dai
Maristi di Aleppo
trad. Maria Antonietta Carta
trad. Maria Antonietta Carta
Questa è l'ultima 'Lettera da Aleppo' che gli autori, Nabil Antaki e Georges Sabeh, membri di un'associazione che soccorre sfollati e indigenti nella città di Aleppo dal 2012 fino a oggi, hanno inviato ad amici, conoscenti e sostenitori nel mondo intero, riunite poi a formare un diario che è stato pubblicato in Francia col titolo ''Les Lettres d'Alep'': una cronaca scritta dentro una città martoriata, dove molti hanno scelto di continuare a vivere e affrontare la guerra con le armi della solidarietà e della fratellanza.
È una storia d' amore, di compassione e di coraggio, e anche una testimonianza sulla resilienza di una minoranza, tra le tante della Siria e una delle più antiche, quella cristiana minacciata, come le altre, nella sua sopravvivenza da chi per i suoi turpi interessi si è inventato uno falso scontro di civiltà. È un’opera sulla follia della guerra e sulla saggezza della coesistenza.
Io ho tradotto il libro in italiano e spero che presto possa essere pubblicato perché lo considero un documento prezioso sulla guerra in Siria.
Maria Antonietta Carta
A
luglio, di solito fa molto caldo ad Aleppo. Prima della guerra, era
il mese in cui molti giovani trascorrevano le vacanze fuori città:
partenze giornaliere di gruppi di campeggiatori verso i luoghi di
villeggiatura in montagna, Kassab, Marmarita o Mashta el Helou nella
Valle dei cristiani. Chi conosce quelle zone sa che molti bambini e
giovani facevano escursioni o campeggiavano nei villaggi e nelle
campagne circostanti. Da due anni, le loro strade, rimaste deserte
per almeno cinque anni a causa del conflitto, hanno visto tornare
molti giovani. Invece, altri luoghi sono ancora inaccessibili:
i villaggi popolati in maggioranza da cristiani della provincia di
Idleb, Knayeh, Yacubieh e Ghassanieh, dove non resta che una
piccolissima comunità di cristiani.
Sebbene
una buona parte del Paese sia stata liberata e i media parlino ormai
poco della Siria, nella provincia di Idlib e nelle zone del nord-est
sussistono ancora focolai di grande tensione L'esercito siriano sta
combattendo per liberare il distretto di Idlib in mano al Fronte di
al-Nusra. Possiamo sperare che tutte queste regioni siano liberate
presto? Noi desideriamo il ritorno della sovranità nazionale di
tutti i territori occupati, ma intanto continuiamo a subire le
conseguenze di un embargo e delle sanzioni occidentali che
impediscono la ricostruzione del Paese e la ripresa economica. Il
potere d'acquisto continua a diminuire e i Siriani diventano sempre
più poveri.
Penso
all’ultrasettantenne ex studente dei Maristi, che si ritrova senza
risorse economiche: "I pochi risparmi che avevo sono esauriti.
Non mi è rimasto niente. Non ero povero. Mi sono guadagnato da
vivere. Ho cresciuto la mia famiglia in maniera dignitosa. Oggi sono
povero! ". Povero ... Povertà ... Miseria ... Non mangiare a
sufficienza. Non trovare lavoro. Le persone che hanno subìto le
atrocità della guerra, continuano a pagare un prezzo troppo alto
accettando di restare e resistere. Ascolto molti che rimpiangono di
non essere andati via, soprattutto quando parenti o amici emigrati
raccontano di essersi inseriti nei Paesi d’accoglienza.
E
resta l’angoscia incessante per una possibile guerra che potrebbe
incendiare l'intero Medio Oriente.
Alcune
zone di Aleppo continuano a essere oggetto di bombardamenti che
spesso causano vittime tra i civili, ma nonostante ciò Aleppo vuole
rinascere dalle ceneri. I suoi abitanti fanno tutto il possibile per
uscire dalla miseria, per "scegliere la vita". Non è
facile. Incontriamo spesso madri vedove, divorziate o senza notizie
dei mariti scomparsi. Hanno tre o quattro bambini. La guerra è
passata nelle loro case, le ha costrette non soltanto a fuggire tante
volte e a vivere in quartieri sconosciuti, ma anche alla più grande
miseria. Non voglio redigere una lista nera dei drammi, che sono una
realtà terribile.
Si
può tornare a camminare in alcune strade di Aleppo, vedere gente che
fuma un narghilè in un caffè e osservare le parvenze di una vita
normale. Anche una strada dei suk di Aleppo è stata completamente
restaurata, mantenendo il vecchio stile, ma resta ancora molto da
fare; soprattutto ricostruire l’uomo, la comunità, il senso di
appartenenza e di cittadinanza; rieducarsi ai valori condivisi:
aprirsi all'altro, rispettarsi nelle differenze, risolvere
pacificamente le controversie e andare incontro ai più indigenti.
Due
mesi fa, il programma "Pueblo de Dios" della televisione
spagnola ha presentato in due puntate l'azione e la missione dei
Maristi Blu. La troupe televisiva aveva trascorso una settimana con
noi. Il primo servizio era intitolato "The Heroes of Silence".
Siamo davvero "Eroi"? Che silenzio è? A quasi tre anni
dalla fine dei combattimenti nella città di Aleppo, la nostra
missione è sempre più effettiva. Al servizio della popolazione e in
particolare delle persone più vulnerabili. Continuiamo ad aiutare
gli sfollati. Paghiamo gli affitti per centinaia di famiglie che non
sono state in grado di tornare a casa e secondo le nostre possibilità
aiutiamo a curarsi gratuitamente i più poveri nei migliori ospedali
della città.
Il
nostro centro di educazione per adulti, il MIT, continua a offrire
formazione, apprendimento e supporto psicologico. Al fine di creare
opportunità di lavoro e incoraggiare i giovani a rimanere nel Paese,
il programma "Come avviare il proprio microprogetto"
continua a formare decine di giovani e sostenere finanziariamente
quelli selezionati dalla nostra giuria.
L'anno
scolastico dei progetti educativi per bambini dai 3 ai 7 anni
(Imparare a crescere e Io Voglio Imparare) è finito, e sono state
organizzate le attività estive dei mesi di giugno e luglio. Le
registrazioni per il prossimo anno annunciano una domanda crescente
che non possiamo ancora soddisfare dato lo spazio limitato.
Continuiamo
ad animare il campo di sfollati "SHAHBA", a 25 chilometri
da Aleppo. Ci andiamo più volte alla settimana per occuparci
dell'educazione e dell'istruzione di bambini e adolescenti, per l'accompagnamento delle madri e per la distribuzione di alimenti e
prodotti per l'igiene. Di recente, abbiamo avviato un programma
medico con visita regolare di un ginecologo e un internista e la
fornitura gratuita dei farmaci necessari.
I
giovani sfollati del campo hanno partecipato a sessioni di formazione
professionale di cinque mesi (corsi di trucco e cucito per ragazze,
tinteggiatura di edifici e acconciatura per ragazzi). I partecipanti
hanno poi ricevuto un attestato di frequenza e uno strumento di
lavoro corrispondente alla professione appresa. Speriamo di
continuare a formare i giovani nelle professioni del futuro.
La
nostra biblioteca mobile per il campo si arricchisce continuamente.
Incoraggiamo tutti i bambini, anche se non sanno leggere, a prendere
in prestito libri. Il libro diventa un amico, una fonte di
ispirazione e immaginazione; un'opportunità per imparare più
velocemente. I coordinatori sfruttano lo schermo installato nella
biblioteca per svolgere attività educative, proiettando film o
offrendo giochi di cultura generale.
Nel
campo, in occasione della fine del Ramadan, abbiamo organizzato una
grande festa per famiglie sfollate, una fiera per bambini e la
distribuzione di vestiti nuovi per tutti.
Heartmade, per il riciclo di tessuti e abiti, avrà un nuovo look e un nuovo
negozio che abbiamo affittato. È situato in una via più
commerciale. Le decorazioni saranno finite presto e speriamo di
aprire intorno al 15 agosto.
Il
team Seeds prepara un nuovo piano d'azione per il prossimo anno.
Amplieremo lo spazio della nostra tenda per accogliere altri bambini
e giovani, con un supporto psicologico sempre più avanzato.
Diversi
amici sono venuti per trascorrere dei bei momenti con noi. Hanno
preso parte a molte attività educative: Sumaya Hallak per la musica,
Diane Antakli dei Baroudeurs de l’Espoir
e Veronica Hurtubia per una seconda sessione di Resilience Training.
Gli
incontri di formazione e sviluppo dedicati alle donne hanno molto
successo. Le donne del progetto "Taglio e cucito" hanno
terminato la settima sessione di apprendimento e sono molto
soddisfatte.
"Goccia
di Latte" continua a servire 3.000 bambini che ricevono
regolarmente la loro razione di latte mensile.
Quest'estate,
e per la prima volta, stiamo organizzando un soggiorno di una
settimana in Libano per l'intero team di volontari Maristi Blu.
I
Fratelli Maristi hanno una casa estiva a Faraya (Libano) e saremo
presenti dal 5 al 12 agosto per un momento di convivialità e riposo
... Un tempo di spiritualità, scoperta del Libano e, per alcuni, un
tempo per ritrovare parenti che non vedono da anni.
Infine,
condivido con voi questo testo di Jean d'Ormesson, dal suo libro "Un
osanna infinito".
"I
cristiani non hanno il diritto di lamentarsi e non si lamentano. Non
solo non gli può essere proibito di credere in un Dio creatore del
cielo e della terra, ma sono abbastanza fortunati da avere come
modello, sotto i loro occhi, un personaggio la cui esistenza e posto
nella nostra storia non si può contestare: Gesù. Almeno è permesso
ammirarlo e amarlo senza porsi troppe domande sulla sua realtà. Se
c’è qualcuno che ha lasciato una traccia sorprendente nelle menti
degli uomini, è certo Gesù Cristo. "
Buone
vacanze. Ristoriamoci con la Creazione .
Fr.
Georges SABE, per i Maristi Blu