"Questi governi hanno voluto questa guerra contro il mio paese per influenzare la politica adottata dal suo governo e per cambiare la sua identità nazionale, al fine di servire il progetto di un nuovo Medio Oriente composto da entità o stati deboli e permanentemente in conflitto, fondati su una base religiosa, settaria o etnica, che imita il progetto sionista di uno Stato-nazione del popolo ebreo in Israele, che nega il diritto del popolo palestinese a uno Stato indipendente. Quindi tutta la storia si riassume nella Palestina. L'intera storia si riassume a Palestina e Israele!"
"Grande Israele": il piano sionista per il Medio Oriente |
Introduzione di Michel Chossudovsky
Il
seguente documento relativo alla formazione della "Grande
Israele" costituisce la pietra angolare di potenti fazioni
sioniste all'interno dell'attuale governo Netanyahu, del partito
Likud, nonché all'interno dell'establishment militare e
dell'intelligence israeliani .
Il
presidente Donald Trump ha confermato senza mezzi termini il suo
sostegno agli insediamenti illegali di Israele (ivi compresa la sua
opposizione alla risoluzione 2334 del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite, relativa all'illegalità degli insediamenti israeliani
nella West Bank occupata). Inoltre, spostando l'ambasciata degli
Stati Uniti a Gerusalemme e permettendo l'espansione degli
insediamenti israeliani nei territori occupati e non solo, il
presidente degli Stati Uniti ha fornito una approvazione di fatto del
progetto "Greater Israel" (Grande Israele) come formulato
nell'ambito del Piano Yinon.
Tenete
a mente: questo progetto non è strettamente un progetto sionista per
il Medio Oriente, esso è parte integrante della politica estera
degli Stati Uniti, ovvero l'intento di Washington di fratturare e
balcanizzare il Medio Oriente. La decisione di Trump di riconoscere
Gerusalemme come capitale di Israele ha lo scopo di innescare
l'instabilità politica in tutta la regione.
Secondo
il padre fondatore del sionismo Theodore Herzl, "l'area dello
Stato ebraico si estende: "Dal ruscello dell'Egitto fino
all'Eufrate". Secondo Rabbi Fischmann, "La Terra Promessa
si estende dal fiume dell'Egitto (il Nilo) fino all'Eufrate,
includendo parti della Siria e del Libano".
Visto
nel contesto attuale, compreso l'assedio su Gaza, il Piano Sionista
per il Medio Oriente intrattiene uno stretto rapporto con l'invasione
dell'Iraq del 2003, la guerra del Libano del 2006, la guerra in
Libia del 2011, le guerre in corso in Siria, Iraq e Yemen, per non
parlare della crisi politica in Arabia Saudita.
Il
progetto "Greater Israel" consiste nell'indebolire ed
infine nel fratturare i vicini stati arabi come parte di un progetto
espansionista israeliano-statunitense, con il sostegno della NATO e
dell'Arabia Saudita. A questo proposito, il riavvicinamento tra
Arabia Saudita e Israele è dal punto di vista di Netanyahu un mezzo
per espandere le sfere di influenza di Israele nel Medio Oriente e
affrontare l'Iran. Inutile dire che il progetto "Greater Israel"
è coerente con il disegno imperiale americano.
"Greater
Israel" consiste in un'area che si estende dalla Valle del Nilo
fino all'Eufrate. Secondo Stephen Lendman : "Un secolo fa, il
piano dell'Organizzazione Sionista Mondiale per uno Stato Ebraico
includeva:
• La
Palestina storica;
• Il
Libano meridionale fino a Sidone e al fiume Litani;
• Le
alture del Golan in Siria, la pianura di Hauran e Deraa; e
• il
controllo della ferrovia Hijaz da Deraa ad Amman, Giordania e il
Golfo di Aqaba.
Alcuni
sionisti volevano di più - terra dal Nilo ad Ovest all'Eufrate
nell'Est, comprendente Palestina, Libano, Siria occidentale e Turchia
meridionale ".
Il
progetto sionista sostiene il movimento degli insediamenti ebraici.
Più in generale si tratta di una politica di esclusione dei
Palestinesi dalla Palestina giungendo all'eventuale annessione della
Cisgiordania e di Gaza allo Stato di Israele.
La
Grande Israele creerebbe un numero di Stati proxy. Che
comprenderebbero parti del Libano, della Giordania, della Siria, del
Sinai, nonché parti dell'Iraq e dell'Arabia Saudita. (Vedi mappa).
Secondo
Mahdi Darius Nazemroaya in un articolo di Global Research del 2011,
[Preparare
la scacchiera per lo "scontro di civiltà": dividere,
conquistare e dominare il "nuovo Medio Oriente"] il
Piano Yinon era una continuazione del progetto coloniale britannico
in Medio Oriente:
"[Il
piano Yinon] è un piano strategico israeliano per garantire la
superiorità regionale israeliana. Insiste e afferma che Israele deve
riconfigurare il suo ambiente geopolitico attraverso la
balcanizzazione degli Stati Arabi circostanti in Stati più piccoli e
più deboli. Gli strateghi israeliani consideravano l'Iraq come la
loro più grande strategica sfida da uno Stato arabo. Questo è il
motivo per cui l'Iraq è stato delineato come il fulcro della
balcanizzazione del Medio Oriente e del mondo arabo. In Iraq, sulla
base dei concetti del Piano Yinon, gli strateghi israeliani hanno
chiesto la divisione dell'Iraq in uno Stato Curdo e due Stati arabi,
uno per i musulmani sciiti e l'altro per i musulmani sunniti. Il
primo passo verso la creazione di questo è stata la guerra tra Iraq
e Iran, che il Piano Yinon studia. The Atlantic, nel 2008, e il
Giornale delle Forze Armate dell'Esercito degli Stati Uniti, nel
2006, hanno entrambi pubblicato mappe ampiamente diffuse che
seguivano da vicino le linee del piano Yinon. A parte un Iraq diviso,
che anche il Piano Biden richiede, il Piano Yinon prevede la
divisione di Libano, Egitto e Siria. Anche la partizione di Iran,
Turchia, Somalia e Pakistan segue in linea con questa visione. Il
Piano Yinon prevede anche la disgregazione del Nord Africa e la
prefigura con partenza dall'Egitto per poi riversarsi nel Sudan, in
Libia e nel resto della regione.”
La "Grande Israele "richiede la disgregazione degli Stati
Arabi esistenti in piccoli stati.
"Il
piano opera su due premesse essenziali. Per sopravvivere, Israele
deve 1°) diventare un potere regionale imperiale e 2°) deve
effettuare la divisione dell'intera area in piccoli Stati mediante la
dissoluzione di tutti gli Stati arabi esistenti. Quanto piccoli,
dipenderà dalla composizione etnica o settaria di ogni Stato. Di
conseguenza, la speranza sionista è che Stati basati sul settarismo
diventino satelliti di Israele e, ironia della sorte, la sua fonte
di legittimazione morale... Questa non è una nuova idea, né emerge
per la prima volta nel pensiero strategico sionista. In effetti,
frammentare tutti gli Stati Arabi in unità più piccole è stato un
tema ricorrente. "(Piano Yinon, oppure vedi QUI la versione originale edita da Israel Shahak)
Viste
in questo contesto, la guerra alla Siria e all'Iraq sono parte del
processo di espansione territoriale israeliana.
A
questo proposito, la sconfitta dei terroristi sponsorizzati dagli
Stati Uniti (ISIS, Al Nusra) da parte delle forze siriane con il
sostegno di Russia, Iran e Hezbollah costituisce una battuta
d'arresto significativa per Israele.
Michel
Chossudovsky, Global Research, 6 settembre 2015, aggiornato il 18
settembre 2018
Traduzione in italiano di Gb.P.