di Padre Daniel Maes - Mar Yakub
mercoledì
12 – venerdì 19 luglio 2013
Mentre, questa domenica la liturgia
bizantina festeggia i Padri dei primi sei Concili ecumenici – per i quali la
fede cristiana si è trasformata in una fede più chiara e più pura – noi
festeggiamo la quindicesima domenica dell’anno con il Vangelo luminoso del
buon Samaritano. Alla fine, non pranziamo nell’atrio, ma restiamo nel
refettorio. Infatti, circola un elicottero e questo ci ha già sorpreso con
qualche colpo spiacevole nel passato. Comunque, oggi resta un giorno calmo.
Durante la settimana sentiamo – senza sosta – spari e bombardamenti, ma sembra
più lontano e soprattutto sull’autostrada.
Martedì 16
luglio celebriamo la festa della Madonna del Carmelo.
Per la nostra comunità è una festa.
Dal 1994, questo giorno, infatti, è
considerato come l’inizio dei restauri delle rovine che Madre
Agnes-Mariam ha trovato qui. Questa comunità è inoltre molto legata alla spiritualità
carmelitana. Gli eremiti, che vivevano nei dodici secoli sul monte Carmelo,
erano molto legati al profeta Elia e avevano una grande venerazione per Maria
SS. Sotto la pressione dell’Islam, qualche eremita si era spostato nell’Europa, ma hanno subito molte difficoltà e resistenza. La Madonna è apparsa
al Priore Simon Stock e gli ha conferito uno scapolare, che poi è divenuto per tanti il segno della loro fedeltà a Maria SS e del loro legame con la famiglia Carmelitana
(un pezzo di stoffa marrone, diviso in due parti, che si porta uno davanti e uno
dietro). Nel diciottesimo secolo Papa Benedetto XIII ha allargato questa festa a tutta la Chiesa
come un invito di un amore filiale per Maria SS. Noi celebriamo lunedì sera i
vespri festivi con una processione e così festeggiamo questo martedì come una
domenica.
La notte precedente abbiamo sentito tanti bombardamenti nelle
montagne anti Libano e nel nostro villaggio. Nella mattinata c’era un reattore
molto basso e abbiamo temuto per un attacco. Invece, non abbiamo sentito niente
e abbiamo mangiato sereni insieme nel refettorio. Per festeggiare ho fatto ancora una volta un
“caffè europeo”.
Altri hanno cominciato
a fare mosaici. Gli ultimi bombardamenti hanno rotto qualche vetro colorato.
Questo fatto ha ispirato qualcuno l'idea di creare mosaici e così piccoli e grandi
artisti stanno frantumando pezzi di pietre e di vetri. E' tanto interessante che
i ragazzi vogliano continuare questo lavoro la sera tardi sul loro materasso.
Finiamo la giornata più presto perché aspettiamo altri bombardamenti. ...
Mercoledì e giovedì c’è stata qui ancora una volta la
grande mobilitazione per il “zatar”, cioè il timo che è stato raccolto in
grande quantità. Il timo porta tanta polvere e perciò lo portiamo sopra nel
corridoio dell’atrio. Il tetto dell’atrio è comunque rotto e cosi la polvere
può uscire. Invece di togliere i fusti, si mette tutto in un telo che si batte
e cosi tutte le foglie si staccano. Il timo piace molto ai Libanesi, lo mangiano
quasi giorno e notte. Speriamo bene che
questa raccolta sarà venduta a un buon prezzo in Damasco. Nel frattempo le interruzioni della corrente
continuano e giovedì non c’è corrente dalla mattina alle 7.30 fino alle 4 del
pomeriggio. La sera siamo felici con l' erogazione di una luce tenue.
Lo sceicco Bassam Ayachi di Bruxelles, di origine Francese-Siriano, ha
dichiarato con fierezza che i suoi due figli sono caduti come martiri in Siria.
Quando, l’estate scorsa, ero in Belgio, ho letto un articolo dettagliato in un
giornale Fiammingo. Lo sceicco stava preparando i figli per la battaglia in
Siria. Abdel Rahmad Ayachi è stato ucciso il 19 giugno e Raphael Gendron Ayachi
il 14 aprile. Adesso si può leggere ampiamente la loro vita e la loro battaglia. Loro credevano in uno
stato islamico utopistico, governato dalla sharia e sostenuto dalla
popolazione. E' quello che loro chiamavano
democrazia. Per loro la sharia era solo volontà di Dio. Peccato per tutta quell’energia sprecata. Abdel, una volta, ha portato clandestinamente un
giornalista della nostra VRT (Televisione Belga Fiamminga) dalla Turchia in
Siria. Non c'è da stupirsi che i nostri media (Belgi) siano tanto parziali e hanno tanta difficoltà nel prendere le
curve.
L’attuale campagna internazionale di
diffamazione contro la
madre Agnes-Mariam è inaccettabile e merita proprio un chiarimento.
Madre
Agnes-Mariam ha cominciato nel 1994
a restaurare i ruderi di Mar Yakub, che era una volta un
dei più famosi monasteri del Medio Oriente. In questo progetto era stata incoraggiata da Padre Paolo Dall’Oglio, s.j. che aveva fondato nelle vicinanze
Mar Moussa, una comunità ecumenica. Madre Agnes-Mariam aveva ricevuto la
benedizione e il sostegno dell’allora Vescovo, Ibrahim Nehmé. Dall’anno 2000 questo monastero
restaurato in tutto il suo splendore era
divenuto un vero luogo di pellegrinaggio per tutta la Siria. Nello stesso tempo, madre Agnes-Mariam voleva fare rivivere e
dare frutto al ricco patrimonio della
chiesa di Antiochia non solo per la chiesa locale, ma anche per la Chiesa
universale. Per questa ragione, madre
Agnes-Mariam ha fondato tra l’altro “la maison d’Antioche” e “Manumed”
(manuscripts méditerranéens) con il sostegno delle Università Europee. Con
questo scopo la Madre ha organizzato tra l’altro una grande mostra d’icone in
Francoforte (2002) e Parigi (2003) per dimostrare la ricchezza della fede
cristiana Araba. Lei stessa ha dipinto tante icone per tante chiese e monasteri
(e dipinge ancora). Nello stesso tempo lei lavorava per la guarigione e
liberazione spirituale di persone tramite ritiri spirituali,
conferenze e scritture, dove veniva richiesta a livello nazionale e internazionale. Con la
comunità “l’Ordine dell’Unità di Antiochia” lei voleva effettivamente ritornare
alle fonti della vita monastica originaria dell’Oriente.
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qui il link alla documentazione del restauro:
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Nel frattempo Padre
Paolo però aveva cambiato radicalmente la sua attitudine verso la Madre. Mar Yakub era ormai
diventato un luogo conosciuto anche a livello internazionale. Da anni egli ha
usato tutti i modi per ostacolare e diffamare Mar Yakub e la sua fondatrice.
Per due decenni, Mar Yakub non ha
reagito contro quest’atteggiamento, al contrario, tanti visitatori di Mar Yakub
erano incitati a visitare anche Mar Moussa.
Dall’inizio
dalla guerra in Siria, Madre Agnes-Mariam aveva la netta convinzione che qui in
Siria stava succedendo la stessa cosa che era accaduta in precedenza nella guerra in
Libano, cioè: dall’estero provavano a destabilizzare il paese, provocando cosi
una guerra civile. Purtroppo i fatti l’hanno sempre di più confermato. E per
questo la Madre Agnes-Mariam ha invitato in novembre 2011 vari giornalisti per
verificare i fatti e divulgarli, cioè che bande armate internazionali facevano impunemente atrocità
col pretesto di una rivolta del popolo. Per tutti i sedici giornalisti
internazionali questa è stata una rivelazione gratificante e anche una svolta
(tranne per una sola giornalista Vallone - Belga cattolica, che fino ad oggi continua
a diffamarci dopo essere stata anche ospite nel nostro monastero).
Quando è arrivato il secondo gruppo di giornalisti, la
situazione era già molto più pericolosa. Madre Agnes-Mariam ha – con pericolo
della sua vita – accompagnato i giornalisti nei centri più pericolosi di Homs e
Qousseir perché lei non voleva mettere in pericolo la vita dei giornalisti. Uno
dei suoi tanti avvertimenti ai giornalisti era di andarsene da questi centri pericolosi prima dalle tre del pomeriggio, avendo lei
stessa esperimentato che gli spari cominciavano dalle tre del pomeriggio.
Anche la TV Belga VRT era presente. I
nostri giornalisti Francesi e Belgi (Fiandre) “esperti” di guerra, purtroppo,
non volevano ascoltare una suora. Loro pensavano di vedere trappole presunte
e volevano pubblicarle. Non volevano neanche ascoltare tutti i consigli di
sicurezza, come quello di muoversi insieme con i media internazionali (CNN, BBC, …) che
erano tutti invitati e protetti dal governo.
Loro volevano essere completamente indipendenti. E sì, purtroppo è stato ucciso un giornalista Francese……alle 3.33 p.m. Anche la nostra squadra Fiamminga
era presente e per cosi dire non sapeva niente. Tutta la colpa è stata diretta verso Madre Agnes-Mariam che era accusata di un complotto con tutte le
fantasie possibili. France 24 l’aveva invitata per testimoniare. Apparentemente
la sua testimonianza era troppa chiara e convincente e dopo due minuti hanno
già interrotto la trasmissione per una presunta linea disturbata. Nel frattempo
sono stato pubblicati rapporti ufficiali della Lega Araba e anche del Ministero
Francese della Difesa che confermano che il giornalista francese era tutto
sommato stato ucciso dai ribelli e per di più c’era un rapporto russo che svelava le intenzioni e comportamenti di questo giornalista francese e anche quelli del Ministero Francese degli Affari Esteri, che avevano fin dall’inizio un unico scopo, cioè screditare in tutti modi la Siria.
Sin dall’inizio, Madre Agnes-Mariam ha voluto testimoniare la
verità sulla Siria. Ciò non è stato apprezzato da tutti. All’improvviso lei
si è trovata sulla lista nera dei gruppi fanatici che volevano eliminarla. E' stato molto doloroso, il fatto che la Comunità abbia accettato la sua partenza
insieme con Suor Carmel, non solo per la sua protezione, ma anche per la
protezione della Comunità. Nel giugno 2012 hanno – appena in tempo – lasciato
il monastero e fino ad oggi non hanno ancora potuto rientrare. Questo è molto
doloroso per noi tutti.
Adesso, la
compagna del giornalista francese ucciso ha scritto un libro per rivendicare e affermare tutto il contrario della verità. Questa scrittrice dà – ancora –
tutta la colpa della morte del compagno alla Madre Agnes-Mariam accompagnata da
un’abbondanza di presunte dichiarazioni e fatti attribuiti a
Madre Agnes-Mariam, che non si sono mai verificati. Apparentemente questa
scrittrice ha trovato qualche testimone per dichiarare che la Madre
Agnes-Mariam è una figura sinistra. Solo che queste persone conoscono a malapena, o forse neppure, Madre Agnes-Mariam. Nel suo libro
non c’è nessuna persona che ha conosciuto davvero Madre Agnes-Mariam. La scrittrice ha ricevuto la collaborazione
del Ministero Francese degli Affari Esteri e soprattutto ha ricevuto la
collaborazione di…. Padre Paolo, che si camuffa da promotore di pace : egli parla di pace, di dialogo, di
penitenza e di preghiera, ma nel frattempo non fa altro che incitare Governi a dare più armi ai ribelli e sollecitare un intervento militare internazionale.
Già prima, egli provocava in Siria agitazione fra la popolazione e fra i
cristiani. Il governo siriano l’aveva avvertito di non intendeva concedergli più il visto
quando avrebbe lasciato la Siria.
Comunque, non l'ha espulso il governo siriano. Infatti, alla fine è stato effettivamente il suo Vescovo ad espellerlo
necessariamente per la sua condotta erronea. Da quel momento lui è veramente
passato all’azione contro la Siria e contro tutti che vogliono salvare il Paese. Il suo più alto superiore in Siria ha scritto in una lettera del 7 luglio
2012 che Padre Paolo non si atteneva agli accordi, cioè di non più mischiarsi
apertamente nella crisi Siriana, e che il suo comportamento e le sue
dichiarazioni non erano congruenti con quelli dell’ordine di Gesuiti.
Nonostante questa lettera del suo Superiore, Padre Paolo semplicemente ha
continuato, e in tanti Paesi, come anche nelle Fiandre (B) lo presentano
erroneamente come il grande eroe della democrazia che è stato espulso dal
governo Siriano. L’Università di Leuven (B) che ha attribuito nel passato un
“dottorato honoris causa” al Padre Paolo ha abbastanza ragioni per revocarlo,
come l’ha fatto l’Università di Aleppo
con Erdogan. C’è anche stata una lettera aperta di uno che in passato gli era amico (Samaan Daoud)
che scrive : “Padre Paolo,
noi non ti abbiamo nominato delegato o portavoce dei cristiani della Siria. Tu
non sei più un uomo di Dio, tu non sei più un uomo della pace, tu sei cambiato
in un uomo che chiama alla guerra." (Vaticaninsider-La Stampa 18/6/2013)
Samaan D. supplica Padre Paolo di non commerciare col sangue dei cristiani
rimasti. E’ vero, qui non si tratta solo di menzogne e inganni, ma si tratta
soprattutto di minacce dirette a un’intera popolazione e soprattutto ai
cristiani.
Involontariamente,
penso alle calunnie su Papa Pio XII.
Dopo la guerra, questo Papa ha ricevuto ringraziamenti dall’alta autorità
religiosa e civile di Israele per il suo eccezionale aiuto agli Ebrei durante
la Seconda Guerra Mondiale. L’allora Supremo Rabbino di Roma, Israel Zolli, si
è anche convertito al cristianesimo e come nome di battesimo ha scelto il nome
di Eugenio come segno di gratitudine per Papa Pio XII (Eugenio Pacelli).
Venti anni
dopo, uno scrittore tedesco di teatro approfitta dell’occasione per orientare
tutto l’odio contro gli Ebrei verso Papa Pio XII. E l’opinione pubblica l’ha
ciecamente accettato e anche gli Ebrei stessi, nonostante il fatto di essere
“un popolo del ricordo”. Ad un tratto,
l’opinione pubblica aveva dimenticato tutto il passato! Comunque, ha preso decenni prima che la
verità ritornasse alla mente e fosse accettata. Quello è l’effetto di una
campagna diffamatoria!
Speriamo che
la guerra contro la Siria finisca, poco a poco. Tu stesso potrai constatarlo
visitando la Siria per capire infatti
quello che è menzogna e quello che è verità!
(traduzione A. Wilking)