di
Nadine Zelhof - Aleteia- maggio 2018
Traduzione:
Gb.P.
Maggio
non è un mese come gli altri nelle chiese Orientali. La devozione a
Maria è più visibile del solito sia nella preghiera che nella vita
quotidiana. In Siria, tutte le sere di maggio, alle ore 17,45, si
sentono le campane delle chiese cattoliche di Damasco, Aleppo, Homs e
in molte altre città, chiamare alla preghiera mariana. Nelle chiese,
gli altari sono adornati con tovaglie bianche e blu e con fiori
naturali rinnovati ogni giorno. Le icone di Maria sono rivestite di
blu. La fragranza di molte varietà di fiori si diffonde nei santuari
decorati con mazzi di gelsomino, rosa damascena e persino gladioli.
Si tratta di abbellire la casa e offrire ciò che è più bello alla
Vergine Maria. Nelle parrocchie, la preghiera mariana inizia con la
meditazione del Rosario. Segue l'acclamazione della Vergine Maria con
molte canzoni che le sono dedicate. Qui, Maria è il modello della
fede e i fedeli accorrono numerosi a mettersi nelle sue dolci mani.
Padre Raafat, pastore della Chiesa di Nostra Signora di Damasco, lo
conferma: "La Vergine è la madre di Dio. Lei è per noi uomini
più che un'amica, una che ci comprende e comprende la nostra
situazione umana, i nostri mali e i nostri problemi. Le nostre lotte
tra il bene e il male. Lei è la luce nell'oscurità di questo mondo.
In Lei, Dio ha scelto di mettere in moto un nuovo mondo, siamo tutti
suoi figli. Così Lei veglia su di noi, come fa ogni madre ".
Padre
George, della Chiesa di San Cirillo, aggiunge: "In tutte le
preghiere e le messe, la Vergine Maria ha un posto speciale,
specialmente nel rito bizantino, adottato dalle chiese cattoliche
orientali. Ella trasmette immediatamente le nostre preghiere a
Cristo. E sant' Efrem lo espresse bene nell'anno 373, quando disse:
"Il giorno in cui Maria accettò la volontà di Dio, Ella
divenne il Cielo che porta Dio. In lei si sono compiute tutte le
parole dei profeti e dei giusti. Lei è la vite che ha portato il
grappolo. ". A maggio, in Siria, l'afflusso nei santuari
mariani è considerevole. Molti siti di pellegrinaggio attestano
l'antica devozione alla Vergine del popolo siriano.
Molte cattedrali
e chiese sono intitolate alla Vergine Madre di Dio, come la Madonna
di Soufanieh a Damasco o di Sednaya, santuario nella regione di
Damasco... Camminando
nella città vecchia di Damasco, il passante troverà molte piccole
cappellette dedicate a Maria nei vicoli o all'ingresso delle case.
"La
nostra arma per l'unione delle famiglie"
A
riprova dell'importanza della Vergine Maria per i cristiani
orientali, è frequente vedere un rosario attaccato allo specchietto
retrovisore delle macchine o all'ingresso di un appartamento. Molte
madri orientali, credenti, recitano il rosario in gruppi. Pregando il
Rosario, con la sua semplicità e profondità, i cristiani di Damasco
non intendono altro che contemplare con Maria il volto di Cristo.
Padre Raafat lo dice ogni giorno nei suoi sermoni: "Chi meglio
di Maria può trasmettere le nostre preghiere a Dio?”. Certamente,
il rosario è una preghiera ripetitiva. Ma è anche molto popolare.
Come padre Amer, parroco della Chiesa siro cattolica di Fatima,
sottolinea: "Tutte le azioni ripetute diventano tradizionali. In
tutte le liturgie, anche per la Messa, bisogna fare attenzione a non
cadere nella routine, e questo è il compito del parroco, dei fedeli,
dei parrocchiani, della loro spiritualità, del coro, e di tutto il
fervore che si crea durante la preghiera". Nella preghiera del
rosario c'è una resistenza e una perseveranza che danno tutta la
forza ai fedeli. "Il rosario è un'arma potente per ottenere la
pace, è menzionato in tutti i messaggi di Nostra Signora di Fatima",
insiste padre Amer, "quindi tanto più in Siria dove i cristiani
hanno sofferto per il terrorismo islamico radicale da più di sette
anni. È la nostra arma per l'unione delle famiglie, di ogni famiglia
siriana che rifiuta lo sradicamento, che vuole rimanere in questo
paese, culla di civiltà e luogo di nascita del cristianesimo. È il
nostro combustibile spirituale per poter trasformare la nostra anima
e il nostro corpo, per cambiare il corso della vita degli uomini, la
vita di ogni famiglia che vuol mettere Dio al centro della sua casa".
Maria
ci protegge
In
Siria si incontrano molte Myriam, Mariam, Maria, Madonna, Marie,
Mariana, Marla e molti altri, tanti nomi con una sola origine: il
nome di Maria, madre e santa. Ella rappresenta tutta la maternità,
l'amore e l'affetto di cui gli uomini hanno tanto bisogno. Piena di
purezza, diventa madre generando alla fede i figli di Dio. È
situata in una dimensione che va anche oltre la santità poiché Ella
è la più vicina a Dio. Lei veglia sui suoi figli. Li protegge, e
dove la Vergine è di casa il diavolo non entra. Ed è in questo
spirito che sempre più donne, di qualsiasi età, scelgono di
indossare il vestito di Maria nel mese di maggio. Appena la persona
interessata lo decide, prenota il suo abito presso la parrocchia alla
quale appartiene e l'affitta per un periodo determinato, oppure lo fa
confezionare da un sarto. È un abito color celeste, chiaro come il
blu del cielo, questo cielo puro e santo lontano dalle tentazioni del
mondo terrestre, con una corda bianca in vita, che simboleggia le
colombe della pace. Prima di essere indossato, l'abito deve ricevere
la benedizione del sacerdote. Marine, 2 mesi, è come un angelo in
questo minuscolo vestito, confezionato della sua taglia. Lo indossa
affinchè le grazie di Maria la riparino e la proteggano da ogni
male. Proprio come Julie, ragazzina di 6 anni. Durante la gravidanza,
le rispettive madri videro la Vergine in sogno e le promisero che da
allora avrebbero fatto loro indossare il vestito ogni maggio fino a
raggiungere la maggiore età. Maria divenne la loro patrona, la loro
protettrice. Per quanto riguarda Nisrine, una signora di
cinquant'anni, ha promesso di indossare questo abito per cinque anni
per proteggere se stessa e i propri figli, proteggere il suo paese:
"La Vergine Maria è la madre di tutti noi, è un onore
indossare questo vestito azzurro per essere a sua immagine. È un
voto che ho fatto da quando ho recuperato da una lunga malattia. Ella
intercede per noi e, come dice la tradizione, il Figlio non rifiuta
nulla a sua madre. E contrariamente a quello che si potrebbe pensare,
con questo vestito non ho alcun problema. Lo indosso quando esco,
quando vado a fare shopping, quando vado a lavorare: io vivo la mia
vita normalmente e in più recito il rosario. E nonostante tutti
questi anni di guerra, cosiddetta confessionale, ho percepito molta
simpatia e comprensione da parte dei miei colleghi di lavoro, sia
musulmani che cristiani. Io vengo dalla regione di Hassakeh del nord
della Siria, e lì c'erano anche musulmane che hanno fatto questo
voto e indossavano "l'abito di Mariam", come lo chiamano
loro. Perché bisogna sapere che Maria occupa un posto di rilievo
nell'Islam, un'intera sura è dedicata a lei (la Surat di Maryam),
perché Maria è il modello perfetto del credente con una serena
accettazione del decreto divino, una delle principali virtù di un
buon musulmano".
Due
passi più in là, all'uscita della chiesa, compaiono due ragazze di
13 anni, Maya e Farah, con lo stesso vestito per aver compiuto il
loro voto. Per una era il successo del suo esame di ammissione al
collegio, e per l'altra, di aver guarito sua nonna paterna. "Abbiamo
visto la nostra amica che indossava il vestito azzurro l'anno scorso
e abbiamo parlato molto con lei; lei ci ha spiegato quanto le fosse
piaciuta questa esperienza, quindi abbiamo voluto fare lo stesso
anche noi quest'anno. In effetti, proviamo un sentimento molto
speciale, una soddisfazione difficile da descrivere, una sorta di
serenità, una pace interiore e molto meno stress e paura,
specialmente con tutte le sofferenze e le lacerazioni che il Paese
sta vivendo. Abbiamo intenzione di rifarlo negli anni a venire. I
giovani della nostra età adorano imitare il loro idolo, i vestiti,
la pettinatura, i tatuaggi; e noi abbiamo scelto il nostro "idolo",
abbiamo voluto assomigliare a nostra madre, alla Vergine Maria ".
Per tutte queste diverse "marie", la Vergine è il loro
riferimento, il loro modello. Per Maha, una madre di 45 anni che ha
perso il figlio al fronte, Maria è la madre, sottomessa e paziente:
"Ha un posto intermediario tra il Cielo e la terra. Lei ci
capisce perché ha dato la vita, lei è di carne. Ha vissuto il parto
e la sofferenza, come noi umani. Tutti conoscono la relazione tra
madri e figli nelle famiglie orientali. Molto di più quando la loro
madre è la Vergine Maria. Quindi se dimentichiamo di pregarla,
perdiamo la nostra identità di figli. Inoltre, Ella ha sofferto,
come madre, ha accettato di perdere Cristo, suo figlio, accettando la
volontà di Dio. Indossare questo vestito mi dà forza e serenità.
Mi sento molto più vicina a mio figlio, là dove Gesù e Maria
vegliano su di lui. "
Più
di sette anni di guerra. Una guerra sanguinosa e assassina, con bombe
che non hanno risparmiato il quartiere cristiano di città come
Damasco, Aleppo, Homs e tante altre. E, nonostante tutto ciò,
l'affluenza dei fedeli alle varie cerimonie religiose è cresciuta
costantemente. Molti erano convinti che Dio non li avrebbe
abbandonati. Ha solo testato la loro capacità di sopportare la
sofferenza. Ha messo alla prova la loro fede.
https://fr.aleteia.org/2018/05/23/la-devotion-sincere-et-visible-des-syriens-a-la-vierge-marie/