Lettera di Padre Daniel
Mar Yakub,24 Ottobre , 2014
Una
maratona
con
una
solennità.
Per
rendere sopportabile
la
miseria di
questa
ingiusta guerra
contro
il
popolo siriano,
vari
eventi
sono
costantemente
organizzati.
Così,
sabato, abbiamo sperimentato
“la
prima
maratona
Qalamoun”
a
Deir
Atieh,
ad una
ventina di km
di
Qara
in
direzione
di
Damasco.
Questo
è
stato un giorno molto
speciale
nella
vita
della comunità
di Mar
Yakub.
L’animatore
dei nostri volontari, che insieme
con
la sua famiglia
appartiene
alla
nostra comunità,
ora è presidente della Mezzaluna
Rossa
e
doveva essere
"ufficialmente"
presente.
Ci
è
stato chiesto
con
grande insistenza
che
tutta la comunità
potesse
esserci, e abbiamo accettato volentieri.
La
sicurezza
è
stata assicurata in modo
più
che sufficiente.
Abbiamo
iniziato
la giornata del
sabato
come
al solito con
un'ora
di
silenzio,
l’adorazione e quindi l'Eucaristia
e dopo siamo partiti.
Per
strada tutto
sembrava
abbastanza normale,
edifici
sparsi
dipinti
o
decorati
con
la
bandiera
siriana
e
il
ritratto
dell'attuale
presidente
o
suo padre.
Abbiamo
anche visto
dalla
strada
principale
in
lontananza il
grande
ospedale di
Deir
Atieh.
Tuttavia,
ci
è stato detto
che
i ribelli hanno commesso all'interno
molte
distruzioni
e anche omicidi di
medici
e
personale
infermieristico.
Fortunatamente
questi eventi sono passati .
Tutta
la città di Deir
Atieh
era
in
festa.
Ovunque
ragazzi
e ragazze in
maglia
bianca
sventolando
la bandiera
della
Siria
come
benvenuto
a tutte
le persone
che
arrivavano con
auto
e pullman.
Eravamo
diretti
verso
la
tribuna, dove eravamo seduti dietro
il
governatore
e
-
lasciatemelo
dire
- "gli
organismi importanti";
seduti in
prima fila.
Prima
eravamo stati loro presentati.
Tutte
le
sedie erano ornate in modo artistico con un telo
bianco sotto
forma di
un
fiocco.
Abbiamo
ricevuto
un
caffè
e
cioccolatini.
Nel
frattempo,
c’era un via-vai di
conoscenze
che
sono venute a salutarci.
Eravamo
seduti
di
fronte al
“finish”,
un luogo ornato
da
tantissimi palloncini di color rosso, bianco e verde.
Un
gruppo di ragazze
in
abiti
lunghi e colorati
faceva
tutti
i tipi
di
danze folkloristiche con la musica appropriata.
Hanno
ballato la famosa danza antica
Siriana
"dabke"
che
Gesù stesso potrebbe aver
ballato.
Era veramente un’atmosfera
di
una
grande
festa
di famiglia. Il
nostro
frate
David,
che
una volta partecipava a
gare
di nuoto
olimpiche
in
Colorado
si
era pure iscritto alla
maratona,
e
anche un ragazzo
e
una ragazza
dei
nostri
rifugiati.
Tutti i partecipanti hanno
ricevuto un
maglione
bianco
con
un
numero.
L'altoparlante
ha
annunciato
un
minuto di silenzio
per
tutti i defunti
di
questa guerra.
E' un'abitudine
fissa di ricordare ed onorare “i martiri” ad
ogni
cerimonia.
Poi
seguì
l'inno
nazionale
per ringraziare
il presidente
e
l'esercito,
seguito da un
applauso
spontaneo. E
infine è cominciata la gara. C’erano 250
partecipanti alla gara atletica, provenienti
dai villaggi
circostanti,
ordinatamente
divisi in
adulti, bambini
e giovani,
ragazze e ragazzi. No,
non erano quarantadue
chilometri.
E' stato solo
un
paio di chilometri, o piuttosto
un lungo sprint.
Comunque, all'arrivo,
i
partecipanti si sono lungamente distesi sull'asfalto,
godendo
del sole e
senza
fiato.
Davide
era
risultato
9°.
C'è
sempre
un
birichino che
chiede
perché
non
è
stato il primo,
ma
David
non
ha problemi di lodare i
primi otto vincitori. Per
aiutare un
ragazzo che
era inciampato lui aveva rallentato,
ma
no,
non
era quello il
motivo.
David trovava alcuni giovani
molto
forti.
Tuttavia,
David è stato immediatamente richiesto
al
microfono
e
ha
dato
il
suo commento
grato
che
risuonava
in
tutto
il
posto.
Poi
i primi hanno ricevuto complimenti
e
una
medaglia
dalle
mani
del
governatore.
E
la sera
tutti erano sul telegiornale e anche noi.
E' seguita una grande festa popolare, solamente con facce felici
e
incontri
cordiali
di
tutti
con
tutti!
E
ci
congratulavamo con
tutti
quelli che
indossavano
un
maglione bianco.
E
d'un tratto si sparge la voce:
Madre
Agnes-Mariam
è
qui!
Non
posso crederci.
Infatti,
c’erano la nostra Madre Agnes-Mariam con
suor
Carmel e
una religiosa
dall' Italia,
una
sorella
di
una delle
nostre
suore, che è riuscita di arrivare fino a noi per restare un po’
di
tempo con noi. Ci
siamo abbracciati,
abbiamo pianto,
riso
e
parlato di mille cose. Da due
anni
e quattro mesi,
non
ci siamo visti l'un
l'altro.
Immaginate
un'abbazia dove l'abate
o
la
badessa
ed
economa sono
assenti per anni!
E
per loro e
per noi
non
è ancora abbastanza
sicuro per poter tornare
definitivamente. Ma ora
abbiamo approfittato della extra-sicurezza per raggiungere il nostro
monastero dopo la fine della gara. Senza
appuntamento, tanta gente si è presentata al nostro monastero.
Appena ritornati a Mar Yakub è arrivato il vescovo. Poco
dopo
è
venuto
il
parroco di
Qara.
Poi
è
arrivato
il
sindaco.
Arrivavano
persone che
avevano
sentito parlare della presenza della Madre in un
modo o nell'altro,
mentre
il telefono
squillava
non-stop.
Prima abbiamo fatto un
giro del terreno e anche nel piccolo atrio.
Dall'esterno,
i
diversi
grandi
buchi
negli
edifici
e
i danni
sono evidenti.
Suor
Carmel ha
affermato
fin
dall'inizio
della
guerra:
” tutti
gli edifici
possono
crollare
per
quel
che mi riguarda,
se solo
uno di noi non
è
toccato”.
Complessivamente,
madre
Agnes-Mariam
e
suor
Carmel sono state abbastanza soddisfatte che
i danni non fossero peggiori.
Con
il suo solito senso pratico,
la madre
ha dato immediatamente le istruzioni necessarie.
Dopo tutto, lei non
è solo
l'architetto,
ma è anche
il
costruttore
di
tutto
il complesso di Mar Yakub.
Nella chiesa abbiamo organizzato una preghiera improvvisata di ringraziamento insieme con il vescovo e con il parroco di Qara. Il vescovo ha chiesto se volevo presiedere la messa e ho chiesto al vescovo se voleva dare la benedizione finale e così abbiamo fatto. Ormai era già pomeriggio. La comunità, i nostri rifugiati, il nucleo di volontari, tutti ci siamo riuniti nel refettorio. Alcuni avevano una gran quantità di cibi semplici presi nel villaggio: falafel farciti con piatti di verdure. Tutti abbiamo mangiato mentre da tutte le parti diverse storie venivano raccontate e ci siamo rivolti tanti saluti a vicenda. Sì, sono rimaste ancora dodici porzioni Bibliche, che sono state raccolte con cura.
Nella chiesa abbiamo organizzato una preghiera improvvisata di ringraziamento insieme con il vescovo e con il parroco di Qara. Il vescovo ha chiesto se volevo presiedere la messa e ho chiesto al vescovo se voleva dare la benedizione finale e così abbiamo fatto. Ormai era già pomeriggio. La comunità, i nostri rifugiati, il nucleo di volontari, tutti ci siamo riuniti nel refettorio. Alcuni avevano una gran quantità di cibi semplici presi nel villaggio: falafel farciti con piatti di verdure. Tutti abbiamo mangiato mentre da tutte le parti diverse storie venivano raccontate e ci siamo rivolti tanti saluti a vicenda. Sì, sono rimaste ancora dodici porzioni Bibliche, che sono state raccolte con cura.
Nel
pomeriggio, sono stati organizzati ancora alcuni
incontri
con gente di fuori. Per
la prima volta
ho
visto
come una società è messa
in
moto.
C'erano due
imprenditori e
una
signora e ci parlava di una
fabbrica
di tappeti.
Prima della guerra, era attiva una tale iniziativa, ma a causa della guerra tutto è stato abbandonato. Avevano l’'intenzione
di ri-creare
ed espandere questa impresa. Madre
Agnès-Mariam
ha posto qualche domanda
e
poi ha dato
un po’ di consigli.
I
compiti
sono
stati assegnati.
Fino
ad oggi,
molta
attenzione
è stata dedicata
all’assistenza,
fornendo cibo,
vestiti
e
denaro,
se necessario. Ora
vogliamo
aiutare
piuttosto le persone
attraverso
la creazione di
opportunità
per
il proprio
lavoro.
Cosi si promuovono
la creatività
e
la dignità
e
cosi che la gente possa
provvedere
al proprio
mantenimento.
Abbiamo
quindi contribuito con un po’ di denaro per
avviare
gli
investimenti necessari
(grazie
ai
benefattori
che
continuano a
sostenerci).
E una volta che l’impresa funzionerà bene, offrirà qualità,
tappeti
fatti a mano,
equivalenti
a quelli dell’Iran.
La
sera
ci
siamo di nuovo riuniti
con
i rifugiati
e
altri
nel refettorio.
Alcune
suore
si sono esibite nei loro
costumi
nazionali con canzoni
e
danze.
Spontaneamente
la serata si è prolungata in
una
lunga notte
di
canto,
recitazione
e
teatro.
Alla fine, tutti
erano
stanchi
morti,
ma nessuno
voleva
finire.
Anche le
canzoni
carismatiche
arabe
sono
infinite.
Alla
fine
la
madre
Agnes-Mariam
ha preso la
Bibbia
e
ha letto
Isaia
6:
la
visione
vocazionale
del
profeta
con
il
giudizio di Dio
sul
popolo,
la
punizione
e
la
previsione che
solo
un
ceppo,
un
resto santo rimarrà.
Domenica
mattina
abbiamo
celebrato tutti insieme l'Eucaristia
con
un cuore
molto
grato. Anche quella
famosa domenica 17 novembre 2013,
quando
eravamo
veramente
in
pericolo di vita,
abbiamo celebrato l'eucaristia, scambiandoci
un segno
di
pace
come
se fosse
l'ultima
volta
che ci
saremmo
incontrati
ancora
sulla
terra.
Ora
abbiamo
avuto piuttosto una sensazione
piena
di gratitudine e fiducia,
anche
se
lo
stato
del mondo
è
tutt'altro che
roseo.
Madre Agnes-Mariam ha preso ancora un lungo tempo ad ascoltare ognuno e infine con una preghiera comune ci siamo salutati. Speriamo che ci rivediamo presto.
Madre Agnes-Mariam ha preso ancora un lungo tempo ad ascoltare ognuno e infine con una preghiera comune ci siamo salutati. Speriamo che ci rivediamo presto.
Piccola
cronaca
di
una
grande guerra
Ecco come noi giudichiamo la guerra contro la Siria, dalle nostre proprie esperienze e dalle opinioni di persone che dovrebbero conoscere la realtà. E' possibile che ci sbagliamo qua e là. Questi errori saranno in ogni caso molto meno che l'inganno e la propaganda di guerra che vi sono stati presentati tramite reportages molto costosi durante questi tre anni di guerra, e tutto questo pagato con i vostri soldi dalle tasse.
Ecco come noi giudichiamo la guerra contro la Siria, dalle nostre proprie esperienze e dalle opinioni di persone che dovrebbero conoscere la realtà. E' possibile che ci sbagliamo qua e là. Questi errori saranno in ogni caso molto meno che l'inganno e la propaganda di guerra che vi sono stati presentati tramite reportages molto costosi durante questi tre anni di guerra, e tutto questo pagato con i vostri soldi dalle tasse.
Il
percorso della guerra
Hillary Clinton dichiarò all'inizio del 2011: Abbiamo bisogno di un Nuovo Medio Oriente! Gli Stati Uniti rovesceranno il governo Siriano sotto la guida del suo segretario di stato, David Petraeus, il direttore della CIA, l'Inghilterra, la Francia, con l'aiuto di Israele, della Turchia, i paesi del Golfo e, ovviamente, la NATO.
Questa decisione è stata effettivamente presa nel 2001, dopo gli attentati alle torri del WTC (guerra rispettivamente contro l'Afghanistan, l'Iraq, la Libia, il Libano, la Siria, il Sudan, la Somalia e l'Iran). La leadership militare approva un piano "Medio Oriente allargato" e il segretariato di Stato sviluppa un piano di "primavera araba". I media 'Atlantici' sono incaricati di notizie su una "rivolta popolare" contro un terribile dittatore che tortura i bambini e chi si bagna nel sangue del suo popolo. Questa versione è incessantemente alimentata dai media degli Stati del Golfo, in particolare da Al Jazeera. "Special forces" organizzano rivolte in quattro città di confine (Dara, Homs, Idlib, al-Kamal) e la nostra stampa parla di una repressione sanguinosa da un regime brutale. Le rivolte crescono con il massacro della popolazione e la distruzione del paese. Ci sono Siriani malcontenti che si uniscono ai ribelli, anche soldati malcontenti aderiscono ai ribelli, alcuni Siriani lasciano il paese e si mettono in sicurezza. Questa è l'unica volta in tutta la guerra, in cui la "comunità internazionale" lotta in modo unitario per fare cadere il governo Siriano.
Il risultato sarà un groviglio di cooperazione e di opposizione, dove ognuno persegue i propri interessi.
Hillary Clinton dichiarò all'inizio del 2011: Abbiamo bisogno di un Nuovo Medio Oriente! Gli Stati Uniti rovesceranno il governo Siriano sotto la guida del suo segretario di stato, David Petraeus, il direttore della CIA, l'Inghilterra, la Francia, con l'aiuto di Israele, della Turchia, i paesi del Golfo e, ovviamente, la NATO.
Questa decisione è stata effettivamente presa nel 2001, dopo gli attentati alle torri del WTC (guerra rispettivamente contro l'Afghanistan, l'Iraq, la Libia, il Libano, la Siria, il Sudan, la Somalia e l'Iran). La leadership militare approva un piano "Medio Oriente allargato" e il segretariato di Stato sviluppa un piano di "primavera araba". I media 'Atlantici' sono incaricati di notizie su una "rivolta popolare" contro un terribile dittatore che tortura i bambini e chi si bagna nel sangue del suo popolo. Questa versione è incessantemente alimentata dai media degli Stati del Golfo, in particolare da Al Jazeera. "Special forces" organizzano rivolte in quattro città di confine (Dara, Homs, Idlib, al-Kamal) e la nostra stampa parla di una repressione sanguinosa da un regime brutale. Le rivolte crescono con il massacro della popolazione e la distruzione del paese. Ci sono Siriani malcontenti che si uniscono ai ribelli, anche soldati malcontenti aderiscono ai ribelli, alcuni Siriani lasciano il paese e si mettono in sicurezza. Questa è l'unica volta in tutta la guerra, in cui la "comunità internazionale" lotta in modo unitario per fare cadere il governo Siriano.
Il risultato sarà un groviglio di cooperazione e di opposizione, dove ognuno persegue i propri interessi.
Nel 2012 il popolo Siriano capiva dagli omicidi brutali dei ribelli che si trattava di un complotto per stabilire in Siria un emirato islamico. Il popolo Siriano non vuole rovesciare il governo e comincia a protestare contro le menzogne dell'occidente. Un gruppo di ufficiali francesi che stava lavorando sulla formazione dell’IS nella regione di Homs, è arrestato. La Francia deve negoziare per la loro liberazione. I gruppi ribelli sono sempre più numerosi e crudeli. I media intensificano la loro propaganda contro questo "crudele tiranno Siriano" e sostengono pienamente "la rivoluzione democratica" e nascondendo accuratamente le atrocità reali del paese. Essi accusano i cristiani di collaborare con il dittatore.
La Francia è capace di radunare più di cento paesi nella guerra contro la Siria sotto il nome di "amici della Siria" (che in seguito si sciolgono come un budino fino a undici ). Nel frattempo, Hillary Clinton e l'ambasciatore R. Ford s’impegnano per una nuova battaglia – come hanno fatto a suo tempo in Nicaragua - reclutando jihadisti. I colloqui di pace a Ginevra 1, con notevole influenza Russa, suggeriscono una soluzione politica, senza un cambio di regime in Siria, il che è inaccettabile per i ribelli. Tutti i successivi tentativi falliranno: la Siria esige che i ribelli siano prima messi fuori, i ribelli invece esigono che il governo si dimetta. Le atrocità dei ribelli continuano, con il motto: I cristiani in Beyrout e gli alawiti nella tomba (uno slogan che fa rima in arabo). Da parte della comunità internazionale la Siria riceve la colpa di tutta la miseria e per quello sono imposte ancora varie sanzioni. E l’Europa si aggrega volentieri a queste sanzioni.
Nel 2013, il popolo, l'esercito, il governo e il presidente ancora resistono, mentre molti leader mondiali continuano a proclamare apertamente al mondo il loro sogno, cioè che "il regime" di al-Assad " sarà "presto" finito. Nel frattempo la Siria continua a lavorare alla democratizzazione del paese mediante la proposta di libere elezioni e di un riconoscimento di un sistema multi-partitico. La Turchia pianifica un raid su undici villaggi alawiti in Lattakia, dove una folla di bambini sono rapiti per servire come vittime in un organizzato massiccio attacco di gas velenoso in Ghouta (Damasco). Con trentacinque video professionali, insieme a Israele e Francia, si assicurano che la comunità internazionale indichi la responsabilità della Siria per tale orrore vivido. Proprio poco prima di quest’attacco chimico, una commissione delle Nazioni Unite aveva "casualmente" preso posto in Damasco. Tuttavia, non trovano alcun elemento di colpa da parte della Siria. Poi sono ritornati di nuovo e ora, dopo un anno e tre mesi non sono ancora venuti con definitive prove.
In ogni caso, il momento tanto atteso è arrivato: l’America invia navi da guerra. F. Hollande si prepara a saltare a bordo e aspetta tutta la giornata al telefono per il messaggio decisivo. Nel frattempo, invece, Obama è stato informato dai suoi comandanti che l'Iran è prontissimo ad inviare tutta la sua flotta da guerra in un minimo di tempo per gli squali e che i Russi hanno già intercettato due missili che gli americani avevano tirato come segno precursore. In tale situazione, Obama non osa inviare la "spedizione punitiva" e con le pive nel sacco deve restare a casa. Fortunatamente per noi, che abbiamo lavorato e trascinato quei due giorni e due notti i piccoli e i grandi, per prepararci un rifugio sicuro sotterraneo....
La Turchia, la Francia, gli Stati del Golfo e in particolare François Hollande sono furiosi. La Russia porta la soluzione e propone agli Stati Uniti di rimuovere tutte le armi chimiche dalla Siria (che la Siria non utilizza e non sono necessarie). La Siria accetta che tutte le sue vecchie e pericolose armi chimiche spariscano dal suo territorio in quel modo. E cosi hanno evitato che gli Stati Uniti abbiano perso troppo la faccia. I nostri media creduloni continuano durante settimane, e anche mesi, a lodare la cosiddetta vittoria occidentale e parlano di un "indebolimento sensibile" dell'esercito Siriano e di un presidente che è stato messo in ginocchio. Il momento clou di questa farsa: gli spazzini del materiale chimico siriano ottengono il Premio Nobel per la Pace! Nel frattempo, la Siria continua in modo sistematico a ricuperare il terreno sui ribelli e ottiene una vittoria dopo l'altra. L'Esercito Siriano Libero (che in realtà non è né libero né Siriano, né un esercito) lampeggia ancora un po’ come una stella estinta.
Nel 2014 Obama e i due segretari della difesa Leon Panetta e Chuck Hagel (Hillary Clinton e David Petraeus sono già stati deposti) decidono che un cambio di governo con le proprie pedine come un controllo coloniale (come in Iraq) sarà in Siria una cosa troppo difficile e anche troppo costosa. Nel frattempo Il presidente siriano è stato democraticamente ri-eletto dal suo popolo in patria e anche all'estero con una maggioranza schiacciante, nonostante il boicottaggio aspro dell'Occidente e di alcuni "regimi" non democratici come la Francia e il Belgio che hanno impedito l’elezione ai Siriani nel loro paese. La nostra stampa continua fedelmente a proclamare le sue menzogne e annuncia che le elezioni non potevano essere democratiche perché il paese è lacerato da una "guerra civile" e che comunque la maggior parte del paese si trova nelle mani dell'opposizione, cioè “la Coalizione Nazionale Siriana”. In realtà, 11,6 milioni dei 15 milioni di elettori ha effettivamente potuto votare e l' 88,7% di essi hanno votato per Assad ! I Siriani, in Siria e all’estero hanno festeggiato per giorni.
Gli USA invece guardando dall'altra parte concludono col decidere di dividere l'Iraq in tre pezzi e di separare la regione Kurda dalla Siria. Il "nuovo Medio Oriente" per loro non è più un fine, ma un mezzo per salvaguardare i loro interessi. Daesh (ISIS o IS, Stato Islamico) è stabilito in Iraq e in Siria. Dopo organizzano una grande coalizione, cosiddetta per combattere questo, in modo tale che "gli amici della Siria" possano finalmente intervenire militarmente in Medio Oriente. Fino ad adesso sono stati capaci solo di eliminare 300 combattenti dell’IS (una quantità che la Siria da sola fa fuori in una settimana). Il bombardamento della vasta coalizione è probabilmente la più grande, più costosa e più inefficiente operazione della storia. La Siria è l'unico paese che combatte realmente il terrorismo globale.
Da
luglio
2012 al
luglio
2014,
secondo l’esercito siriano, qui è in atto la
lotta
di 250.000
djihadisti,
di cui molti
sono stati
uccisi.
Quale
paese
potrebbe
opporsi
a
una tale forza?
Inoltre,
l'esercito
Siriano,
rispetto
a quello
di
Israele o
degli
Stati Uniti non
è
molto moderno
né
efficiente
e
i soldati
hanno
un
piccolo
stipendio,
rispetto
ai
precedenti
e
ai
ribelli.
Tuttavia,
il
coraggio e la
convinzione
con cui
questi
soldati
difendono
il
loro popolo
e
la loro terra
è
piuttosto un miracolo
in
sé.
Un
ex-combattente di Al-Nousra,
che
ha perso la battaglia in Qousseir
contro
l'esercito
Siriano,
ha testimoniato involontariamente
dicendo
di
non aver mai
incontrato
tali
coraggiosi
e convinti combattenti.
Gli interessi
Nel 2000 gli Stati Uniti hanno scoperto in Siria enormi riserve di gas (con il loro Gruppo di Sviluppo Politica Energetica Nazionale, NEPDG (National Energy Policy Development Group)). Da allora in poi è stato chiaro che la Siria sarebbe dovuta arrivare sotto il controllo Americano.
Israele
continua
presumibilmente
a difendere
i
propri interessi nazionali,
a
breve e lungo
termine.
Per
questo svolge
già da sessantasei anni
incessantemente
una guerra
intensa,
a
scapito
degli
Stati Uniti e
di altri.
Ogni
volta Israele espande
il
suo
territorio
un
po’ e
cosi lavora contemporaneamente
al suo piano di un
Grande
Israele,
cioè dal
Nilo
all'Eufrate.
Nei
territori occupati del Golan Siriano, Israele ha espulso
i caschi blu e
li ha sostituiti con membri di Al
Qaeda.
Israele vuole
neutralizzare l'esercito
siriano
tramite
anche missili Patriot
della
NATO
in
Turchia e
anche
neutralizzare
l'esercito
egiziano.
Israele sta lavorando per un
Kurdistan
in
Iraq e
una
secessione
del
Sud Sudan.
La Francia spera di ottenere il mandato sulla Siria, e ha fondato (insieme con la CIA) l'Esercito Siriano Libero stabilito con la bandiera che data dal tempo del mandato del 1920 (verde, bianco, nero e tre stelle). La Turchia vuole ripristinare l'Impero Ottomano e ha un già in piedi un’amministrazione specifica per la "provincia di Damasco." Nell’impero Ottomano è previsto che alcune province siano controllate anche da altre potenze coloniali. Per questo, alti funzionari Francesi potrebbero venire collocati in Siria. I sogni di Francia e Turchia sono molto compatibili. Questi due, infatti, continuano senza tregua a perseguire la caduta di Damasco, mentre gli Stati Uniti hanno rinunciato a questo piano. La Francia ormai, ha inviato la sua legione straniera per combattere con Daesh - combattendo così i terroristi - contro la Siria.
L’Arabia Saudita e il Qatar vogliono sterminare ogni stato laico per stabilire il loro stato islamico. L'unico vero stato laico in Medio Oriente oggi, è la Siria. Tuttavia, essi sanno molto bene che il loro dominio islamico è impossibile se gli Stati Uniti non li sostengono.
Le prospettive
Gli Stati Uniti combattono non più per il rovesciamento del governo in Siria, ma per i loro interessi strategici ed economici. Per questo, hanno bombardato le installazioni petrolifere cinesi in Iraq. L'espansione militare è in aumento e la popolazione è sempre più povera in USA. Quanto tempo il popolo Americano accetterà ancora di dover lavorare e vivere per sottomettere militarmente il resto del mondo con l'inganno ? D'altra parte, vi è l’industria potente degli armamenti con un forte fronte di falchi pagati, sia repubblicani sia democratici. Gli Stati Uniti hanno dovuto ritirarsi dall'Afghanistan e dall'Iraq. Hanno subito iniziato in Medio Oriente e ora in Ucraina per fare la guerra contro la Russia. I giganti delle armi (Lockheed Martin, Northrop Grumman, Raytheon) non hanno nessun interesse per la pace, mentre la guerra li rende sempre più ricchi. Qualsiasi modernizzazione in Russia dà loro l'opportunità di fare pressione sul governo per investire di più in armi. Se necessario, organizzano loro stessi un attacco all' America per favorire una guerra. Loro sanno come fare buoni affari.
La
Francia
non
realizzerà
il suo sogno,
ma
al massimo potrà combattere contro i paesi che cercano di avvicinarsi
alla
Cina
(come
la Costa
d'Avorio, Mali,
la Repubblica
Centrafricana
...).
Nel
frattempo,
l'establishment
politico
francese
sta
lentamente
ma inesorabilmente
crollando
così
che la
Francia
alle
prossime elezioni
potrà
finalmente
seppellire "la
repubblica"
e
ritornare alla
sua
regalità
e alla
fede di
Clovis.
Sembra anche che la
Turchia non raggiungerà mai il sogno
neo-ottomano,
nonostante la
sua forte
alleanza
con
i Fratelli Musulmani. E l'Egitto
sembra
riuscire
a
mettere
i Fratelli Musulmani
per
sempre
da
parte.
La Turchia,
come membro
della NATO
dovrà
rispettare
il
volere degli Stati Uniti
. Ma anche
nel popolo Turco sta crescendo
una
forte
opposizione contro la
guerra
stolta
dei
suoi leader.
Arabia Saudita e Qatar hanno perso definitivamente i loro investimenti di miliardi che hanno generosamente speso per il rovesciamento del governo della Siria. Al massimo possono solo continuare a fornire finanziamenti e armamenti ai terroristi per poter continuare a compiere attentati. Se dispongono ancora di tanto denaro possono anche aiutare a pagare per la ricostruzione della Siria.
Israele continua a combattere nel retroscena per la divisione dell'Iraq in tre regioni. Israele ha già accolto con grande entusiasmo l'indipendenza del Kurdistan (come del Sud Sudan). E' improbabile che Israele possa separare il Nord dalla Siria come è anche improbabile che potrà conquistare il Sud del Libano. Israele deve anche confrontarsi con un atteggiamento sfavorevole della propria popolazione: ci sono tanti ebrei ortodossi che rifiutano radicalmente quest’ aggressione sionista che sarebbe in contrasto con la fede ebraica, ma anche con gli ebrei ordinari che sono stanchi della costante e crescente aggressività. Un esempio: nell’esercito il numero di suicidi è molto elevato, anche se è accuratamente nascosto. Israele porta un'immensa sofferenza in questo mondo, ma anche il popolo Israeliano stesso sta soffrendo molto. Quello che Israele ha ottenuto con la guerra è che la Siria è molto indebolita e che il suo sviluppo è arretrato per qualche decennio. Questo è anche il premio di consolazione per gli altri "Amici della Siria". E per la rimozione delle armi chimiche Siriane, Israele è oggi l'unico stato al mondo con un vasto arsenale di bombe nucleari ricercate (terra, mare e aria) e una grande quantità di armi chimiche e biologiche. Un Medio Oriente senza armi chimiche non è per domani. Israele si sente potenza militare suprema tanto da provocare una guerra e da chiamare chiunque all'ordine. Israele protesta con veemenza contro il fatto che Erdogan sostiene apertamente i Fratelli Musulmani (e quindi, indirettamente, Hamas), mentre anche gli Stati Uniti sostengono i Fratelli Musulmani, con l'intenzione di radunare più governi possibile del Medio Oriente sotto le bandiere di questo gruppo terroristico. Negli Stati Uniti, c’è anche un fratello musulmano, Mehdi K. Alhassam, che è membro del National Security Council! Chiaramente c’è un capello nel burro con gli ”Amici della Siria", ma per ora c’è più burro che capelli.
L'Iraq è, di fatto, già diviso in tre pezzi: uno per i Curdi, uno per i Sunniti e gli Sciiti e il resto. Il Kurdistan potrebbe essere riconosciuto come stato indipendente, ma deve saper spiegare come sia possibile che la sua area sia improvvisamente diventata del 40% più grande. Il califfato non può mai essere riconosciuto a livello internazionale. Potrebbe essere trasferito nella zona sunnita, nello stesso modo che è successo in Libia con gli stessi capi criminali.
Una volta il Libano era un paese cristiano che Israele ha assai gravemente indebolito tramite divisioni interne. Il piccolo paese è ora molto vulnerabile. Daesh, come gruppo terroristico può stanziarsi qui impegnandosi per l'anarchia, con l'aiuto di Israele.
Russia e Cina hanno concluso una forte alleanza economica (insieme con la crescente influenza dei paesi BRICS) con grande esasperazione degli Stati Uniti, che sono pronti a introdurre Daesh in quei paesi per paralizzarli. Questa è la principale preoccupazione degli Stati Uniti, Abdul Rahman, il principe dell'Arabia Saudita finanzia questo stato islamico e il califfo Ibrahim è il suo leader. Nel frattempo, tuttavia, i principali funzionari Georgiani sono membri dei servizi segreti militari e anche Cinesi di lingua turca.
Mosca e Pechino non hanno più molto tempo per intervenire e prevenire che Daesh s’infiltri in modo tale che la sovversione diventi inarrestabile. I Russi e i Cinesi devono intervenire in modo rapido e drastico, non solo per pietà di noi, ma anche per se stessi. Essi tuttavia, hanno dimostrato nel passato che sono in grado di agire, facendo di tanto in tanto una mossa decisiva sulla scacchiera che dava agli avversari vertigini.
La Siria, con i suoi 200.000 morti è diventata un paese di martiri e l'infrastruttura è distrutta in modo completo, mentre la sovversione del paese continua ancora ... ma il popolo vive.
Il popolo, l’esercito, il governo e il presidente sono diventato più uniti. E questa è la loro forza. Più che prima i Siriani sono diventati ormai una grande famiglia. Ci sono tutte le indicazioni che la Siria sarà in grado di preservare la propria sovranità e gradualmente recupererà la pace e l'armonia. Si lavorerà su una lunga ricostruzione materiale e spirituale. La Russia e l’Iran aiuteranno nella ripresa della produzione di petrolio e gas.
E noi?
In questo gioco di bowling dei poteri terreni, noi invece - dalla nostra vocazione come comunità religiosa - cercheremo di contribuire, insieme con altri religiosi, cristiani e musulmani – ognuno in modo suo - alla risurrezione spirituale e materiale di questo popolo. Noi vogliamo contribuire a una " Primavera Cristiana " in questo paese, la culla della fede cristiana, nel modo che si può dire del Regno di Dio e di Gesù: " La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori (come tanti Siriani in problemi), indemoniati, (gli uomini di Daesh, i loro amici e finanziatori ) epilettici e paralitici; ed egli li guariva”. (Matteo 4, 24).
E speriamo che germogli anche il primo seminario cattolico nella storia della Siria!
Per tutto questo, noi vogliamo sacrificare la nostra vita. E quand'anche le forze oscure e i loro complici fossero tuttavia capaci di far precipitare la Siria in una distruzione totale, allora rimaniamo discepoli di Gesù Cristo. Anche la vita terrena di Gesù Cristo è finita, umanamente parlando, in modo tutt'altro che meraviglioso. La sua morte sulla croce è stata come un sacrificio vivente, che eppure ha salvato il mondo. Tutte le vittime innocenti di tutta l'umanità sono rappresentate nella Sua morte.
Gesù Cristo ci invita a non scegliere la parte degli assassini, ma a prendere la parte delle vittime. Con Lui andiamo - attraverso la morte - alla vita nuova. Alla fine dei tempi, Gesù Cristo ritornerà come l'unico Signore della storia e il Re di tutti i popoli.
Maranatha.
Con
tutto il cuore
P. Daniel
( traduzione di A. Wilking)
P. Daniel
( traduzione di A. Wilking)
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