di Nabil Antaki - traduzione fr. Giorgio Banaudi
Aleppo, 14 aprile 2025
TRANSIZIONI
Cari amici,
Molti di voi ci hanno chiesto una nuova lettera per avere nostre notizie. Vi ringraziamo per la vostra preoccupazione. Il fatto è che aspettavamo di vederci più chiaro prima di scrivervi.
Dalla nostra ultima lettera n. 49 del 1° ottobre 2024, stiamo vivendo una doppia transizione. La prima, che riguarda la Siria, complicata, pericolosa e preoccupante per il futuro, e l'altra, per noi Maristi Blu, più morbida e meno complessa.
Come sapete, la Siria sta attraversando un periodo di transizione durante il quale si deciderà il suo futuro e quello dei siriani. Infatti, l'8 dicembre 2024, 17 gruppi di ribelli armati islamici sotto la guida di HTC (Hayaat Tahrir al Sham, un gruppo islamista precedentemente noto come Al Nusra) sono riusciti a rovesciare il regime e prendere il potere; hanno conseguito in 13 giorni quello che non si era riuscito a fare in 13 anni!
All'inizio c’è stato un grande sollievo per la popolazione con l'annullamento del servizio militare obbligatorio che poteva durare fino a 9 anni, il rilascio dei prigionieri, l'abolizione dei vari servizi di intelligence e della 4ª brigata la cui funzione principale era quella di estorcere denaro ai cittadini. La libertà di parola, che era stata limitata per 63 anni, è stata ripristinata e i siriani si sono sfogati in pubblico e sui social network dopo un silenzio di oltre 60 anni.
Ne seguì un immenso disordine: l'abolizione della costituzione, lo scioglimento del parlamento, dell'esercito e della polizia, il licenziamento di oltre 300.000 dipendenti pubblici, la cessazione dei servizi amministrativi per più di tre mesi.
Il leader dell'HTC, Ahmad Al Sharaa, è stato nominato presidente ad interim della Repubblica dai rappresentanti dei gruppi armati; ha proclamato un periodo di transizione di 5 anni e ha annunciato una tabella di marcia che prevede:
Una conferenza nazionale dei rappresentanti di tutte le componenti della Siria: questa si è svolta con 600 persone, è durata solo un giorno e ha emesso un comunicato con belle risoluzioni preparate in anticipo.
La proclamazione di una dichiarazione costituzionale che fungerebbe da costituzione provvisoria per il periodo di transizione. È stato deciso un regime presidenziale; il presidente, che deve essere musulmano, ha tutti i poteri, anche quello di nominare i membri del futuro organo legislativo; La giurisprudenza musulmana (Fikh) è la principale fonte delle leggi.
È stato nominato un governo di transizione di 23 ministri; comprende un rappresentante di ciascuno dei 4 gruppi etnico-religiosi minoritari: alawiti, cristiani, drusi e curdi e solo una donna, una cristiana. I 4 ministeri sovrani sono rimasti nelle mani dei parenti del presidente, membri dell’HTC.
L'imminente nomina di un organo legislativo che legifererà durante la transizione e di un comitato per la stesura di una nuova costituzione e infine le elezioni legislative e presidenziali che saranno organizzate entro 5 anni.
Se, sul piano politico, le cose sono ormai chiare, anche se preoccupanti, lo stesso non vale sul piano militare. Il nuovo regime controlla solo una parte della Siria; il nord-ovest è sotto il controllo dei turchi, le 2 province meridionali, Daraa e Sweida sono sotto il controllo delle milizie locali e di Israele che ha approfittato della situazione per bombardare e distruggere aeroporti militari e depositi di armi dell'esercito siriano oltre ad occupare parte del territorio di confine. Nei giorni scorsi è stato raggiunto un accordo con le Forze democratiche siriane (curde) che controllano la parte nord-orientale della Siria sostenute dagli americani, e con la comunità drusa che controlla Sweida.
L'economia, già moribonda dopo anni di guerra, è ora in agonia. Viviamo in una crisi insopportabile: più di un milione di persone in più sono disoccupate e senza stipendio da 4 mesi (tutti gli elementi dell'esercito e della polizia che sono stati sciolti, 300.000 dipendenti pubblici, sono stati licenziati); c’è stato un aumento del prezzo del pane, dei trasporti e di altri prodotti essenziali; Nessun miglioramento, per il momento, nelle utenze come l'elettricità che viene fornita solo 2-4 ore al giorno. Il sostegno dei paesi occidentali e arabi al nuovo regime e le promesse di aiuto non sono ancora entrati in vigore.
La criminalità e i furti sono aumentati a causa della povertà e dell'assenza della polizia. Ogni giorno si verificano abusi, uccisioni e violenze contro membri di determinate comunità o persone sospettate di essere legate al precedente regime.
Il rastrellamento della regione costiera alla ricerca dei "residui" del vecchio regime, all'inizio di marzo, si è trasformato in una strage contro gli alawiti e anche contro i cristiani: esecuzioni sommarie; tra le 1.600 e le 6.000 persone uccise; Questi atti sono stati descritti come individuali dalle nuove autorità, ma il loro numero e la loro ripetizione ci hanno portato a credere che, per lo meno, non controllassero le loro truppe. Il sistema di giustizia di transizione per i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità, così spesso annunciato dalle nuove autorità, non è ancora entrato in vigore; dovrebbe giudicare, secondo i funzionari, solo i crimini commessi dal precedente regime; Eppure dovrebbe giudicare tutti i crimini commessi da entrambe le parti.
Le autorità, anche se islamiste, stanno utilizzando un linguaggio molto moderato e benevolo e non hanno preso alcuna misura discriminatoria contro i diversi gruppi etnici e religiosi. Le parole "libertà", "sovranità" e "uguaglianza" compaiono spesso nelle loro dichiarazioni, ma non compaiono mai "democrazia" o "Stato laico".
Tuttavia, il comportamento delle loro truppe sul terreno è molto preoccupante, dato il loro desiderio di islamizzare il paese: viene usata spesso la parola "kafir" (infedele) per riferirsi ai non musulmani e anche ai non sunniti, c’è un forte incoraggiamento a indossare il velo e a separare uomini e donne nei luoghi pubblici, ecc.
Quale sarà il futuro della Siria? Con le attuali autorità, sarà sicuramente uno Stato islamista. Speriamo, tuttavia, che si tratti di un islamismo moderato di stampo turco e non di un islamismo estremista di stampo afghano.
Il nostro sogno di una democrazia con la separazione dei tre poteri, di uno stato di diritto e di un regime laico aconfessionale sta svanendo. Temiamo il passaggio da un'autocrazia oligarchica ad una autocrazia islamica. I cristiani sono molto preoccupati per il loro futuro; L'emigrazione è il loro desiderio principale, come in passato, ma per motivi diversi.
La seconda transizione è meno difficile e più serena. Come abbiamo annunciato nella nostra lettera da Aleppo n. 49, abbiamo nominato un nuovo gruppo dirigente dei Maristi Blu. Dopo aver fondato e guidato i Maristi Blu per 12 anni, Leyla, fr. George ed io abbiamo deciso di passare il testimone a un team più giovane in grado di garantire la sostenibilità del nostro gruppo. La transizione sta procedendo normalmente, a volte con qualche tensione, ma più spesso serenamente.
Dopo una pausa di 2 settimane a dicembre a seguito degli eventi, abbiamo ripreso le nostre attività. La nostra presenza, i nostri progetti e i nostri programmi sono ora più che mai necessari.
Stiamo continuando i nostri progetti di sostegno per aiutare le persone a sopravvivere; per citarne solo alcuni: distribuire mensilmente cesti alimentari a 1100 famiglie, ospitare circa 150 famiglie, aiutare più di 200 persone ogni mese per le loro cure mediche, nutrire 260 anziani di età superiore agli 80 anni che vivono da soli (progetto "Pane condiviso"), assicurare una razione mensile di latte a 2000 bambini sotto i 9 anni (progetto " Goccia di latte").
I nostri programmi educativi rendono felici i beneficiari: "Voglio Imparare" per 120 bambini dai 3 ai 6 anni, "Semi" per il supporto psico-sociale di 600 bambini e ragazzi, "MIT" per gli adulti, "Taglio e cucito" per un gruppo di 40 donne, che si rinnova ogni 4 mesi, "Aiuto scolastico" per più di 200 studenti.
Per quanto riguarda i nostri progetti di sviluppo, continuano nonostante le difficoltà della situazione. "Heartmade" realizza bellissimi arazzi con tessuti di recupero. Il programma "Micro-Progetti" insegna agli adulti come avere successo in un micro-progetto e finanzia i progetti migliori. Quaranta apprendisti stanno imparando un mestiere insieme ad un professionista per 2 anni nell'ambito del programma "Formazione professionale". Vogliamo che i giovani imparino a pescare piuttosto che dar loro il pesce quotidiano. La lista d'attesa dei candidati per il progetto "Women's Development" è molto lunga e dimostra l'entusiasmo delle donne della nostra regione nel cogliere tutte le opportunità per crescere.
La Fondazione tedesca Stephanus per i cristiani perseguitati e in pericolo ha assegnato il suo premio annuale 2025 ai Maristi Blu, onorando i suoi tre fondatori. Il premio mi è stato consegnato nel corso di una cerimonia tenutasi a margine della convention annuale della società internazionale per i diritti umani tenutasi a Bonn sabato 29 marzo, alla quale ho partecipato fornendo una panoramica dell'attuale situazione in Siria. Quando ho ricevuto il premio, ho detto:
"Stasera, non riceverò questo premio per me stesso. Lo ricevo a nome dei tre fondatori dei Maristi Blu, mia moglie Leyla, Fratel George e il sottoscritto, come pure a nome di tutti coloro che hanno lavorato instancabilmente al nostro fianco. Questo riconoscimento va ai tanti volontari, collaboratori e beneficiari che sono diventati una famiglia, unita dalla fede, dalla speranza e da un impegno costante al servizio di chi è nel bisogno. Accettando questo premio, lo faccio con un rinnovato impegno. Questo riconoscimento rafforza la nostra determinazione a continuare il nostro lavoro e a contribuire a preservare la presenza cristiana in Siria, non solo come memoria storica, ma anche come fede viva che continua a irradiarsi".
Sebbene il popolo siriano sia campione di resilienza, 14 anni di guerra, sanzioni, privazioni, crisi economica, povertà, scarsità e terremoti hanno eroso il suo ottimismo. I siriani sono disperati e per molti la speranza è morta e sepolta. In mezzo a tanta sofferenza, noi Maristi Blu forniamo cibo, istruzione, assistenza medica, lavoro, ecc., non solo per soddisfare i bisogni immediati, ma anche per ridare dignità e speranza.
Nonostante l'incertezza sul futuro e la preoccupazione per il domani, crediamo che dobbiamo continuare a lottare per un futuro migliore e resistere alla disperazione, al pessimismo e all'angoscia.
Tra poco celebreremo la Pasqua, la festa della risurrezione, la festa della Speranza. Possa infondere in ciascuno di noi quella fede in più che ci permette di sperare.
Buona Pasqua
Aleppo, 14 aprile 2025
Per i Maristi Blu - Nabil Antaki
A TUTTI GLI AMICI DI ORAPROSIRIA AUGURIAMO OGNI BENE
DALLA PARTECIPAZIONE AL SANTO TRIDUO PASQUALE BENEDETTO
ALLA LETIZIA DELLA SANTA PASQUA CON IL NOSTRO SIGNORE RISORTO VITTORIOSO SU OGNI MORTE