Proponiamo
un breve reportage di viaggio, come introduzione alla pubblicazione
del successivo studio approfondito di Maria Antonietta Carta dedicato
alla fioritura dell'architettura sacra e ai movimenti ascetici nel
Massiccio Calcare, con particolare rilievo su San Simeone lo Stilita.
Di Susan Dirgham - Beloved Syria, 18 febbraio 2020
Città Morte, Siria, 2004 (di Chris H.) |
L'autore
di questo articolo, Jack Bettar, è uno studente di Sydney, in
Australia, che ha una profonda passione per la storia e la scrittura.
Ha pubblicato numerosi articoli sulla prima migrazione siriana a
Sydney. Ha anche registrato storie orali di migranti siriani come un
modo per conservare e tramandare sia le esperienze individuali che
quelle comunitarie. Attualmente sta curando una mostra archivistica
permanente che celebrerà i 125 anni di storia della Chiesa cattolica
Melkita in Australia. Jack è anche un musicista appassionato,
suonando sia musica classica che contemporanea e araba. È stato
invitato a esibirsi alla Great Hall dell'Università di Sydney nel
2015.
Sparso
tra fertili montagne, tra ulivi e pistacchi, e attraverso colline
calcaree spazzate dal vento, si trova un assortimento di antiche
rovine, alcune misteriose, ma tutte preziose non solo per la storia
della Siria ma per la storia dell'umanità in generale.
Nei
governatorati di Aleppo e Idlib (province), si possono trovare spunti
unici e rari sulla vita di oltre millecinquecento anni fa e forse il
più bel deposito al mondo di chiese e monasteri bizantini da
scoprire.
Immagini: la Basilica di Qalb Lozeh.
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Fu
da Idlib, in particolare nella cittadina situata lungo la strada
polverosa di Qalb Lozeh (tradotto come "Cuore di mandorle"),
che arrivò l'ispirazione architettonica per la cattedrale più
iconica e splendente del mondo, Notre Dame de Paris. Sebbene
parzialmente in rovina, la basilica, costruita in pietra calcarea
locale a metà del V° secolo, si trova ancora in tutto il suo
splendore, in cima a una collina.
Ogni
visitatore di Parigi ricorderà per sempre l'iconica facciata a
doppia torre, la caratteristica che differenzia Notre Dame dalle
cattedrali sue contemporanee, ma pochi sapranno che la prima chiesa a
vantare questo grandioso design fu la Basilica di Qalb Lozeh a Idlib,
ed anche che questa chiesa è un "antenato" di altre
grandi cattedrali gotiche d'Europa.
Il
suo stravagante nartece arcuato (In architettura, parte della
basilica paleocristiana e bizantina riservata ai catecumeni e ai
penitenti N.D.T.) ha accolto migliaia di pellegrini provenienti da
tutta la Mezzaluna Fertile e oltre, molti dei quali intraprendevano
il loro viaggio per ascoltare uno strano e devoto eremita (San
Simeone) mentre predicava seduto su un pilastro per oltre 30 anni,
proprio nel punto in cui in seguito una chiesa, commissionata
dall'imperatore bizantino Zenone, sarebbe stata eretta in suo onore.
Uno
struggente senso di bellezza lascia stupito il visitatore della
chiesa di San Simeone lo Stilita. Il complesso di oltre 5.000 metri
quadrati della chiesa di San Simeone, costruita nel V° secolo dopo
la morte del santo, comprendeva quattro basiliche, un monastero,
alloggi, due chiese minori e un battistero, rendendolo il più
eccezionale e più grande complesso religioso del suo tempo, non
superato in tutta la cristianità fino alla costruzione di Santa
Sofia a Costantinopoli (l'odierna Istanbul). A
differenza della Basilica di Santa Sofia, la chiesa di San Simeone,
nell'odierno governatorato di Aleppo, fu costruita su una collina a
decine di chilometri dalla città più vicina. La chiesa a forma di
crocifisso custodiva la colonna di San Simeone al centro, dove si
trova ancora [fino all'occupazione dei barbari di Al Nusra N.D.T.]. Per
diversi secoli, i pellegrini sarebbero venuti alla chiesa e avrebbero
staccato una scheggia dalla colonna, lasciandone solo un moncone.
Sebbene
la credenza comune ponga le radici del rito maronita in Libano, a 30
minuti di auto dalla chiesa di San Simeone si arriva alle rovine di
Brad. Qui, il patrono San Marone è nato ed è sepolto. La tomba
modesta forma un complesso molto più grande tra cui la Chiesa
Julianos, costruita dalla fine del 4° secolo ai primi anni del 5°,
solo pochi anni prima della morte di San Marone e prima che Qalb
Lozeh fosse edificato. La storia maronita in Libano iniziò solo
molti secoli dopo.
La
chiesa di Julianos, la Basilica di Qalb Lozeh, la chiesa di Saint
Simeon e le rovine di altre chiese bizantine si trovano in un'area
classificata nel 2011 dall'UNESCO come "Le città morte della
Siria settentrionale".
Oltre
alle imponenti rovine menzionate sopra, centinaia di siti meno
importanti nelle Città Morte che sono notevolmente conservati,
forniscono informazioni sulla vita antica attraverso l'esistenza di
ville, torchi per l'uva, bagni pubblici insieme a frantoi per le
olive e mulini. Questi villaggi forniscono un'eccezionale
illustrazione del diffuso sviluppo del cristianesimo in Siria e nel
Vicino Oriente e un'impareggiabile dimostrazione degli stili di vita
e delle pratiche culturali di queste civiltà rurali.
I
villaggi più famosi sono Serjilla e Bara sul Jebel Riha. A Bara, un
insediamento che un tempo doveva essere stato circondato da vigneti e
uliveti, sorgono appariscenti tombe piramidali e sarcofagi che si
trovano unicamente solo in questa Città Morta.
Ross
Burns, ex ambasciatore australiano e autore di "I monumenti
della Siria: una guida", scrive che le città morte sono "un
grande enigma archeologico". I lettori sono incoraggiati a
sondare questo mistero. Burns scrive che nel X° secolo la regione
era deserta; era "una zona di frontiera tra Bizantini e Arabi".
Poi, nel tempo, le rotte mercantili furono interrotte e città
agricole come Serjilla, che prosperarono nel commercio, si sciolsero
nel paesaggio ormai sterile, lasciandosi dietro, lentamente
sbiadendo, la testimonianza fisica della magnificenza di questi siti
nei loro primi anni. Di fatto queste città si trovano nel territorio
di due province balzate sulle prime pagine, sono un promemoria per
l'antica gloria di questa regione e per il loro significato e
l'influenza sul mondo. Si può sentire il potere delle pareti
calcaree e sebbene permeate da una atmosfera inquietante a causa
della mancanza di turisti, mantengono ancora il loro splendore e
fascino romantico.
Immagini
scattate in Città Morte, 2004. Susan Dirgham
Per
maggiori informazioni
Nel
villaggio di Qalb Lozeh nella Siria devastata dalla guerra, questa
chiesa che "ha ispirato la Cattedrale di Notre Dame" è
ancora in piedi , pubblicato su South China Morning Post , 20 aprile
2019
e su MiddleEastArchitect, 13 giugno 2019
Di
seguito sono riportati i mosaici del periodo descritto nell'articolo.
Provengono da una chiesa del governatorato siriano di Hama, che
confina con Idlib e Aleppo.
Mosaico della Chiesa di San Michele, Huarte, 487 d.C. (cartolina)
Mosaici
della chiesa di Huarte, Siria, V° secolo d.C. (cartoline)
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