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giovedì 24 dicembre 2020

Dalla Siria: buon Santo Natale del Signore Gesù in mezzo a noi

Forse non ci sono altre parole più forti, più urgenti da annunciare, in questo tempo.
Viene Gesù, il Figlio di Dio, viene ancora, viene sempre, e viene per noi.
Viene per la nostra salvezza. Se desideriamo essere salvati, se ci rendiamo ancora conto che abbiamo bisogno di essere salvati...
Non dalla crisi economica, non dal virus, non dalla guerra: salvati dal Male. Quello che è in noi, e quello che è fuori di noi. Quello che cerca di toglierci la libertà e la grandezza che Dio ci ha dato, creandoci come suoi figli.

Sono tempi di Apocalisse, di ricapitolazione: molti oggi avvertono con il cuore che il tempo si sta facendo breve, che c'è bisogno di destarsi, finché è ancora è possibile farlo, che c'è un'oppressione che incalza e che dobbiamo squarciare il velo, mettendo in gioco tutte le nostre risorse, per fare strada alla Luce. E i molti si sentono pochi, perché ciò che sta accadendo un po' dappertutto nel mondo fa sentire un po' soli, totalmente inadeguati, esposti all'ostilità come nemici dell'umanità vera.
Eppure il mandato era proprio quello: “Nel mondo ma non del mondo”: come Gesù, il Dio-Bambino, pienamente uomo, eternamente “Altro”. Cosa sta accadendo?
Ci si sente come i fuochi accesi sugli antichi castelli di Siria, lungo tutta la costa, che si richiamavano gli uni gli altri avvisando del pericolo in arrivo.

Quanto alla Siria? Tanti stanno raccontando in modo vero e accorato quanto sta accadendo, e che non interessa quasi più a nessuno. Sanzioni disumane; guerra, in alcune parti, e ancora distruzione; corruzione e mancanza di lavoro, di cibo, di medicine, di gasolio, di vere scuole, di una prospettiva per il futuro. E troppe, troppe partenze, soprattutto di giovani, e di giovani famiglie. Si comprendono, ma sono ferite aperte.

È giusto ricordare tutto questo, è giusto chiedere aiuto. Perché troppa gente, qui, è alla fame, anzi lo è ancora di più che durante gli anni di guerra più intensa.
Oggi ogni paese ha i suoi problemi, i poveri aumenteranno in tutto il mondo: siamo solo all'inizio. I tempi che verranno non saranno facili per nessuno.
Dalla Siria, da ogni parte della terra, come uomini di buona volontà, dobbiamo forse guardare un po' più lontano, mentre lottiamo ( e dobbiamo farlo!) per la vita di ogni giorno.
Dobbiamo farlo come singoli, come credenti, come Chiesa.
Essere un po' meno preoccupati del riscaldamento della terra, e un po' più preoccupati del raffreddamento dei cuori. Desiderosi più della salvezza che della salute...
Senza negare i problemi, la malattia, la morte. Ma senza dimenticare neppure che noi seguiamo il Signore della vita, che la morte l'ha già vinta, e per sempre.

Siamo figli ed eredi di un'eternità che è davanti a noi, se acconsentiamo e la desideriamo.

Buon Natale? Sì, buon Natale. Cristo è colui che è, che era e che viene.
Non dovrebbe dispiacergli nascere di nuovo in Siria....: in mezzo a tanta -innegabile- miseria, questa è una terra ricca di tanti cuori semplici, veramente umani, ancora capaci di aprirsi allo stupore e alla vita che vengono da Dio.

Buon Natale da suor Marta e dalle sorelle Trappiste di Siria


E BUON NATALE A TUTTI I NOSTRI AMICI E LETTORI 

DA  ORAPROSIRIA

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