In
considerazione della pandemia COVID-19, il Consiglio di Sicurezza
tiene ancora le sue riunioni in videoconferenza. Si è incontrato la
sera del 19 agosto per discutere della "situazione politica"
in Siria. Una situazione costantemente segnalata e descritta dal
dottor Bashar al-Jaafari, ma le cui conseguenze sono sempre più
disastrose per il sommarsi di una guerra spietata diretta e poi
indiretta che dura da più di nove anni, di misure coercitive
unilaterali sempre più crudeli decretate dagli Stati Uniti e
dall'Unione Europea, di una pandemia inizialmente ben controllata ma
che sembra diffondersi rapidamente visto l'embargo sui bisogni
essenziali per la vita di una nazione e, di conseguenza, il
peggioramento della situazione umanitaria nonostante gli aiuti dei
paesi amici.
Mouna
Alno-Nakhal, Mondialisation.ca, 22 agosto 2020
Dal
dottor Bachar al-Jaafari
Missione siriana presso le Nazioni Unite
traduzione
Gb.P. OraproSiria
Signor
Presidente,
Vorrei
iniziare dando il benvenuto all'inviato speciale, il mio amico Geir
Pedersen, e congratulandomi con lei e con l'amichevole Repubblica di
Indonesia per la sua presidenza del Consiglio di Sicurezza questo
mese.
Estendo
le mie più sincere condoglianze al mio collega, il Rappresentante
permanente della Federazione Russa, e al suo Paese amico, per il
doloroso incidente avvenuto ieri, che ha provocato la morte di un
Generale Maggiore e il ferimento di due soldati dell'esercito russo
per l'esplosione di un ordigno piazzato da terroristi, il cui
convoglio è stato preso di mira mentre tornava da una missione
umanitaria nel governatorato siriano di Deir ez-Zor.
Signor
Presidente,
Da
quando il Consiglio di Sicurezza ha approvato il "processo
politico" come base per risolvere la crisi nel mio Paese, alcuni
dei suoi membri permanenti hanno cercato di minare questo approccio
giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, al punto che
purtroppo costoro sono arrivati ad abusare di questo Consiglio per
sostenere efficacemente la guerra terroristica contro la Siria, per
giustificare la loro occupazione del suo territorio e il loro
sfruttamento sfrenato del terrorismo.
Ogni
volta che abbiamo presentato una denuncia o informato di fatti
riguardanti atti di sostegno al terrorismo, di aggressione, di
occupazione, di saccheggio, di distruzione delle nostre risorse, la
pressione occidentale è aumentata per deviare gli sforzi di questo
Consiglio e per impedirgli di esercitare il suo ruolo di protettore
delle disposizioni della Carta e di garante del rispetto delle sue
risoluzioni riguardanti la Siria, in particolare il suo pieno impegno
per la sua sovranità, la sua unità e la sua integrità
territoriale; cosa che lei ha giustamente ricordato alla fine della
sua dichiarazione, signor Presidente.
Il
che solleva una serie di domande:
Cosa
ha fatto il Consiglio di Sicurezza per porre fine all'occupazione
americana di alcune zone del mio Paese?
Cosa
ha fatto per porre fine all'occupazione turca e alle pratiche di
sponsorizzazione del terrorismo da parte del regime di Erdogan a
Idleb e altrove?
Quali
misure ha adottato il vostro Consiglio per sostenere gli sforzi dello
Stato siriano e dei suoi alleati nella loro lotta contro decine di
migliaia di "terroristi senza frontiere" o "combattenti
terroristi stranieri" nel linguaggio delle Nazioni Unite? e per
ritenere responsabili i governi che li reclutano, li finanziano e li
sostengono?
Signor
Presidente,
Mentre
dall'adozione delle loro prime risoluzioni relative alla situazione
nel mio Paese, i membri del Consiglio di Sicurezza si sono impegnati
fermamente a rispettare la sovranità, l'unità e l'integrità
territoriale della Repubblica Araba Siriana, le forze di occupazione
americane hanno attraversato, sotto gli occhi delle Nazioni Unite e
della comunità internazionale, una nuova fase di saccheggio delle risorse della Siria, tra cui petrolio e gas. Recentemente, come
tutti sappiamo, la compagnia americana “Crescent Delta Energy”,
sponsorizzata e sostenuta dall'amministrazione americana, ha
stipulato un contratto con le cosiddette “Syrian Democratic Forces”
/ SDF - milizia separatista e scagnozzo delle forze di occupazione
americane nella Siria nord-orientale - con l'obiettivo di rubare il
petrolio siriano e quindi privare lo Stato e la popolazione siriana
delle risorse necessarie per migliorare la situazione umanitaria,
soddisfare i bisogni di sussistenza e di ricostruzione. Immaginate,
Signore e Signori, una società sconosciuta, nata dal nulla, guidata
da un ex ambasciatore degli Stati Uniti in Danimarca, James Caen; un
ufficiale statunitense in pensione della Delta Force, James Reese; e
un esperto di petrolio. Il tutto con la benedizione
dell'amministrazione americana, che di fatto ha creato questa
azienda.
Questo
comportamento americano ostile alla Siria, in totale contraddizione
con il diritto internazionale - "il defunto diritto
internazionale" -, con la Carta delle Nazioni Unite - "la
defunta e martire Carta delle Nazioni Unite" - e con le
risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, non è stata una sorpresa,
dato che l'amministrazione statunitense aveva già facilitato
l'acquisizione e il traffico di petrolio siriano all'organizzazione
terroristica Daesh (o ISIS), poi il contrabbando del petrolio rubato verso la Turchia, in collaborazione con il regime sponsor del terrorismo
di Erdogan.
Inoltre,
l'amministrazione statunitense ha continuato, attraverso la sua
coalizione illegale, a lanciare ripetuti attacchi contro le forze
dell'Esercito Arabo Siriano per impedirgli di liberare le aree
occupate dall'organizzazione terroristica Daesh nel nord-est della
Siria. E questo è esattamente ciò che significa il "caos
creativo"!
Solo
due giorni fa, due elicotteri militari statunitensi hanno attaccato
un checkpoint dell'Esercito Arabo Siriano a sud-est della città di
Qamichli, uccidendo un soldato e ferendone altri due. E tutti
ricordiamo il pernicioso attacco delle forze di occupazione
statunitensi alle posizioni dell'Esercito Arabo Siriano sul monte
Al-Tharda il 17/09/2016, per consentire all'organizzazione
terroristica Daesh di prenderne il controllo, e di conseguenza il
controllo della vicina città di Deir ez-Zor.
Inoltre,
il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo aver annunciato il
27/10/2019 la sua intenzione, e cito, "di stipulare un accordo
con una compagnia americana per andare in Siria e ottenere la sua
quota di petrolio siriano" , ha confermato questo obiettivo
annunciando il 01/11/2019 che intendeva mantenerlo, perché egli “ama
il petrolio” [*]! Inoltre, è risaputo che l'amministrazione
statunitense aveva già autorizzato alcune compagnie petrolifere
statunitensi, sotto la supervisione dell'ex vicepresidente americano
Dick Cheney, ad estrarre petrolio dal Golan siriano occupato, in
flagrante violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e
dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Da
qui la nostra domanda: questo comportamento degli Stati Uniti, Paese
ospitante la sede delle Nazioni Unite e membro permanente del
Consiglio di Sicurezza responsabile di contribuire al mantenimento
della pace e della sicurezza internazionale, esprime il proprio
rispetto per le leggi internazionali e per la Carta delle Nazioni
Unite? e per una soluzione politica in Siria?
Signor
Presidente,
Recentemente,
la società americana "Creative Associates International"
ha concluso un accordo di cooperazione con quello che hanno definito
il "Consiglio civile della città di Deir ez-Zor" e l'ha
posto sotto l'egida delle milizie delle suddette Forze Democratiche
Siriane / SDF; queste stesse milizie avendo pubblicato, nei giorni
scorsi, la presunta "legge di tutela e gestione dei beni degli
assenti". Una legge il cui obiettivo è saccheggiare le
proprietà dei siriani sfollati grazie agli sforzi congiunti delle
SDF e di Daesh per cambiare la composizione demografica di queste
regioni. Questo accordo, sponsorizzato dall'amministrazione
statunitense e dalle sue forze di occupazione, è coerente con
l'impegno per la sovranità, l'unità e l'integrità territoriale del
mio Paese?
Il
vergognoso dossier degli Stati Uniti d'America contro dozzine di
Stati membri risponde alla domanda e testimonia il disprezzo delle
amministrazioni americane per i principi e gli obiettivi di questa
organizzazione internazionale. Il mio Paese condanna queste pratiche
e qualsiasi altra azione simile o accordi sospetti con milizie
separatiste, entità terroristiche o organi artificiali che non hanno
alcuno status legittimo. La Siria afferma che queste pratiche sono
nulle, nulle e senza alcun effetto giuridico perché costituiscono un
palese attacco alla sovranità della Repubblica Araba Siriana e alle
risorse del suo popolo. Il defunto diritto internazionale deve ora
rivoltarsi nella sua tomba, deplorando tale comportamento.
Signor
Presidente,
Da
parte sua, il regime turco continua le sue pratiche volte a
rafforzare la sua occupazione di alcuni territori del mio Paese,
territori il cui carattere legale, demografico, economico e
finanziario sta cercando di modificare turchificando o spostando i
loro abitanti, saccheggiando i loro beni immobili e le loro risorse,
imponendo la valuta turca, dando nomi di personalità turche e
ottomane alle loro piazze e strade, nonché alle organizzazioni ed
entità terroristiche che supervisiona, dirige e sfrutta nelle sue
guerre straniere in Libia e altrove. Permettetemi di darvi alcuni
nomi di gruppi terroristici legati alla storia ottomana: Sultan
Mourad Brigade, Sultan Muhammad al-Fateh Brigade, Nour al-Dine
al-Zanki Movement, ecc.
Questa
è solo una piccola parte dei crimini perpetrati dal regime di
Erdogan, che non ha mai rispettato gli impegni presi in base agli
accordi di Astana o agli accordi di Sochi e ha commesso tutti i tipi
di crimini caratterizzati come tali: sostenere il terrorismo,
facilitare l'infiltrazione di combattenti terroristi stranieri in
Siria - quelli che io definisco "terroristi senza frontiere"
-, fornire alle organizzazioni terroristiche sostanze chimiche
tossiche da usare contro i civili e così fabbricare false accuse
contro il Governo siriano.
Il
regime turco ha inoltre commesso atti di aggressione e occupazione in
diverse regioni del Paese, inclusi attacchi alla città di Kassab,
incursioni nel nord e nord-ovest del Paese, incursioni in seguito
alla cosiddetta operazione turca "Fonte di pace", il
saccheggio delle fabbriche e dei beni della popolazione di Aleppo e
della sua regione - 1441 fabbriche smantellate, rubate e inviate in
Turchia solo nella regione di Aleppo! -, il furto o gli incendi
provocati ai raccolti agricoli, il traffico di petrolio rubato e
oggetti d'antiquariato saccheggiati da Daesh e altre organizzazioni
terroristiche, ecc.
In
questo stesso momento, più di un milione di cittadini siriani nella
regione di Al-Hassaka vivono senza acqua potabile, sotto un caldo
intenso e con la paura dell'epidemia di Coronavirus.
Tutto
questo è il risultato del silenzio di questo Consiglio sull'uso
permanente dell'acqua come arma di guerra da parte del regime turco,
che ha già tagliato più di quindici volte l'acqua potabile della
"stazione Alouk", per periodi che vanno da due a dieci
giorni, e il resto del tempo riduce al minimo la sua capacità
produttiva.
Per
quanto tempo il vostro Consiglio rimarrà in silenzio di fronte ai
crimini di guerra e ai crimini contro l'umanità commessi dal regime
di Erdogan? Avete una risposta?!
La
Siria ribadisce che la presenza di forze militari turche sul
territorio siriano è un atto di aggressione, di occupazione e una
flagrante violazione dei principi del diritto internazionale, delle
disposizioni della Carta delle Nazioni Unite e del principio delle
relazioni amichevoli e buon vicinato tra paesi confinanti.
Il
mio Paese afferma inoltre che la confisca e l'annessione delle terre
siriane, nonché la costruzione del cosiddetto "muro di
separazione" su queste terre da parte del regime turco non
modificherà in alcun modo il loro status giuridico e la loro
appartenenza alla Repubblica Araba Siriana, né pregiudicherà in
alcun modo i diritti legali e sovrani della Repubblica Araba Siriana,
né costituirà un precedente per qualsiasi demarcazione bilaterale
del confine in futuro.
L'adesione
della Turchia alla NATO, che ella utilizza come scudo per attaccare i
paesi vicini e violare i loro diritti sovrani, si aggiunge alla
responsabilità di questa alleanza per l'instabilità dell'intera
regione mediterranea e spinge l'escalation a livelli senza
precedenti.
Signor
Presidente,
La
nostra delegazione nazionale si prepara a partecipare alla prossima
serie di riunioni del “Comitato costituzionale”, che si terranno
tra pochi giorni a Ginevra [annunciate da Geir Pedersen per il 24
agosto; NdT]. Riaffermiamo che questo processo appartiene ai Siriani,
è e deve essere sempre condotto dai Siriani senza alcuna
interferenza esterna, che le basi ed i riferimenti concordati su cui
poggia devono essere mantenuti e rispettati con il divieto di
qualsiasi manipolazione che possa deviarlo, sotto qualsiasi pretesto,
dai compiti ed obiettivi ad esso assegnati.
Sì,
diciamo e ripetiamo più e più volte che la soluzione è politica,
che deve essere guidata dai Siriani a cui appartiene, senza alcuna
interferenza straniera. Una soluzione i cui parametri sono stati
fissati dagli stessi Siriani per proteggere il loro Paese dagli
avvoltoi che vi si nascondono, non parametri fissati
dall'amministrazione Usa e da Erdogan che attaccano la Siria e
occupano i suoi ricchi territori.
Inoltre,
emerge dalla dichiarazione della mia collega, Rappresentante
permanente degli Stati Uniti, che la politica della sua
amministrazione nei confronti del mio Paese si basa sul regolare i
conti con qualsiasi Paese che sia a fianco del mio, contro la
cospirazione che prende di mira la Siria e il Paese che la sostiene.
Pertanto, non sorprende che abbia iniziato la sua dichiarazione
parlando dell'Iran, come se l'argomento dell'incontro di oggi fosse
discutere la difficile situazione dell'amministrazione statunitense a
seguito del suo ritiro del "Piano d'azione globale comune"
o, più succintamente, del JCPoA.
Signor
Presidente,
La
Siria rinnova ancora una volta la sua richiesta al Segretario
Generale e al Consiglio di Sicurezza di adottare misure urgenti in
risposta alla denuncia presentata il 31/5/2020, che condanna gli atti
di aggressione, di occupazione e l'interferenza esterna negli affari
interni della Siria, nonché gli effetti disastrosi delle misure
coercitive unilaterali imposte dall'amministrazione statunitense e
dall'Unione Europea nonostante gli appelli del Segretario generale,
dell'Inviato speciale e di molti altri.
Queste
misure impediscono ai Siriani di soddisfare i loro bisogni
esistenziali in termini di cibo, medicine e attrezzature mediche nel
bel mezzo della diffusione della pandemia COVID-19 e le sue
conseguenze catastrofiche. Misure che corrispondono anche a un
reato: quello di un “omicidio deliberato” della popolazione dei
Paesi colpiti da queste sanzioni.
Un'ultima
parola amichevole per il mio collega e amico, l'inviato speciale
signor Pedersen: nella sua dichiarazione, ho sentito che descrive le
forze di occupazione statunitensi come "Forze della Coalizione
Internazionale".
Ovviamente,
il DEFUNTO diritto internazionale, la DEFUNTA e martire Carta delle
Nazioni Unite, il Consiglio, tutti, lei ed io… sappiamo tutti che
la presenza delle forze americane nel mio Paese è illegittima e pura
occupazione. Pertanto, la invito, amico mio, a riconsiderare l'uso di
questo termine in futuro.
Molte
grazie.
Dr Bashar al-Jaafari, Inviato permanente della Siria
presso le Nazioni Unite
Introduzione
e traduzione dall'inglese di Mouna Alno-Nakhal per
Mondialisation
Fonte originale di questo articolo : video / La
missione siriana presso le Nazioni Unite
https://www.youtube.com/watch?v=odVq6i0Z4DI
[*]
Video del 1° novembre 2019: Trump dice "we were
keeping the oil" quando gli viene chiesto il mantenimento delle
truppe statunitensi in Siria ... "I like the oil"!
https://globalnews.ca/video/6116058/trump-says-were-keeping-the-oil-when-asked-about-us-troops-remaining-in-syria/
Copyright
© Dr.Bachar al-Jaafari , Missione siriana presso le Nazioni Unite,
2020