Dall’emergenza scuola alla crisi alimentare, dalla pandemia di Covid-19 al problema abitativo, soprattutto per le giovani coppie di sposi: Padre Ibrahim racconta le difficoltà di una città alle prese con molte emergenze alimentari, educative e sanitarie per il Covid. I prezzi sono in continuo aumento, le sanzioni disumane e la popolazione è alla fame. L’obiettivo di aprire una mensa calda per i più poveri. Ai giovani: in una fase critica, sposarsi è “un atto eroico di fede”. (da Asianews)
PARROCCHIA LATINA S.
FRANCESCO D'ASSISI ALEPPO - SIRIA
Carissimi amici e amiche,
con questa lettera, voglio
aggiornarvi attorno alla nostra vita e missione, offrendo a voi un quadro della nostra vita
nella città di Aleppo, in modo da approfondire ancora di più e ancora meglio la comunione
tra noi; una comunione che ha voluto il Signore, ispirandoci di scrivervi per incontrarvi
idealmente e per mantenere il contatto, ma, ancor di più, pregandovi di interessarvi
alle nostre sofferenze cercando sempre modalità efficaci per aiutarci nella Via Crucis
che stiamo ancora percorrendo.
Effetti
delle sanzioni
Riguardo
alle sanzioni, di sicuro, ci permettiamo di denunciarle come
"sanzioni disumane", che
vengono applicate in modo ingiusto e che fanno soffrire tutto il
popolo, in modo particolare i più deboli.
E
possibile che in un paese ricco di petrolio e il gas, vengano a
mancare proprio queste materie essenziali? Questa mancanza influenza
il buon funzionamento di ospedali e la manutenzione e l'acquisto
dell'attrezzatura medica, rendendo, di fatto, il paese paralizzato.
La
mancanza di elettricità soffoca tutta la gente, rendendo la vita
nelle case impossibile sotto
tutti i punti di vista. Immaginate che durante il periodo di freddo
rigido, la gente non riusciva neppure a riscaldare l'acqua sanitaria!
Facciamo tanta fatica a trovare una bombola di gas e, quindi, a
cucinare. La stessa cosa vale per il caldo soffocante e prevedibile
in città durante l'estate: anche in questa occasione ci sarà la
sofferenza per l'impossibilita di azionare i condizionatori o i
semplici ventilatori!
Di
sicuro, gli effetti delle sanzioni hanno causato il peggioramento
continuo della situazione economica di tutta la gente, schiacciando
sempre i più vulnerabili, cioè la maggior parte della gente che
oggi non riesce più a trovare il pane quotidiano.
Ritorno
ai piani di emergenza
Non
mi voglio dilungare eccessivamente, ma oltre alle sanzioni ci sono
tanti altri fattori che rendono
la vita sempre più dura per la gente. Il risultato triste,
purtroppo, è che stiamo assistendo
ad un peggioramento lento in ogni campo, che diventa sempre più
imponente e
più duro per le condizioni di vita. Infatti, anche dall'inizio
dell'anno, abbiamo notato il precipitare
della situazione e, mentre diverse associazioni hanno considerato la
situazione come
"fuori dell'emergenza umanitaria", noi, controcorrente,
siamo tornati ai piani di soccorso
legati all'emergenza.
Risposta
ad alcune sfide
La
vita diventa sempre più cara e la gente allora subisce la fame. Ogni
volta rimaniamo addolorati
e sorpresi dall'aumento dei prezzi anche della verdura; la frutta di
stagione diventa
irraggiungibile per la maggioranza delle famiglie che sono povere.
Immaginate che metà
dello stipendio mensile di un lavoratore è appena sufficiente per
acquistare qualche stelo
di verdura e un po' di pasta!Vista "l'esplosione della fame",
siamo tornati quindi alla distribuzione
degli alimenti o, almeno, all'aiuto con delle somme di denaro per
coprire i bisogni
di cibo, alla maggior parte delle nostre famiglie. Inoltre, abbiamo
ultimamente distribuito
il "pane" a tutti quegli anziani che non riescono a reggere
ore e ore di fila in piedi
dinanzi ai panifici! Oltre a tutto questo, stiamo sognando e
progettando concretamente
di aprire una mensa per un "piatto caldo" per tanti
bisognosi che giornalmente
"guardano il cielo", auspicando e chiedendo l'intervento di
Colui che cura ogni
creatura.
Dal
punto di vista sanitario, sopraggiunta la pandemia alla lunga lista
delle nostre "piaghe", abbiamo
notato come tanta gente colpita dal Covid-19 preferiva morire in
casa, senza nessuna
assistenza, perchè non aveva i soldi per pagare le cifre esose delle
cure costose; alcune
famiglie hanno pure venduto le proprie case per permettersi di curare
i loro cari. Al momento
abbiamo ricevuto un numero limitato di vaccini anti-Covid19, dati in
elemosina a noi
e che vengono somministrati sia allo staff che lavora nel campo
sanitario, sia a chi lo desidera,
iniziando dai più anziani. Purtroppo abbiamo ancora nuovi contagiati
e cosi anche
nuovi deceduti, mentre poca gente è stata sottoposta al vaccino. Come
risposta, ci siamo dati da fare col rafforzare la copertura sanitaria
per affrontare il Covid,
con una cura che copre totalmente, nella maggior parte dei casi, gli
ammalati affetti dal
virus e che include le visite mediche, le analisi, interventi
chirurgici e anche medicine per
tutti i tipi di malattie.
I
piani di emergenza non si fermano solo a queste cose, perchè da noi
anche la distribuzione
dei vestiti è una necessità, specialmente per i bambini {mille
quasi). I pannolini
per i piccoli, cosi come i pannoloni per anziani bisognosi (e lo
stesso per il pacco igienico),
rappresentano oggi più che mai una priorità!
In
un paese dove le scuole si sono chiuse per il secondo anno di
seguito, sia a causa del Covid
sia della mancanza di carburante e di gasolio per il trasporto,
(siamo certi, inoltre, che
il programma scolastico non sarà mai recuperato), abbiamo rafforzato
il Centro "Dopo scuola"
durante il pomeriggio, come momento di recupero scolastico che aiuta
gli alunni nelle
materie principali, in modo tale che essi non perdano niente della
loro educazione intellettuale
essenziale.
Davanti
ad un aumento imponente di prezzi, anche gli affitti di casa hanno
avuto i loro sbalzi.
Succede, ad esempio, che una famiglia che riusciva a malapena a
pagare un affitto mensile
pari a 60 mila lire siriane con tanti sacrifici, viene avvisata che
per il mese successivo l'affitto
sarà di 100 mila lire: si è costretti, cosi, a lasciare subito la
casa. In questo modo, la famiglia
annega nella povertà e l'affitto di casa diventa una schiavitù che
schiaccia le famiglie.
Immaginate, allora, cosa succede dal momento che la maggior parte
delle nostre famiglie
cristiane, specialmente le nuove famiglie con dei bambini piccoli,
vive in case in affitto
e ha delle entrate molto limitate!
Priorità
della gioventù e tante risposte
E' una certezza palpabile, oltre ai bisogni di tutte le fasce di età
nella città, che i giovani stanno
male. Essi, appena entrano all'università e cominciano a guardare
verso il futuro, intuiscono
le difficoltà oggettive che li aspettano: mancanza di lavoro,
servizio militare obbligatorio
e senza limiti chiari di tempo, caro vita e difficoltà economiche
che gli impediscono
di avere il necessario per i loro studi. Sono facilmente guidati alla disperazione,
e pensano di fuggire la realtà anzichè affrontarla, ripiegando
nella soluzione dell'emigrazione.
Anche
in questo ambito è molto importante l'intervento della Chiesa.
Poichè questi giovani sono
il futuro, diventano allora una priorità: sono fra i più bisognosi
di accompagnamento umano
e spirituale, che li fa sentire amati, assistiti e serviti e che non
li fa sentire soli. Lottiamo
da anni e a loro favore per aprire delle vie di uscita dai loro
ostacoli, attraverso dei
progetti di micro-economia per chi non studia o per chi ha finito già
questa fase. Chi
studia è aiutato attraverso una somma per l'occorrente per gli studi
{trasporto, manuali
e libri...), ma, ancor di più, alcuni vengono supportati nella paga
di corsi extrascolastici che
arricchiscono il loro curriculum. Cerchiamo, anche, di procurare loro occasioni
di lavoro parziale, durante il pomeriggio o la sera. Questo aiuto
materiale va di pari
passo con la formazione spirituale attraverso le associazioni e i
gruppi giovanili nei quali
vengono accolti.
Priorità
della famiglia
Parlando
dei giovani, non possiamo dimenticare le coppie di fidanzati che
desiderano edificare
fra le rovine della città distrutta una "chiesa domestica".
Un progetto audace che
prende origine dalla Fede e non appartiene soltanto alle singole
coppie, ma soprattutto
a Dio nell'ottica della Creazione. Perciò diventa anche il progetto
della Chiesa: l'appoggio
a questo loro desiderio e, quindi, alle famiglie nascenti è una
nostra priorità.
Nelle
condizioni di vita attuali ad Aleppo, progettare di sposarsi è già
un "atto eroico di fede".
La Chiesa, quale madre, non può non appoggiarlo con tutte le forze!
Ecco allora che ci
sono tanti progetti come quello chiamato "regalo di nozze",
che consiste nel regalare, ad ogni
coppia che prenota il matrimonio in qualsiasi Chiesa di Aleppo.
secondo i bisogni, un intervento
di riparazione necessaria alla casa, o un pezzo dell'occorrente
elettrico (frigorifero,
forno, o altro), o un arredamento di una stanza da letto, o la
pigione di affitto di
casa per qualche mese. Tutto questo aiuto va di pari passo con un
corso prematrimoniale
di 13-15 incontri, che rappresenta un vero accompagnamento umano e spirituale.
Le
nuove famiglie che nascono, continuano ad essere una priorità anche
nel prosieguo. Anche
loro appartengono al progetto di Dio nella Chiesa e nella società;
sono il nostro futuro
in quanto nucleo vitale che porta in sè tutti i germogli della vita
e vanno protette, cosi
come lo "zigote" che ha bisogno di essere protetto,
accudito e nutrito in un grembo caldo
e nutriente che è la Chiesa. E' per questo, allora, che siamo molto sensibili ai vari bisogni di
queste "chiese domestiche",
aperte alla vita e al sacrificio quotidiano, come per esempio
l'assistenza a partire
dagli alimenti, l'assistenza sanitaria necessaria e l'accompagnamento
in tutti gli altri
bisogni spirituali, soprattutto nei primi cinque anni di vita
matrimoniale, attraverso le visite
alle case e gli incontri settimanali organizzati in parrocchia.
Cammino
di fede
La
gente cristiana della nostra città, (ma posso dire di tutto il
paese), è gente che crede profondamente
e che vive la sua fede in maniera autentica. Questo si manifesta
nella partecipazione
alle celebrazioni liturgiche in chiesa e nella preghiera a casa e al
lavoro.
Guardando,
per esempio, la partecipazione della gente alle Messe quotidiane
durante il mese
mariano e durante questo mese dedicato al S. Cuore di Gesù, rimango
sempre consolato
e meravigliato. Dopo tutta una giornata di lavoro con il "sudore
sulla fronte", tanti
uomini vengono subito dopo il lavoro, prima di tornare a casa, per
partecipare alla S. Messa,
alla Litania del S. Cuore e alla benedizione con l'icona. Lo stesso
per tante mamme che
portano i loro piccoli sulle braccia {o appena riescono a camminare}
per la partecipazione
all'Eucaristia: sono esauste dalla stanchezza, dalla preoccupazione,
eppure riescono
a venire per offrire la propria vita, la famiglia, le speranze e le
sofferenze al Signore.
Le famiglie riescono a trasmettere la fede ai figli, nonostante tutte
le fatiche immaginabili,
nonostante la guerra e gli scontri di generazioni. Ogni settimana la
nostra Parrocchia
di San Francesco in Aleppo, accoglie settimanalmente quasi mille
bambini e giovani,
curando la loro formazione umana e spirituale, sia con il catechismo
durante l'anno
scolastico, sia con le attività di oratorio estivo e di campeggi: E'
un peso enorme che prende
tante energie, ma è una grazia grande che il Signore ci concede per
"fare la nostra parte"
nell'ambito del servizio educativo e formativo della Chiesa ad
Aleppo.
Con
questa fede praticata dalla gente, si sente tanta generosità
riguardo ai bisogni della chiesa.
Nonostante l'esiguità della raccolta durante le Messe a causa della
povertà, la gente
manifesta la propria generosità regalando parte del loro tempo e
delle loro energie: le
donne puliscono la nostra chiesa di S. Francesco due volte la
settimana; i laici confezionano
le ostie per le Messe; i genitori ma anche vari giovani fanno il
catechismo ai
bambini!
Questa
fede si sente perchè la gente ha sete alla Parola di Dio e dà
grande importanza al sacramento
della confessione celebrato con frequenza. I fidanzati bussano la
nostra porta
per chiedere di aggregarsi ai corsi in preparazione al matrimonio e i
giovani sposi vengono
con tanto entusiasmo per assistere agli incontri di accompagnamento
umano e spirituale
nei primi anni del matrimonio.
Di
sicuro, non si tratta solo di rose e di fiori, ma ci sono delle
"lacune" nel cammino che un pastore
vede e cosi si fa di tutto per lavorare con la gente, affinchè
accompagnata riesca a crescere
sempre di più nella fede.
Carissimi
amici, mentre mi preparavo per la festa di Sant'Antonio di Padova, il
patrono della
nostra Provincia francescana del Medioriente, la Custodia di Terra
5anta, approfondendo
la sua vita, notavo come egli ci abbia aiutato, a nostra insaputa, a
seguire le
sue orme di missionario, in questa terra aleppina. Dall'aspetto della
trasmissione della fede
ai piccoli e ai grandi, nelle piazze e nelle chiese, all'aiuto ai
poveri, ravvedo come il Signore
"faccia sempre con noi, indegni, cose grandi" e a favore
del suo popolo. Tutto questo
di sicuro, grazie all'intercessione e l'intervento puntuale di questo
grande santo che con
San Francesco, suo e nostro padre, sta facendo un grande servizio
alla gente, specialmente
ai più poveri della città.
Ci
poniamo, ovviamente, sul solco di una Tradizione profonda e
ininterrotta che ha la sua scaturigine
più di duemila anni fa sul Golgota, quando Gesù ha espresso il dono
di sè sulla Croce,
e che è proseguita con la vita e la testimonianza concreta delle
prime Comunità cristiane,
quella di Gerusalemme dove fra i fedeli "nessuno infatti tra
loro era bisognoso" {At
4,34} e quelle di Macedonia, dove i fedeli, pieni di prove e di
sofferenze e di "estrema povertà",
hanno donato ai fratelli, colpiti dalla carestia, non solo "secondo
i loro mezzi", ma
"anche al di là dei loro mezzi" {2Cor 8,3}. Questa linea
di carità solidale continua senza interruzione
e trova in San Francesco e Sant'Antonio di Padova una vera
realizzazione della vocazione
cristiana, nella cui vita e missione splende in modo mirabile
l'esperienza concreta
e luminosa della Carità. Quello che fiorisce oggi, dunque, è una
"normale continuità"
di quello che è iniziato e continua lungo la storia della Chiesa.
In
ognuno di voi, percepiamo questa storia luminosa di Dio, troviamo la
storia di tanti uomini
e donne generosi che hanno saputo dare la vita ai fratelli. Anche
voi, come Gesù e sulla
scia di San Francesco e Sant'Antonio di Padova, pieni della stessa
"grazia di Dio concessa
alle Chiese di Macedonia", riuscite ad aprire il cuore a Cristo,
ad "allargare lo spazio
della vostra tenda", pensando di partecipare spiritualmente e
materialmente ai bisogni
delle nostre Chiese che "portano la croce" nel Medioriente.
Quello
che chiedo per voi al nostro Sant'Antonio è che alla carità verso
gli ultimi e lo zelo per
aiutarci in tutti i modi possibili, si aggiunga anche la santità
della vita.
Aleppo,
16 giugno 2021
fr.
lbrahim Alsabagh ofm, Parrocchia
S. Francesco D'Assisi