Dal Diario di viaggio ‘NoëlpourlaSyrie’ di SOS CHRETIENS
D’ORIENT
Festa dell'Epifania
Partenza da Damasco alle 06.00 per raggiungere la città di
Aleppo, a nord-ovest della Siria.
Il percorso è studiato bene prima della partenza: è impossibile collegare le due città attraverso
l’ autostrada, alcuni tratti della quale
sono controllati da gruppi
armati.
L’ingresso nella
grande città di Aleppo (3 milioni di abitanti) si fa dalla piccola strada che è
l'ultimo passaggio che collega la città al resto del Siria...
La città è tagliata
in due e la magnifica cittadella segna la linea del fronte: l’est della città è
nelle mani dei "ribelli" ed è assolutamente impossibile raggiungere
l'ovest senza fare tutto il giro della provincia...
Siamo accolti in Aleppo dal deputato Pierre Merjaneh che ci
offre il ritratto di una città sfigurata dalla guerra: dal 23 dicembre, i residenti
non ricevono né acqua né elettricità, le due essendo controllate dai gruppi
armati di opposizione.
Neppure si trova più
carburante, a causa in primo luogo delle
sanzioni internazionali, che hanno significativamente ridotto il rifornimento
nel Paese, e per la difficoltà di
raggiungere Aleppo, preda di combattimenti costanti tra l'esercito siriano e i gruppi
dell'opposizione .
Andiamo a incontrare
le suore dell'ospedale Saint Louis, che opera da qualche tempo al
rallentatore: il generatore che permette di bypassare la mancanza di
elettricità è troppo potente e consuma un sacco di carburante. Non può
continuare a lavorare permanentemente: ci vorrebbero 1000 litri di carburante
al giorno, sapendo che esso costa ormai 155
lire siriane per litro (era 20 lire siriane prima della guerra)... E non solo è
costoso, ma soprattutto troppo raro a causa delle sanzioni contro la Siria...
Pierre Merjaneh commenta
la situazione: "parlano di sanzioni economiche, ma sono in realtà sanzioni
umanitarie "...
In un ospedale pubblico della città, tre pazienti sotto assistenza
respiratoria sono di fatto morti a causa dell'impossibilità di mettere il
generatore in funzione a causa della scarsità di carburante...
Il laboratorio
dell'ospedale è stato allo stesso modo chiuso. Il materiale c'è, ma gli
specialisti hanno lasciato la città.
"L’emigrazione è
catastrofica per la città di Aleppo" commenta una suora, che precisa
che i cristiani che hanno lasciato la città o anche il Paese sono molto
numerosi . Se i gruppi armati riuscissero permanentemente a tagliare l'ultima strada
che collega al resto della Siria Aleppo, i residenti non potrebbero più fuggire...
Tutti sono preoccupati, i cristiani
forse anche più degli altri.
Una giovane aleppina,
capo delle guide, illustra drammaticamente
questa preoccupazione: "Eravamo 150 guide prima della guerra, ora non ce
ne sono più di 40...Tutti gli altri sono fuggiti da questa situazione.”
Dall’altro lato
dell'ospedale, è il blocco della chirurgia che è spento: le sorelle accendono
solo in caso di emergenza a causa della mancanza di energia elettrica.
Ma la situazione è ugualmente
difficile per i loro pazienti: alcuni che
venivano dai villaggi vicini, situati a
pochi chilometri da Aleppo sono ora obbligati a fare tutto il giro della provincia
per raggiungere l’ ovest della città.
"Aleppo è la
nuova Berlino e il mondo intero tace...", deplora una Sorella, che racconta
una storia recente : "Dei pazienti ci hanno chiamati alle 3 del mattino e
normalmente ci mettono una buona ora per arrivare all'ospedale... Sono arrivati
alle 16, dopo aver fatto una deviazione enorme! Vi rendete conto? "
La cappella delle suore è divenuta impossibile da
illuminare... Essa pertanto è stata trasferita al centro
dell'ospedale, più piccola e di più facile accesso, consente quindi alle suore
a pregare.
Sulle pareti: un
Rosario e una croce fatta da una delle sorelle con le pallottole che hanno raggiunto l’ ospedale...
"Pregare e sperare!
Non abbiamo di meglio da fare nè da proporre ", ci dice, prima di incoraggiare SOS Chrétiens d’Orient a fare lo stesso per la
Siria...
Aspettando impazienti
la pace, come tutti i Siriani, le suore continuano a far funzionare
pazientemente e nel modo più efficace possibile l'ospedale di cui si prendono
cura...
(traduzione dal francese di FMG)
(traduzione dal francese di FMG)
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