Foto: Orlok / Shutterstock.com |
Le sanzioni dell'UE contro la Siria hanno esacerbato una terribile situazione umanitaria.
di Karin Leukefeld
trad. Gb.P. OraproSiria
Le forze militari occidentali presumibilmente vogliono
punire il presidente Assad. In effetti, incontrano un popolo
malconcio che avrebbe ancora il potere mentale di alzarsi dalle
rovine della guerra, se glielo consentissero. L'Unione Europea sta
perseguendo una perfida duplice strategia: da un lato, le recenti
sanzioni prorogate contro la Siria ne ostacolano la ricostruzione;
dall'altra parte, le persone che sono sul lastrico, bisognose di
tutto, devono essere alimentate con elemosine "umanitarie".
Ai siriani viene impedito di ricostruire le case , mentre si continua
a rifornirli di tende.
Il Consiglio europeo (1) ha esteso le sue "sanzioni
economiche unilaterali" ( da ora Sanzioni) contro la Siria per
un altro anno fino al 1 ° giugno 2020. La misura è presentata
"contro il regime" e "in linea con la
strategia UE-Siria” (2), si legge in un comunicato stampa. La
violenza del "regime siriano" contro la popolazione civile
sta continuando, sostiene l'UE, tuttavia l'UE si impegna a "una
soluzione politica duratura e credibile al conflitto in Siria
nell'ambito della risoluzione ONU N.2254 e del comunicato di Ginevra
del 2012".
Le Sanzioni dell'UE, imposte per la prima volta nel 2011
e da allora sempre più severe e ampliate, includono un embargo sul
petrolio, divieti di investimento e il congelamento di beni detenuti
dalla banca centrale nell'UE. Includono restrizioni all'esportazione
verso la Siria di attrezzature e tecnologia "che potrebbero
essere utilizzate per la repressione interna, tipo attrezzature e
tecnologia per il monitoraggio o l'intercettazione di Internet e
conversazioni telefoniche".
Di fatto, quasi tutti i tipi di tecnologia sono
interessati: pezzi di ricambio e strumenti per macchine tessili o da
stampa, per veicoli, per aeromobili, per la distribuzione di energia
elettrica, per dispositivi medici e materie prime di ogni tipo.
Attualmente, 269 persone e 69 società sono colpite
dalle Sanzioni "perché sono responsabili, o beneficiano e
sostengono e/o sono associate al violento giro di vite sulla
popolazione civile siriana". Cinque persone e una società
presenti sull'elenco sono state cancellate. Il motivo è che le
cinque persone sono morte e la compagnia è stata sciolta.
Non è noto se le critiche dell'ONU relative alle
Sanzioni contro la Siria siano state prese in considerazione. Non è
nemmeno chiaro chi abbia preso la decisione ed esattamente come: c'è
stato un incontro in cui sono stati ascoltati consigli e opinioni
diverse? È stata ripresentata una nuova domanda? È stato deciso per
telefono?
Il relatore speciale delle Nazioni Unite sull'impatto
delle Sanzioni, Idriss Jazairy, aveva dichiarato l'anno scorso (2018)
dopo una visita in Siria che ogni singolo siriano e anche il lavoro
delle agenzie di soccorso soffrono dalle sanzioni punitive. (3) La
situazione in Siria causata dalla guerra è "terribile",
dice Jazairy, "ma voglio sottolineare che le misure punitive
peggiorano solo di molto la situazione". Particolarmente
"terrificante" è che "l'eccessiva severità delle
sanzioni costringe gli operatori umanitari ed economici a trovare
meccanismi irregolari di pagamento". Ciò aumenta i costi,
ritarda le consegne, riduce la trasparenza e rende impossibile per
alcune aziende continuare il loro lavoro".
Pochi giorni dopo la sua dichiarazione del 17 maggio
2018, il Consiglio europeo ha esteso le sanzioni fino al 1 ° giugno
2019 (e ora sono state prorogate anche per il 2020 N.D.T.).
Stanislav Grosbic, presidente del gruppo dei
parlamentari cechi "Amicizia con la Siria", ha
dichiarato all'agenzia di stampa siriana SANA a Praga il 14 maggio
2019, che lo scopo delle sanzioni è stato (ed è) quello di
ostacolare la ricostruzione in Siria e la lotta contro i terroristi
ancora attivi in Siria. “L'UE si è schierata con i terroristi
in Siria”, ha riferito Grosbic all'agenzia SANA. Le misure
punitive gravano non solo sulla Siria ma anche sugli stati dell'UE.
La Siria si sta allontanando dall'UE e sta stabilendo legami
economici con la Russia, la Cina, l'India e altri stati.
Sanzioni e assistenza - le due facce della medaglia.
Uno sguardo al sito web dell'Ufficio federale degli
affari esteri, digitando "Politica estera, situazione in Siria"
evidenzia che l'attuale decisione di Bruxelles (sulle sanzioni N.D.T)
non vale la pena di essere riportata. Invece, si trova una "Scheda
informativa sulla Siria" in cui viene chiarito "Aiuto per
la Siria e i suoi rifugiati". La data del rapporto è febbraio
2018, più di un anno fa (4). Di conseguenza, l'aiuto umanitario è
aumentato da 52 milioni di euro nel 2012 a 720 milioni di euro nel
2017. Il 44% di questo denaro è andato in Siria nel 2018 e il resto
nei paesi vicini e nella regione. Oltre agli aiuti umanitari,
saranno messi a disposizione fondi per la "stabilizzazione".
Mentre nel 2013, 59 milioni di euro, il totale annuo è sceso
rapidamente nel 2014 e il 2015 ed era nel 2017 a 41 milioni di euro.
È interessante notare la spiegazione fornita dal
Ministero degli affari esteri per il cosiddetto aiuto alla
stabilizzazione:
Il Ministero per gli Affari Esteri sostiene i
processi politici in situazioni di crisi per promuovere la
risoluzione dei conflitti armati. Spesso sostiene un governo centrale
come in Iraq, o una opposizione moderata come in Siria (come i
jihadisti di Idlib N.D.T.). In Siria, ad esempio, i fondi per
stabilizzare la protezione civile siriana — i caschi bianchi
(vedi qui chi sono N.D.T) — sono cofinanziati e le strutture
amministrative sono mantenute in modo che non vi sia un vuoto
completo in assenza dello stato siriano. In Iraq e in Libia, ad
esempio, dopo la liberazione dal cosiddetto Stato Islamico, tra le
altre cose, l'elettricità e l'approvvigionamento idrico vengono
ripristinati al funzionamento, affinché gli sfollati interni possano
ritornare ai loro luoghi di origine e per le persone la soddisfazione
per la pace sia palpabile. "
Ingentissime somme di denaro sono andate per la
"stabilizzazione" attraverso la creazione di strutture
amministrative a Idlib, oggi controllata per lo più da Hayat Tahrir
Al Sham (HTS), che è organicamente affiliato ad Al Qaeda come
"Alleanza per la conquista della Siria", l'ex Al Nusra. E
dopo la "liberazione" di Raqqa l'allora ministro degli
Esteri Siegmar Gabriel, ha promesso all'allora governo locale
controllato da SDF, Forze democratiche siriane, 10 milioni di euro
per la produzione di energia elettrica e il ripristino delle
forniture di acqua, e per rimuovere le mine.
Gli Stati Uniti hanno inviato "esperti" per aiutare i civili a ricostruire strutture amministrative. Ma non è stata offerta un'assistenza paragonabile alla parte del Paese controllata dal governo siriano e considerata dalle persone che vivono lì pure liberata da IS, in linea con la "Strategia dell'UE sulla Siria 2017" sopra menzionata.
Gli Stati Uniti hanno inviato "esperti" per aiutare i civili a ricostruire strutture amministrative. Ma non è stata offerta un'assistenza paragonabile alla parte del Paese controllata dal governo siriano e considerata dalle persone che vivono lì pure liberata da IS, in linea con la "Strategia dell'UE sulla Siria 2017" sopra menzionata.
Economia di guerra - guerra economica
In Siria si vede il legame diretto tra le sanzioni e gli
"aiuti" distribuiti attraverso l'ONU e le organizzazioni
internazionali nel paese e nei campi profughi intorno alla Siria.
"Perché ci viene impedito di ricostruire il nostro paese
dopo la guerra?", chiedono gli uomini d'affari che l'autore
ha incontrato ad Aleppo in aprile. "Perché ci viene
impedito di acquistare pezzi di ricambio per le nostre macchine
distrutte, importando macchine, utensili, materie prime?".
La Siria ha formato ingegneri che possono costruire case, aziende che
possono ricostruire le linee elettriche e i cavi necessari. "Hanno
volontariamente distrutto e derubato le nostre fabbriche di tutto il
macchinario", ha continuato un uomo d'affari, riferendosi al
saccheggio delle 17 zone industriali all'interno e intorno ad Aleppo
da parte del "Free Syrian Army" nel 2012 e 2013.
"Invece
di permetterci di ricostruire il Paese, stanno inviando
organizzazioni di soccorso per tenere le persone in rifugi e tende,
danno una mano per nutrirli, solo quanto basta per evitar loro di
morire. "Potremmo ricostruire tutto: case, fabbriche, ospedali.
Potremmo dare lavoro alle persone. Ma loro non lasciano che accada! "
La rabbia e l'incomprensione per le sanzioni dell'UE
sono ormai diffuse in tutto il Paese. "Perché i turisti non
vengono in Siria?", chiede un giovane albergatore, che
durante la guerra era considerato un simpatizzante per l'opposizione
religiosa. "La guerra è quasi finita, abbiamo investito:
nuove lampade, rimesso i telefoni, messo i tappeti, ritinteggiate le
pareti, acquistato nuove lenzuola e asciugamani, ma nessuno viene
dall'Europa. Perché? ". È sorpreso di sapere che le
compagnie aeree europee non possono volare in Siria e le compagnie di
assicurazione non possono assicurare gruppi di viaggio a causa delle
sanzioni dell'UE. "E perché lo state facendo?"
chiede incredulo. "Perché a loro non piace il presidente? Ma
hanno colpito noi, la classe media, le persone comuni."
Ad Aleppo, le auto stanno in fila su due a tre corsie
davanti alle stazioni di servizio per rifornirsi di carburante.
L'amministrazione statunitense ha ulteriormente rafforzato l'embargo
sul petrolio già esistente nel marzo 2019 (5). Ciò non riguarda
solo la Siria, ma anche l'Iran, che da anni fornisce petrolio e gas
alla Siria perché al governo siriano viene negato l'accesso alle
proprie risorse energetiche nazionali ad est dell'Eufrate. Prima
erano i "ribelli moderati" dell' "Esercito Siriano
Libero" che occupavano i giacimenti petroliferi. L'UE ha
revocato l'embargo petrolifero imposto nel 2011 per questi gruppi, in
modo che potessero persino trafficare il petrolio siriano fino alla
Turchia. Per coprire i bisogni interni di petrolio e di gas
necessari per cucinare, il governo di Damasco ha accettato un
commercio: gli uomini d'affari hanno comprato il petrolio dai
rispettivi occupanti (Esercito Siriano Libero, IS, curdi) e poi lo
rivendevano al governo. Di conseguenza, l'opposizione siriana
all'estero accusò Damasco di collaborare con "IS".
Poiché i giornalisti stranieri in Siria nelle stazioni
di servizio sono trattati preferenzialmente, l'autrice è stata in
grado di osservare la folla solo più tardi la sera. Per prevenire la
corruzione e le controversie, la distribuzione di razioni di
carburante per auto è di 20 litri ogni 5 giorni, per i taxi 20 litri
ogni 2 giorni al prezzo/litro sovvenzionato dal governo di 0,50
centesimi di dollaro USA, monitorato dai rappresentanti del consiglio
comunale di Aleppo. "Osserva attentamente e scrivi tutto con
libertà", ha detto il vice governatore Mohammad Hamoush,
che ha controllato personalmente la stazione di servizio quella sera.
E questo "lo dobbiamo alle sanzioni degli Stati Uniti e dei
governi in Europa".
Distruzione della società
Le sanzioni favoriscono il mercato nero, e fuori dalle
città, lungo le strade principali, i ragazzi si siedono accanto alle
lattine e vendono la benzina a un prezzo vertiginoso di quasi $ 1,50.
A Damasco, la vendita di benzina a questo prezzo elevato è stata
ufficialmente approvata dal governo per la prima volta, come un "caso
eccezionale in una situazione eccezionale". Gli uomini d'affari
hanno il permesso di comprare petrolio e gas e venderli in Siria,
come riescono.
L'obiettivo delle sanzioni e degli embarghi petroliferi
perseguito dall'Occidente è l'indebolimento e la divisione della
Siria. Per attutire la sofferenza - perché altrimenti altri
rifugiati potrebbero venire in Europa - l'aiuto è distribuito ai
bisognosi, in Siria e nei campi profughi in Turchia, Giordania e
Libano. Il sostegno per il ritorno è - sebbene il governo federale
lo incoraggi - politicamente boicottato.
"Espellono le persone fuori dalle loro case e le
mettono nelle tende", così riassume un critico dell'impegno
umanitario delle Nazioni Unite e degli attori privati internazionali.
"Trasformano le persone in mendicanti" ci dice il
politico dell'opposizione Mouna Ghanem che aveva criticato già nel
2012 il collocamento nei campi profughi. "Le persone non
hanno lavoro e si abituano solo a ricevere aiuti umanitari".
Nelle
zone rurali, nei villaggi remoti, c'è sempre stata un'organizzazione
ordinata, dice una donna d'affari a Damasco che aveva impiegato donne
nelle zone rurali di Idlib, Raqqa e la campagna di Aleppo per decenni
per il lavoro tessile. "Quando
c'è stata una disputa tra i residenti, è stato chiamato il Mukhtar
(sindaco), eletto e rispettato da tutti”. "La gente era
povera, ma aveva dignità",
ricorda. Il lavoro dava alle donne la fiducia in se stesse. "Ora
le persone siedono nelle tendopoli, nei rifugi e sono trascurate".
Le strutture tradizionali sono state distrutte: coloro che avevano
trovato lavoro con le organizzazioni internazionali hanno sostituito
i Mukhtar.
Fonti
e commenti
(1) Il Consiglio europeo è
l'organo della UE, che definisce gli orientamenti politici generali e
le priorità dell'Unione europea. Esso è composto dai capi di Stato
e di governo degli Stati membri e al Presidente del Consiglio europeo
e il presidente della Commissione.
articolo tratto da: https://www.rubikon.news/artikel/sanktionen-bis-zum-tod
Nessun commento:
Posta un commento
Invia alla redazione il tuo commento. Lo vaglieremo per la sua pubblicazione. Grazie
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.