SIRIA - ONU
L'ex segretario generale Onu non ha ancora ricevuto l'ok per
recarsi in Siria. L'Onu sembra avvicinarsi alle posizioni del Vaticano,
sottolineando una soluzione pacifica (e non militare) e condannando le violenze
di tute le parti e non solo di Damasco. Continuano i bombardamenti ad Homs,
città di enorme importanza strategica. Anche Cina e Russia sembrano disponibili
a corridoi umanitari.
New York (AsiaNews) - Kofi Annan, nuovo delegato per la Siria da parte
dell'Onu e della Lega araba, ha dichiarato che "supplicherà" Bashar Assad per
partecipare allo sforzo internazionale di trovare una soluzione pacifica alle
violenze che durano ormai da quasi un anno. L'ex segretario generale Onu e
Premio Nobel per la pace ha sottolineato che egli desidera che "le uccisioni e
le violenze devono fermarsi" e che "le agenzie umanitarie devono avere libero
accesso per compiere il loro lavoro".
Annan ha anche ribadito che "c'è bisogno di un dialogo fra tutti gli attori
della Siria" e che la via da privilegiare è "una soluzione pacifica veloce,
attraverso il dialogo", sebbene - ha notato - all'Onu vi siano altri con idee
differenti. La Lega araba, frange dell'opposizione siriana e alcuni Paesi
occidentali, come la Francia e in parte gli Stati Uniti, vedrebbero bene una
soluzione militare simile a quella attuata in Libia.
Fino ad ora Annan non ha ricevuto l'ok per entrare in Siria. Damasco ha
richiesto maggiori informazioni sugli obbiettivi di della missione. Nei giorni
scorsi la Siria aveva rifiutato la visita di Valerie Amos, capo delle agenzie
umanitarie Onu. Con ogni probabilità, il motivo era che fino ad ora le
discussioni e le risoluzioni sulla Siria al Consiglio di sicurezza e
all'Assemblea generale delle Nazioni unite citavano solo le violenze di Damasco,
senza citare quelle dell'opposizione.
Per l'Onu i morti per gli scontri iniziati nel marzo 2011 sono giunti a 7500.
Per la Siria sono circa 2500, di cui oltre 1300 fra i militari.
La posizione di Annan, di dialogo con tutte le forze e di condanna delle
violenze da qualunque parte, si avvicina a quella del Vaticano, espressa due
giorni fa da mons. Silvano M. Tomasi, rappresentante della Santa Sede all'Onu di
Ginevra. Al raduno della Commissione Onu sui diritti umani per un dibattito
urgente sulla Siria, egli ha sottolineato l'importanza delle "organizzazioni
regionali e multilaterali" come "strumenti per promuovere la pace e la stabilità
nel mondo". Per questo mons. Tomasi dà il benvenuto "alle varie iniziative in
favore della pace attraverso il sentiero del dialogo e della riconciliazione".
Ma - ha aggiunto - "la responsabilità primaria poggia sulla popolazione della
Siria e per questa ragione rinnovo l'appello del Santo Padre [del 12 febbraio:
v. qui]
"di dare la priorità alla via del dialogo, della riconciliazione e dell'impegno
per la pace".
Secondo analisti, Bashar Assad vuole eliminare la resistenza ad Homs perché la città è un importante nodo strategico. Homs è la terza città della Siria, polmone industriale e sede di raffinerie, e vicino al confine libanese della provincia di Tripoli a forte maggioranza sunnita.
Homs è anche punto di passaggio verso il nord del Paese e attraverso di essa transitano merci, petrolio e gas da e per la Turchia e i Paesi del Golfo. Se l'opposizione prendesse la città, il Paese sarebbe tagliato in due, la ribellione avrebbe un canale libero con il Libano, da dove potrebbero giungere armi e sostegno. L'opposizione ha dichiarato che oggi ad Homs sono già morte 23 persone, ma rimane impossibile una verifica indipendente.
Francia e Gran Bretagna stanno lavorando a una nuova bozza di risoluzione da presentare al Consiglio di sicurezza Onu per esigere un corridoio umanitario per Homs, ma anche questa bozza accusa solo il governo siriano per le violenze.
Settimane fa, Cina e Russia hanno posto il veto a una risoluzione simile, ma si dicono pronte ad appoggiare l'idea di un corridoio umanitario, sebbene Pechino accusi l'occidente di perseguire "ambizioni egemoniche" in Siria, sotto la maschera delle "preoccupazioni umanitarie".
http://www.asianews.it/notizie-it/Kofi-Annan-per-una-soluzione-pacifica,-fermando-le-violenze-di-tutti-24113.html
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