Cronaca da Mar Yakub
di Padre Daniel
venerdì 13 giugno 2014
Una vita normale in una situazione a-normale
Come si trascorre una giornata, nella nostra piccola comunità in un paese in guerra? La giornata comincia ufficialmente con un’ora di preghiera silenziosa in chiesa, anche se qualcuno si è già svegliato prima. Dopo la preghiera silenziosa, ognuno comincia il suo lavoro: preparare il pasto, dipingere icone, mettere a posto le stanze, elaborare erbe o frutti, lavorare nell’orto, togliere le erbacce, dare acqua .ecc. Nella mattinata i frati si dedicano in principio allo studio, cominciando con un’ora e mezza di teologia, spiritualità, storia della chiesa, diritto ecclesiastico dell’oriente ed occidente, documenti della chiesa o qualche cosa di simile e poi c’è la lettura quotidiana della Bibbia ed anche lo studio della lingua araba, con la quale ci sono già stati dei progressi. Il sabato è dedicato alle pulizie generali quasi dappertutto. La mancanza di corrente elettrica disturba ogni ordine del giorno. Se dopo la preghiera del mattino c’è ancora energia elettrica, vengono svolti lavori che necessitano di corrente.Alla dodici e mezza suona la grande campana per l’ Eucarestia secondo il rito latino in francese con canti in arabo. Un frate legge la prima lettera in arabo. Personalmente sono solo capace di comporre una frase riassuntiva del vangelo in arabo. A volte i bambini mi guardavano con un’espressione curiosa perché apparentemente non mi capivano. Attualmente invece i bambini alzano il pollice per indicare che il mio arabo è comprensibile . Dopo l’Eucarestia segue ancora una breve o lunga pausa di meditazione, dipendentemente dal fatto che il pasto sia pronto o no. A tavola si parla di tante cose: qualche volta delle letture della Messa, l’evoluzione del paese, l’aiuto ai bisognosi. Qualche volta si discute su un tema biblico. Attualmente abbiamo soprattutto discusso sul ritorno del Regno di Dio. Nel pomeriggio c’è un’ora di riposo, indicato dalle campane interne. Dopo di che ricomincia il lavoro. All’inizio si accoglievano i bambini bisognosi finché i genitori o le madri potessero riprendersene cura o tutta la famiglia si fosse ripresa. In ogni ora della giornata ci si prendeva cura di loro con la conseguenza che c’era sempre qualcuno di noi responsabile per loro. Adesso sono rimasti due bambini, ma gli altri bimbi, figli per lo più di rifugiati , vengono sempre a giocare qui. Sono un gruppo di due cristiani e tre mussulmani, quattro ragazze ed un ragazzo. Le suore lavorano spesso con loro in cucina o puliscono con loro la Chiesa. Nel pomeriggio i bimbi ricevono lezioni di inglese, francese o biologia, canto e ballo ed i frati danno loro lezioni di catechismo. Nel periodo pasquale si spiegavano gli atti degli Apostoli e la genesi della prima chiesa. E’ notevole che i bambini mussulmani siano più interessati al catechismo che i bambini cristiani. Qualche volta ci sono lavori per i quali tutti sono chiamati a partecipare come: pulire il rosmarino o la lavanda, cogliere e lavorare le rose di Damasco , con cui facciamo il tè o tisane. Il grande campo interno del monastero è ancora coltivato da altri che mietono una parte per loro una parte per noi. Noi osiamo venire solo nell’atrio o nella piazza vicino al monastero.
Alle diciotto e trenta facciamo le preghiere bizantine della sera e dopo facciamo di nuovo una lunga o breve meditazione personale. Durante la cena si parla di vari temi. Inoltre i bambini vengono sempre a recitare pezzi di teatro come la lapidazione di Stefano con pallottole di carta. Un ragazzo mussulmano recita con ardore la lapidazione di Stefano. Si rallegrano del travestimento e qualche volta il loro teatrino è realmente divertente. Le suore lavano i piatti dopo pranzo , i frati dopo cena. La ricreazione della sera dura fino al momento di andare a dormire. Qualche volta c’è una conferenza su qualsiasi tema. Noi leggiamo con piacere gli articoli della rivista “ Le Cep” . Leggiamo anche la liturgia bizantina o teologia o sulla situazione politica mondiale. Un rifugiato mussulmano ha tenuto una conferenza sulla presenza di Gesù e Maria nel Corano e nel Vangelo ed anche sulla Sacra Sindone. Ormai quest’uomo è diventato il nostro portiere e ci ha aiutato nella distribuzione dei prodotti di prima necessità , pervenutici dall’estero, ai bisognosi . Durante il tempo di ricreazione o durante le conferenze ognuno fa quello che vuole: lavorare alle pulizie delle mandorle ( 50/60 sacchi), preparare le verdure per il giorno successivo, lavorare al computer, ecc. E chi vuole può anche andare a dormire con il consenso della comunità. Noi viviamo un “idio-ritmo. Questa parola greca vuole dire letteralmente “ un ritmo proprio” . Infatti, nell’antichità, la parola “idios” voleva indicare una persona semplice in contrasto con una persona che governava o un filosofo. Oggi questa parola è degradata fino al significato di imbecille.
ricorre, il 23 giugno, un anno dal martirio di Padre Murad, monaco, che ha offerto la sua vita per la Siria: http://oraprosiria.blogspot.it/2013/07/ io-offro-la-mia-vita-di-tutto-cuore-per.html |
Per gli antichi monaci del deserto la parola “ idio -ritmo” indicava una libertà che ogni monaco conservava di seguire il suo proprio ritmo e la benedizione del superiore, nonostante vivessero in unità stretta con altri monaci.
La
domenica è una giornata libera con nient’altro che l’Eucarestia
solenne in stile bizantino e poi un buon pranzo. Durante la
mattinata i bambini possono vedere un bel film e noi a mezzogiorno
guardiamo il giornale.
La sera si guarda un film morale o rilassante deciso dalla maggioranza.
Questa settimana abbiamo avuto 3 giorni solenni: il giorno per festeggiare l’elezione del Presidente, poi domenica e lunedì di Pentecoste. Chi vuole può leggere un libro durante tutta la giornata di domenica o anche pregare o studiare o solo rilassarsi. In realtà, c’è sempre qualcosa di speciale la domenica. Nella serata di Pentecoste abbiamo organizzato un servizio di preghiera bizantino per la pace e l’unità in Medio Oriente in solidarietà con i capi di Israele e Palestina che si trovano a Roma con il Papa dove ognuno di loro separatamente pregava per la pace.
La sera si guarda un film morale o rilassante deciso dalla maggioranza.
Questa settimana abbiamo avuto 3 giorni solenni: il giorno per festeggiare l’elezione del Presidente, poi domenica e lunedì di Pentecoste. Chi vuole può leggere un libro durante tutta la giornata di domenica o anche pregare o studiare o solo rilassarsi. In realtà, c’è sempre qualcosa di speciale la domenica. Nella serata di Pentecoste abbiamo organizzato un servizio di preghiera bizantino per la pace e l’unità in Medio Oriente in solidarietà con i capi di Israele e Palestina che si trovano a Roma con il Papa dove ognuno di loro separatamente pregava per la pace.
Abbiamo
visto solo in parte questo evento storico svoltosi nei giardini del
Vaticano a causa della mancanza di corrente elettrica.
Già il profeta Joele cap .3° ha predetto che anche le vecchiette avrebbero avuto sogni di pace.
Già il profeta Joele cap .3° ha predetto che anche le vecchiette avrebbero avuto sogni di pace.
I
cani abbaiano, ma la carovana continua
La
ri-elezione dell’attuale presidente Bashar- el Assad irrita in
modo forte i sostenitori dei gruppi terroristi in Siria. I ministri
degli Affari Esteri, specialmente degli Stati Uniti, Francia ed
Inghilterra non hanno abbastanza parole per esprimere la loro
avversione. In un comunicato ufficiale la signora commissario dell’
EU protestava contro le elezioni “ illegali” che minacciano gli
impegni politici. La Siria ha risposto inequivocabilmente che una tale
dichiarazione costituisce una violazione flagrante del diritto
internazionale, cioè della sovranità del popolo ed anche della
democrazia.
Dall’altra
parte la festa per la ri-elezione di Assad continua tra tutti i
siriani del paese ed anche all’estero. I veri paesi amici hanno
inviato le loro felicitazioni. E così anche il Comitato del Popolo
Palestinese ed anche l’Unione degli scrittori Arabi, il Shia Imani
Ismaili. Le celebrazioni entusiaste delle comunità Siriane in tanti
Paesi sono chiaramente la risposta più convincente. L’occidente ha sempre usato dei rifugiati per provare che la crudeltà del presidente
Assad e del suo regime erano le cause della loro fuga dalla Siria.
Adesso questi Siriani all’estero e anche l’unione di scrittori
hanno votato in massa per Assad e hanno ringraziato lui e anche
l’esercito. Nel frattempo il presidente Assad continua determinato, fa di tutto per conservare l’unità del popolo e anche per fortificarlo.
Questa
settimana il Presidente Assad ha invitato gli altri due candidati
presidenziali per discutere con loro. Su tutti livelli si impegnerà
ancora, in maniera più forte per tirare fuori il suo paese dalla
miseria e per ri-assicurare la sicurezza ed il benessere del popolo.
Prima Assad visitava i ribelli nelle prigioni per parlare con loro e
liberarli sotto la condizione che essi abiurassero tutti gli atti di
violenza. Adesso Assad ha proclamato il 9 giugno come giorno
memorabile di amnistia, di cui un centinaio di prigionieri possono
approfittare. Mercoledì scorso un gruppo di 274 prigionieri ha
lasciato la prigione centrale di Damasco. I capi dei nostri stati
occidentali democratici sono in grado di dimostrare un tale coraggio
e iniziativa?
I
tentativi insistiti per riscaldare “ la Primavera Araba”
Le
guerre moderne sono prima di tutto guerre dei media. L’immagine
della Siria è stata premeditata/preparata in modo professionale per
tanti anni all’opinione pubblica: cioè il presidente Assad è
stato dipinto come un dittatore crudele, si mostrava la presenza di
armi distruttrici di massa, si faceva vedere la tortura dei bambini ,
e si diceva che Assad affamava e sterminava il suo popolo. Tutto era
illustrato da video appropriati. Chiunque avesse contrastato
quell’immagine negativa della situazione in Siria era considerato
come un “ idiota asociale pronto per la psichiatria” un titolo
che ho ricevuto da un intellettuale fiammingo. In questo modo i
politici, i giornalisti e i popoli hanno aiutato per anni gli assassini
ed i distruttori della Siria. Al contrario di Afghanistan, Iraq e la
Libia, la Siria resiste. L’attuale riscaldata “ primavera Araba”
è una strategia della quarta generazione che non utilizza più un
intervento diretto militare esterno, ma adesso lavora con gruppi
secreti che organizzano un caos creativo nell’interno del paese per
destabilizzarlo e per imporre nuove strutture di potere e nello stesso
tempo far prevalere gli interessi degli Stati Uniti e di
Israele. Per la Siria tuttavia hanno fatto dei gravi errori di
valutazione, cioè hanno sottovalutato la forza dell’unità del
popolo, dell’esercito e del governo e poi hanno sottovalutato la
forza di una resistenza unita. La “rivolta del popolo “ e la
“guerra civile” esistono solo nella fantasia degli imperialisti
occidentali. In seguito è stato molto chiaro che questa tanto stimata “
opposizione moderata” era solo una finzione e che nei fatti questa
opposizione era la vera colpevole delle atrocità. Gli stessi “
amici della Siria” hanno sottostimato la solidarietà e la tenacia dei veri amici della Siria come la Russia, l’Iran e l’
Hezbollah... Alla fine sembra che essi inciampano nel gioco
oscuro dei propri grandi amici come la Turchia e soprattutto il
Qatar e la Saudi Arabia, che sono i grandi campioni del terrorismo
mondiale.
Aleppo senza acqua |
Le
EU e i “suoi” interessi
Come
la EU aiuta in modo servile America-Israele nella guerra contro la
Siria, così anche oggi le EU è prontissima a negare i propri
interessi nell’ Europa stessa, solo per servire il tandem
USA-Israele. Da anni si lavora al così detto progetto South
Stream, che
trasporterà dall’anno prossimo il gas Russo attraverso la
Bulgaria, la Serbia, la Ungheria, la Slovenia con destinazione
Italia. Adesso, però, l’America ha scoperto grandi ”irregolarità” nella costruzione. Solo perché ci sono anche
coinvolte ditte Russe e perciò adesso cadono sotto le sanzioni
dell’EU. Dopo gli USA, ora anche José Manuel Barroso in persona
ha chiesto la chiusura immediata della costruzione. E così, il
primo ministro Bulgaro, Plamen Oreshartski, è stato costretto ad
arrestare i lavori, sotto grande pressione di America e anche
dell’EU. E così è boicottato dall’ America e dalla EU stessa un
progetto di grande importanza strategica per la EU stessa!
Gli
ultimi cristiani in Iraq?
Non dimentichiamo che la Siria è l’unico paese che ha accolto e mantenuto migliaia di profughi Iracheni! Nella opinione pubblica si è divulgata l’idea che l’occidente è molto preoccupato per la popolazione dell’ Iraq e che l’occidente vuole a tutti costi proteggere i cristiani contro questi islamisti fanatici, ma la realtà è esattamente il contrario.
Il comandante di questi combattenti fanatici è Abou Bakr al-Baghdadi che lavora per il principe Saudita Abdul Rahman al-Faical. Egli è il fratello del Ministro degli affari esteri di Saudi Arabia e dell' ambasciatore in Washington! Infatti, sono tutti legati: America-Israele, Saudi-Arabia e Francia sono i più grandi provocatori di guerra. Se Al-Qaida riesce a conquistare l’Iraq, è molto possibile che proverà di nuovo a invadere la Siria e a sterminare le radici cristiane fino in fondo.
Chi
lo ricorda ancora se sono stati i fanatici musulmani ad invadere l’
Iraq o se sono stati dei cristiani, Americani e Inglesi? E come
l’Occidente era entusiasta! Alla fine, hanno raso al suolo la più
antica civiltà di Mesopotamia e hanno sterminato un cristianesimo antico di 2000
anni insieme con la strage di migliaia di innocenti. E tutto questo
con l’argomento della così detta presenza di armi di
distruzione di massa che non ci sono mai state. Queste menzogne sono tanto circolate nell’opinione pubblica, per la quale non c’era
neanche bisogno del voto nella commissione di sicurezza dell'ONU.
E adesso guardate il chiasso che ha creato la commissione della
sicurezza il 28 maggio sull’Ucraina. L’euforia delle elezioni presidenziali in Ucraina è
indescrivibile, mentre non erano nè libere nè democratiche, ma sotto
pressione della NATO. Il presidente eletto riceveva un po’ più che
la metà dei voti di neanche la metà di quelli che avevano il
diritto di votare.
Mentre una vera pace in un paese si può ottenere solo quando tutta la popolazione contribuisce alle aspirazioni politiche e non quando stati stranieri impongono il loro interesse.
Mentre una vera pace in un paese si può ottenere solo quando tutta la popolazione contribuisce alle aspirazioni politiche e non quando stati stranieri impongono il loro interesse.
Il
famoso storico Philip Jenkins ha scritto uno studio magistrale su “la cristianità dimenticata”, cioè “Mille Anni di fioritura
della Chiesa nel Medio-Oriente, in Asia e in Africa” (“The
Lost History of Christianity: The Thousand-Year Golden Age of the
Church in the Middle East, Africa, and Asia”). Già tanti anni fa,
Jenkings ha ammonito che tra poco ci sarà da festeggiare l’ultimo
martire cristiano di Iraq. Siamo già arrivati a quest’epoca? Quale uomo di buona volontà
vuole continuare a credere alle menzogne quotidiane dei media e continuare a fare finta come se niente fosse? I credenti possono
iniziare una novena, come abbiamo fatto noi (e come facciamo ancora oggi)
nel momento in cui umanamente non c’era più nessuna possibilità di
sfuggire alle migliaia di terroristi accampati intorno a noi.
Anche
noi abbiamo tanto da fare : ognuno nel suo paese. In tutta la Francia
è nata una forte rivolta popolare che difende in modo intrepido i
valori umani e cristiani della vita, della famiglia e del matrimonio
tradizionale (naturale). Il governo francese non riesce di tappare
loro la bocca, nonostante il fatto che il governo ricorra talvolta alla violenza. La resistenza e la creatività di questo
movimento “Manif pour Tous” continua a crescere. Questa
iniziativa francese si è anche radicata in Italia, in Taiwan e adesso
anche nel sud della Germania. Il motivo di questo movimento è la fermezza di genitori che hanno proibito ai loro bambini di
partecipare all’educazione sessuale dove la teoria “gender” era
imposta. Questa “gender-pazzia” è diventato oggi una epidemia
mondiale obbligatoria: l’uomo è ridotto ad una cosa neutra,
qualcosa di non-importante, dove l’uomo stesso decide se vuol diventare un maschio, femmina o un bi - o un trans o qualcos’altro.
La felicità, la sicurezza e il benessere di una società invece è
fondata sulla famiglia naturale come cellula di base. L’intenzione
di questo movimento “manif pour Tous” è di formare un forte e
larga coalizione con tutta la gente di buon senso. Questo
movimento deve formare un blocco contrastante che sa resistere a questo
LGBT (lesbica-gay-bi-trans) che è omni-distruttivo e ufficialmente
sostenuto nel mondo intero. Mi domando se in Belgio non ci sono
uomini capaci ed ispirati che possono unire tutti i gruppi diversi
esistenti in un solo “Manif pour Tous”. Se un giorno tutti gli
uomini con barba e armi nere saranno partiti da qui, anch’io vorrei
partecipare.
Ringraziamento
Vogliamo
spiegare e ringraziare sinceramente tutti quelli che ci hanno aiutato e ci aiutano ancora con tutti i mezzi, cioè con vestiti , alimenti
e soldi. Il giorno che ritornerà la pace e il giorno che madre
Agnes-Mariam e suor Carmel ritorneranno – dopo 2 anni di
allontanamento in Libano – spero di redigere un rapporto totale
della situazione. Abbiamo già dato un rapporto provvisorio. Si
lavora nel seguente modo:
tutto viene organizzato dalla centrale in Libano da madre
Agnes-Mariam e da sr. Carmel, che si sono impegnate in modo
sovrumano per le emergenze, per far giungere qui ospedali mobili e anche per la
liberazione degli ostaggi. In diversi luoghi della Siria ci sono persone
collegate con la nostra comunità. C’è anche qui un gruppo di
laici – io li chiamo i dodici apostoli , perché mi fanno pensare
alle prime comunità cristiane. I nostri uomini in Damasco e in tutto il Qalamoun hanno formato gruppi che collaborano con loro.
Poichè lavorano in modo così efficace, ricevono molta stima e
adesso vengono anche ufficialmente riconosciuti e richiesti. Loro
hanno una grande visione dei bisogni di questa regione. Noi invece
non usciamo ancora. Questo gruppo di laici è sempre fuori, ma
hanno la loro base nel nostro monastero. In realtà, loro sono dei miracoli viventi e riescono a raccontare vicende impressionanti. Un esempio di queste
storie: un giorno “i dodici apostoli” hanno incontrato un ribelle
ferocemente armato, sono andati verso di lui stringendogli la mano
per scambiare la pace e chiedergli gentilmente di andare via perché
nei paraggi c’erano donne e bambini. Quel ribelle se ne andato!
Come questi “apostoli” siano sopravvissuti durante i loro viaggi
è umanamente incomprensibile. E’ vero che questi uomini hanno una
fiducia incrollabile e una unità salda con tanta gente bisognosa,
che tra tutti loro c’è un vero amore come tra fratelli e sorelle.
Ci
sono arrivati molti containers con alimenti, vestiti, materiale
medico e medicamenti nella regione di Tartous e Lattakia. C’era
anche del materiale per noi, che non è ancora arrivato a causa del
pericolo sulle strade. I beni di prima necessità comunque sono subito distribuiti al popolo bisognoso. Da noi sono arrivati un grande camion
della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa. I soldi versati sul
nostro conto bancario belga vanno in Libano, dove vengono utilizzati
per specifiche missioni richieste dai nostri “dodici apostoli”
per i bisognosi in tutta la regione di Qalamoun. Ci sono molte madri
che si occupano da sole dalla famiglia perché i loro uomini sono
stati rapiti o uccisi. Dappertutto ci sono malati che hanno bisogno
di medicamenti o cure. Un uomo quasi cieco ha ricevuto
occhiali adatti. Gli handicappati hanno ricevuto sedie a rotelle. A
volte, con un po' di soldi si può comprare un’abitazione. Il
responsabile di questo gruppo mi ha già dato l’anno scorso tutte
le foto di quest’aiuto a queste famiglie. Ho aggiunto due foto
provenienti da Damasco. Mi racconta adesso che quelle famiglie vivono
ancora in quelle abitazioni, e cosi appartengono al gruppo dei
fortunati, perché tante famiglie sfollate vivono ancora nei parchi. Una
famiglia che prima era benestante, dispone oggi solo di una piccola
camera, dove si fa tutto. Le altre tre famiglie vivono con 13
persone in una sala di fabbrica. Anche loro appartengono al
gruppo dei fortunati...
Di
cuore,