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martedì 23 dicembre 2025

Una preghiera per Aleppo

 Violenti scontri sono scoppiati tra SDF (Curdi) e fazioni Pro-Governo nei quartieri di ACHRAFIYIEH e Cheikh Maqsoud ad ALEPPO. La situazione della città non è sotto controllo, si segnalano morti e feriti, le responsabilità non sono chiare. L'amico Claude Zerez ci scrive: "Hier la paroisse de Cheikh Maksoud occupée par  les Kurdes a été bombardé par l'armée syrienne. les 100 familles chrétiennes ont passé la nuit aux abris avec leur curé. Je  vous prie de demander à vos paroisses de prier pour ces malheureux. A noter que les Chrétiens de Syrie comptaient 2,5 millions de fidéles en 2011 ne restent que 350 000 aujourd'hui."

Fra Georges Sabe dei Maristi Blu scrive ;

"Ho l'abitudine di iniziare la mia preghiera mattutina condivisa con i fratelli e gli amici per le parole Buongiorno dal cielo di Aleppo. Oggi non posso formulare lo stesso modo. Condivido con voi la traduzione della mia preghiera del mattino:

"Buone da Aleppo?
Quale cielo sei tu, che piove proiettili di odio e distruzione?
Quale cielo sei tu, che ci fa ascoltare la melodia della paura e del panico?
Quale cielo sei tu, che separa i membri di una famiglia e li disperde, impedendo loro di riunirsi sotto un unico tetto?
Quale cielo sei tu, che ci restituisci le esperienze di guerra che cerchiamo di superare e chiamiamo cielo del bene?

I bambini corrono per le strade della mia città minacciati dalle pallottole del cielo, mentre imparano che gli angeli cantano dal cielo la pace per gli abitanti della terra.
Sotto che cielo viviamo, un cielo dai colori mortali che ieri si tingeva di gioia e allegria?
Sotto che cielo viviamo, un cielo che ogni tanto ripete l'atrocità delle sue diffusioni di morte, panico e lacrime?

La mia città è paralizzata perché il suo cielo è pronto in qualsiasi momento a ricordare ai figli della sua terra la sua violenza e farli impegnare ad emigrare verso una terra il cui cielo è sereno, pieno di amore e speranza...
Paralizzato è l'abitante della mia città, in cui si è stabilito lo scoraggiamento...
Non ho più il coraggio di fare gli auguri ai miei fratelli quando siamo alle porte del Natale...
L'albero di Natale è caduto e i suoi rami si sono spezzati, le sue luci si sono spente e la mangiatoia di Betlemme ha perso suo figlio, e le lacrime spuntano dal volto di sua madre...

La stella della speranza è scomparsa, le porte si sono chiuse e sulle pareti della mangiatoia risuona solo un'unica supplica: « Ci basta... basta, basta sangue! Ti supplichiamo Padre nostro che sei nei nostri cieli... »

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