Cari amici,
tutti i giorni, durante questa guerra “ senza nome “, ingiusta
ed ingiustificata, ogni Suora della Comunità
ha raccolto sulla terrazza e nel recinto dell’Ospedale delle pallottole,
delle schegge, dei frammenti di proiettili esplosivi… che deponiamo in una
scatola in Comunità.
Certamente tre anni di souvenirs, ma molto di più, tre anni
di prove tangibili della protezione particolare del Signore, perché neppure uno
di questi proiettili ha ferito nessuna!
Poi è arrivato il giorno in cui la scatola traboccava. Il Signore
mi ha ispirato di fare di questi oggetti che seminano la morte dei simboli
di vita:
-Anzitutto una Croce
Strumento di morte presso i Romani, la Croce è diventata il
simbolo universale che dice la speranza della Resurrezione, la vittoria totale
sulla morte e su questi strumenti di morte destinati a disseminarla.
Al centro, il Cristo nostro Salvatore riconcilia e risolve
tutte le opposizioni in un equilibrio perfetto di perdono, di riconciliazione,
di giustizia e di amore universale, che la nostra preghiera invoca intensamente
ogni giorno.
-Un rosario
Appello vibrante alla Vergine Maria perché Ella interceda
presso suo Figlio, per ottenerci la Pace.
Dall’inizio degli eventi, ogni sera il Rosario ci ha riuniti con il
personale e coloro che accompagnano i malati.
È grazie a Maria Consolatrice che abbiamo avuto ed abbiamo
la forza di restare in piedi davanti alla croce del suo figlio Gesù .
Cari amici, con il vostro sostegno di cui vi ringraziamo e la nostra unione nella preghiera, custodiamo la speranza di vivere un giorno - che speriamo sia vicino - la fine di queste atrocità e di queste sofferenze indicibili.
Suor Arcangela Orsetti
Ospedale St Louis- Aleppo , Siria
martedì, 11 novembre 2014
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