Dall’inizio della crisi, la posizione del nostro monastero e del suo abate si è conformata ai seguenti precetti, coerentemente con le convinzioni e le esigenze della coscienza cristiana e monastica.
1 – Farsi un’idea chiara della posta geopolitica, attraverso uno studio approfondito e documentato
2 – Essere in comunione con la gerarchia ecclesiastica, tra cui i Patriarchi d'Oriente.
3 – Non assumere alcuna posizione politica, non per paura degli uni o degli altri, ma perché non ci sentiamo politicamente coinvolti. La nostra testimonianza è altrove, nell’Avvento in noi e intorno a noi del Regno di Dio, i cui mezzi non sono quelli del mondo. Noi non siamo né a favore né contro alcuna delle parti in conflitto. Noi prendiamo solo posizione contro tutto quello che è contrario alla legge di Dio e ai diritti dell’uomo.
4 – Dare aiuto a chiunque sia in difficoltà, qualsiasi sia la sua appartenenza.
5 – Se nessuno lo fa: avere il coraggio di criticare ad alta voce la disinformazione, perché si tratta di un attentato alla verità e di un modo di incoraggiare l’impunità dei malfattori, chiunque siano.
6 – Prendere posizione a favore dei poveri e dei maltrattati. Soprattutto i civili innocenti, sia che siano perseguitati dal regime, sia che lo siano da parte delle bande armate dell’insurrezione.
7 – Fare attenzione all’identità dei malfattori, come a quella delle vittime, onde poter discernere ed aiutare adeguatamente coloro che sono nel bisogno.
A questo proposito, Madre Agnès-Mariam de la Croix, in piena sintonia con la sua comunità, ha:
- Aiutato l’opposizione del villaggio assediato dall’esercito. Su richiesta degli insorti, Madre Agnès-Mariam ha avuto degli incontri coi militari al fine di alleggerire la pressione e garantire il rispetto della libertà di movimento della popolazione.
- Avviato una operazione per la liberazione dei prigionieri di diritto comune detenuti senza processo
- Accettato che dei membri dell’opposizione si rifugiassero nel monastero per una riunione segreta. Nel corso della quale è stato promosso un manifesto per il dialogo nazionale, che è stato ripreso dal Presidente della Repubblica.
- Accettato la richiesta dell’UCIP-Libano di invitare dei giornalisti cattolici. Questo gruppo è stato il primo al mondo ad avere segnalato che la popolazione civile è il bersaglio di una violenza che non proviene dal regime. Il fatto di averlo detto ha scatenato gravi accuse contro Madre Agnès-Mariam, che non si sono ancora placate. La comunità è fiera di essere perseguitata per avere contribuito a fare luce su questi aspetti tenebrosi delle guerre dell’ombra.
- Scritto, il 5 novembre 2011, su L’Orient-le Jour, quotidiano libanese filo-oppositori, una lettera al presidente Bachar El Assad per chiedere l’intervento di osservatori della Croce Rossa che verifichino se i feriti siano adeguatamente curati negli ospedali, a prescindere dalla appartenenza politica, e per sollecitare la creazione di un comitato ad hoc che si occupi dei prigionieri detenuti indefinitamente senza processo.
- Continuato a fornire le vere liste dei veri morti, in contrasto con le false liste di falsi morti divulgate vergognosamente dal fraudolento Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo.
- Visitato, a rischio della vita, i quartieri dell’opposizione nella città di Homs e nel villaggio di Kusayr. Nel corso di questa visita, Madre Agnès-Miriam, nascosta da un burqa, ha visto con i suoi occhi le bande armate cambiare pelle e, scambiata per una mussulmana, ha raccolto le confidenze dei sunniti insorti. Si è rattristata nel constatare che lo spirito di queste popolazioni minoritarie è rivolto all’islamismo militante. Esse costituiscono un contesto in crescita propizio alle bande armate che infieriscono crudelmente contro la popolazione civile di ogni confessione solo se cerchi di mantenere una normalità di vita affidandosi alle istituzioni vigenti.
- Lanciato una campagna di aiuti per le famiglie sinistrate di Homs e Kusayr
- Ospitato persone e famiglie senza tetto e raccolto bambini abbandonati
- Ottenuto visti di ingresso per la stampa mainstream. Questa parte sarà ulteriormente trattata.
In tempi segnati da gravi manipolazioni e da conflitti che vedono gli innocenti pagare un prezzo di sangue, la nostra comunità non ha paura, nonostante le voci e quanto si dirà, di camminare sulla strada di Cristo che insegna la verità e predica l’amore per il prossimo e la protezione dei più deboli e di qualsiasi essere umano che ha bisogno.
Fonte originale: qui
Traduzione: www.culturacattolica.it
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