Le religiose del Carmelo di Aleppo scrivono ad 'Aiuto alla Chiesa che Soffre' questa lettera, testimonianza di ciò che le popolazioni vivono nel quotidiano.
Un appello che accompagna quelli già pubblicati nei giorni scorsi, dei Vescovi e dei Patriarchi delle diverse confessioni cristiane presenti in Siria e ad Aleppo in particolare. Parliamo di Mons. Jean-Clément Jeanbart, arcivescovo greco-melkita di Aleppo; Mons. Joseph Tobji arcivescovo maronita di Aleppo; Gregorio III Laham, patriarca cattolico siriano con doppia sede a Damasco e Beirut; Mons Samir Nassar Arcivescovo maronita di Damasco; Mons. Antoine Audo Vescovo caldeo di Aleppo, e altri...
Tutti loro raccontano angolature diverse di una storia che stride duramente con il racconto quotidiano dei media internazionali, in cui trovano spazio solamente le sofferenze della parte della città occupata dai jihadisti sottoposta ai bombardamenti siriani.
Le Suore del Carmelo di Aleppo che partecipano del quotidiano calvario della Siria e della loro città, accoratamente manifestano le stesse preoccupazioni dei Vescovi:
supplichiamo insieme a loro la protezione della Vergine Maria per la conversione dei cuori e la fine delle atrocità.
ALEPPO:
Non ne possiamo più!
11
ottobre 2016
«Come
già sapete dalle informazioni fornite in Occidente, i bombardamenti
su Aleppo est sono numerosi. Ma la situazione ad Aleppo ovest non è
affatto migliore, sebbene i media non ne parlino. Questa parzialità
delle notizie ci addolora molto, perché siamo tutti i giorni
direttamente o indirettamente testimoni, per le notizie che riceviamo
dai preti o da persone vicine e conosciute, di tutti i disagi vissuti
in numerosi quartieri ovest della città: granate, missili ed armi
sempre più sofisticate, senza parlare della mancanza totale di acqua
e di elettricità, (tagliate dai gruppi armati nemici) che fanno
sempre più vittime; i morti e i feriti si contano a decine tutti i
giorni anche là».
«Da
una settimana, questo prete non smette di seppellire vittime civili»
«L'altro
giorno, un sacerdote che celebra per noi la messa una volta alla
settimana è arrivato in lacrime: abita a Midan, un quartiere
popolare che da tre anni, senza tregua, è obiettivo di attentati.
Questo sacerdote, da una settimana, non smette di seppellire le
vittime civili. In un altro quartiere molto popolare, quasi
totalmente abitato da musulmani, vicino all'ospedale San Louis
gestito dalle suore di San Giuseppe dell'Apparizione, alcuni obici
hanno fatto qualche giorno fa una decina di morti e più di 70
feriti.
NON NE
POSSIAMO PIU' e chiediamo INCESSANTEMENTE LA FINE DEI COMBATTIMENTI
nella città e DOVUNQUE, insieme a una maggiore OBBIETTIVITA' nelle
notizie, per semplice rispetto verso tutti questi poveri che soffrono
(perché si tratta praticamente di famiglie molto modeste, se non
poveri ed anche miserabili!).»
«Contemplative
al cuore della violenza»
«Detto
questo, non smettiamo di confidare che un giorno la verità trionferà
e che il male, la menzogna e la corruzione, a qualunque parte
appartengano, saranno presto sconfitte dalla verità, dalla
riconciliazione e da veri progetti di pace, per la nostra conversione
al Signore. Siamo le prime a riconoscere questo bisogno di
conversione nel cuore di ciascuna di noi!
Ringraziamo
per la preghiera affinché tutto ciò che viviamo nell'oscurità
della nostra vita nascosta o nella nostra povera testimonianza di
contemplative nel pieno cuore della violenza e della guerra, sia
vissuto in umiltà, pace e verità.
In
questo mese del Rosario, vi affidiamo tutti e tutte alla protezione
materna, tutta tenerezza e misericordia della santa Madre di Dio, e
Madre nostra, che ci conduca con il suo esempio e ci ottenga di amare
col suo stesso cuore»
(trad OpS)
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