In occasione della vacanza in Italia
dell'amico siriano Claude Zerez con la sua famiglia, gli chiediamo di
esprimere a caldo la sua reazione rispetto all'attentato di
Barcellona e lo stato d'animo dei siriani.
“Noi abbiamo vissuto quotidianamente
il problema del terrorismo e, colpiti in particolare nella mia
famiglia con l'assassinio di mia figlia Pascale da parte delle
brigate jihadiste, ci rendiamo conto di come sono dimenticate le
centinaia di migliaia di vittime del terrorismo in Siria...
Ci sentiamo solidali e viviamo nella
nostra carne la tristezza delle famiglie di Barcellona colpite dal
terrorismo, quel terrorismo cominciato in Afghanistan e che si è
propagato in tutto il mondo, ma di cui Iraq e Siria sono diventate
le basi e le fonti.
Adesso la grande domanda che ci poniamo
è se il terrorismo non è diventato il pretesto per prendere le
risorse del paesi d'Oriente. Non si può non notare
in ciò che succede in Siria che, oltre al terrorismo, il grande
problema che colpisce il popolo innocente è quello delle sanzioni.
Faccio un esempio: malgrado Aleppo sia stata liberata nel dicembre
2016, il popolo è ancora oggi privato di acqua, di elettricità,
di medicinali, di carburante. Le sanzioni occidentali ci paralizzano.
Ancora più dolorosa poi in questa
situazione è la presenza di alcune milizie corrotte legate al governo che
rubano e sottopongono la gente ad angherie innumerevoli.
Di fronte ai fatti di Barcellona, di
Nizza e tutti gli altri attentati contro la popolazione innocente noi
siamo assolutamente solidali, ma la grande domanda che ci poniamo è
come si può risolvere tutto questo: con la forza? No, bisogna ad
ogni costo fermare il conflitto e il caos che il conflitto infiamma
in Oriente. Cioè bisogna ritornare al dialogo e lasciare che sia il
popolo siriano che decide della propria sorte, perché
attualmente sono degli stranieri quelli che decidono il destino della
Siria. Lasciate il popolo siriano gestire il proprio avvenire.
Per ricostruire avremo bisogno di
riconvertire i cuori dei giovani che sono stati radicalizzati e
istruiti ad ammazzare, sgozzare, schiacciare 'gli infedeli' in nome
di Allah. Ciò evidentemente richiederà il tempo di molte
generazioni e tanto lavoro. Ma questo è importante: abbiamo persone
di buona volontà, sia musulmani che cristiani, che credono nella
convivenza, abbiamo musulmani che vengono a dire ai cristiani: “noi
abbiamo bisogno di voi, voi siete lo specchio e senza di voi l'Islam non
potrà mostrare il suo volto tollerante e la Siria mantenere il suo
volto laico”.
Riprendere il dialogo inter-siriano
spingerà i musulmani non fanatici a rigettare le ideologie jihadiste
che non rappresentano l'Islam. Noi abbiamo bisogno di musulmani che
esprimano l' Islam moderato, tollerante, che rifiuta la violenza,
perché il terrorismo trova il suo terreno fertile tra le popolazioni
incolte e più povere che credono nel riscatto attraverso lo Stato
Islamico."
Claude Zerez
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