3
gennaio 2014
mi è appena giunta questa dolorosa notizia dai nostri confratelli di Aleppo. Stiamo vicini a loro e soprattutto alla famiglia così provata e a tutti i ragazzi, i giovani e le famiglie, colpite da questa guerra assurda, che finora non presenta alcuno spiraglio di speranza.
Vi chiedo di pregare ogni giorno per la pace in Medio Oriente e specialmente per l’amata Siria.
Abuna Munir
con grande dolore ti comunico una triste notizia.
Oggi alle ore 14.30, mentre i ragazzi aspettavano l’autobus dell’oratorio per venire al catechismo, alla fermata del “Midàn”, zona da cui provengono molti nostri ragazzi, vicino al distributore di benzina sono caduti due mortai proprio vicino ai ragazzi,
Alcuni di loro sono rimasti feriti, li abbiamo seguiti fino all’ospedale. Erano più di quattro. Uno di loro aveva una scheggia alla testa e gli è stata tolta, sperando che passi il pericolo.
Invece uno di loro, di nome Jack Salloum, alunno della classe sesta elementare, è stato ucciso da una scheggia.
E’ volato verso il Cielo!
Un colpo molto doloroso per tutti noi! Io, don Simon, ho accompagnato i feriti , invece don Georges Fattal, insieme all’incaricata del catechismo Rania S. e Georgina B., sono andate a casa per presentare le condoglianze alla mamma e al papà. Erano addolorati e hanno detto che andava all’oratorio per il catechismo. La mamma diceva: E’ stato come Domenico Savio, andato in paradiso presto!
Don Georges e Don Simon
Aleppo : città devastata
03/01/2014
Caro amico ,
Non so se la città di Aleppo è stata dichiarata "Città
disastrata" dagli organismi internazionali o non ancora! Quello che posso dire io stesso è che è
davvero un disastro .
Sinistrata umanamente , sinistrata materialmente,
economicamente depressa.
Gli abitanti di questa grande metropoli sette volte
millenaria , dopo tre anni di una guerra insensata si trovano in una situazione
disastrosa . La prosperità che distingueva
Aleppo situandola tra le città più
fiorenti della regione ha perso tutto il suo splendore .
Le distruzioni innumerevoli che hanno annientato le sue fabbriche
e la sua industria fiorente , le sue infrastrutture e le istituzioni sociali e
amministrative, il suo commercio e i suoi " souk " mitici , le sue
antiche case, scuole e ospedali, l'hanno ridotta alla miseria e hanno impoverito la sua popolazione in modo
preoccupante e drammatico .
Dobbiamo ancora parlare di tutte le contrarietà che fanno
soffrire gli aleppini in questi giorni a
causa dell’assedio , senza precedenti,
che i ribelli hanno imposto alla loro città da più di due mesi ? La
mancanza di rifornimenti ha creato penuria di cibo e di un gran numero di beni
di prima necessità.
In una parola , la nostra popolazione soffre e subisce innocentemente le conseguenze di una guerra
ingiusta e devastante .
Ho il diritto di parlare del nostro arcivescovado che negli
ultimi mesi è stato il bersaglio di missili di ogni tipo che hanno fatto un
sacco di danni negli edifici e che hanno messo noi, il mio clero e me stesso, in
grave pericolo ? Oppure di lamentarmi ,
mentre una grande disgrazia sta colpendo molti degli abitanti di questa città
che tutti noi amiamo ? In diverse occasioni i nostri appartamenti hanno subito
notevoli danni , ma io credo che tutto questo sia insignificante rispetto a ciò
che la città ha subito ... Che il Signore abbia misericordia di noi e permetta
che la pace si stabilisca nel Paese .
È questo un buon modo per indirizzarmi agli amici in occasione
di Natale e Capodanno ? A chi altri oltre voi , amici miei , posso confidare le
mie preoccupazioni e il mio dolore in
questi giorni che portano la gioia e la consolazione al mondo ogni anno e che, purtroppo,
ai miei non danno che sofferenza e amarezza ?
Il Natale per i fedeli di Aleppo, con la speranza e
consolazione che porta con sé il neonato Salvatore, è tuttavia ancora una festa
che celebriamo con gioia e addolcisce la nostra amarezza . Vorrei in questa
occasione dire a tutti coloro che
pensano a noi, che noi speriamo che essi continuino a sostenerci e a pregare insieme con noi perchè questa
calamità distruttiva , che ci ricorda le grandi invasioni barbariche del
Medioevo si fermi, e le cupidigie delle grandi nazioni si plachino .
Questo
permetterà, senza dubbio , ai poveri siriani di ritrovare la tranquillità e la serenità
necessarie al dialogo , il solo che è in grado di condurre a un accordo e alla
riconciliazione nazionale cui hanno più che mai bisogno !
Ancora , caro amico, voglio
qui dirvi che vi amo con tutto il
mio cuore e vi auguro un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo , non dimenticando di ringraziarvi per la vostra gentilezza e
generosità con cui avete voluto gentilmente aiutarci .
Con la mia gratitudine e vivo apprezzamento , vi prego di
accettare l'espressione della mia riconoscenza .
+ J - C.JEANBART
Per la Natività di Cristo, i ribelli offrono un regalo infernale ai cristiani di Aleppo
Le Veilleur de Ninive
Alep - le 25 décembre 2013 -
Une journée encore plus infernale a traversé Alep, le 25 décembre 2013,
le jour où les alépins devaient faire mémoire de la Nativité du Très Adoré
Seigneur Jésus-Christ. Les quartiers chrétiens étaient la cible d'une pluie de
roquettes. Heureusement que les célébrations de la Fête de la Nativité s’étaient
déroulées à l’avance, le dimanche dernier 22 décembre, afin éviter l'exécution
des menaces proférées par les takfiristes.
Dès les premières chutes de roquettes, on dénombrait trois victimes et une dizaine de blessés.
Par ailleurs des affrontements se sont déroulés près de l’Eglise Saint-Vartan à Sulaymanieh ; des tirs de blindés ont été entendus dans la soirée ; un jeune syrien d’origine arménienne, Ara Aramian a été tué. Il était élève en secondaire ainsi qu’un autre citoyen, le dénommé Ani Davidian.
Ce
jour-là, 25 décembre, les Églises étaient plutôt vides. Les tracts distribués
par les extrémistes avaient fait pshitt…Mais le bilan est tout de même lourd
autour des Églises ; les roquettes hawn projetées sur les zones résidentielles
ont fait du mal, beaucoup de mal, mais peut-être pas autant que ne le
souhaitaient les rebelles.
Plus
d’une quarantaine de roquettes seraient tombées dans la journée. Revoyons le
fil de la journée, quartier par quartier :
- Souleymanieh et ‘Awjat al-Jab : 8 roquettes dont plus d’une, tombées sur l’Eglise Saint Georges faisant uniquement des dégâts matériels.
- Al-Midane : 8 roquettes.
- ‘Aziziyyeh : 1 roquette.
- Al-Jamiliyyeh : 5 roquettes tombées dans la zone définie par la descente al-Ram, la rue Baron, de la place Saadallah Al-Jabiri et le jardin public.
- Quartier dit du Téléphone al-Hawai et Jabrieh : 3 roquettes tombées à quelques mètres de l’Eglise Saint-Dimitri durant la liturgie. Les quelques fidèles présents furent pris de panique et durent laisser l’Eglise précipitamment. Deux roquettes sont arrivées sur l'Eglise latine Saint-Antoine de Padoue qui se trouve dans le même quartier.
- Souleymanieh et ‘Awjat al-Jab : 8 roquettes dont plus d’une, tombées sur l’Eglise Saint Georges faisant uniquement des dégâts matériels.
- Al-Midane : 8 roquettes.
- ‘Aziziyyeh : 1 roquette.
- Al-Jamiliyyeh : 5 roquettes tombées dans la zone définie par la descente al-Ram, la rue Baron, de la place Saadallah Al-Jabiri et le jardin public.
- Quartier dit du Téléphone al-Hawai et Jabrieh : 3 roquettes tombées à quelques mètres de l’Eglise Saint-Dimitri durant la liturgie. Les quelques fidèles présents furent pris de panique et durent laisser l’Eglise précipitamment. Deux roquettes sont arrivées sur l'Eglise latine Saint-Antoine de Padoue qui se trouve dans le même quartier.
Dès les premières chutes de roquettes, on dénombrait trois victimes et une dizaine de blessés.
Par ailleurs des affrontements se sont déroulés près de l’Eglise Saint-Vartan à Sulaymanieh ; des tirs de blindés ont été entendus dans la soirée ; un jeune syrien d’origine arménienne, Ara Aramian a été tué. Il était élève en secondaire ainsi qu’un autre citoyen, le dénommé Ani Davidian.