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martedì 12 aprile 2022

La Via Crucis da Aleppo

 Scritta da padre Ibrahim Al-Sabbagh, parroco di Aleppo

23 marzo 2022


Prima stazioneGesù è condannato a morte

Tutte le persone sono state condannate a morte


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo... perché con la Tua santa croce hai

redento il mondo...


Con questa guerra tutto il popolo è stato condannato a morte. Infatti, più di un

milione di persone sono morte o disperse, mentre sei milioni sono sfollate fuori dal

Paese. Prima della crisi, la Siria contava 22 milioni di abitanti; oggi ne abbiamo meno

della metà. Gli altri sono stati condannati a vivere sotto i razzi e in continua

sofferenza, dopo che la maggior parte di loro ha perso tutto ciò che aveva. 

È Gesù che è stato condannato a morte... 

Ad Aleppo, la città si è trasformata in un campo di battaglia, si sono verificati gli

incidenti più dolorosi e terrificanti... In essa si è combattuta una feroce guerra per

le strade... tra le case. 

Gli orribili missili della morte, lanciati contro i civili, non hanno salvato nessuno negli

ospedali, nelle scuole, nelle chiese e nelle moschee, sulle strade... Questi messaggi

di odio e violenza sono caduti, giorno e notte, sulla testa dei civili inermi,

trasformandoli in pezzi sparsi sui muri e sulle strade.


Preghiera

Ti preghiamo, Signore, oggi, per gli artefici della guerra, per i fabbricanti e venditori

di armi... 

Preghiamo per tutti coloro che hanno sparato ad altri, per tutti coloro che hanno

lanciato razzi contro di noi... 

Per tutti coloro che hanno approfittato della crisi per arricchirsi a spese dei poveri e

dei sofferenti...

Illumina, Signore, il cammino di coloro che scelgono la guerra come loro via, e fa che

si pentano a Te, perché comprendano che il mondo è effimero e che, prima o poi,

incontreranno il Tuo volto per rendere conto di tutte le loro azioni... 

Ispira i cuori di tutti, o Signore, perché trovino la vera pace, con Te, con se stessi e

con il prossimo ... 

Preghiamo anche per tutti coloro che sono stati feriti o uccisi in questa crisi ... per i

prigionieri e le loro famiglie ... 

Preghiamo per il nostro Paese, che è stato condannato a morte, che si riprenda con

la Tua benedizione, che torni la prosperità ... che ci sia la pace ...


Padre Nostro, Ave Maria e Gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi 


Seconda stazioneGesù porta la Sua croce sulle spalle

Le persone portano la loro croce sulle spalle (la durezza delle condizioni di vita)


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo ... perché con la Tua santa croce hai

redento il mondo ...


Ancora oggi lo spettro della morte continua a perseguitare chi è sopravvissuto,

attraverso le dure condizioni di vita che deve sopportare l'uomo, “lasciato sul ciglio

della strada, tra vivi e morti”. 

Questa città tranquilla, piena del rumore del lavoro durante il giorno e dei suoni dei

canti nella sera, è diventata un deserto arido, piuttosto una tomba buia e fredda ...

In essa, la persona ha perso la bussola, perduto la speranza per le condizioni di vita

che spogliano l'uomo della sua dignità, donatagli da Dio. 

Dal 2012, quando il fuoco della guerra ha raggiunto Aleppo, abbiamo vissuto in

condizioni disumane. Mancava l'elettricità, mancava l'acqua ai rubinetti, il cibo era

terminato a causa dell'assedio durato settimane, mentre l'inflazione è aumentata

con la mancanza di lavoro e di risorse materiali per le famiglie ... Petrolio e gas sono

diventati scarsi in un paese ricco di pozzi di petrolio e gas. 

La croce ha scavato solchi sul corpo lacerato dell'uomo: il suo cuore era affaticato

per i molteplici boati e per il terrore che accompagnavano il sonno delle palpebre, e

le sue ginocchia erano stanche di portare ogni giorno secchi d'acqua dalle cannelle

sparse per le strade, per darla ai membri della famiglia assetati, sofferenti nel cuore,

ed afflitti da varie depressioni e malattie mentali ... 

Il suo corpo è sfinito per la mancanza di cibo e la sua mente vaga triste per le

preoccupazioni ... In questo corpo lacerato sono aumentati i tumori, la sclerosi

multipla, il morbo di Alzheimer e tutte le malattie polmonari... Tutto questo a causa

dell'aria inquinata dalla polvere da sparo e le tossine che hanno invaso i cieli della

città...


Preghiera 

Ti preghiamo, Signore, per ogni cittadino che vive sul suolo siriano, che vive in

condizioni disumane nella sua Patria, affinché Tu lo rafforzi, mostrandogli la

profondità delle Tue cure e del Tuo amore ... 

Preghiamo per ogni famiglia che vive senza reddito ... Per ogni uomo in difficoltà che

cerca un lavoro e non lo trova ... Per coloro la cui attività si è interrotta a causa

dell'inflazione o della chiusura del mercato interno e della difficoltà di importare ed

esportare ... Perché il paese si riprenda e che tutti trovino lavoro per vivere,

provvedere ai bisogni della propria famiglia ed assicurarle una vita dignitosa ...


Preghiamo per tutti coloro che soffrono di disturbi mentali o malattie fisiche di

qualsiasi tipo... Sii, Signore, il medico delle loro anime e dei loro corpi, e concedi loro

la Tua pace che supera ogni pace...


Illumina, Signore, i cuori, affinché l'uomo possa portare la sua croce sulle spalle

dietro di Te, con pazienza e sottomissione, accettando la sua croce e camminando

con essa con fermezza e perseveranza ...


Padre Nostro, Ave Maria e Gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi



Terza stazione:  Gesù cade per la prima volta sotto la croce

Padre e madre cadono sotto il peso della croce, sotto il peso della responsabilità familiare


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo ... perché con la Tua santa croce hai

redento il mondo ...


Così è caduto l'uomo in Siria sotto il peso della croce ... 

È il padre che non riesce più a dormire in pace mentre vede i suoi figli affamati

tremare come una foglia appassita al vento... 

Il lavoro nella capitale industriale del paese, ad Aleppo, è diventato scarso dopo che

decine di enormi fabbriche sono state distrutte insieme a tutte le infrastrutture ...

Anche il ricco che accumulava soldi e spendeva senza freni, non può più acquistare

cibo per i suoi bambini. 

... nella città dove non c'era povertà, il padre non può più comprare un capo di

abbigliamento per i suoi figli per proteggerli dal freddo invernale ... né fornire

medicine alla madre malata e non osa più portare suo figlio dal medico, perché non

può pagargli il prezzo della visita ... 

Ad Aleppo, la città dove non c'era fame, la folla si è svegliata negli anni della crisi: le

madri si accalcano dai venditori di pane secco, sparsi sui marciapiedi, per comprarlo

e sfamare i propri figli ... quel pane che i contadini compravano per sfamare le loro

mucche, oggi, è l'alimento base per la gente della città. 

Molti cadevano nella disperazione e non riuscivano a riprendersi.


Preghiera:

Ti preghiamo, Signore, per tutti i padri e le madri che vogliono con tutte le loro forze

svolgere al meglio il loro ruolo genitoriale ... Sii loro compagno e sostegno in questo

difficile compito che comporta molti sacrifici e auto-rinunce, soprattutto in tempo di

crisi e di guerre ... Non lasciarli cedere alla disperazione nei momenti di difficoltà,

ma mostra loro la Tua misericordia e la Tua tenerezza perché possano condurre a Te

i loro figli e le loro famiglie ...


Ti eleviamo la nostra preghiera, o Signore, per ogni padre che ha ceduto alla pigrizia

e ha smesso di lottare ... Per chi non lotta e non vuole ancora cercare lavoro ... 

Preghiamo per ogni mamma che si preoccupa solo di se stessa e si prende cura del

suo vestito, della sua eleganza, dei suoi beni e della sua salute, dimenticando il suo

compito di seguire i propri figli e di prendersi cura della propria famiglia ...


Preghiamo per coloro che, in queste circostanze, hanno ceduto al rapido profitto,

alterando i prezzi ...


Preghiamo per chi vende la propria coscienza con la corruzione, con la droga, per chi

passa il suo tempo ubriacandosi. Preghiamo per chi ancora non sa che il cammino

richiede pazienza ... Per chi non ha ancora fatto ricorso alla preghiera perché il

Signore allevii la propria crisi... Per chi cede agli accessi d'ira, bestemmia e urla ... Per

chi diventa sempre più aggressivo verso la propria famiglia e verso se stesso ...


Preghiamo per le anime dipendenti, esaurite, che sono abituate a fare affidamento

sull'aiuto, e lo esigono dalla Chiesa ... 

Preghiamo per ogni “figlio disobbediente della Chiesa” che si accontenta di

teorizzare e criticare, e non sa rispondere con grazie e gratitudine a ciò che la Chiesa

fa ... anzi, dice cose false e ferisce con parole e vuote accuse tutti coloro che in essa

lavorano per il bene ...


Padre Nostro, Ave Maria e Gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi



Quarta stazioneGesù incontra Sua Madre addolorata 

Incontra le madri tristi della città


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo ... perché con la Tua santa croce hai

redento il mondo...


Quante donne sono rimaste vedove e quante donne hanno perso i loro figli in

questa feroce guerra; questa guerra che ha rubato la cosa più bella nella vita di una

madre: il marito o i figli... Quante madri i cui occhi non conoscono più il sapore del

sonno, e il cui cuore è ferito dalla tristezza e dal dolore, perché i loro cari sono morti

in questa guerra e, con loro, sono morti tutti i sogni e le speranze che avevano

disegnato per loro da quando erano nella culla.


Quante mamme hanno salutato i loro figli emigrati e non li hanno più visti ...


Quante altre mamme, che hanno sopportato il peso e l'afflizione degli anni,

lavorano giorno e notte per sfamare i loro bambini affamati ... Quando tornano a

casa per qualche ora, lavano il bucato con le mani screpolate e provano, senza luce

né gas, a preparare piatti semplici che riempiano i bambini ...


Simeone disse a Maria: «Quanto a te, la spada del dolore ti trafiggerà il cuore.» ...

Simeone stava profetizzando sul cammino di sofferenza che solo Maria avrebbe

vissuto, o profetizzava su ogni madre siriana che ha perso un marito, che sosteneva

la famiglia o un figlio prezioso?


Preghiera

Oh Maria, ferita dalla spada della violenza e dell'ingiustizia, nelle tue mani affidiamo

le nostre madri in Siria, con tutti i loro dolori e ferite ancora aperte ...


Oh Gesù, che porti la croce e che oggi percorri, con la Tua croce, le strade del nostro

Paese, lascia che i tuoi occhi doloranti abbraccino gli sguardi smarriti delle nostre

madri, dando loro un lampo di consolazione, un barlume di conforto e di speranza. 

Signore, aiuta le madri in lutto e conforta i loro cuori. 

Sii presente per riempire la vita delle madri, i cui figli le hanno abbandonate per le

terre di espatrio ... 

Aiuta le madri eroiche, che portano il peso della vita, a soddisfare con il sudore della

fronte i bisogni quotidiani dei loro figli... 

Ascolta la preghiera delle madri, Signore, questa preghiera che esprime i bisogni

della nostra società e delle nostre famiglie ... 

Tu che non hai respinto la richiesta della Tua Vergine Madre a Cana in Galilea,

ascolta le loro preghiere affinché possiamo godere presto della pace e di migliori

condizioni di vita nel Paese, e che la stabilità pervada ogni famiglia...


Padre Nostro, Ave Maria e Gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi


Quinta stazioneGesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la croce

Molti fratelli pregano con noi e per noi e ci soccorrono con il loro aiuto


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo ... perché con la Tua santa croce hai

redento il mondo


Indubbiamente, la croce che portano le nostre spalle è pesante.

Com'è crudele questo tempo di guerra senza fine ... Quanto dolore ... è troppo

grande per noi da sopportare ... Quanto abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a

portare le nostre croci!


Ma in mezzo al nostro indicibile dolore e sofferenza, abbiamo incontrato molte

persone, come Simone di Cirene; persone che non conoscevamo prima. Persone che

non abbiamo mai visto né incontrato, ma che ci sono state inviate dalla provvidenza

di Dio ... Hanno sentito la brezza dello Spirito Santo, lo spirito di amore, che li ha

spinti a pensare alla nostra sofferenza, che è diventata la loro sofferenza, al nostro

dolore, che hanno provato, e che è diventato il loro ...


Queste persone coraggiose, piene di amore per il prossimo, si sono rifiutate di

restare a guardare e così hanno iniziato un percorso di liberazione ed abbandono: si

sono tolte un pezzo di cibo dalla loro bocca, per offrirlo ai nostri affamati ... Si sono

rimboccati le maniche per aiutare i nostri poveri afflitti, incontrando attraverso di

loro Gesù che porta la Sua croce. 

Sono loro i veri discepoli di Gesù, apostoli dell'amore e della misericordia ...


Infatti, negli anni della nostra prova, abbiamo visto tanti che hanno preso Simone di

Cirene come esempio e modello per noi ... ogni persona, ogni famiglia e ogni

parrocchia, pregano per la pace in Siria e nel mondo; tutte queste persone pregano

perché siamo saldi nella nostra fede e nella nostra speranza ...  

Ne abbiamo visti tanti come Simone con un cuore generoso. In ogni persona, in ogni

famiglia, in ogni parrocchia, ciascuno, e non solo il virtuoso, ha offerto il necessario,

per sostenere e aiutare i figli della Siria, in particolare i figli di Aleppo, sofferenti per

l’incurabile malattia della guerra, che vivono ancora le sue mortali e spiacevoli

conseguenze ...


Preghiera:

Benedici, Signore, i cuori dei nostri cari e dei nostri benefattori; benedici i loro occhi

che ci guardano con sguardi di tenerezza; benedici le loro sensibili orecchie che

ascoltano i nostri gemiti; benedici le loro mani e le loro braccia che ci sostengono;

benedici le loro occupazioni quotidiane; benedici le loro vite e le loro famiglie, affinché le benedizioni trabocchino in loro ...

Ti chiediamo anche di toccare il cuore duro e di pietra dei nostri figli, in patria e

all'estero, coloro che, invece di tendere una mano alla sofferenza dei fratelli, si

defilano, rimangono spettatori, insensibili, guardano senza vedere le sofferenze

delle persone, lavando le proprie mani davanti a loro. Gesù Cristo che ci consoli con

la Tua pace, togli dal loro petto il cuore di pietra, e metti in loro un cuore di carne,

per sentire la sofferenza degli altri e aiutarli ad alleviarla.


Padre Nostro, Ave Maria e Gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi


Sesta stazione:  Contempla Gesù che si asciuga il volto Santa Veronica con un fazzoletto

I nostri sacerdoti e le persone consacrate, fonte di consolazione sulla via della

croce

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... perché con la tua santa croce hai redento il

mondo...


In mezzo al dolore e all'angoscia, ci hai mandato, Signore, persone che ci amano

come Veronica: ha visto nei nostri volti preoccupati e imbronciati l'immagine del

tuo volto pieno di luce e di bellezza, così ha preso l'iniziativa di prendersi cura di noi ,

mostrando la tua cura, amore e tenerezza a nome di tutti.


Infatti, abbiamo visto santa Veronica in ogni monaco o sacerdote che non ha chiuso

la porta per ritirarsi nella sua vana tranquillità, voltando le spalle alle nostre

sofferenze; 

Abbiamo visto la sua persona in ogni consacrato o sacerdote che ha aperto il suo

cuore e la sua casa alle persone, soffrendo con loro e servendole giorno e notte nei

loro bisogni umani e spirituali, lavando loro i piedi e dando la vita per amore

dell'uomo, di ogni essere umano... 

Abbiamo visto la sua figura in ogni laico che è rimasto a prendersi cura dell'uomo,

che è rimasto sulla terra per aiutare chi soffre e chi ha fame, condividendo ciascuno

il suo pane e la sua provvidenza... 

Beati gli occhi che ti hanno visto nei poveri e nei poveri. 

Beate le mani che si sono affrettate a mostrarti tenerezza nel prendersi cura degli

afflitti... 

Beata ogni mano attiva ed efficiente che ha contribuito e contribuisce al conforto di

tutti coloro che portano la croce della guerra e della sofferenza...


Preghiera

Ti preghiamo, Signore, per i nostri sacerdoti e le persone consacrate; Chi ci serve e ci

serve... 

Preghiamo per i nostri sacerdoti e le nostre persone consacrate, che non esitano ad

accompagnarci, umanamente e spiritualmente, guidandoci in questo tempo

presente sulla via del cielo... 

Preghiamo per ogni monaco e sacerdote che condivide con la gente il suo dolore, la

sua sofferenza e le sue aspirazioni... 

Preghiamo affinché tutti coloro che si sono esposti alla morte vadano in missione in

luoghi infiammati dal prezzo della guerra; 

Preghiamo per tutti coloro che sopportano le difficoltà del lavoro di soccorso; Chi si

stanca di ascoltare i gemiti degli altri, cercando modi efficaci per aiutarli; 

Per tutti coloro che, nonostante le dure condizioni della guerra, si affannano a

nutrire l'anima con la parola di Dio, per ravvivare il credente dalla fede, rafforzarlo

nella speranza e rafforzarlo nell'amore; 

Per il bene di coloro che mettono a morte la vita per consegnare l'Eucaristia ai

malati e agli afflitti, sotto il peso dei missili e nelle strade tortuose e buie... 

Non privarci, o Signore, e non privare la tua Chiesa di santi sacerdoti e di persone

consacrate, pieni di amore e di tenerezza, generosi nel donarsi, campioni nell'amore

e nel dare, perché in essi siate glorificati e ogni persona per amor loro possa

glorificarti...


Padre nostro, pace e gloria 

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi


Settima stazione:  Gesù cade sotto il peso della croce per la seconda volta

La nostra giovinezza non può risorgere (La tragedia del giovane in tempo di guerra)


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo... perché con la Tua santa croce hai

redento il mondo...


Membro debole e fragile del corteo del dolore e della sofferenza è il giovane che è

cresciuto senza conoscere l'infanzia: questo è il giovane che ha dovuto lasciare la

sua scuola e il suo gioco per lavorare giorno e notte per sostenere la sua famiglia,

finché il suo palmo non sia ferito e i suoi occhi sfioriti ... 

È la giovane donna che resiste a lasciare l'università, e cammina a piedi per ore,

perché non ha abbastanza soldi per usare i mezzi di trasporto ... 

È il giovane che guarda l'orizzonte e non vede una speranza immediata, come colui

che ha finito gli studi e non ha trovato un lavoro... 

È il giovane che non vede futuro in un tempo di guerra che imperversa contro di lui e

in una città che è stata per più della metà distrutta... 

È la ragazza che sogna solo un posto dove c'è un po’ di elettricità e di acqua; un

minimo per vivere in modo degno ... 

È il giovane che si getta in mare per sfuggire alla leva obbligatoria e alla fame ... 

È la giovane donna che non può sognare il calore familiare, la stabilità ... che non

può sognare di sposare la persona che ama ... 

È il giovane che non riesce a trovare un lavoro e una casa, con cui mettere su

famiglia per il futuro... 

Questo giovane e questa giovane donna cadono sotto la croce della disperazione e

non riescono a rialzarsi ...


Preghiera

Ti preghiamo, Signore, per i nostri giovani uomini e donne, che hanno diritto a una

vita dignitosa, che hanno il diritto di sognare e che hanno diritto che la nostra

società possa contare su di loro per costruire il futuro ...

Preghiamo affinché l'oscurità circostante non vinca la luce che è dentro di loro, che

non soccombano alla disperazione e allo sconforto, ma piuttosto siano rafforzati da

Te e siano pieni di speranza, operando per sanare le ferite di questo Paese trafitto ...

Preghiamo affinché irrobustiscano le loro gambe e sostengano i loro passi con la

fede in Te, mentre percorrono la Tua strada, la strada dell'amore e del dono...


Noi Ti preghiamo di rendere saldi i loro cuori in mezzo alle alte onde del mare e agli

uragani che li colpiscono da tutte le parti ... 

Preghiamo per loro, che le loro fiaccole non si spengano, che le loro risate non si

spengano, che il loro coraggio non si spenga ... 

Preghiamo che realizzino i loro sogni di una vita dignitosa ...


Padre Nostro, Ave Maria e gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi



Ottava Stazione: Gesù conforta le figlie di Gerusalemme

Un popolo sofferente offre le sue sofferenze per la salvezza del mondo intero


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo ... perché con la Tua santa croce hai

redento il mondo ...


La croce è strumento di salvezza per il mondo intero, quando viene accolta con

pazienza e umiltà, unendo le sue sofferenze alle sofferenze del Salvatore”. Questa è

la convinzione di ogni cristiano siriano che segue il suo Maestro sulla via della

sofferenza. 

Nella crisi, molti credenti in Siria hanno mescolato la loro preghiera con l'offerta di

se stessi e del loro dolore, consapevoli del ruolo di questa offerta, unita a quella di

Gesù, per la salvezza del mondo ... 

Hanno offerto le loro sofferenze per la salvezza dell'uomo; hanno offerto le loro

preghiere e sofferenze per la salvezza di tutti, anche di coloro che deliberatamente li

feriscono e li distruggono con malvagità ... 

Hanno donato il dolore dei lunghi anni di guerra e pregano per chi come loro in

diverse parti del mondo vive la croce della guerra ... 

Hanno offerto le loro sofferenze per il bene degli abitanti delle città e dei paesi miti

che godono della pace, affinché il flagello della guerra non li affligga, affinché i loro

abitanti non conoscano la sofferenza e il dolore che essi stessi provano. 

Hanno offerto le loro sofferenze affinché il male e la guerra non abbiano l'ultima

parola, ma il bene e la pace possano prevalere in tutte le parti della terra.


Preghiera

Donaci, Signore, la consapevolezza del grande ruolo della croce nella nostra vita. 

Donaci una consapevolezza più profonda del valore della croce che portiamo per la

salvezza del mondo

Donaci di presentarTi le nostre sofferenze, di offrire le nostre sofferenze come

"olocausto" davanti ai Tuoi altari... 

Donaci di trasformare le nostre lacrime in un'offerta di preghiera, e donaci una

preghiera da offrire per la salvezza del mondo ... 

Donaci di offrirTi tutti i dolori, tutte le difficoltà, mettendo tutte le nostre anime

nelle Tue tenere mani, per il bene di ogni Paese ferito dalla guerra ... 

Possano le spine della nostra vita essere le rose degli altri, anche per coloro che ci

offendono, e l'amarezza della nostra vita sia un sollievo e una consolazione per ogni

anima afflitta ...


Padre Nostro, Ave Maria e Gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi



Nona stazioneGesù cade sotto la croce per la terza volta 

La tragedia degli anziani in tempo di guerra


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo ... perché con la Tua santa croce hai

redento il mondo ... 

Quanta più sofferenza subiscono gli anziani in tempo di guerra... 

Alcuni di loro soffrono per la perdita di bambini che non trovano piu’ uno spazio,

così sono fuggiti in cerca di un paese sicuro lontano dalla guerra.  

Altri di loro, i vecchissimi rimasti soli, non trovavano nessuno che portasse loro un

bicchiere d'acqua per dissetarsi o un pezzo di pane per placare la fame ... 

Alcuni ancora sono malati e per il futuro sono imprigionati in casa o a letto, incapaci

di portare da soli i loro fardelli, e altri vagano per le strade chiedendo simpatia e una

parola di amore e sostegno ... 

Altri di loro, che hanno servito il loro Paese per decenni, non sono in grado, con le

loro magre pensioni e con i prezzi alle stelle, di soddisfare i loro bisogni di cibo e

medicine ... 

In quanto a coloro che sono stati colpiti dal Corona virus, e con le istituzioni mediche

fatiscenti durante la guerra, con la mancanza di strumenti e il costo e la scarsità dei

medicinali, alcuni hanno perso la voglia di vivere e hanno iniziato a chiedere al

Signore che togliesse loro la vita ... In effetti, più volte negli ultimi anni, abbiamo

sentito alcuni di loro dichiarare, come Giobbe, il giorno della propria nascita come un giorno di lutto ...


Preghiera

Ti preghiamo, Signore, per ogni anziano che si sente solo;

Per ogni anziano che sente il peso dell’età e della debolezza;

Perché ogni vecchio rimasto solo, che non ha nessuno all'infuori di Te;

Per qualsiasi persona anziana bisognosa di cibo e medicine;

Per tutti gli anziani privati di gentilezza e tenerezza ...

Sii la loro consolazione nell’angoscia, sii il loro aiuto quando la loro forza viene

meno, affinché non cadano sotto il peso delle loro croci ... 

Non permettere, Signore, che si induriscano i nostri cuori in modo che non vediamo

le loro sofferenze;

Concedici invece di essere attenti a tutti gli anziani che ci circondano, che sono nelle

nostre case, sulle nostre strade e nei nostri quartieri, affinché li sosteniamo e li

amiamo come vogliamo essere amati noi ...


Padre Nostro, Ave Maria e Gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi



Decima stazione:  Gesù è spogliato delle Sue vesti e dissetato con una spugna imbevuta di aceto e fiele 

Un popolo la cui ricchezza è stata spogliata e un futuro povero che soffre tutta

l'amarezza del bisogno


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo... perché con la Tua santa croce hai

redento il mondo...


Il Creatore ha dato alla Siria una grande ricchezza sotto le pieghe del suo suolo,

petrolio e minerali, gas ... Sopra la terra c’è abbondanza d'acqua e ci sono terre

vulcaniche. Questo rendeva il terreno fertile e ricco di frutti, oltre a diventare la casa

di un bestiame unico... il cotone era di prima qualità, così come gli ulivi, che danno i

migliori oli...


La diversità geografica e climatica tra il deserto e la costa, tra il nord ed il sud,

rendeva dei benefici innumerevoli... Quanto più se si pensa che la Siria, per

l'abbondanza di grano che conteneva, era considerata come "il granaio dell'Impero

Romano." 

Con la guerra, il paese è stato spogliato di tutte le sue ricchezze ... Rimase senza

elettricità per mancanza di accesso al petrolio e al gas; senza cotone e senza grano

... la sua ricchezza animale e vegetale è diventata insufficiente a coprire i bisogni dei

suoi abitanti...


La fuga di cervelli di medici, ingegneri e scienziati, e l'emigrazione dei suoi giovani

intelligenti, piuttosto geniali, l'hanno derubata di ogni possibilità di risorgere ... Così

sono emigrati tutti per ricostituirsi una patria ovunque, lasciando il loro Paese

povero e bisognoso di qualcuno per ricostruirlo...


Anche Aleppo, la capitale economica che ospitava il 60% delle industrie del Paese, è

stata spogliata delle sue fabbriche, tutte distrutte dalla guerra ... La città è stata

spogliata della sua potenza industriale...


Negli primi anni di guerra, i ricchi emigrarono portando con sé il loro capitale,

mentre al resto dei ricchi vennero a mancare tutti i loro beni e i loro soldi ... Così,

l’indomani, colui che era felice è divenuto povero, nudo e vive nell'amarezza e nel

dolore... 

È la guerra in cui l'avidità dell'uomo e il desiderio di possedere la proprietà gli appare più orribile... in cui tutto viene rubato senza che sia rimasto nulla...


Preghiera

O Creatore, Tu nutri e Ti prendi cura degli uccelli del cielo, e vesti sontuosamente i

gigli dei campi... Hai riempito il mondo di doni e tesori sufficienti per tutti... 

Ma il peccato dell'uomo, la sua avidità, la sua invidia e il suo egoismo, lo portano a

pensare sempre di accumulare cose buone a spese degli altri ... Al contrario, la sua

avidità tende a rubare agli altri per arricchirsi a loro spese, per creargli la falsa

sicurezza che invano ha cercato fin dagli albori della storia, senza trovarla...


La guerra è il prodotto del nostro peccato, o Signore; la guerra è il prodotto

dell'avidità, dell'invidia e della preferenza di ciascuno di noi in rapporto agli altri ...


Concedici, Signore, di tornare a Te pentiti, affinché impariamo da Te a rinunciare a

tutti i beni ed a riflettere sul disegno della creazione che hai perfettamente

realizzato; pensa al regno dell'amore che volevi ...


Concedici di tornare alla "prima bellezza" in cui siamo stati creati, affinché possiamo

capire che la terra è sufficiente per tutti noi e che possiamo godere di tutte le sue

ricchezze, come una famiglia, condividendola con gli altri.

 

Padre Nostro, Ave Maria e Gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi




Undicesima stazioneGesù è inchiodato alla croce

Un popolo appeso alla croce


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo ... perché con la Tua santa croce hai

redento il mondo ...


Il nostro Paese è diventato sospeso tra terra e cielo, senza presente né futuro... 

È sospeso lì, tra le lotte, con un respiro intermittente, presagio di morte

imminente...

Il dolore aumenta in ogni suo punto ed è lacerato e smembrato...

È sulla croce da più di undici anni e i suoi figli non possono vivere una vita dignitosa.


Dal 2019, le sanzioni economiche che ci vengono imposte, aumentano ogni giorno la

povertà e il dolore delle persone... aumenta la fame, aumenta il dolore e aumentano

le tenebre... fino all'infinito... 


Allo stesso modo, l'epidemia di Corona, iniziata nel 2019, ha imposto sempre più

sofferenze alla popolazione, e la mancanza di ospedali colpiti dalla guerra, la

mancanza di medici e medicinali e il gran numero di malattie aumentano ogni giorno

il conflitto tra le persone, fino a pensare che non ci sia soluzione o cura... Molti

pazienti sono morti per asfissia a casa, per mancanza di cure e di denaro...


Preghiera

Ti preghiamo, Signore, per il nostro popolo che aspira a una vita dignitosa, aspira

alla pace, alla stabilità ...

Preghiamo per gli abitanti della nostra città che sognano una vita dignitosa, con

condizioni umane dignitose che gli assicurino una vita dignitosa... 

Preghiamo per il nostro Paese, per il suo presente e per il suo futuro, per l'unità del

suo territorio... 

Preghiamo che lo spettro dei castighi e le piaghe e i mali naturali si allontanino da lui .

Preghiamo per tutti i Paesi del mondo, affinché ogni popolo e ogni persona possa

godere di una vita dignitosa... 

Preghiamo per condizioni di vita migliori nel nostro Paese e nel mondo... 

Preghiamo affinché ogni nazione possa fornire cibo, medicine, luce ed elettricità ai

suoi figli. 

Preghiamo per un migliore utilizzo delle risorse a beneficio di tutti, al fine di

sviluppare una ricerca scientifica pacifica che contribuisca alla prosperità dei popoli

e alla soluzione, in tutti gli aspetti, dei loro bisogni ... 

Preghiamo per lo sviluppo della scienza medica e delle scoperte, che aiutino a porre

fine a tutte le epidemie e le malattie... 

Preghiamo per un uso moderato e appropriato dell'ambiente che non lo attacchi né

lo distrugga, ma piuttosto rispetti la volontà del Creatore in esso, affinché serva

tutte le generazioni presenti e future...


Padre Nostro, Ave Maria e Gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi



Dodicesima stazioneGesù muore sulla croce

Le persone muoiono ogni giorno


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo perché con la Tua santa croce hai redento

il mondo... 

Chi conosce la sofferenza vissuta dall'uomo in tempo di guerra, questo "più grande

male conosciuto dall'umanità"? Per cui le persone "sperimentano ogni giorno il

sapore della morte"... Sono passati più di undici anni dall'inizio della guerra e il

declino del Paese sta ancora accelerando sotto tutti i punti di vista, in termini di

prezzi elevati, scarsità di risorse e mancanza del cibo essenziale e di medicine...


È un Paese che ha perso più della metà della sua popolazione a causa della morte e

dell'emigrazione, e la Chiesa ha perso due terzi dei suoi figli senza sapere dove

finissero i viaggi... Centinaia di migliaia di persone sono state portate via e nessuno

sa niente di loro ... Abbiamo seppellito innumerevoli figli con le nostre stesse mani.


L'epidemia ha posto fine a ciò che la guerra aveva iniziato, e abbiamo perso molte

persone, e persino famiglie, così che il numero della nostra comunità cristiana è

diminuito sempre di più...


Aleppo: il suo centro storico è ancora distrutto e una grande percentuale dei suoi

edifici è ancora in rovina ...


Molte case subiscono ancora gli effetti dei razzi ... Molti muri sono ancora crepati e i

tetti possono cadere su persone sdraiate tremanti per il freddo invernale ...

Il fetore della morte impregna ancora ovunque e in ogni angolo.


Sono passati più di dieci anni e stiamo ancora aspettando la luce e l'alba del mattino,

sapendo che se la morte ha portato via buona parte delle anime, la disperazione ha

mietuto molti più di quelli in cui sono morti la speranza di un futuro che assicuri loro

una vita decorosa...


Preghiera

Ti preghiamo, Signore, che la guerra sia lontana da tutti i Paesi

Ti preghiamo, Signore, per tutti i Paesi che oggi soffrono la guerra, perché in essi si

spenga il fuoco, che torni la pace, che inizi la costruzione e che la stabilità duri ...


Ti preghiamo, Signore, per tutti i Paesi che da decenni non conoscono la guerra,

affinché possano sempre godere della stabilità e della pace, mentre hanno la bontà,

la dolcezza e la tranquillità dei loro figli ...


Preghiamo per chi detiene il potere, per i capi dei popoli, affinché scelgano la pace

piuttosto che la guerra, sapendo che ciò che si ottiene con la pace non può essere

ottenuto con la guerra, e che il vincitore non è chi entra in guerra, ma chi sa come

proteggere il proprio Paese dai suoi misfatti e dai suoi effetti.


Ti preghiamo per tutti gli emigrati, che sono stati costretti a lasciare la loro patria, la

loro gente, i loro parenti e la loro cultura... affinché il Signore sia per loro una

colonna di fuoco e di luce, proteggendoli da ogni pericolo e portandoli in un porto

sicuro in cui possano rifugiarsi ...


Padre Nostro, Ave Maria e Gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi



Tredicesima stazioneGesù è deposto dalla croce

Sulla strada per il cimitero


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo ... perché con la Tua santa croce hai

redento il mondo... 

Chi conosce la verità su ciò che sta attraversando l'essere umano, ma l'intero popolo

siriano, non può che confermare lo stato di morte clinica da cui non c'è ritorno per

nessuno ... Può dichiarare con forza che ogni vivente è morto, anche se respira

ancora...

Chiunque veda la realtà della distruzione avvenuta nelle infrastrutture, la realtà della distruzione degli edifici e la realtà della distruzione economica ...

Chiunque abbia familiarità con le cifre su quanto può costare ricostruire il Paese può

solo rimanere stupito dall'entità della distruzione e afferma che costruire un nuovo

paese dal nulla altrove è molto più facile che ricostruire questo paese distrutto...


Com'è stato difficile parlare di speranza ad una donna che ha perso il suo bambino!

Com'è stato difficile consolare un padre che ha perso il figlio a causa del proiettile di

un cecchino! Quanto è stato difficile consolare i bambini che hanno visto la madre a

pezzi dopo che è stata colpita da una granata, e quanto è stato difficile consolare i

genitori che hanno perso i loro due figli sotto le macerie ...


Com'era difficile trasferire i morti nelle bare dalle case, per metterli nel carro

funebre e trasportarli al cimitero... 

Ricordo bene come seppellivamo i nostri morti negli spazi che ci venivano dati

temporaneamente, perché non era possibile raggiungere i cimiteri posti sulle linee

di scontro a fuoco ... 

Com'era difficile accompagnare i morti al cimitero... Com'era difficile consolare chi

gli era vicino... Questa sofferenza si è ripetuta all'infinito negli ultimi anni...


In questi tempi difficili non ci sono tante parole, ma silenzio, una preghiera

silenziosa al Signore che è capace di tutto, perché porti consolazione e non lasci che

si perda la speranza ... 

In questi momenti dolorosi, non abbiamo altra scelta che stare al fianco degli afflitti

e condividere le loro lacrime, unica soluzione per consolare i loro cuori,

accompagnarli nella sepoltura dei loro morti e sostenerli mentre ripongono le ceneri

nelle bare ...


Preghiera

O Signore, tu che hai provato l'amarezza del dolore con la vedova di Nain, che

piangeva sul suo neonato. 

Abbi pietà delle anime dei nostri figli che si sono addormentati nella tua speranza e

consola i cuori delle loro famiglie e dei loro cari ... 

Donaci di imitarti di più nella misericordia e nella tenerezza, nella premura e nel

sentimento verso gli altri. 

Concedici di «gioire con quelli che esultano e piangere con quelli che piangono»,

affinché possiamo seguire il tuo esempio e guadagnare il posto alla Tua destra,

quello di coloro che Ti hanno visto da vicino e Ti hanno visitato nei malati, Ti hanno

vestito negli ignudi, Ti hanno dato da bere negli assetati, Ti hanno dato da mangiare

negli affamati, Ti hanno visitato in prigione ...


Padre Nostro, Ave Maria e Gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi


Quattordicesima stazioneGesù è deposto nel sepolcro

Ciò che ci conforta e rafforza la nostra speranza è che Lui è risorto!


Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo ... perché con la Tua santa croce hai

redento il mondo ...


Nel cordoglio che ciascuno rivolge davanti alla porta della chiesa e davanti al

cimitero per le famiglie dei defunti, sottolineiamo una frase che ci scambiamo

insieme, che è: “Cristo è risorto, è veramente risorto”. È la stessa frase che

ripetiamo nello scambio degli auguri pasquali.


Di fronte alla realtà della morte che l'uomo sperimenta, dove non c'è speranza

fisiologica per la risurrezione della carne, ciò che fa la differenza è la risurrezione di

Cristo dai morti.


Questo fatto ci fa guardare con occhi pieni di speranza l'unica cosa che può fare la

differenza.

È l'unico evento che può cambiare ciò che non può essere cambiato.

L'unica cosa che può trasformare la morte in vita e far trionfare il bene dove regna il

male e la guerra in pace e la distruzione in edificazione ...

Dall'evento della risurrezione di Cristo traiamo forza e fiducia che Lazzaro è tornato

in vita dopo essere morto e in decomposizione ...


Perciò, quando tutti dicono che la Siria è morta, diciamo con Gesù: “essa dorme”

come la figlia di Giairo. 

Noi fermiamo la bara e la tocchiamo con la mano di Gesù, per fermare il cammino

verso il cimitero e per dire che la figlia risorgerà perché l’amore del Signore per noi,

come il Suo amore e la Sua tenerezza per la madre del bambino, è più forte della

stessa morte.


Non abbiamo garanzie umane e non abbiamo orizzonte visibile con gli occhi del

corpo, ma la risurrezione di Cristo è la nostra garanzia ed è l'orizzonte che

guardiamo ...

Alla luce della risurrezione di Cristo, sappiamo con certezza che il mattino sorgerà e

vedremo la luce. Il Signore stesso è Colui che trasforma la nostra realtà dolorosa in

un lieto fine, in cui l'ultima parola non può essere per la morte ma per la vita,

l'ultima parola non sarà per il male, ma per il bene, e non sarà l'ultima parola per la

guerra, ma per la pace ... 

Cristo è risorto ... In verità è risorto.


Preghiera

Donaci, o Signore, una fede incrollabile nella Tua risurrezione, nella sua potenza e

influenza, intervenendo nella nostra vita quotidiana e nella nostra realtà quotidiana. 

Donaci una speranza con cui possiamo sempre guardare al futuro con ottimismo e

fiducia, un futuro che crei, nel mondo e nel nostro paese, un futuro in cui prevarrà il

Tuo Re e il Tuo Regno celeste, il regno del bene, del verità e pace... 

Dacci la forza di realizzare il nostro ruolo nella costruzione e nell'espansione del Tuo

mondo che ci hai donato nel nostro, attraverso le Tue sofferenze, la Tua morte e la

Tua risurrezione dai morti. Attraverso l'amore e la ricerca di ogni bene e di ogni pace

Riempi la nostra terra del Tuo Regno e fa che "stabilità e pace scorrano là come

fiumi", affinché possiamo adorarti.


Padre Nostro, Ave Maria e Gloria

Abbi pietà di noi, Signore; abbi pietà di noi


Preghiera finale


Alla luce della Tua risurrezione, o Signore, Ti chiediamo di riporre in noi una

misericordia per l'altro, quella misericordia che contraddistingue il Tuo tenero cuore .

Metti nel cuore di tutti i membri delle nostre famiglie lo spirito di solidarietà e di

condivisione, perché siamo generosi nel rispondere ai bisogni degli altri e alleviare le

loro sofferenze ... Facci capire che nelle nostre case più povere c'è sempre qualcosa

da offrire a chi ne ha più bisogno, e che prendersi cura dei nostri malati e degli altri è

il minimo per vivere la nostra umanità e il nostro cristianesimo ... 

Per la Tua risurrezione, Signore, fa' crescere in noi il Tuo amore, affinché facciamo a

tutti coloro che ci circondano ciò che vogliamo che le persone facciano per noi... 

Donaci il coraggio dell'amore, perché sia forte la nostra volontà di fare sacrifici...

Donaci la creatività dell'amore, in modo che possiamo costantemente pensare e

progettare come amare il nostro prossimo in modo creativo ...

Concedici l'apertura dell'amore, che non siamo chiusi tra di noi, nella nostra

famiglia, in ciò che ci circonda, ma allarghiamo la nostra tenda per accogliere tutti,

anche i lontani, anche i nemici ...

Donaci la libertà dell'amore, affinché nel nostro dono non desideriamo altro che

l'amore stesso, affinché non desideriamo altro che amarti nella persona di ogni

bisognoso e povero ...

E rendici testimoni amorosi della Tua risurrezione dai morti e della Tua vittoria

sull'inferno, perché si levino ovunque voci che annunzino la Tua gloriosa

risurrezione, dicendo: Cristo è risorto, è veramente risorto!


giovedì 7 aprile 2022

Camminare insieme. Lettera da Aleppo


Lettera da Aleppo n. 43 (4 aprile 2022), dai Maristi Blu

traduzione di Maria Antonietta Carta


Il Santo Padre ci invita a vivere un tempo di sinodalità a livello di Chiesa universale. Questo termine significa “camminare insieme”. Dopo l’ invito, i rappresentanti della Chiesa cattolica di Siria (3 Patriarchi, 17 vescovi, esponenti di tutte le congregazioni religiose e di tutte le associazioni caritatevoli della Siria) si sono trovati uniti nella volontà di vivere una dimensione particolare di questo cammino sotto il tema "La Chiesa, casa di carità, sinodalità e coordinamento”.

La Conferenza si è tenuta a Damasco dal 15 al 17 marzo 2022 e ha riunito più di 200 partecipanti siriani provenienti da tutte le regioni del Paese e delegati della Curia Romana e della ROACO (le varie organizzazioni cattoliche internazionali per l'aiuto alle Chiese Orientali). Hanno partecipato anche quattro Maristi Blu.

Nel suo discorso di apertura, il cardinale Sandri, Prefetto del Dicastero delle Chiese Orientali, ha definito gli obiettivi: Pensare, riflettere, condividere, coordinare “prendere anche i pesi dell'uno e dell'altro”. Egli ha trasmesso un messaggio di Papa Francesco in cui il Santo Padre ci invita a essere “con le nostre iniziative, un segno tangibile della carità della Chiesa alimentata dal Vangelo.”,  In questo momento di grave crisi economica per la Siria, è stato importante incontrarsi, condividere, coordinare le nostre attività presenti e soprattutto cercare di prevedere il futuro. 

Come se le conseguenze della guerra e le sanzioni economiche occidentali non bastassero a gettare la popolazione siriana nella miseria e nella precarietà, la guerra tra Russia e Ucraina è arrivata ad aggravare le carenze e la crisi economica, moltiplicando le nostre disgrazie e le nostre preoccupazioni quotidiane. Da un giorno all'altro, i prezzi salgono vertiginosamente. Faccio alcuni esempi: poiché l'elettricità è ancora razionata (ne abbiamo due ore al giorno), l'abbonamento settimanale a un ampere da un generatore privato per accendere due lampadine e un mini-frigo è passato, in 15 giorni, da 12.000 a 18.000 Lire Siriane. Facendo i conti, sono 72.000 Lire Siriane al mese, quindi più di tre quarti di uno stipendio mensile medio. Rassegnate e prive di mezzi economici, molte famiglie sono costrette a rimanere all'oscuro dopo il tramonto. I prezzi del cibo salgono alle stelle. Un litro di olio vegetale è aumentato in una settimana da 13.000 a 17.000 Lire Siriane. 

Viviamo in tempi difficili e la luce non si vede all'orizzonte. Come Maristi Blu, nelle nostre attività quotidiane traduciamo il messaggio che il Santo Padre ha rivolto ai partecipanti al Convegno di Damasco, ricordando l'immagine usata da san Paolo nella sua lettera ai Corinzi dei membri della Chiesa che formano un corpo unico: "Tra le membra di questo corpo c'è l'ascolto, la condivisione dell'amore, il sostegno reciproco e soprattutto la consapevolezza del ruolo che ciascuno è chiamato a svolgere".

Prosegue il nostro programma di distribuzione di un paniere alimentare mensile a più di 850 famiglie tra le più povere. Non possiamo permetterci di fermarlo, vista l'estrema povertà che incontriamo ogni giorno. Continua anche il progetto “Pane condiviso”, per offrire un pasto caldo quotidiano a 210 persone ultra ottantenni che vivono spesso in grande solitudine ed estrema povertà. Vediamo quanto queste persone abbiano bisogno di una presenza tenera e amorevole, di dialogare e raccontarsi. Per questo, e nell'ambito della formazione di tutti i nostri volontari maristi e in occasione della Quaresima, abbiamo offerto loro l'opportunità di incontrare questi anziani. A due a due li hanno visitati per vivere un momento di ascolto e condivisione. Molti hanno chiesto loro di tornare.  Oltre al pasto caldo giornaliero, abbiamo scelto di abbonare per un ampere chi è senza elettricità. 

Il 21 marzo, i bambini dei progetti educativi “Voglio imparare” e “Imparare a crescere” hanno potuto celebrare la festa della mamma. Non lo facevano da due anni a causa della pandemia Covid 19.  I progetti “Sviluppo delle donne” e “Taglio e cucito” hanno completato le loro sessioni di formazione. Ne hanno usufruito oltre 60 donne. Altre trarranno beneficio dalle prossime sessioni che avranno inizio in questi giorni. 

Il progetto medico continua a portare sollievo a molti pazienti. Questo è uno dei progetti più cari da portare avanti, dato il costo esorbitante delle cure e dei farmaci attualmente in Siria. Stiamo scoprendo sempre più violenza nei nostri bambini e adolescenti. Il progetto di sostegno psicologico “Semi” fornisce una risposta educativa a questa esplosione di violenza (verbale e gestuale), con un sostegno spesso personalizzato. 

Crediamo profondamente che il modo migliore per aiutare i nostri concittadini e i nostri correligionari a sopravvivere e a guardare al futuro con un po' di serenità sia quello di consentire loro un lavoro e un mezzo di sussistenza per essere indipendenti dagli aiuti forniti dalle ONG. Questo è il motivo per cui stiamo portando avanti il nostro programma MIT (per la formazione degli adulti in varie abilità e per insegnargli come gestire i propri progetti). Il nostro programma di microprogetti li finanzia e li sostiene per tre anni. Il programma di formazione professionale permette ad altri adulti di imparare un mestiere in due anni, facendo l'apprendista presso un professionista. 

Nei nostri vari progetti, come Maristi Blu non facciamo né elemosina né beneficenza. “Camminare insieme” in un percorso di solidarietà è stato il nostro carisma fin dall'inizio. Camminare insieme significa anche vivere con altri che non condividono le nostre convinzioni religiose o culturali. È cercare di risolvere le nostre divergenze con mezzi pacifici. Camminare insieme è una scelta di vita. E come dice la canzone di Jean Claude Giannada: “Basta una lacrima perché il mondo pianga, una sola canzone per farlo ballare, una mano nella mia mano per iniziare il giro e se siamo in due, perché non migliaia? Vieni, apri la tua porta, esci dal profondo di te, vieni, ciò che porti può dare gioia. Vieni, continua la storia del libro dell'Amore, Vieni, questa notte oscura può diventare giorno! ‘’

Vi auguro una felice e santa Pasqua. Fr. Georges Sabé , Per i Maristi Blu

giovedì 31 marzo 2022

Siria, la guerra che va avanti da 11 anni: la testimonianza delle monache trappiste

 La Comunità con il suo Vescovo Mons. Abou Khazen Vicario Apostolico dei latini


In questo marzo del 2022, un anniversario doloroso ha segnato le nostre giornate e la nostra preghiera. Passato un po’ sotto silenzio, a causa dei nuovi drammi e delle nuove preoccupazioni che affliggono il mondo, si sono compiuti ormai 11 anni dall’inizio della guerra in Siria! 

Una guerra che purtroppo non è ancora finita, anche se la maggior parte del territorio siriano è ormai consolidato sotto il controllo dello Stato. Resta la presenza fondamentalista nella zona di Idleb, al confine con lo Stato turco; ormai quasi un piccolo stato a sé, che utilizza la lingua e la moneta turca, una zona dove i cristiani rimasti sono sottoposti a dure condizioni e privazioni.

Resta l’occupazione americana a est del paese, nei territori verso l’Iraq, che sfrutta le risorse del paese, restano le zone curde, instabili e bellicose nel loro desiderio di autonomia che finisce per diventare un punto debole, una carta da giocare per chi li vuole manipolare… 

E, sempre nel nord est, la situazione tragica delle minoranze cristiane, le comunità siriache che si trovano intrappolate tra diverse forze contrapposte, in condizioni di insicurezza per non dire peggio. In questa parte della Siria, si può arrivare solo in aereo (dei piccoli voli interni) perché le strade sono ancora minacciate dai jihadisti…

Anche al sud, verso il confine con Israele, nella zona drusa, le tensioni ogni tanto si riaccendono… Continuano incessanti gli attacchi missilistici di Israele su obiettivi soprattutto iraniani (zone militari e logistiche presenti nel paese su invito del governo, per sostenere l’esercito regolare siriano) nel silenzio generale dell’informazione. 

Possiamo aggiungere la crisi del Libano, con l’esplosione al porto di Beirut, e pochi mesi fa l’attacco missilistico al porto di Lattakie, che hanno reso più difficile la situazione già precaria, indebolendo gravemente la classe imprenditrice del paese, in generale la possibilità di lavoro e approvvigionamento. 

L’ottantacinque per cento della popolazione vive sotto la soglia della povertà, con fatica a procurarsi anche solo il cibo quotidiano. Quattordici milioni e mezzo di persone bisognose di sussidi, e alcune stime dicono molte di più.  La vita è carissima, tutto è aumentato: un cartone di uova oggi costa 13000 lire siriane, una bombola del gas 110000, quando uno stipendio base è di 100000 !

Imperversano le mafie, queste bande di sciacalli che ogni conflitto, ogni guerra produce… Mafie che prosperano, anche con l’aiuto delle sanzioni internazionali, che nonostante gli appelli continui fatti da esperti di geopolitica, da statisti, da innumerevoli vescovi e laici siriani che combattono ogni giorno contro gli effetti della povertà, non solo continuano, ma sono rinnovate regolarmente dai nostri Stati europei ed anzi “migliorate”, aggravate, con banale disprezzo non dico della solidarietà umana ma anche del semplice buon senso. Le sanzioni non colpiscono MAI i potenti, ma solo la povera gente… Anche scrivere questo è un’ingenuità, perché in realtà appare sempre più evidente che quello che si vuole ottenere, da parte di chi ha mosso le fila di questa guerra, non è la giustizia, non è il benessere dei popoli, ma l’instabilità necessaria per mantenere le proprie strategie internazionali… Cose dette, ridette, scritte, spiegate… Ma vale la pena forse dirlo ancora oggi, perché magari qualcuno in più rifletta, e la nostra esperienza , il dolore della nostra gente, possa servire a qualcuno. 

Oggi, da qui, vediamo preoccupati l’incoscienza con cui i nostri paesi occidentali, e l’Italia in prima fila, dimenticano la forza della diplomazia e della ragione per evitare (e almeno fermare) la guerra ucraina , (che si poteva evitare, la si prevedeva da anni…) e si lanciano spavaldamente in forniture di armi che, ve lo possiamo dire per esperienza, una volta caricate e messe in mano ai civili, continuano a sparare e a fare vittime per anni. Gli eserciti regolari si possono controllare, le armi in mano ai civili no. 

Come non essere addolorati per la prospettiva di una “nuova Siria” al cuore dell’Europa? Noi che ancora, giorno dopo giorno, vediamo partire i nostri giovani verso terre promesse che non esistono più… Conosciamo giovani, famiglie intere, che sono partite dalla guerra in Siria, e sono andate profughe in Ucraina. Ora si ritrovano in un nuovo esodo, ancora in fuga dalla guerra…

Fino a quando? 

Il “fino a quando” dipende anche da noi. Dipende dalla nostra capacità di giudizio, di discernimento sulle cose e sugli avvenimenti. Non possiamo solo “subire e sopportare” ciò che accade. Resistere è importante, e lo vediamo nella grande forza che i siriani hanno, nonostante tutto, di far fronte alla vita e alle difficoltà.  Ma oltre alla resilienza occorre l’intelligenza, cioè il “leggere dentro” le cose, farsi una opinione obiettiva, non unilaterale..  Avere una visione, e agire di conseguenza, là dove si può e come si può. 

In questa prospettiva condividiamo un evento importante, che si è svolto a Damasco dal 15 al 17 marzo. Un convegno, voluto fortemente da Roma, dal Vaticano e in particolare dalla Congregazione per le Chiese Orientali, il dicastero che segue e coordina la presenza di tutte le chiese cattoliche, cioè i vari e numerosi riti presenti in Siria e nell’Oriente cristiano.

Questo incontro ha riunito per la prima volta in modo così ampio Cardinali, Vescovi venuti da Roma, ma anche rappresentanti delle varie organizzazioni caritative internazionali ( tra cui Caritas, Aiuto alla Chiesa che Soffre, Oeuvres D’Orient, SOS Chrétiens d'Orient..) anche laiche, come le agenzie dell’ONU o la mezzaluna Rossa, insieme a Patriarchi, Vescovi , religiosi e laici di Siria impegnati nella solidarietà e nella carità.

Il tema, “ Chiesa: casa della carità: sinodalità e coordinazione”, è stato uno stimolo a importanti condivisioni, al tentativo prima di tutto di conoscersi, di confrontare le diverse prospettive, ma prima ancora di formarci insieme una coscienza, una visione appunto di ciò che stiamo vivendo, di ciò che è al cuore dell’esperienza dolorosa della nostra gente, ma anche delle sue speranza, delle possibilità reali di costruire, dopo tanta distruzione. 

Fra tutte, il contributo essenziale di Mons. Dal Toso, ha dato la vera prospettiva del nostro ritrovarci per riflettere insieme: la carità cristiana non è uno sforzo umano di solidarietà, di filantropia, di buoni sentimenti. La fonte della carità è Dio, che è amore, e la misura della nostra carità è il Cristo stesso, colui che per amore ha dato la sua vita. Per questo la nostra carità come cristiani non può nascere al di fuori della Chiesa: una Chiesa che come spiegava il Motu Proprio di papa Benedetto XVI “Deus Caritas est” , ripreso poi da papa Francesco, è una chiesa che proclama la Parola, cioè la Buona Novella, la celebra nei Sacramenti, e poi la serve nella carità.  Perciò la Chiesa offre delle persone che credono nell’amore di Dio, e crescono nella fede, prima ancora che offrire delle opere e dei progetti. Da qui nasce anche tutto l’impegno per la formazione di cristiani adulti e consapevoli. “Costruire personalità solide cristiane, è il più grande contributo che possiamo dare”. E questo ci è stato confermato anche dai fratelli musulmani presenti all’incontro, che ci hanno chiesto di prendere la nostra responsabilità specifica come cristiani nel ricostruire, nel coordinare, nel dare il nostro contributo alla rinascita di questo paese.

Solo parole ? beh, c’è sempre il rischio di fermarsi lì. Perché le sfide sono grandi: la coordinazione degli sforzi, e quindi la conoscenza reciproca, senza spirito di protagonismo ma piuttosto di collaborazione. La trasparenza nella gestione finanziaria, adottando soluzioni concrete contro la corruzione che inevitabilmente rischia di toccare anche la gestione ecclesiale delle cose. La professionalità nel preparare gli interventi di aiuto, l’attenzione ai bisogni non solo materiali ma anche spirituali delle persone. L’attenzione ai giovani, alle nuove famiglie, occupandosi di creare prospettive di lavoro, di inserimento nelle dinamiche di responsabilità della gestione comune, di risolvere il problema di alloggi a basso costo. La riqualificazione dell’insegnamento e delle scuole…

Perché le parole si realizzino, almeno fin dove si può, non si può far altro che partire da noi stessi. E’ solo l’impegno di tutti che può portare frutto.

Noi nella nostra piccola realtà cerchiamo di favorire gli incontri formativi, con gli ospiti che sempre più numerosi vengono al Monastero.. Cerchiamo di sostenere economicamente i bambini e i ragazzi per lo studio, di dare lavoro a qualche donna rimasta sola o con difficoltà in famiglia, appoggiamo qualche piccolo micro progetto (l’acquisto di qualche mucca per giovani che dopo dieci anni di servizio militare si ritrovano senza nulla in mano, per dare la possibilità di iniziare un lavoro con un po’ di reddito).....

Piccole cose, perché il vero problema è che qualunque attività si inventi, non c’è mercato. La gente non ha più nessun potere di acquisto, deve pensare al pane……

Ma lo facciamo con tutto il cuore, per contribuire a mantenere viva e reale la speranza.

E perché sappiamo che la Buona Notizia ha davvero il potere di cambiare la nostra vita, anche nelle difficoltà.

Sr Marta Luisa e la Comunità delle Monache Trappiste

da Azer -Siria, 30 Marzo 2022

mercoledì 23 marzo 2022

Il Card. Sandri a Damasco: "non aver paura piccolo greggel"


Omelia del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, nella Divina Liturgia in rito bizantino presso la Cattedrale Greco-Melkita di Damasco a conclusione della Conferenza “Chiesa, Casa della Carità: sinodalità e coordinamento” – giovedì 17 marzo 2022 A.D.

Letture Filippesi 3,20 – 4,1

Luca 9, 28b-36

Beatitudine, Patriarca Youssef Absi,

Beatitudini i Patriarchi Louis Sako e Youssef Younan,

Eccellenze Reverendissime, Arcivescovi e Vescovi,

Delegati delle altre Chiese e comunità cristiane,

Distinte Autorità,

Reverendi Sacerdoti, Religiosi e Religiose,

Sorelle e fratelli nel Signore!

Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia

1. L’esperienza dei discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, durante la Trasfigurazione è quella di uno stupore autentico, ma ingenuo: essi dapprima oppressi dal sonno sono ridestati dall’esperienza della gloria del Signore che si manifesta, e desiderano custodirla, quasi fermando il tempo, facendola diventare una dimora ove restare dimentichi di tutto e di tutti.

L’evangelista commenta le parole di Pietro dicendo “egli non sapeva quello che diceva”. Gli apostoli sono avvolti dalla nube che li copre con la sua ombra, e la paura afferra i loro cuori. Il sopraggiungere della voce del Padre, mentre dichiara che Gesù è il Figlio eletto e chiede di ascoltarlo, diventa fonte di liberazione dal senso di oppressione che li aveva raggiunti. Resta Gesù, solo, con loro, che da quel momento prende la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme, luogo della sua Passione, Morte e Resurrezione. La sua e la nostra Pasqua.

2. La tradizione della chiesa romana colloca proprio nella seconda settimana di Quaresima la meditazione di questo brano di Vangelo, ricordandoci che il nostro cammino dietro la Croce di Gesù non è fine a se stesso, ma spalanca le porte del destino di gloria e di luce che Dio ha pensato per l’umanità. Qui a Damasco, non lontano dalla Moschea degli Omayyadi con il minareto che una tradizione islamica riferisce essere il luogo ove tornerà Gesù alla fine della storia, noi celebriamo questa sera la Divina Liturgia, esperienza del cielo sulla terra, proclamando la speranza cristiana che mentre ci fa certi della città futura, ci chiede di rimanere saldi nella fede e costruire e riedificare se necessario la città terrena con la carità. Aspettiamo il ritorno del Signore, ma chiediamo la grazia come egli stesso ci chiede al capitolo 25 del Vangelo di Matteo, di saperlo riconoscere e servire in ciascuno dei fratelli più piccoli che egli pone sul nostro cammino, senza distinzione di confessione o appartenenza umana.

3. Ci domandiamo insieme se il brano della Trasfigurazione possa interpretare il nostro essere qui: anche noi infatti siamo stati convocati, non sul Monte Tabor, ma a Damasco, e molti di noi hanno dovuto percorrere centinaia di chilometri, dentro e fuori la Siria, affrontando fatiche e disagi. Ne valeva la pena, perché dietro un programma e un evento umano si celava una occasione di grazia che il Signore aveva in serbo per noi. Vescovi, sacerdoti e fedeli, appartenenti a diverse tradizioni, personale impegnato nel servizio ecclesiale della carità, agenzie di cooperazione cattoliche o non governative, ciascuno si è messo in ascolto dell’esperienza dell’altro, interrogandoci tutti sul volto che mostriamo col nostro essere o il nostro agire. Un volto pieno di rughe e impolverato, stanco ed esausto per le fatiche della vita, con vesti consunte e ormai logore, oppure un viso reso luminoso dalla grazia di Dio accolta e gratuitamente ridonata agli altri, attraverso la preghiera, la celebrazione dei sacramenti e la carità fraterna. In questo modo la veste del battesimo non si rovina e non si macchia, perché la nostra esistenza personale e comunitaria rimane ben ancorata alla sorgente della salvezza.

4. Sarebbe bello per tutti noi continuare l’esperienza di questi giorni, perché essa in effetti ci ha strappati in qualche modo alla quotidianità: non volevamo fuggire da essa, ma piuttosto aiutarci insieme a riflettere su di essa, valorizzando il bene presente ed orientando i nostri passi verso il futuro. Vorremmo forse come i discepoli fare tre capanne per restare, per dimorare in questo dono del Signore. È proprio Lui però a dirci: “il vostro posto è là, là in mezzo a loro, l’amore che vi ho dato portatelo nel mondo. Io sono venuto a salvarvi dalla morte, il Padre mi ha mandato ed io mando voi”.

5. In qualcuno di noi può forse essere sorto un po’ di scetticismo: “sarà tutto come prima, non cambierà nulla, continueremo con le nostre divisioni e fatiche a camminare insieme”. Oppure nonostante tutto sale ancora l’angoscia e la paura: “il compito è troppo grande per noi! Vediamo come aumentano i bisogni, la miseria, diminuiscono le risorse e gli aiuti, con quello che succede nel mondo ora sperimenteremo una maggiore indifferenza”. Il Vangelo proclamato ci dice invece che proprio quando ci sentiamo in mezzo alla nube e siamo oppressi dall’angoscia, se teniamo aperto il nostro cuore sentiamo la voce del Padre che si rivolge anche a noi: “C’è Gesù, è il Figlio, egli è sempre con voi, non aver paura piccolo gregge”.

La prossimità di Dio la abbiamo sperimentata all’inizio della nostra Conferenza attraverso la parola che il Santo Padre ci ha rivolto nel Messaggio a noi indirizzato come anche in tutte le attenzioni che in questi anni ha sempre rivolto all’amata e martoriata Siria. Dio si è fatto vicino anche attraverso i vostri pastori che si sono spesi durante gli anni del conflitto perché giungesse qualche sollievo alla vostra sofferenza. Diciamo di più: Dio stesso si è fatto presente attraverso i vostri cuori e le vostre mani, quando avete offerto il nulla che avevate in mano a Lui perché lui potesse prenderlo e moltiplicarlo per tanta gente. Dio lo avete incontrato nei volti e negli sguardi dei bambini che avete cullato o preso per mano, in coloro per i quali avete spezzato il pane e distribuito l’acqua che disseta, nei corpi e negli animi feriti sui quali avete versato il vino della letizia e l’olio della consolazione. In tutte quelle volte in cui, Chiesa di Dio che sei in Siria, nonostante dentro e fuori il Paese molti briganti abbiano percosso i tuoi figli, ti sei chinata su di loro vivendo la pagina del Buon Samaritano, amando perché sei stata amata.

6. Cosa significa allora per noi prendere fermamente la decisione di andare a Gerusalemme come Gesù nel Vangelo? Si tratta di fare tesoro di quanto sperimentato in questi giorni, perché abbiamo sentito la Chiesa come casa della carità: ora spetta a ciascuno di noi continuare ad accoglierla come dono di Dio al suo popolo e contribuire ad edificarla, stringendoci a Cristo Pietra viva. Lo possiamo e lo dobbiamo fare insieme, come popolo che cammina lungo le strade della storia, insieme a tutti i nostri fratelli e sorelle nella fede e nell’umanità.

7. Mentre chiediamo ai responsabili di tutte le Nazioni di guardare alla sofferenze dei popoli, qui in Siria, come in Ucraina, ripetiamo loro e ripetiamo a noi stessi il monito che Papa Francesco pronunciò nella Veglia per la pace in Siria del 7 settembre 2013: quella sera si fermarono ben peggiori attacchi anzitutto per la forza della preghiera levata da milioni di cuori. Così speriamo accada il prossimo 25 marzo, quando tutti i Vescovi insieme al Papa, e invito anche i Vescovi della Siria a farlo, consacreranno l’Ucraina e la Russia al Cuore Immacolato di Maria. Diceva Papa Francesco: “Possiamo uscire da questa spirale di dolore e di morte? Possiamo imparare di nuovo a camminare e percorrere le vie della pace? Invocando l’aiuto di Dio, sotto lo sguardo della Madre di Dio, voglio rispondere: ‘Sì, è possibile per tutti!...Ognuno si animi a guardare nel profondo della propria coscienza e ascolti quella parola che dice: esci dai tuoi interessi che atrofizzano il cuore, supera l’indifferenza verso l’altro che rende insensibile il cuore, vinci le tue ragioni di morte e apriti al dialogo, alla riconciliazione. Guarda al dolore del tuo fratello e non aggiungere altro dolore, ferma la tua mano, ricostruisci l’armonia che si è spezzata, e questo non con lo scontro, ma con l’incontro! Finisca il rumore delle armi! La guerra segna sempre il fallimento della pace, è sempre una sconfitta per l’umanità”.

Madre di Dio, Maria Santissima, Santi e sante della Siria di ieri e di oggi, pregate per noi, e aiutateci a percorrere insieme la strada di luce preparata da Dio e sulla quale ci avete preceduto. Amen.

https://www.orientchurch.va/comunicazioni/damasco-marzo-2022.html

martedì 15 marzo 2022

Cade oggi l’undicesimo anniversario della 'guerra per procura' siriana, cominciata il 15 marzo del 2011

 

A Idlib siamo chiusi dentro una gabbia – ci dice il frate siriano Hanna Jallouf – manca davvero tutto, zucchero, olio riso… Inoltre viviamo sempre nel timore di qualche ritorsione da parte dei gruppi ribelli nella regione, ma negli ultimi due anni i combattimenti si erano notevolmente ridotti”. Ora lo spettro della guerra torna a tormentare le speranze delle piccole comunità cristiane dei villaggi di Knaye e Yacoubiehdove l’accordo tra il governo di Bashar Al-Assad, l’alleato russo e la Turchia garantivano, per quanto possibile in una situazione di questo tipo, una certa stabilità. Vi preghiamo di non dimenticarvi di noi – dice – che siamo ancora in balia di questa sporca guerra, in balia di persone che vogliono eliminarci! Non dimenticate le 210 famiglie di Kanye e Yacoubieh, intrappolate in una condizione drammatica”.  (Pro Terra Sancta)

Siria, c’è ancora speranza dopo 11 anni di guerra civile? Le parole di padre Ibrahim

Carissimi amici,
Pace e bene.

Oggi si fa memoria dell’inizio della crisi siriana. Ormai sono passati undici anni, mentre noi continuiamo a sperare in un giorno dove la pace illumini il nostro paese ferito. Mi vengono in mente tutti i terribili scenari di questa guerra e dei suoi risultati, specialmente la tappa del Covid e dell’embargo iniziato nel 2019 e che continua ancora oggi e si manifesta attraverso un deterioramento severo nelle condizioni di vita, continuando a lasciare le sue ombre sulla vita di ogni persona che vive ad Aleppo.
Un freddo che “morde” senza nessuna possibilità per riscaldarsi, una fame dovuta all’inflazione e all’aumento di prezzi, specialmente degli alimentari. La nostra è una vita nel buio dove abbiamo nella città due ore di elettricità che non bastano a tirare l’acqua alle abitazioni…
Per noi era quasi impossibile per giorni e giorni fare la doccia, pulire i panni e risciacquarli e stirare i vestiti…
Una realtà dura, ho detto, che continua fino ad oggi.

Con la guerra in Ucraina, si aprono di nuovo le nostre ferite… e le lacrime tornano agli occhi, perché in Ucraina si ripete il dramma del male nel mondo, si crea un focolaio nuovo, come da noi, per la sofferenza e la morte…
Seguiamo con dolore il processo nero della guerra mentre stiamo vivendo il nostro processo, di morte lenta… molto lenta…
Nella preghiera per l’Ucraina preghiamo per un mondo disordinato che perde la sua bussola e va verso la sua autodistruzione. Fra tanti risultati, la guerra in Ucraina ne ha tanti sulla vita dell’uomo in tutto il mondo, si immagini allora quali potrebbero essere le sue ripercussioni sulla vita dell’uomo che vive in Siria, in modo particolare ad Aleppo.
Alcuni giorni già prima della guerra, la farina è scomparsa dal mercato di Aleppo. Con il suo inizio, un salto severo ed improvviso di aumento di prezzi degli alimentari, ha lanciato l’uomo già battuto sulla via della morte, per un altro deterioramento, con la quale non si può più parlare di una vita degna della persona umana.

La luce nella realtà più buia

In questa situazione, ecco che un “grembiule” marrone che ha l’odore di santità di S. Francesco, che continuano a sperare contro ogni speranza… continua a lavare i piedi dei fratelli cittadini diventati tutti poveri. Davanti al peggioramento della situazione da tutti i punti di vista, se non arriva la luce, le nostre ginocchia piegate in preghiera la implorano e con il servizio umile, creativo e disinteressato, la rendono presente nella vita di ogni aleppino.

Arriva la luce, carissimi, perché Cristo è risorto; arriva perché la carità è presente ed è molto forte ed efficace;
Il Mattino c’è perché il cammino della Chiesa è un “camminare insieme” e perché siamo tutti insieme a pregare gli uni per gli altri e perché ci aiutiamo insieme a continuare questa missione ad Aleppo…  Buona continuazione nel cammino di Quaresima;
buona continuazione nel cammino di totale donazione a Dio e ai fratelli feriti della guerra;
e buona continuazione nel cammino della carità, manifesta nella preghiera e nelle donazioni generose…

Per favore, non dimenticate la Siria, per favore, in mezzo a tante preoccupazioni, non dimenticate l’uomo lasciato nella periferia esistenziale del mondo, qua ad Aleppo…Vi auguro ogni bene nel Signore.


fr. Ibrahim