Lettera
da Aleppo N. 27
(17
settembre 2016)
Rivolta
e Compassione
La
tregua negoziata tra i russi e gli americani è entrata in vigore 5
giorni fa. Finora, è abbastanza rispettata. Gli Aleppini di
confessione musulmana hanno potuto celebrare l'Eid al Adha (Festa del
Sacrificio), nelle strade e nei giardini pubblici, senza il timore
dei mortai e delle bombole di gas piene di chiodi e di esplosivi che
i ribelli lanciavano su Aleppo da 4 anni e 2 mesi facendo ogni giorno
numerose vittime. Finora, non vi è stata nessuna strage, come
accadde 70 giorni fa durante la festa del Fitr, quando colpi di
mortaio lanciati sui quartieri civili, su strade piene di famiglie in
festa hanno fatto decine di morti, soprattutto bambini. Ma gli
Aleppini stanno in guardia, essi sono scettici circa il rispetto
prolungato della tregua, dal momento che quest'ultima non riguarda i
due gruppi riconosciuti come terroristi dalla comunità
internazionale, Daech e al-Nusra.
La
situazione è recentemente diventata molto complicata. Vi è ora una
internazionalizzazione del conflitto sul terreno. Da un lato, la
Turchia, che per anni ha sostenuto i terroristi lasciandoli
transitare attraverso i suoi confini e armandoli, è diventata un
attore diretto sul campo. In effetti, il suo esercito è entrato
Siria (senza l'accordo della Siria, che è uno stato sovrano, membro
fondatore delle Nazioni Unite) per così dire combattere Daech ma
soprattutto per combattere le milizie curde che controllano diverse
città e villaggi nella zona di confine, sul lato siriano,
dellaTurchia meridionale. Ora queste milizie sono supportate,
consigliate e armate dagli Stati Uniti, che sono, in linea di
principio, gli alleati della Turchia. Che confusione. D'altra parte,
gli Stati Uniti hanno ammesso che essi avevano una base in Siria con
dei membri delle forze speciali sul lato di Hasaka, in Siria
orientale. Infine, non si evoca più la ripresa dei negoziati e le
posizioni rimangono congelate.
Aleppo,
la nostra città soffre sempre. I media occidentali ne hanno fatto la
vetrina mediatica del conflitto. Gli Aleppini avrebbero fatto a meno
di questa reputazione. Soffrono da oltre 4 anni e non vedono l'ora
che questo incubo finisca. Essi si ribellano quando i media parlano
solo della sofferenza dei civili di alcuni quartieri di Aleppo
orientale controllati dai ribelli e terroristi e che contano 250.000
abitanti. Le sofferenze del milione e mezzo di Aleppini dell'ovest di
Aleppo vengono ignorate. Sono indignati per le decine di colpi di
mortaio, razzi o bombole di gas che cadono quotidianamente sui
quartieri civili di Aleppo senza che nessuno protesti. Sono indignati
per il taglio totale di energia elettrica da lungo tempo, poiché le
centrali elettriche sono nella parte dei ribelli. Sono indignati per
il taglio totale dell'acqua durante l'ondata di calore estiva (40
gradi all'ombra), costretti ad utilizzare l'acqua dei 300 pozzi
perforati in città negli ultimi 2 anni. Sono indignati per il blocco
che subiscono ogni tot di tempo e la penuria conseguente. Essi si
ribellano nel vedere, ogni volta che l'esercito siriano avanza un po'
o vince una battaglia per allentare la morsa che i terroristi hanno
imposto ad Aleppo, i governi e i media gridare al crimine contro
l'umanità e chiedere una tregua per fermare l'avanzata dell'esercito
siriano.
I
drammi che noi viviamo o che vediamo, sono così numerosi che ne
siamo continuamente rivoltati. Alcuni esempi:
Mahmoud,
un bambino di 6 anni, senza padre, è nato senza braccia. Viveva con
la madre, la sorella e lo zio in una piccola città del governatorato
di Aleppo sotto il controllo di Daech. Questo gruppo non consente
agli abitanti delle città che controlla di emigrare, li tiene come
scudi umani. La famiglia, come molti altri, ha deciso di lasciare la
città di notte per venire a Aleppo. Mahmoud era portato da suo zio,
quando una mina posta da Daech, è esplosa uccidendo lo zio e
tranciando le gambe e i piedi di Mahmoud. Abbiamo dovuto amputarlo. E
ora Mahmoud è senza braccia e senza gambe. Compassione e rivolta.
Il
progetto immobiliare 1070 è composto da decine di edifici incompiuti
a causa della guerra, senza pareti, senza bagno, solo il pavimento e
il tetto. Essi sono stati occupati da centinaia di famiglie sfollate,
che avevano lasciato i loro appartamenti nel luglio 2012, quando i
ribelli hanno invaso i loro quartieri, e si sono rifugiate ad Aleppo
sotto il controllo dello stato siriano. Erano dapprima state
alloggiate in scuole pubbliche poi trasferite al "1070"
dove si sono stabilite con teloni come pareti, con taniche per
l'acqua e secchi per i servizi igienici. Un mese fa, 1070 è stato il
bersaglio, per più giorni consecutivi, di mortai e razzi lanciati da
terroristi di Al Nosra prima che invadessero il quartiere. Questi
sfollati, per la 3° volta, hanno abbandonato i loro morti e feriti e
quel poco che avevano racimolato in 4 anni di miseria per andare a
vivere sotto le tende piantate sullo spartitraffico nel bel mezzo
della circonvallazione. Compassione e rivolta.
L'esodo
degli abitanti di Aleppo, in particolare i cristiani, continua. Dopo
Europa e Canada, ora è la volta dell' Australia per il rilascio
dei visti ai rifugiati siriani. I cristiani di Aleppo sono solo un
quarto rispetto a prima della guerra.
Tra
rivolta e compassione, noi Maristi Blu continuiamo i nostri programmi
per le famiglie sfollate e per i più poveri.
Il
progetto "Maristi Blu per gli sfollati" continua a
distribuire cesti alimentari e igienico-sanitari mensili a 850
famiglie. Li aiutiamo anche a pagare il prezzo di sottoscrizione di
"1 Ampere" ai generatori privati da cui ottenere luce
per qualche lampadina di notte. Diamo loro ogni mese un poco di carne
o di pollo. Affittiamo per loro piccoli appartamenti in cui
alloggiare. Quest'anno, per il rientro a scuola, abbiamo dato
materiale scolastico a tutti i bambini che frequentano la scuola in
aggiunta al nostro aiuto a pagare le tasse universitarie.
Il
progetto "civili feriti di guerra" continua a curare,
gratuitamente, i civili di tutte le fedi, feriti da proiettili o da
schegge, nell'ospedale St Louis gestito dalle Suore di San Giuseppe
dell'Apparizione.
Il
"Progetto Medico dei Maristi Blu' finanzia più di 100 azioni
mediche al mese per aiutare i pazienti che non possono permettersi il
costo di un intervento chirurgico, un ricovero in ospedale, una
radiografia o anche una consulenza o le analisi di laboratorio.
Il
progetto "Ho sete", continua a distribuire acqua
gratuitamente alle famiglie di cui ci prendiamo cura. I nostri 4
furgoni, dotati di serbatoi, fanno la spola per tutto il giorno tra i
pozzi e gli appartamenti.
Il
progetto "goccia di latte" distribuisce ogni mese a quasi
3000 bambini di età compresa da pochi giorni a 10 anni, i
quantitativi di latte sufficienti per un mese.
All'inizio
dell'estate, abbiamo attrezzato una parte del nostro cortile per
farne un giardino con altalene, scivoli ecc ... Abbiamo così
inaugurato il nostro Spazio-Estate di divertimento in cui le famiglie vengono a trascorrere cinque pomeriggi a settimana in un
luogo più sicuro che i loro quartieri. I bambini giocano sotto la
supervisione di educatori e gli adulti trascorrono un momento
piacevole giocando a carte, a backgammon o semplicemente per
rilassarsi sorseggiando un caffè, tè o soda e sgranocchiando dei
semi. I nostri 2 bus fanno andata e ritorno tra il nostro
centro e i quartieri. Questa iniziativa ha portato gioia a tutti ed è
stata una buona terapia anti-stress.
La
nostra squadra di visite agli sfollati si è ampliata con diversi
volontari, vecchi Maristi della Famiglia Champagnat. Visitano
regolarmente le famiglie a casa, anche quando abitano nelle periferie
più pericolose come la "1070", per costruire solidarietà,
informarsi sulle loro esigenze e cercare di porvi rimedio.
I
nostri progetti educativi stanno andando bene. Gli insegnanti dei 2
progetti "imparare a crescere" e "voglio imparare"
si incontrano, dall'inizio di settembre, ogni mattina per corsi di
formazione e programmi di apprendimento in attesa dell'anno
scolastico. Questo sarà difficile dato il numero record di domande
di ammissione e le domande accolte nonostante lo spazio esiguo.
Tutti i
bambini del "Voglio imparare" e che non frequentavano la
scuola per vari motivi, hanno superato questa estate i test di
livello del Ministero dell'Educazione Nazionale e si uniranno al
programma scolastico, senza partire da zero. Si tratta di una
questione di orgoglio per i bambini, i loro genitori e per noi.
"Skill
School", continua a soddisfare gli adolescenti. Il loro numero
ha raggiunto 75, che è il massimo della nostra capacità.
Il
nostro centro di formazione per adulti, "il M.I.T.", oltre
alle sessioni di tre giorni organizzate da 3 anni più volte al mese,
introdurrà tra pochi giorni una nuova formula. Una sessione di 100
ore che si sviluppa su 8 settimane, 3 pomeriggi a settimana, per
permettere alle persone che lavorano di partecipare. Il tema è "Come
intraprendere il proprio progetto?. Abbiamo assunto i migliori
esperti di Aleppo per aiutare i giovani adulti ad intraprendere e
completare un progetto e guadagnarsi da vivere. Insegneremo, in modo
pratico, ai partecipanti come trovare l'idea di un progetto, come
raggiungerlo, come valutare il costo del prodotto, come fare un
budget, come stabilire un piano d'azione, come ottenere il
finanziamento, come fare il marketing e le vendite. Alla fine della
sessione, i partecipanti presenteranno i loro progetti alla giuria di
esperti e li aiuteremo a finanziare i migliori progetti realizzabili.
Il
nostro progetto "lotta contro l'analfabetismo" ha concluso
la sua prima sessione di 40 partecipanti. Tutti hanno passato l'esame del Ministero della Cultura e hanno ricevuto un certificato
che attesta che sono di livello 4° anno elementare. Bisogna vedere
la felicità di questi grandi adulti che ricevono i loro certificati
e tutti orgogliosi di saper leggere e scrivere.
Continuiamo a sostenere le famiglie, ad essere in ascolto, a fornire
supporto psicologico, a capire i loro bisogni, a ridare loro la
dignità spesso violata, per dare una speranza e far sentire che
siamo solidali con loro.
Indignati
per tutto ciò che stiamo subendo, vediamo, ascoltiamo e sentiamo,
sì, noi Maristi Blu siamo indignati. Non possiamo accettare
l'inaccettabile.
La
com-passione è uno dei nostri valori. Condividiamo le sofferenze dei
nostri fratelli e sorelle, il loro sconforto, la loro disperazione e
i loro drammi.
La
solidarietà è il nostro modo di vivere la carità e l'amore con
loro e per loro.
Aleppo
17 settembre 2016
Nabil
Antaki
Per i
Maristi Blu
(traduzione OpS)