Ottobre 2015 n° 7
Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
La guerra ha ridotto le case di quelli che oggi sono profughi della Siria ad un cumulo di macerie e in molti casi si è presa anche gli affetti più cari. Senza più nulla e con la paura di rimanere vittime delle bombe, fuggono dal loro paese alla ricerca di una speranza e di una vita migliore oltre il confine con il Libano.
Una situazione al limite, che rischia di esplodere e creare tensioni in un Paese grande quanto l’Abruzzo, che conta circa quattro milioni di abitanti e che non riesce ad accogliere tutti i migranti in arrivo, fornendo loro l’assistenza necessaria: accesso alle strutture ospedaliere, servizi di accoglienza e inserimenti scolastici. Sono stati tanti i profughi che lo scorso inverno sono morti di freddo e di stenti.
Dal 30 giugno a oggi militari libanesi hanno sgomberato 95 campi in oltre 12 località sulla regione costiera a nord di Tripoli, a ridosso del confine con la Siria. Con un caldo torrido, in tende di plastica e sovraffollate, i rifugiati devono fare i conti con mancanza di acqua e pochissimo cibo. Si vive in una tenda di nylon.
In tutto i profughi di Siria e Iraq in Libano sono, di fatto, circa 2 milioni. Niente elettricità e niente ventilatori, acqua sporca e zanzare. Continuiamo, come “Oui pour la Vie” ad aiutarli con le nostre rinunce e visitandoli continuamente nei luoghi dove vivono cercano di sopravvivere, cercando anche di coinvolgerli nella nostra attività gratuita e di supporto per tutti. Sono enormi le necessità perché praticamente vivono su strada, e dato che non possiamo dare loro troppi contenitori di cibo, perché non hanno lo spazio per conservarli, avremmo pensato di attrezzare un paio di stanze come cucina, nel loro quartiere, al costo di circa 400 dollari al mese, per poter loro preparare qualcosa di caldo, direttamente sul posto. Si chiede sempre a tutti di aiutarli e di farne pubblicità.
Una delle nostre volontarie aveva preparato un dolce per il suo ragazzo. Poi ha pensato, invece, di offrirlo a un bambino povero, senza dire niente a nessuno. Più tardi la mamma di questo ragazzo le ha confidato che suo figlio, ricevuto il dolce, lo aveva nascosto e lo mangiava un poco al giorno per conservarlo per più tempo. La nostra volontaria è stata contentissima di questa rinuncia fatta ad un momento personale di festa e sente il suo cuore ancora più sereno per continuare il suo impegno e anche il suo cammino verso il matrimonio.
Alcuni volontari entrati al Mc Donald avevano notato alcuni bambini che andavano là solo per giocare ma non avevano i soldi per mangiare. Hanno comprato loro dei sandwich e li hanno difesi da alcuni più grandi che li trattavano male.
Una famiglia vive in una baracca ed tutti dormono per terra sopra un telo. Uno dei nostri volontari ha regalato un pallone ai ragazzi e si è intrattenuto molto con tutta la famiglia, molto disagiata. Giocando, uno dei ragazzi che prima aveva male allo stomaco, poi stava molto meglio. La settimana successiva, questi ragazzi non avevano più il pallone perché lo avevano regalato ad un bambino vicino, che moriva dalla voglia di giocarci.
Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o un contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 in Italia o al 0096171509475 (Libano)
o scrivere un email a: info@ouipourlavielb.com
P. Damiano Puccini
Nessun commento:
Posta un commento
Invia alla redazione il tuo commento. Lo vaglieremo per la sua pubblicazione. Grazie
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.