Siria, il paese dove infuria la guerra ormai da oltre cinque anni: i conventi francescani in questo paese, in situazione di guerra, che funzione hanno oggi? Pare che tanta gente in Occidente non abbia idea che ci siano dei cristiani in Siria e nemmeno dell'esistenza dei Frati Minori in quel paese islamico.
Durante
il tempo dei crociati tra 1099 -1291 D.C. , religiosi combattenti
arrivarono in Siria per proteggere i castelli sorti in quel tempo,
gli “Ospedalieri” a differenza di quelli Templari che assunsero
il tempio di Salomone in Gerusalemme come base della loro sede, un
altro ordine di religiosi - i frati minori fondati da Francesco di
Assisi (1182 – 1226 D.c) - arrivò a Dumiat in Egitto a incontrare
il governatore il Re el-Kamel figlio del Re el.Adel ayubida fratello
di Saladino. Gli storici arabi proclamarono questi religiosi 'frati
della corda', in considerazione della corda che si mettono intorno al
bacino che contiene i tre nodi simboli della povertà, castità e
obbedienza; nei secoli la presenza di questi frati rimase in Siria
fino ai giorni nostri, mentre il primo convento di frati ad Aleppo fu
fondato nel 1859 nella zona di Aleppo vecchia, in seguito con
l’incremento demografico e il numero crescente dei cristiani fu
costruita una parrocchia grande dedicata a S. Antonio nel centro
moderno di Aleppo.
Per
realizzare questo progetto, racconta un anziano, fecero come i
frati in occidente che giravano di città in città con una scatola
in mano chiedendo offerte. Attualmente ad Aleppo ci sono tre conventi
di frati francescani mentre altri tre
sono a Damasco, inoltre alcuni in diverse città siriane. I frati di
questi conventi sono gente del posto, non ci sono fra loro frati
dell’occidente, questi fratelli locali hanno vissuto la guerra, e a
conseguenza della tragica situazione condividono la sofferenza con la
gente, quotidianamente aiutandoli col distribuire la borsa alimentare
e l’acqua e pure un aiuto materiale per comprare il carburante
a riscaldare la casa e tanto altro tutti giorni..
In
uno dei conventi che vive sotto il controllo dei ribelli non si
possono suonare le campane e le donne vanno a sentire la messa velate
e tutto viene svolto a bassa voce; in un altro convento di zona
diversa pure conquistata dai ribelli il frate del convento ha aperto
le porte a quelli fuggiti accogliendo tutti pure essendo di diverse
religioni , senza distinzioni il frate procura il cibo per i
rifugiati con grave rischio, quindi il frate è stato rapito più
volte e poi liberato grazie ai mediatori del posto.
Queste sono alcune delle
vicende dei frati francescani in Siria e il loro modo semplice e
coraggioso di affrontare la vita durante questa guerra.
Essi
seguono le orme dei frati di san Francesco che già nel 1800 diedero
la loro testimonianza fino al martirio in terra siriana:
ricordiamo
i Martiri
Francescani di Damasco,
un gruppo di 11 martiri dei musulmani, uccisi per la fede il 10
luglio 1860; di essi sei erano Padri Francescani Minori, due erano
Fratelli professi Francescani e tre erano fratelli di sangue laici
maroniti. Sono conosciuti come ‘Beati Martiri di Damasco’ .
Sempre a Damasco, riposa padre Tommaso da Calangianus, esperto in farmacopea, che divenne famoso per aver
curato migliaia di bambini, a prescindere dalle distinzioni etniche e
religiose ; fu ucciso con “omicidio rituale” per mano di
ebrei, tanto che l’epigrafe mortuaria, fatta incidere sulla tomba
in italiano e arabo, testimonia: “D.O.M. Qui riposano le ossa
del padre Tommaso da Sardegna assassinato dagli ebrei il 5 febbraio
nell’anno 1840”.
Nella chiesa dei francescani di Terra Santa, a Bab Tuma, il ricordo delle violenze subite sopravvive in due lapidi: una, dedicata al cappuccino padre Tommaso e l’altra ai frati minori.
Nella chiesa dei francescani di Terra Santa, a Bab Tuma, il ricordo delle violenze subite sopravvive in due lapidi: una, dedicata al cappuccino padre Tommaso e l’altra ai frati minori.
- La croce francescanaÈ formata da quattro croci ed è il simbolo di quattro stati 'crociati':AntiochiaEdessaTripoliIl regno di Gerusalemme
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