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sabato 30 settembre 2017

Lasci stare la Siria, signor Macron. Lei è "fuori".

di BRUNO GUIGUE
20 settembre 2017
Dinanzi all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, lei ha trattato il signor Bachar al-Assad come un "criminale" ed ha dichiarato che egli dovrà rendere conto alla "giustizia internazionale". Infliggendo una smentita a coloro che insistevano nel vedere un punto di svolta nella sua politica, ha pronunciato questa gravissima accusa contro il legittimo Capo di Stato di uno Stato membro dell'ONU. Quale giurisdizione, sig. Macron, l'ha autorizzata a emettere dei mandati di arresto contro leader stranieri che, al proposito, potrebbero avere qualcosa da dirle? Con quale diritto un capo di Stato europeo, che rappresenta l'ex potere coloniale in Siria (1920-1946), si permette di rilasciare certificati di buona o cattiva condotta ai suoi omologhi del Medio Oriente?
Questa ingerenza è ancora più spaventosa in quanto, come i suoi predecessori, lei persevera nel compiacere quelle petromonarchie a cui vende armi che servono a massacrare il coraggioso popolo Yemenita. Lei denuncia i crimini che imputa al presidente siriano, ma distoglie lo sguardo da quelli dei tagliatori di teste, questi ricchi tanto cari all'Occidente. I 10.000 morti, i 500.000 bambini malnutriti dello Yemen, l'epidemia terribile di colera causata dai bombardamenti sauditi non la disturbano, non le causano alcun rimorso, e lei vorrebbe che prendessimo sul serio la sua indignazione contro la Siria?
Che il dramma siriano abbia causato migliaia di vittime innocenti, che questo bagno di sangue sia durato troppo a lungo e che debba essere trovata una soluzione politica una volta che il conglomerato terroristico sarà eliminato, tutti lo sanno. Mentre lei parla, i Russi, gli Iraniani e i Turchi radunati ad Astana ci lavorano. Ma quando imputa crimini al presidente Assad, di cosa sta parlando? A partire dalla primavera del 2011, le proteste contro il governo sono state inquinate da ribelli che hanno aperto il fuoco sulla polizia. La Missione degli Osservatori Arabi in Siria è andata sul posto dal 24 dicembre 2011 al 18 gennaio 2012 su richiesta della Lega Araba. Nonostante le pressioni saudite, la loro relazione denuncia la violenza condotta da entrambe le parti. In Siria non ci sono né buoni né cattivi, signor Macron. Il mito di una "rivoluzione pacifica" ha fatto il suo tempo, e sarebbe ora di dire addio a questa versione romanzata.
Premeditata dagli sponsor dell'opposizione, questa guerra è il risultato di un tentativo di sovvertire lo Stato siriano. Il regime Baathista avrà avuto i suoi difetti, ma la Siria era un paese senza debito, produttivo, dove coesistevano popolazioni e confessioni di origini diverse. Le maggiori manifestazioni nel 2011 erano a favore del governo e delle riforme. Addossare la responsabilità della guerra a un governo che ha affrontato un'insurrezione armata sostenuta da stranieri è distorcere la realtà. È sostenere certi fatti perché servono alla narrazione che si vuole difendere. La smetta, sig. Macron, di stravolgere i fatti così come lo fa con le vittime! Crudele come tutte le guerre, questa ha conosciuto la sua quota di esazioni. Ma chi sono i responsabili, se non coloro che volevano prendere Damasco per stabilirvi la sharia Wahhabita con l'aiuto degli Stati Uniti, della Francia, della Gran Bretagna e dei re del petrolio?
Anche nei bilanci pubblicati dall'OSDH, organizzazione vicina all'opposizione, il 40% delle vittime, a partire dall'estate 2011, apparteneva alle forze di sicurezza, il 35% ai gruppi armati e il 25% ai civili stretti nella trappola di combattimenti generalizzati. Se una guerra potesse risparmiare i civili, questo si saprebbe. La guerra che la Francia supporta in Yemen non lo fa, come non lo fanno i bombardamenti occidentali su Mosul o Raqqa. Ma accusare l'esercito siriano di aver deliberatamente commesso crimini contro la propria popolazione è un insulto al buon senso. Questo esercito è un esercito fatto di coscritti che difendono il proprio territorio nazionale dalle orde di fanatici. Mentre lei sproloquia all'ONU, sig. Macron, "i soldati di Assad" attraversano l'Eufrate per regolare i conti con Daech.
Naturalmente, come carta principale in questo gioco di illusionisti, le rimane sempre la "false -flag" chimica per far girare le rotative della manipolazione. Sfruttando questa telenovela made in CIA, lei ha persino preteso di fissare una "linea rossa"! Che poi un esperto del prestigioso MIT abbia dimostrato che l'attacco del 21 agosto 2013 avrebbe potuto provenire solamente dalla zona ribelle, a lei non importa affatto. Che gli stessi esperti americani abbiano denunciato la vacuità del fascicolo accusatorio contro Damasco riguardo all'attacco di Khan Cheikhoun (aprile 2017), non la turberà ulteriormente. Né ha letto le notevoli indagini pubblicate dal miglior giornalista americano, Seymour Hersch, che demolisce la versione dell'attacco chimico siriano.
Attento, signor Macron, perché questa farsa chimica, vero mantra della propaganda occidentale, finisce per dare la nausea. Spodesta nella classifica delle menzogne di Stato quella precedente di Colin Powell, che brandiva la sua fialetta al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ogni giorno che passa, perde la sua forza d'incantesimo. Coloro che ancora ci credono sono quelli che vogliono credervi, o quelli che pensano che i governi occidentali non mentono mai. Ma la maggioranza del popolo siriano non ci crede, e questo è l'essenziale. Quando un'area viene liberata dall'esercito, i rifugiati vi ritornano, la vita riprende, la speranza rinasce. Agitare le sue piccole braccia dal podio delle Nazioni Unite non cambierà nulla, e questo chiacchiericcio inutile si sta già perdendo nel brusio dei media. Il suo "gruppo di contatto", Sig. Macron, è un gadget nato-morto di cui non si parlerà più fra otto giorni.
Ma perché sto ancora ascoltando il presidente francese? Questa presidenza, a prescindere da chi ne sia il titolare, che dal 2011 ha demonizzato il governo siriano, che ha portato alle stelle i traditori del loro paese mascherati da oppositori, che ha sostenuto l'opposizione armata violenta, che ha incoraggiato la partenza dei terroristi verso la Siria, che ha chiuso il Liceo francese a Damasco, che ha rifiutato la cooperazione per la sicurezza con i servizi siriani, che ha fornito armi ai gruppi estremisti, che ha rifiutato di combattere contro Daech quando Daech combatteva Damasco, che ha auspicato l'assassinio di un legittimo capo di Stato, che ha inflitto al popolo siriano un embargo sui medicinali, questa presidenza che ha violato il diritto internazionale ed è tornata al peggiore dei neocolonialismi, chi ancora la ascolta? Scegliendo di interferire negli affari di altri, la Francia si è posta fuori gioco. Lasci perdere, signor Macron, lei è "fuori"!
  (trad. Gb.P.)

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