.... o resterà solo 'C'era una volta la Siria'?
La Siria si trova al confine tra due aree culturali antitetiche: l'Occidente, con la sua costa mediterranea, e l'Oriente, con la sua apertura verso il Vicino Oriente asiatico.
Questo Paese, che costituisce un centro nevralgico per il commercio tra Nord Africa, Arabia, Asia orientale, occidentale e minore, è anche una porta d'accesso essenziale all'Europa. Grazie alla sua posizione geografica, la Siria è diventata un Paese poliedrico, dove si sono mescolati diversi popoli e lingue: Aramei, Cananei, Ebrei, Nabatei, Persiani, Greci, Romani, Bizantini e Arabi.
La posizione centrale della Siria le ha conferito una storia turbolenta. Ha dovuto spesso piegarsi alla pressione e all'influenza di altri popoli. È stata occupata, smembrata e ambita da vari imperi le cui capitali si trovavano in Mesopotamia, in Egitto e nell'Europa mediterranea (Roma, Costantinopoli).
Questo gigantesco mix culturale è ciò che rende oggi questo Paese così incomparabilmente ricco. Di conseguenza, la storia umana della Siria è molto complessa, con fitte reti semitiche di ebrei, cristiani e musulmani.
La Siria è anche l'asse principale lungo il quale si sono mosse le civiltà, poiché l'Eufrate, che la attraversa, è stato la naturale via di comunicazione nel corso della sua storia. Una civiltà in movimento in Siria, una civiltà autonoma, sedentaria e ripiegata su se stessa in Egitto.
Andare in Siria significa tornare alle radici della storia umana.
I riferimenti storici alla civiltà giudaico-cristiana ci riportano spesso ai Greci e alla Bibbia. Non dovremmo forse risalire ancora di più all'antico Oriente? Le origini più remote che l'uomo ha portato alla luce non si trovano forse in Mesopotamia? La Siria, finestra mediterranea della Mesopotamia, non ha forse avuto un ruolo attivo nella grande rivoluzione che ha portato l'umanità dalla preistoria alla storia?
La Siria custodisce oltre 5.000 anni di patrimonio culturale. Vanta alcuni dei più antichi centri urbani abitati ininterrottamente e la sua storia è segnata da quattro tappe fondamentali:
1 - Nei musei di Damasco e Aleppo, a Ebla, Ugarit e Mari, è possibile farsi un'idea di come la Siria, nel III millennio a.C., abbia partecipato alla grande rivoluzione urbana e culturale del periodo che ci ha lasciato l'Alfabeto.
2 - Nel IV secolo a.C., Alessandro tentò di fondere Oriente e Occidente: fu in Siria che immaginò questo incredibile incontro tra lo spirito classico dei Greci e l'anima passionale dell'Oriente semitico. Il risultato furono le favolose città ellenistiche di Apamea e Antiochia, che illustrano il ruolo essenziale svolto dalla Siria in questo incontro tra la civiltà greco-romana e quella orientale, un incontro pericoloso poiché la Siria era una provincia di frontiera tra l'Occidente romano e l'Oriente persiano, ma un incontro brillante poiché Palmira poté svolgere il ruolo di arbitro.
3 - È stato il dinamismo e l'ascesa fulminea del cristianesimo a cambiare completamente il volto del mondo e le relazioni tra le culture. Il cristianesimo è stato al tempo stesso una forza unificante e una leva che ha riattivato le culture semitiche locali. Il Paese divenne cristiano, ferocemente cristiano. La Siria fu la “punta di diamante” della nuova religione, che sviluppò un brillante modo di pensare e un nuovo, originale stile di vita: il monachesimo. Cambiando religione, cambiò anche il suo dominatore: passò sotto il dominio di Bisanzio, e quindi dell'Europa, ma non per molto tempo, perché il giogo imperialista di Bisanzio le divenne presto insopportabile e, stretta tra i Persiani e i Bizantini che se la contendevano, nel 634 accolse una terza forza, gli Arabi, una potenza inaspettata in mezzo a questi vecchi Imperi.
4 - La Siria diventa musulmana. Si volta una nuova pagina, forse la più brillante, quando Damasco diventa la capitale dell'impero musulmano. La configurazione geopolitica del mondo cambia completamente. Un unico Impero si estendeva dall'Atlantico ai confini della Cina, unendo per la prima volta il mondo mediterraneo e quello asiatico. La Siria e la Mesopotamia, che fino ad allora avevano costituito la periferia dell'Impero, si trovarono a formare un nuovo centro ai lati della steppa.
Nel corso di questo lungo periodo che va dalle origini ai giorni nostri, una parentesi segna la storia siriana. È il periodo delle Crociate, che per due secoli ha lasciato un segno indelebile sul suolo siriano, attraverso l'architettura romanica e gotica che l'Occidente ha portato in Siria. Ne consegue che il Paese abbonda di ricchezze; un Paese verso il quale l'umanità ha un debito di gratitudine; un Paese che ha sofferto molto, perché è sempre stato un pomo della discordia tra gli Imperi; un Paese che ha creato molto, proprio perché è stato un crogiolo di culture.
Infine, è importante ricordare che il Cristianesimo, pur essendo nato a Gerusalemme, ha preso il volo in Siria. Il Paese si trova nelle immediate vicinanze della Palestina. Spesso menzionato nella Bibbia, ha svolto un ruolo essenziale agli inizi del Cristianesimo. Basta rileggere gli Atti degli Apostoli per rendersene conto.
Fu ad Antiochia, allora capitale della Siria apostolica, che la Chiesa si aprì ai Gentili e che i discepoli di Gesù furono chiamati per la prima volta cristiani.
È sulla via di Damasco, l'attuale capitale, che Saulo si convertì e divenne l'apostolo Paolo. A Damasco si trova ancora la casa dove il suo vescovo Anania gli insegnò il Vangelo.
A Dura-Europos, nel deserto siriano, si può visitare la più antica chiesa conosciuta al mondo, una chiesa clandestina costruita nel 232 d.C. all'interno di una casa e risalente all'epoca in cui gli imperatori romani perseguitavano i cristiani. Nel nord-ovest del Paese si trovano le rovine di centinaia di monasteri e chiese costruiti verso la fine dell'Antichità.
Non ci resta che sperare nella pace, in una vera democrazia laica e nel rispetto di tutti i credenti, chiunque essi siano, affinché la Siria torni a essere un luogo di incontro e di passaggio per tutti coloro che vogliono riscoprire le tracce autentiche e genuine delle civiltà musulmana e giudaico-cristiana.
Claude ZEREZ
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