parte dei missili israeliani sono stati distrutti dalle difese aeree siriane la scorsa notte.

Secondo i resoconti dei media, Israele aveva informazioni che un leader della resistenza palestinese di alto rango fosse a Damasco la scorsa notte. Ulteriori informazioni hanno dimostrato che si trattava di informazioni errate passate a Israele. 

L'esercito siriano sta affrontando tensioni anche nella città di confine meridionale di Deraa, dove i terroristi che seguono l'Islam radicale hanno tenuto in ostaggio la popolazione. Il centro negoziale russo in Siria sta tentando di concludere un accordo di pace tra le due parti e possibilmente evacuare i terroristi a Idlib.

Israele si era nascosto dietro un jet militare russo in Siria nel 2018, causando l'abbattimento dell'aereo russo da parte delle difese aeree siriane, con una grande perdita di vite umane. Anche i jetsys militari israeliani hanno usato questa tecnica chiamata "ombra" per nascondersi dietro un aereo passeggeri commerciale nel 2020 , ma l'aereo passeggeri è sfuggito all'abbattimento.

Il mese scorso, un ufficiale militare russo ha affermato che l'esercito russo ha avuto un ruolo nell'intercettazione di quattro missili israeliani contro la Siria, dimostrando il crescente disagio per il continuo attacco israeliano alla Siria. 

sabato 14 agosto 2021

Preghiera alla Santissima Madre di Dio di sant' Efrem il Siro

 

Rallegrati, tu che sei l’inizio della nostra salvezza, poiché per opera del Santo Spirito hai concepito nel tuo grembo il Figlio di Dio che non ha principio ed è eterno! 
Rallegrati, terra santa che hai generato Colui per opera della cui nascita dalla morte siamo nati alla vita! 
Rallegrati, arca che portasti in te la manna della vita! 
Rallegrati, tu che sei la mediatrice della gioia, poiché alla nascita del Figlio hai ricevuto la gioia dai Magi! 
Rallegrati, tempio spirituale, che dopo tre giorni trovasti Gesù Maestro tra i dottori del tempio! 
Rallegrati, gioia degli afflitti, poiché rallegrasti il genere umano con la resurrezione e l’ascensione del Signore Gesù Cristo! 
Rallegrati, nube leggera, che con il corpo salisti al Cielo! 
Rallegrati, Vergine, che per la purezza e l’onore superi gli Angeli, gli Arcangeli, i Cherubini ed i Serafini e tutte le schiere dei Santi! 
Rallegrati, serenità che stabilisti la pace tra Dio e gli uomini! 
Rallegrati, Signora poiché tutte le schiere celesti sono sottomesse a te! 
Rallegrati, Padrona, poiché sei potente e puoi ottenerci tutto dal Figlio tuo! 
Rallegrati, Regina, che siedi su un trono vicino alla Santissima Trinità! 
Rallegrati, poiché fai del bene a quanti ripongono in te la speranza! 
Rallegrati, Maria, poiché la tua gioia durerà in eterno! 

domenica 8 agosto 2021

Le apparizioni di Nostra Signora di Soufanieh a Damasco e la preghiera per l'Unità dei Cristiani

 di Pina Baglioni

Nell’inferno della guerra siriana ha trovato casa un pezzo di Paradiso.  
Ormai dal 22 novembre del 1982. Precisamente a Soufanieh, un modesto quartiere a nord di Damasco, fuori dalle mura della città, presso la porta detta “di Tommaso”.
Qui, in una vecchia e umile abitazione, abita la famiglia Nazzour: Myrna, suo marito Nicolas e i loro due figli, Myriam e John-Emmanuel. E proprio nella loro casetta accadono, da trentatré anni, miracoli straordinari: una piccola icona con la cornicetta in plastica, copia dell’immagine di Nostra Signora di Kazan, veneratissima in Russia – dov’è custodita l’originale – e in tutto il mondo ortodosso, trasuda olio miracoloso che guarisce anime e corpi di ortodossi, cattolici e musulmani.

È ormai venerata in Siria e in tutto il mondo come la Madonna di Soufanieh. Nicolas Nazzour, di fede greco-ortodossa, aveva acquistato l’icona a Sofia nel 1980, che poi aveva conservato  amorevolmente su un piccolo mobile di casa, come accade per tante immagini sacre che i fedeli custodiscono nelle proprie dimore.
Una normalità che presto diventa qualcosa di straordinario: il miracolo dell’olio è solo uno dei mirabili segni di predilezione che il Signore ha accordato a questo angolo della periferia di Damasco: Myrna, la madre di famiglia, cattolica melchita, di media istruzione e di formazione religiosa elementare, è stata fatta oggetto di una serie di grazie che hanno reso la sua umile casa un santuario mariano incastonato in uno dei Paesi più martoriati del mondo.
Myrna aveva diciotto anni quando tutto ebbe inizio. E da trentatrè anni vive sempre alla stessa maniera, umilmente, ricevendo nella sua abitazione – conosciuta ormai come “la casa della Vergine Maria” – un flusso costante di fedeli provenienti da ogni dove: cattolici, ortodossi, protestanti, musulmani, senza distinzioni di sorta.
Da quel giorno le capita di essere invitata a raccontare quanto le accade anche in Paesi lontani, dove sono sorti gruppi di preghiera devoti alla Madonna di Soufanieh.

La vergine Maria trova casa a Soufanieh
Tutto comincia il 22 novembre del 1982, giorno in cui Myrna, sposata da poco, va a trovare, insieme con alcune amiche, sua cognata Laila, seriamente ammalata. Appena le ragazze cominciano a pregare, ecco che le sue mani si ricoprono di olio. Lo sconcerto è immaginabile. Istintivamente, le donne decidono di ungere con quell’olio il volto e le mani della malata. Che, dopo qualche giorno, guarisce.
Il 27 novembre accade dell’altro: anche dall’iconcina raffigurante Nostra Signora di Kazan conservata in casa di Myrna comincia a colare olio. Qualche giorno dopo, Myrna va dalla madre, malata anche lei. Quando cominciano a pregare, ecco che dalle mani della ragazza, esce altro olio. E la madre guarisce.
Paura, sconcerto, meraviglia. Stati d’animo opposti si affollano nelle menti e nei cuori della famiglia Nazzour. Ma non è finita: l’11 dicembre, Samir Hanna, un vicino di casa che soffre di continui attacchi di cuore, ha avuto da poco un’emorragia cerebrale che gli ha provocato una paralisi: appena lo ungono con un po’ di quell’olio, guarisce. E così accade a Ghalya Armouche la quale, paralizzata anche lei, guarisce.
A quel punto, Nicolas, il marito di Myrna, decide di informare il 
Patriarcato ortodosso. Anche perché ormai a Soufanieh s’è sparsa la voce e la gente comincia ad accalcarsi all’uscio di casa per vedere con i propri occhi quanto vi accade.
Da lì a poco si presenta in casa monsignor Boulos Pandéli, vicario patriarcale, accompagnato da due giovani sacerdoti. Tutti constatano la trasudazione di olio dall’icona e dalle mani di Myrna. E ne informano immediatamente il Patriarca, il quale ordina di far analizzare la sostanza. Cosa che accadrà tra il 1984 e il 1985, presso laboratori di Damasco, Germania, Francia e Italia. Alla fine, le analisi chimiche daranno risultato univoco: si tratta di semplice olio d’oliva.
Dopo la visita dei religiosi, si precipitano nella casa di Myrna due agenti dei servizi segreti siriani, che, avvertiti dei fatti, vogliono capire cosa stia avvenendo da quelle parti. I due esaminano accuratamente l’icona, che proprio in quel momento ricomincia a trasudare olio: la smontano, la rimontano. E alla fine, mentre se ne vanno, esclamano ad alta voce: «Dio è grande!» (“Allah Akbar”: il grido che suonerà poi come bestemmia sulla bocca dei terroristi che stanno insanguinando il Paese e il mondo).

Le apparizioni della Madonna, le stimmate e l’unità della Chiesa
Per Myrna, quanto accaduto è solo l’inizio. Nella notte del 15 dicembre dell’82, mentre se ne sta in terrazzo a riposare, vede una luce abbagliante provenire da una pianta di eucalipto vicino ad un piccolo ruscello che scorre proprio accanto alla sua casa. All’interno del globo di luce, ecco una sorta di mezzaluna blu che subito dopo scompare per lasciare spazio ad una donna bellissima che avanza verso di lei. È vestita di bianco, con una cintura blu in vita. In testa indossa un cappuccio e porta sulla spalla destra uno scialle, anche quello di colore blu. In mano tiene un rosario che sembra di cristallo. La signora dice qualcosa, ma Myrna non sente nulla: atterrita, scappa.

Quella sarà la prima delle apparizioni, che si protrarranno fino al 24 marzo del 1983. Myrna, intanto, si è resa conto dell’identità della donna che la viene a trovare: è la vergine Maria, che si rende visibile solo a lei. «Figli miei pensate a Dio»: sono le prime parole che Myrna riesce a sentire nel corso della seconda apparizione, il 18 dicembre 1982.
«Vi ho dato l’olio, e ve ne darò di più di quanto ne avete chiesto – aggiunge Maria – Annunciate mio Figlio, l’Emmanuele. Colui che lo annuncerà sarà salvato, colui che non lo annuncerà, la sua fede sarà vana… non sto chiedendo soldi da dare alla Chiesa. Non vi sto chiedendo di costruirmi una chiesa, ma un luogo di pellegrinaggio. Date con generosità. Non private nessuno di coloro che vi chiedono aiuto».

C’è un messaggio che la Vergine ripeterà più di una volta a Myrna, sottolineato in modo particolare nell’ultima apparizione, avvenuta giovedì 24 marzo del 1983: «Il mio Dio l’ha detto: riunitevi in una sola Chiesa. La Chiesa che Gesù ha fondato è una, perché Gesù è uno. La Chiesa è il regno del cielo sulla terra. Colui che l’ha divisa ha peccato, e colui che gioisce della sua divisione, ha peccato lo stesso. Gesù la costruì: era molto piccola. E quando crebbe fu divisa. Colui che l’ha divisa non ha amore in Lui. Riunitevi. Io vi dico: pregate, pregate, pregate. Come sono belli i miei figli quando implorano inginocchiati. Non abbiate paura, io sono con voi. Non dividetevi come sono divisi i grandi. Pregate per gli abitanti del cielo e della terra».

Che l’unità della Chiesa fosse al centro dei messaggi sarà evidente in relazione a un altro segno divino che Myrna si troverà ad accogliere: le stimmate della passione di Gesù. La prima volta le vede comparire sul suo corpo venerdì 25 dicembre 1983: verso le 16 si aprono ferite sui suoi piedi, alle mani e al costato. I dolori sono lancinanti, ma non c’è effusione di sangue. Alle 23,00 le piaghe si cicatrizzano.
E come nel caso della manifestazione dell’olio, più di un medico e alcuni ufficiali dei servizi segreti vanno a vedere cosa sta succedendo. E anche stavolta non possono che constatare la buona fede di Myrna e l’autenticità di questi fenomeni. Ma c’è un aspetto stupefacente che li collega direttamente alla richiesta dell’unità della Chiesa: le stimmate compaiono esclusivamente quando la Pasqua  ortodossa coincide con la Pasqua cattolica. Accadrà infatti nell’84, nell’87, nel ’90, nel 2001. E il 20 aprile del 2015.

Anche Gesù parla a Myrna
Alle apparizioni sono succedute le visioni di Gesù e della Madonna, che producono in Myrna stati di estasi, durante i quali si accascia priva di forze mentre il suo corpo trasuda olio. Estasi che possono durare cinque minuti come delle ore.
«Figli miei, pregate per la pace e soprattutto per la pace in Oriente», le dirà la Madonna durante una di queste nel giorno della festa dell’Assunzione del 1999, mentre si trova in Belgio.
A maggio del 1984, il Signore le insegna una preghiera: «Beneamato Gesù, accordami di riposarmi in Te, sopra ogni altra cosa, sopra ogni creatura, sopra tutti i tuoi angeli, sopra ogni elogio, sopra ogni gioia di esaltazione, sopra ogni gloria e dignità, sopra tutto l’esercito celeste, perché Tu solo sei l’Altissimo, Tu solo sei potente e buono al sommo grado. Vieni a me e consolami e slega le mie catene, e accordami la libertà. Perché senza di Te la mia gioia è incompleta. Senza di Te la mia tavola è vuota. Allora verrò per dire: “eccomi sono venuto perché mi hai invitato”».
E ancora, il 10 aprile 2004, Sabato santo: «Un comando per voi: tornate ciascuno a casa vostra, portate l’Oriente nei vostri cuori. Di qui una nuova luce ha brillato, voi ne siete i raggi in un mondo dove potere, lussuria e cose materiali attirano così tanto da mettere a rischio l’umanità intera. Quanto a voi, salvaguardate il vostro essere orientali. Non permettete, in Oriente, che vi sia tolta la vostra volontà, la vostra libertà, la vostra fede».

Ogni volta che Myrna vede il Signore ha bisogno di molto tempo per recuperare la vista. Come nella visione del novembre del 1984: ci vollero ben settantadue ore per riacquistarla. Numerosi test sono stati eseguiti sulla donna, soprattutto sulla vista, la sensibilità e i riflessi: esami risultati sempre negativi, come se nulla fosse accaduto.
Oggi, a Soufanieh, è rimasto tutto come quel 27 novembre del 1982 nella casa di Myrna. La gente, di ogni religione, arriva da ogni parte del mondo per implorare la Madonna e ricevere un po’ di quell’olio benedetto. Tra questi, numerosissimi sono i musulmani. Le grazie e le conversioni continuano, nonostante le tante difficoltà che tormentano la martoriata Siria.
L’unica differenza, è che la famiglia Nazzour ha dovuto fare qualche cambiamento per via di tutta la gente che si accalca senza sosta presso la loro casa. Il vecchio patio è stato ricoperto con un tetto, la terrazza rinforzata per evitare che venga giù per il peso delle persone. E nel mezzo del patio è stata messa l’iconcina della Madonna di Soufanieh che continua a donare olio, che viene costantemente raccolto in un piattino di alabastro.  «Scusateci, non accettiamo denaro», recita una scritta ben visibile posta presso l’icona.

Un testimone d’eccezione: padre René Laurentin
«Cos’è quest’olio? Probabilmente è un segno del potere divino. Ma perché avete scelto proprio me? Sono una qualunque, di scarsa istruzione. In migliaia avrebbero meritato tanto privilegio. In ogni caso, sia fatta la Tua volontà. Ti offro le mie azioni, la mia fatica, i miei dolori, la mia gioia. Ho messo tutta la mia speranza in te», sono stati questi i primi pensieri di Myrna nei giorni dei primi miracoli, come ha confidato nel 1987 a padre René Laurentin, forse la più alta autorità in materia di apparizioni mariane che la Chiesa abbia avuto in tempi recenti.
Padre Laurentin si è recato a Soufanieh nel 1982 per vedere con i propri occhi ciò di cui aveva tanto sentito parlare. Il 25 novembre si reca con Myrna, il marito e la piccola Myriam, una dei due figli della coppia, a far visita al nunzio apostolico a Damasco. E nel corso della conversazione, ecco che le mani di Myrna cominciano a coprirsi di olio, tra la meraviglia di tutti; il giorno dopo, la casa di Myrna e di Nicolas si riempie di gente.
Ma, improvvisamente, scatta un blackout, fatto abbastanza abituale in Siria. Quando la luce torna, Myrna è in uno stato di estasi: stesa sul letto, dalle sue mani scorre copiosamente olio benedetto. Ad assistere al fenomeno anche il medico della donna, Gamil Mergy, un ateo convertito grazie ai miracoli di Soufanieh, che prontamente tampona le mani di Myrna perché quella grazia di Dio non vada perduta.
Nei giorni successivi, il grande teologo avrà modo di parlare con i due coniugi e conoscerli meglio. Prima delle visite della vergine Maria e di Gesù erano entrambi fedeli normalissimi, dediti al minimo indispensabile per conservare la fede.
 Nicolas, per esempio, non andava neanche in chiesa. Alla domanda di come la loro vita fosse cambiata e quanto tempo dedicassero alla preghiera, Myrna aveva risposto: «La nostra vita è quella di sempre. È solo più vera, piena di gioia. Un po’ più faticosa, certo, vista tutta la gente che ospitiamo nella nostra casa. Poi, ci sono i tremendi dolori delle stimmate, ancora più intensi di quelli del parto. Ma li accolgo come un grande dono di Dio.
Le preghiere? «Recitiamo semplicemente il santo rosario e le preghiere ordinarie della Chiesa». Tutto semplice, come semplice è la grazia del Signore.